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Autore: Antigone_    10/01/2018    1 recensioni
Leggiamo di continuo di cattivi ragazzi, novelli don Giovanni, che si innamorano di ragazze timide ed innocenti, cambiando completamente la loro indole plasmati dall'amore. Ma se non fosse sempre così? Se fosse lei ad essere una terribile stronza sciupa-uomini senza la minima intenzione di intraprendere una storia seria?
“Sei entrata nella mia vita come un uragano, come un fulmine a ciel sereno e hai voluto, anzi, hai preteso, di cambiare le cose. [...] Tu hai capito me, hai fatto tuo ogni singolo granello di me, Andy, ma la verità è che io non sono riuscito a decifrare nemmeno uno, dei tuoi granelli. Perché tu sei diversa, ma non diversa come nei film, che lei è la tipa strana che inizialmente nessuno nota e poi si trasforma in un cigno… Come in quei film romantici che ti piacciono tanto, che poi non si capisce il perché, visto che di romantico non hai proprio niente. Ecco, vedi? Io proprio non riesco a capirti. Ma è proprio questo che mi rende così insopportabilmente legato a te: il desiderio di riuscire a riunire i pezzi di questo strano puzzle che sei tu, Andy."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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27 aprile 2017



“Sei entrata nella mia vita come un uragano, come un fulmine a ciel sereno e hai voluto, anzi, hai preteso, di cambiare le cose. Non ti so dire se tutti i cambiamenti che hai, piano piano, apportato alla mia persona siano piacevoli, o anche minimamente gradevoli per me, o tantomeno per gli altri. Ma chissene! Eppure ce l’hai fatta: sono qui, in una veste diversa,” si fermò guardando il suo abbigliamento, che era rimasto quello di sempre, “cioè, metaforicamente parlando, si intende! Ma sono pur sempre io, quello stupido ragazzo che ha sempre vissuto in un oceano di edonismo che si è fatto fregare proprio da una bella stronza come te. Tu hai capito me, hai fatto tuo ogni singolo granello di me, Andy, ma la verità è che io non sono riuscito a decifrare nemmeno uno, dei tuoi granelli. Perché tu sei diversa, ma non diversa come nei film, che lei è la tipa strana che inizialmente nessuno nota e poi si trasforma in un cigno… Come in quei film romantici che ti piacciono tanto, che poi non si capisce il perché, visto che di romantico non hai proprio nulla. Ecco, vedi? Io proprio non riesco a capirti. Ma è proprio questo che mi rende così insopportabilmente legato a te: il desiderio di riuscire a riunire i pezzi di questo strano puzzle che sei tu, Andy.” Disse ciò tutto d’un fiato, davanti agli occhi attenti dell’oggetto dei suoi discorsi e di tutti i suoi pensieri, o quasi, degli ultimi mesi.
Lei lo guardava, in piedi, vicino allo stipite della porta, tamburellando ogni tanto con le dita sul legno bianco che contornava l’ingresso della sua camera. Non che non lo stesse ascoltando, anzi: lei ascoltava sempre qualunque cosa. E non che fosse rimasta senza parole: se c’era qualcuno che aveva sempre la risposta giusta al momento giusto era proprio lei, Andy Hamilton. Si limitava semplicemente ad assimilare le parole di lui, muovendo gli occhi come se fossero stati due orologi: tic, tac, tic, tac… Lui, nel frattempo, era in agonia, speranzoso di vedere quell’espressione misteriosa, che non era mai riuscito a decifrare, cambiare tutto d’un tratto in una positiva, che gli lasciasse intendere che c’era speranza. Ma ciò non avvenne.



Partiamo però dall’inizio.



23 giugno 2016



“Sei proprio sicura di volerlo fare?”
“Andy, andiamo! Come potrei non esserlo?”
“Bhe, hai ventiquattro anni e sei in procinto di rovinarti la vita per sempre!”
L’altra sorrise. “Per un matrimonio?”
“Proprio per questo!”
“Andy, te l’ho detto” disse, avvicinandosi alla ragazza dai capelli scuri che era appoggiata al divano di quella grande sala, “io amo Charlie, lo amo da quando ho incrociato per la prima volta il suo sguardo, dieci anni fa a quella festa in piscina…” Andy la interruppe. “Ti prego, smettila Jane. Non vorrei vomitare prima di essermi sbronzata.”
Jane rise, guardandosi allo specchio prima di trascinare l’amica fuori dalla sala.
“Ah, Andy” disse, fermandosi all’improvviso, “Charlie voleva presentarti una persona.”
Andy sbuffò sonoramente, portando le mani sui fianchi e aggrottando visibilmente le sopracciglia, facendo trapelare un totale disappunto. “Un’altra volta?! Andiamo, Jane, l’ultimo che mi ha presentato portava l’apparecchio e viveva con sua madre!”
“Oh, lui è diverso! So di per certo che non vive più con i suoi, oltre ad essere un gran figo!”
“I tuoi gusti sono discutibili, Jane. Del resto tra una settimana ti sposerai con Charlie, insomma…” Andy sapeva che con quella battuta Jane non si sarebbe offesa, anzi, l’avrebbe presa sul ridere. E così fece.
“Comunque Charlie era così entusiasta! E’ fermamente convinto che possa essere l’uomo giusto per te!”
“Non capisco il perché siate così convinti che io non sia felice da sola. Insomma, cosa c’è di meglio che farsi chi si vuole senza rimpianti? Ma tu che ne sai, poi… Il primo uomo che ha visitato la tua vagina sarà anche l’ultimo!” si interruppe, “br! Mi vengono i brividi solo a pensarci!”
Jane rise sonoramente, mentre le due si incamminavano verso il gazebo fuori all’albergo, sotto il quale avevano organizzato una cena pre-matrimoniale con tutti gli invitati. La famiglia di Jane era talmente fissata con queste formalità che fu disposta a spendere fior di quattrini per quel matrimonio tanto agognato. Inutile dire che Andy non riuscisse minimamente a concepire l’idea di una cerimonia nunziale, figuriamoci quella di dar vita a tutti quei festeggiamenti.
“Allora, dov’è il mio uomo?” chiese ironicamente Andy, afferrando un bicchiere di prosecco dal vassoio di un cameriere che stava passando, “no, poiché se è come gli altri che siete soliti presentarmi io scelgo lui” continuò poi, indicando il cameriere che arrossì prontamente davanti all’occhiolino della spavalda donna che gli stava dinanzi.
Jane alzò gli occhi al cielo, cercando con lo sguardo il futuro marito in mezzo alla folla.
“Il mio è sicuramente lì!” disse poi, trascinando l’amica verso la figura precedentemente identificata, salutando tutti distrattamente.
Charlie stava animatamente parlando con un uomo di cui Andy ignorava l’esistenza. Lo osservò bene, pensando che si trattasse proprio del single che i suoi amici avrebbero voluto farle conoscere e asserì che effettivamente non era niente male: alto circa un metro e ottantacinque, moro, con un po’ di barbetta incolta, gli occhi verdi e la carnagione olivastra. Inoltre indossava un completo molto elegante che esaltava il fisico ben delineato; quando sorrise, Andy notò che aveva anche dei bei denti e pensò, all’istante, che fosse perfetto per l’avventura di quella notte. Così sorrise e si avvicinò, insieme all’amica, ai due uomini che erano proprio di fronte.
“Charlie!” stridacchiò Jane, stampando un bacio al suo fidanzato.
Andy lo salutò con un cenno della mano, troppo intenta a recuperare un altro bicchiere di prosecco.
“Allora è lui il presunto uomo della mia vita?” chiese poi, alzando un sopracciglio e interrompendo Charlie che cercò di dire qualcosa, “non male. A che ora passi a prendermi?” finì poi, incrociando le braccia ed aspettando una risposta. Il suo interlocutore, però, sembrava fin troppo stranito dalle parole della ragazza per rispondere in maniera immediata.
Per questo ci pensò Charlie. “No, Andy, lui è… Non è lui, Will, il ragazzo di cui Jane ti parlava” disse, divertito dalla situazione che si era creata. Andy scoppiò a ridere, sotto lo sguardo ancor più stranito del ragazzo.
“Bhe, ti pareva! Poteva mai essere sul serio carino?” chiese, scherzosamente, senza scomporsi di un millimetro. Se c’era qualcuno che non restava mai senza parole, quella era decisamente Andy Hamilton.
Nel frattempo, il ragazzo che fino ad allora era stato in silenzio, cercando di capire quale fosse l’equivoco, rispose. “Io sono Jake, e sono davvero dispiaciuto di non essere l’uomo che cercavi… Andy, giusto?” chiese.
“Giusto, giusto. Ma infondo che importa? Potresti benissimo diventarlo!” disse lei, ostentando una sicurezza di cui solo lei era capace. Lui sorrise, in evidente imbarazzo.
“Potrei, se nella mia città non mi aspettasse la mia ragazza” rispose però, sorseggiando il vino che aveva in mano.
Andy alzò gli occhi al cielo, sbuffando. “I migliori sono sempre occupati!” rispose indietreggiando verso il suo tavolo, tenendo gli occhi fissi in quelli verdi del suo interlocutore, “io, comunque, non sono mai stata gelosa!” gli fece poi l’occhiolino, prima di sparire dietro quell’immensa folla, lasciandolo interdetto con un sorrisetto accennato sulle labbra. Lui non si era mai trovato di fronte nulla di simile.
 

 




NOTE
Spero che come inizio vi abbia incuriosito! Nel caso, spero di trovare qualche commento, positivo o negativo che sia, in modo da poter migliorare! Mi scuso inoltre per eventuali errori grammaticali o di scrittura che possano essere sfuggiti al mio controllo! Un bacio!
 
   
 
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