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Autore: Debby_Small93    10/01/2018    0 recensioni
La storia parla di una ragazza di 24 anni e di una passione per una band tedesca, ma che col passare del tempo ha dovuto "archiviare" per un lungo periodo visto i vari problemi che gli sono capitati.
Il suo più grande sogno è sempre stato quello di conoscerli, ma senza alcun risultato...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Bondage
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Il dottore mi promette di non dire nulla anche perché comunque ha fatto un giuramento e sono diventata automaticamente una sua paziente. Mi dice che tra due giorni devo tornare per fare il the hospital e fare tutte le analisi necessarie. Accetto e torno nella stanza di Alessandro. Guardo l'ora e mi rendo conto di dover tornare a casa. Nel pomeriggio devo riposare abbastanza per poter avere le forze di lavorare la sera. Alex saluta suo padre; permettendogli di tornare . Alessandro gli da un bacio e il bambino torna a casa insieme a me, bill e Giulia. Arriviamo e corro a preparare da mangiare per tutti insieme a Giulia. Mentre apparecchiamo e cuciniamo, dico: -Devo dirti una cosa..- Giulia, mentre metteva i tovaglioli in tavola, mi guarda e dice: -Che e successo?- Sto girando il sughetto con i peperoni. Mi fermo. Controllo se bull non ascolta nulla di ciò che gli sto per dire e, facendo un lungo respiro, dico: -Ehm..allora..premetto che per me bill può sapere ma mi devi giurare che ne alessandro, Alex, Carlo, Stefano e Daniele, non devono sapere NIENTE di ciò che sto per dirti- Lei si ferma, dopo aver messo le posate. Mi guarda e dice: -Sei incinta?- Sgrano gli occhi e poi sorrido. Gli dico: -No ma giura- Si mette la mano sul cuore e mi giura. Respiro di nuovo e dico: -Quando voi eravate in camera con Alessandro e gli altri, io sono andata da tutt'altra parte. Ovvero dal medico di Alessandro e gli ho chiesto se poteva provare a fare a me le analisi così se per caso sia compatibile, potrei donare io il sangue ad ale dopo l'operazione. So che mi dirai che comunque sarebbe 1 speranza su un 100000 che possa accadere ma lui e il padre di mio figlio. E una parte della mia vita anche. So come mi tratta avvolte ma tu giuro ce qualcosa che mi lega a lui, oltre al bambino. Io amo Tom, questo è sicuro al 1000 per 1000, ma Alessandro è una persona importante per me. Gli voglio bene infondo è vederlo così male, non ci riesco- Lei mi guarda con gli occhi lucidi. Su siede un momento per poi rialzarsi e prendermi per mano e dire: -Scusami de reagisco così. Capisco ciò che vuoi dire. Quello che provi tu, lo provo anche io per Daniele. La nostra fortuna e che tra me e Daniele ce solo un bene fraterno, mentre a te ed ale è un bene che vale anche per un bambino meraviglioso, che amate entrambi e che sapete crescere non stando insieme. So il male che ti ha fatto e continuato a fare. Ti reputo stupida da un lato ma dall'altro molto intelligente e con un grande cuore. Quel cuore che mostri a pochi. Mi rendo conto di come sei maturata e della donna che sei. Sono fiera di te. Spero che sarai compatibile - Le stringo le mani e sorrido. Mi abbraccia. Arrivata l'ora di pranzo, tutti quanti mangiamo. La sera arriva così in fretta ed io come sempre arrivate le 18:00 vado a lavoro. I due giorni passano velocemente. Come ogni mattina, ci troviamo qui all'ospedale e Alessandro sta sempre peggio. Alle 10:00 ho l'appuntamento con il medico. Mi invento che ho un urgenza e che ad Alex lo sarebbero venuti a prendere bill e Giulia. Ovviamente della mia decisione lo sanno bill, Tom, Georg, Gustav, Roberta e Stefania. Saluto Alex e Alessandro. Faccio finta di allontanarmi e corro nel reparto. Arrivo, faccio la ricetta di ricovero e la porto al medico. Immediatamente mi portano in un altro reparto, lontano da quello di Alessandro. Di questo sono tranquilla. Faccio le analisi del sangue per primi e a dire la verità, fa male. Poi arrivo alla visita ortopedica e muscolare. La tac, le urine, ecc...fino a non rendermi conto che resto a digiuno e fino alle 16:00 del pomeriggio. È tardissimo e tra due ore devo lavorare. Il non aver mangiato non mi aiuta ma comunque devo andare per forza. Il dottore mi dice di tornare il giorno dopo. Lo ringrazio e spero a me stessa di poter arrivare al giorno successivo. Arrivo a casa e tranquillizzi Giulia e gli altri che è andato tutto bene. Ce anche Tom e ne sono contenta. Alex come sempre sta riposando. Esco dalla camera e Tom è avanti a me. Mi dice di tornare indietro per riposare ma non appena sto per rispondere mi inizia col girare la testa. Mi appoggio a lui e mi rendo conto di dover riposare. Mi prende in braccio e mi appoggia sul letto di Giulia, mettendosi al mio fianco. Mi prende il telefono e compone un numero. Ho gli occhi chiusi ma sento tutto ciò che fa o almeno lo cerco di capire. Ad un certo punto sento che parla con il direttore del ristorante informandolo che non sarei andata la sera per un maloree che sarei tornata non appena sarò guarita. Apro gli occhi immediatamente e cerco di prendere il telefono, girandomi di scatto verso di lui. Lui fa finta di niente e saluta il direttore. Mi ferma e dice: -Capisco il sacrificarsi e il darsi da fare ma credo che andare a lavorare con nemmeno un ora di sonno senza aver mangiato e tutto, penso sia troppo per qualsiasi essere vivente- Gli rispondo dicendo: -Di certo nessuno ti ha dato il diritto di chiamare il mio capo e dire che non sarei andata. Dovevo farlo io. Adesso potrei non lavorare più.- Lui sorride e dice: -Male se ho detto chi ero e mi hanno visto andar via con te, pensi che potrebbero licenziarti sapendo di fare pubblicità?- Mi da un colpetto sul naso e mi da un leggero bacio. -Non voglio vederti uccisa di lavoro e faccende giornaliere. Sei la mia donna e sono contento di ciò che hai fatto per Alessandro. Ti serve però di riposare un po dopo questa giornata e quella di domani quindi se non vai a lavoro per tre giorni non succede nulla- Lo guardo e gli sorrido. Ha ragione. -Ti riposi con me?- Gli chiedo e lui non se lo fa ripetere due volte. Si mette affianco a me e mi abbraccia. -Sei una donna forte ed è ciò che mi piace di te.- Lo abbraccio forte e mi addormento avvolta tra le sue braccia. Il giorno dopo arriva in fretta. Ieri sera sono stata tutta la serata in casa insieme a Tom. Alex è rimasto da suo padre nel pomeriggio e la sera a dormire dal nonno. Sono nella stanza del medico da sola. Tom è con gli altri. Sto aspettando il medico con la mia cartella clinica e dopo 10 minuti si presenta nella stanza. Si siede e dice: -Allora Debora, non faccio giri di parole perché spiegartelo nel mio modo, non ci capiresti nulla ma posso dirti per certo che ho ricontrollato più di 10 volte le analisi per esserne certo e a quanto pare tu sei compatibile con Alessandro-
   
 
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