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Autore: stirlingite27    10/01/2018    0 recensioni
[Lindsey Stirling]Quando nasci nel Deserto, la vita è difficile. Quella è una terra vasta e spietata. I Padroni dominano su orde di schiavi e uccidono a loro piacimento. La terribile Arena è una minaccia costante. Però, una luce si accende nel buio: una giovane coppia, una come quelle di un tempo. Lei è figlia degli Dei della Luna, lui degli impetuosi Dei del Sole. Insieme, devono unire tutti, per cancellare pregiudizi millenari e tradimenti e riuscire a cambiare il Deserto. Una storia ispirata da un video di Lindsey Stirling!
Traduzione della storia "Escaping the Arena" di @stirlingite27 su Wattpad.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 43 - La performance
 
Lindsey fece un respiro profondo entrando nell'Arena con Kairos al suo fianco. Il rombo della gente esultante, che iniziò a fischiare quando la voce forte di Vincent li annunciò, le fece girare la testa. Per quanto avesse tentato di mostrarsi forte e decisa, vacillò.
 
L'aria attorno a loro si fece improvvisamente immobile. Il silenzio era quasi assordante, e lei osservò ai volti degli spettatori. Le donne le lanciavano occhiate malevole dagli spalti, gli occhi di Blackflag trafissero i suoi guardandola dalla sua postazione su una piattaforma elevata. La mano di lei si mosse per stringere più forte quella di Kairos.
 
Si sistemarono nella prima posizione, un improvviso senso di sicurezza la invase. Kairos le prese le mani.
 
"Ce la farai." Risuonò nella sua testa la voce di lui.
 
Il suono di un tamburo percosso iniziò a tenere il tempo. I loro corpi iniziarono a muoversi per pura memoria muscolare, avendo provato quella danza innumerevoli volte nei giorni precedenti. Ogni volta che incrociava lo sguardo di Kairos, vi trovava un'intensità che non aveva mai visto prima. La sicurezza di lui alimentava la sua.
 
Una veloce occhiata verso la folla le permise di incrociare gli occhi di Bram. Lui la guardò male, come al suo solito. Si chiese brevemente se avesse mai davvero sorriso.
 
Poi arrivò la prima presa di Kairos, che eseguirono alla perfezione. Il tamburo continuava a tenere il tempo mentre il suo corpo si muoveva in modo automatico.
 
Dopo un'altra presa, si allontanò leggermente da Kai. La sua mente era ancora in subbuglio, sapeva che quei passi non erano parte della loro danza.
 
Sussultò appena quando scorse Argus seduto nel pubblico. Ai vincitori di solito era concessa di tornare al Serbatoio, ma il farlo restare lì era parte del piano. Vincent aveva raccontato di voler continuare a farlo soffrire facendolo assistere alle restanti performance.
 
In quella breve occhiata, vide che ogni traccia di sangue su di lui era scomparsa, e lui le lanciò uno sguardo rassicurante.
 
La sua mente correva, sapeva cosa stava per succedere, ma non voleva che accadesse.
 
La sensazione del corpo di Kairos premuto contro la sua schiena, e delle sue braccia intorno alle sue spalle la riportarono alla realtà. La mano di lui si sollevò per accarezzarle il viso. Lei lanciò a Bram uno sguardo di sfida prima di lanciarsi un'altra volta nel loro ballo.
 
Si mosse con passi esperti, lasciando che Kairos la piegasse, e la facesse volteggiare tra le sue braccia. I loro volti quasi si sfiorarono in uno dei movimenti.
 
"Sei bellissima." Fece la voce di lui nella sua mente. Ciò la spronò a muoversi con maggiore intensità.
 
A quel punto aveva ormai deciso. Avrebbe cambiato tutto.
 
Kairos, con una piroetta, la lanciò in aria. Il suo corpo premette con forza contro quello di lui, e Lindsey avvinghiò le gambe attorno ai fianchi del ragazzo.
 
Sì, sarebbe andata contro la visione.
 
Sentì la mano di lui toccarle la spalla, poi il mondo sembrò rallentare. Il pubblico sparì e rimasero solo lei e Kairos.
 
Il braccio di lui le circondò la vita, stringendola forte a sé.
 
Lei lo guardò, confusa, e lui si limitò ad alzare le spalle, prima di sentire un rumore provenire dalla gradinata vuota.
 
Alzarono lo sguardo per vedere se stessi osservarli dall'alto.
 
Lindsey era confusa, si voltò verso Kai in cerca di rassicurazione, e lui annuì.
 
All'improvviso capì, erano loro!
 
"Selene?" Balbettò. Non riusciva a credere di essere in presenza degli Dei.
 
Selene sorrise ma non disse nulla.
 
Anche senza che le avessero rivolto la parola, Lindsey ebbe l'impressione che le stessero dicendo qualcosa. Qualcosa di importante.
 
Aggrottò la fronte in momentaneo smarrimento, poi iniziò a capire.
 
Un leggero cenno di assenso da parte della dea che tanto le somigliava fu tutta la rassicurazione di cui aveva bisogno.
 
Si lanciò nuovamente nella danza, il pubblico non esisteva più. C'erano solo lei, Kairos, e il suono costante del tamburo a mantenere il ritmo.
 
Il suo corpo si muoveva senza sosta, prese tra le mani il volto di Kairos, portandolo più vicino a sé, le labbra in un sorriso.
 
Danzarono per quella che sembrò un'eternità. Soltanto loro due. Niente, al di fuori dei loro corpi, esisteva.
 
Lindsey diede tutta se stessa in quel ballo, eseguendo ogni movimento con un rinnovato senso di fiducia.
 
Quella danza era sempre stata una dimostrazione. Per Bram, Blackflag e il resto della classe dirigente del Deserto, era uno spettacolo di dominio sugli schiavi. Per gli schiavi, era un atto di sfida. Per Lindsey e Kairos, era tutto.
 
Lui l'attirò a sé. Lei appoggiò il capo sul suo petto. La danza era finita.
 
La sua mente sapeva cosa sarebbe successo dopo.
 
Con la coda dell'occhio, vide i ribelli sistemarsi nelle loro postazioni per l'attacco. Stavano tutti aspettando il Via.
 
Lindsey sapeva che aveva pochi secondi per agire, Gavi avrebbe suonato il gong nel giro di qualche istante. Kairos sarebbe stato pugnalato al petto esattamente dieci minuti dopo. Doveva impedire tutto.
 
Doveva cambiare la visione.
 
Vide Gavi avanzare.
 
"Kairos?" Sussurrò.
 
Lui abbassò lo sguardo su di lei, entrambi ancora fermi nella loro posizione. Lindsey riusciva a sentire la folla che continuava ad acclamarli. La loro performance era stata assolutamente spettacolare.
 
"Ti amo." Sussurrò contro il suo petto.
 
Una risata profonda risuonò dentro di lui. "Lo so."
 
Lei sospirò. Sapeva che l'avrebbe fatta attendere prima di sentirglielo dire. Esattamente come aveva detto prima. Era una cosa che i suoi genitori avevano sempre fatto. Eos scherzava con sua moglie, dicendo che farla aspettare era un modo per farla sbrigare più in fretta, e che adorava lo sguardo sul volto di lei quando finalmente glielo diceva.
 
Gavi era a poco più di un metro dal gong. Doveva sbrigarsi.
 
Si allontanò in fretta da Kairos e in un attimo fu dall'altro lato dell'Arena, in piedi davanti a Bram.
 
Un mormorio avanzò tra la folla.
 
Il figlio del Padrone la osservò, in attesa. "Sei qui per implorarmi di risparmiarlo?"
 
Lei scosse la testa. In un baleno, aveva afferrato un pugnale da una delle guardie accanto a Bram e lo aveva sollevato sopra la testa.
 
"Sto cambiando le cose."
 
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