26/06/2009
2 recensioniRIMPATRIATA
Ero lì, nell'appartamento 707, per incontrarmi con gli altri.
Ohh, quanti bei momenti passati a chiacchierare davanti alla grande vetrata. Qualcuno bussò alla porta, interrompendo
i miei ricordi, andai ad aprire.
- Chi è? -
Una voce familiare, mi rispose - Sono io! -
- Io...chi? -
- ...Nobu-
Un silenzio cadde, si sentiva il rumore delle foglie mosse dal vento, piacevole.
Aprii la porta.
- Ciao Nobu, da quanto tempo! - ero emozionata.
Nobu non mi rispose subito. Mi stava osservando, come io lui. Non era cambiato, sempre il solito Nobu: bassino,
stesso abbigliamento, capelli non molto curati ma con un tocco di gel...
Chissà lui a cosa stava pensando.
- C...c..Ciao, Nana - gli tremava la voce, e aveva le guance color rosso fuoco.
- Entra - lo invitai.
Ci sedemmo al tavolo costruito da Nana, molta brava con chiodi e martello, ci guardammo negli occhi.
- Sai a che ora vengono gli altri? - mi domandò, senza distogliermi lo sgurado di dosso.
- Mhh, non saprei, ma credo tra poco - lo guardai anche io fisso negli occhi.
Ero molto contenta di vederlo, non mi ero ancora del tutto dimenticata di lui.
Nobu, mi guardava come se non potesse essere vero di stare lì, davanti a me, era agitato.
Il silenzio che c'era nella stanza era imbarazzante, stava diventando assordante.
*Bush....Bush*, ruppe il silenzio.
Andai ad aprire e sentii una voce allegra e di impaziente.
- Heilààà, c'è qualcuno?! Sono il vostro caro Shin!!!! -
Aprii la porta.
- Ciao, figliolo miooooooooo! - gli risposi con un tono affettuoso.
Shin mi saltò addosso.
- Mamma Hachiiiiiiiiii, sei venuta, lo sapevo! -
Nobu ci raggiunse, Shin gli diede una pacca sulla spalla, quasi a fargli perdere l'equilibrio. Si vedevano tutti
i giorni.
Parlammo del più e del meno, aspettando gli altri.
- Shin come stai? - gli domandai curiosa, era da un po' che non ci vedavamo.
- Si, alla grande, anche a donne! Ihih - rispose con molta sicurezza e nessun imbarazzo, mi ero dimenticata che era così.
- Cosa? Fai ancora l'amante? Non puoi, non puoi! - con tono severo, ma anche sopresa.
- Ma dai Nana, non cambierà mai sto qua! - Nobu si intromise
Shin lo guardò molto attentamente, non lasciandosi scappare molte emozioni, all'improvviso cominciò a ridere come un
pazzo. Non li seguivo più.
- Senti chi parla, il signorino ben educato...HAH! - disse Shin a Nobu, come per accusarlo.
Nobu diventò rossissimo.
- Bastardo! - esclamò.
- Touchè!!! Ahahaha -
Stavo ascoltando attentamento il discorso quando Nobu mi chiese qualcosa.
- Nana, ci sono delle birre? - con tono freddo e distaccato, strano.
- No, non ci sono, è da un po' che non vengo qui! - rispondendogli con tono perplesso.
- Vado a comprarle, arrivo tra poco - dirigendosi alla porta e uscì.
Guardai Shin, curiosa di sapere cosa mi ero persa nel discorso.
- Shin, ma che ha? E' diventato serio, tutto ad un tratto -
- Lascialo perdere Hachi, finge ancora - osservando fuori dalla vetrata.
- Finge ancora? Per cosa? - ero diventata curiosa.
- Lo sai, prova a pensarci! -
Era ovvio. Che stupida che ero. Non risposi.
- E' ancora innamorato di te, e ha provato a dimenticarti con altre ragazze. Ti ama ancora! - accesse la sigaretta
buttandomi il fumo addosso. Mi lacrimavano gli occhi.
- Mi sento così responsabile...-
- Cambiamo argomento, sai quello che penso - con tono severo, fece un altro tiro dalla sigaretta e buttò fuori,
guardando ancora fuori dalla vetrata.