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Autore: Wolfgirl93    11/01/2018    0 recensioni
Quarta fic per la Promdyn week (Prompto x Ardyn)
Il prompt di oggi è Reincarnation AU
Dal testo: “Ardyn si avvicinò annoiato alla piccola creatura e impallidì, quegli occhi, si portò una mano al cuore che sembrava essere sul punto di uscirgli dal petto; da quanto tempo non vedeva quegli occhi di un azzurro così puro? Mille anni forse?...”
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ardyn Izunia, Prompto Argentum
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Anno 736 M.E

Passò lo sguardo divertito fra tutti quei piccoli bambini che se ne stavano immobili mentre veniva iniettato loro sangue di daemon, fra le file di lettini sgangherati e malmessi però c’era solo un flebile suono: un bambino era ad occhi aperti e piangeva sommessamente mentre il piccolo tubicino attaccato al suo braccio spingeva dentro di lui quel sangue e quel miasma nero come la notte.
Ardyn si avvicinò annoiato alla piccola creatura e impallidì, quegli occhi, si portò una mano al cuore che sembrava essere sul punto di uscirgli dal petto; da quanto tempo non vedeva quegli occhi di un azzurro così puro? Mille anni forse? Il rosso si guardò attorno cercando di sfuggire allo sguardo delle telecamere e staccò il tubicino dal polso del bimbo e poi dopo averlo avvolto nella sua sciarpa uscì fuori dal laboratorio.
“Codice rosso! Ripeto codice rosso! L’unità 05953234 è stata rapita dal laboratorio, liberare tutti i magitek per la ricerca!” La voce metallica dell’interfono fece ridere Ardyn, magari avrebbe potuto depistare tutti, portò il bambino in un posto sicuro poi tornò dirigendosi verso il laboratorio di Verstael.
“Che disgrazia amico mio! Uno dei tuoi figli è stato rapito, sai non vorrei dire qualche menzogna ma sono certo che dietro ci sia lo zampino di Lucis.” Disse Ardyn in tono melodrammatico.
Lo scienziato assottigliò lo sguardo e batté un pugno sul tavolo dove teneva i fogli per la sua nuova arma. “Quegli stupidi pagheranno!” Disse solamente prima di immergersi nel suo lavoro, avrebbe distrutto Lucis una volta per tutte grazie alla sua tecnologia.
Ardyn soddisfatto della sua scenetta uscì dal laboratorio e andò a recuperare il piccolo esperimento, la sue piccole manine stavano già iniziando ad emanare miasma e l’uomo quasi tremò a quella visione, posò una grande mano sul corpicino del bambino e usò il suo potere per purificarlo, come aveva fatto quasi mille anni prima.

Anno 2000 A.E

Stava passeggiando fra le strade più malfamate dei confini di Insomnia quando sentì dei lamenti, Ardyn scese dal suo chocobo lasciandogli una carezza un muso poi si avvicinò alla fonte di quei versi; spalancò gli occhi nel vedere un ragazzo ci circa 25 anni steso a terra e macchiato da quella che lui conosceva come ‘Piaga delle stelle’.
“Non preoccuparti ora ti aiuterò.” Disse con calma avvicinandosi al corpo malmesso del giovane.
“L… La mia famiglia è morta… Voglio solo raggiungerli.” Quelle parole dovettero costare molto al ragazzo visto che ad ogni minimo movimento strizzava gli occhi per il dolore.
Ardyn strinse appena i pugni, non poteva lasciarlo morire, avrebbe preferito vivere con l’odio di quel giovane ma non con il rimorso di non aver salvato una vita.
“Mi dispiace ma non li rivedrai molto presto.” Mormorò prima di allungare le mani verso il suo corpo, chiuse gli occhi e usò il suo potere assorbendo quella terribile piaga nel proprio corpo, digrignò i denti e sentì quella strana sensazione di intorpidimento che lo colpiva ogni volta che usava quel potere su qualcuno.
Il corpo del ragazzo iniziò lentamente a guarire, le piaghe scure sulla sua pelle svanirono e anche il dolore venne finalmente spazzato via.
Quando il taumaturgo aprì gli occhi rimase sorpreso, quel ragazzo sembrava un angelo: aveva dei capelli color del grano e degli occhi azzurri così limpidi e puri. “Mi dispiace non aver assecondato il tuo desiderio ma non meritavi di soffrire tanto.”
Il ragazzo si strinse nelle spalle e iniziò a muoversi sorpreso di non avvertire più nessun dolore. “La ringrazio signor...” Mormorò incerto, non sapeva neppure il nome del suo salvatore.
“Ardyn...” Disse il futuro si re di Lucis sorridendogli.
“Lei è il curatore di cui tutti parlano! E’ l’erede al trono!” Il giovane quasi non credette ai proprio occhi, aveva di fronte l’uomo che aveva salvato quasi l’intera Eos.
“Sì, ma sono un uomo come te, non merito nessun trattamento speciale.” Ammise lasciando una tenera carezza sui capelli del ragazzo. “Come ti chiami?”
“Prompto.”
“Allora Prompto, da quel che ho capito tu ora vivi da solo, quindi ti andrebbe di venire con me a Insomnia?” Chiese il taumaturgo sorridendogli.
Prompto spalancò gli occhi incredulo, davvero quell’uomo lo aveva salvato e ora gli stava chiedendo di andare a vivere nella capitale? “Non credo che quel posto faccia per me.” Ammise amareggiato.
“Insomnia è un posto per tutti, vieni con me.” Sussurrò allungando una mano verso di lui.
Quando finalmente il biondo gliela strinse Ardyn sorrise, eppure non sapeva che con quel gesto aveva appena firmato la condanna a morte di entrambi.

Quando Ardyn tornò nella capitale con uno sconosciuto tutti accorsero verso il futuro re omaggiandolo e chiedendogli chi fosse quel ragazzo. “E’ il mio aiutante.” Mentì l’uomo sorridendo al suo popolo; da una delle finestre del castello, però, due occhi color miele scrutarono con astio il guaritore meditando su una vendetta contro quell’uomo sangue del suo sangue.

“Fratello sono tornato, ho portato un ragazzo con me.” Disse Ardyn sorridendo al giovane accanto a lui.
“Ben tornato fratello, mentre tu facevi il buon samaritano fuori dalla capitale io ero qui a compiere il mio dovere di futuro re.” Sibilò Izunia senza degnarlo di uno sguardo.
Il taumaturgo fece avvicinare una delle guardie del castello e gli affidò Prompto prima di avvicinarsi al fratello.
“Cosa c’è che non va? Sto usando il potere che mi hanno concesso gli dei per aiutare il nostro popolo.”
“Gli dei, tks! Sembra quasi un potere donato da un demone, non vedi come ti stai riducendo? I tuoi occhi sembrano sempre più scuri e persino la tua pelle sembrava essere cambiata, sai sembra quasi che tu stia diventando un daemon.” Disse Izunia guardandolo con un ghigno.
Ardyn alzò gli occhi al cielo e scosse il capo “Quando avrai voglia di parlare seriamente mi troverai nella stanza degli ospiti con quel ragazzo.”
“Attento fratello, se farai troppi favoritismi per un semplice contadino, tutti penseranno che ti importi di più di lui che del tuo popolo.”
Il taumaturgo scosse il capo e uscì dalla sala del trono andando verso la stanza dove era stato portato Prompto, non sapeva bene perché lo avesse preso così a cuore ma una cosa era certa: voleva che lui fosse al sicuro.

Più il tempo passava e più un sentimento nuovo nacque nei cuori di Ardyn e Prompto, il biondo seguiva sempre il curatore e lo aiutava come poteva durante le sue uscite fuori dalla capitale; nel palazzo di Insomnia però iniziò a nascere un forte odio, Izunia era stato rifiutato dal cristallo e gli dei, tramite uno dei suoi sciamani, avevano deciso che fosse Ardyn quello degno a purificare il mondo grazie al suo potere e a quello del cristallo.
“Non mi importa del volere degli dei o di chiunque altro, il trono di Lucis è mio!” Sibilò il secondogenito guardando con odio il cristallo, chiamò a se le sue guardie più fidate e gli impartì degli ordini ben precisi.

Quando Ardyn mise piede nel palazzo lo trovò stranamente vuoto, suo fratello non era nella sala del trono e nessuna guardia sembrava essere a protezione di quel luogo; si incamminò verso la stanza di Prompto e gli sorrise dolcemente prima di lasciargli un tenero bacio sulle labbra, appena il biondo aprì la porta una decina di guardie li bloccò e senza dire una parola li portarono verso l’uscita del palazzo.
La piazza di fronte al palazzo reale era gremita di gente, tutto il regno di Lucis sembrava essersi riunito lì, Ardyn fu portato su un piedistallo e mostrato a tutto il popolo come una bestia da soma.
“Che stai facendo fratello? Che intenzioni hai?” Ringhiò il curatore cercando di liberarsi dalla stretta delle guardie.
“E’ tempo che tutti sappiamo cosa sei Ardyn, non sei un salvatore, sei solo un daemon con degli strani poteri!” Izunia fece cenno ad una guardia e quest’ultima ferì il taumaturgo con la lama di una spada, dalla ferita non uscì sangue ma bensì uno strano miasma scuro che scioccò tutti i presenti.
“Ardyn Lucis Caelum era il prescelto del cristallo, ma possiamo davvero fidarci di un mostro?!” Chiese il secondogenito sentendo l’approvazione del popolo. “E poi guardate, il vostro amato curatore ha un giovane amante, un povero contadino che ha patito la piaga delle stelle, adesso finalmente libererò la sua anima dalle grinfie di quel daemon che voi tanto amavate.”
Gli occhi di Ardyn si incendiarono, strattonò le guardie cercando di liberarsi mentre suo fratello si faceva sempre più vicino a Prompto, sentì il cuore fermarsi quando vide la spada del fratello trapassare il gracile corpo dell’unica persona che aveva amato, guardò i suoi occhi azzurri perdere il loro bel colore fino a diventare vitrei; un urlo che non aveva nulla di umano gli uscì dal petto e prima che potesse liberarsi fu colpito nello stesso modo dalla spada del fratello. “Ti libero dai tuoi demoni fratello, ora potrai andartene in pace.” Izunia aveva un tono così melenso, il curatore non disse nulla, giurò solamente che avrebbe messo fine a quella dinastia avvelenata dall’odio.

Anno 756 M.E

Ardyn aspettò con ansia al molo di Galdin, sapeva che il futuro re di Lucis sarebbe venuto in quel posto per compiere il suo destino e andare ad Altissia per sposare l’oracolo Lunafreya di Tenebrae, vide arrivare il principe e sorrise mentre si avvinava.
“Sembra che la fortuna non vi arrida.” Disse in tono divertito mentre avanzava verso il gruppo, i suoi occhi però si spalancarono quando notò tra loro un biondino con gli occhi color del cielo.
“Prompto.” Sussurrò a bassa voce, era spiazzato, gli dei si stavano prendendo gioco di lui.
Spiegò al principe Noctis che per uno scherzo della sorte non sarebbero potuti salpare e quando si allontanò alzò gli occhi al cielo. “Metterò fine alla stirpe dei Lucis Caelum e per questa volta, forse, riuscirò a proteggere la persona che amo.” Stava sfidando gli dei e sapeva che quello non portava mai a nulla di buono.

Anno 766 M.E

La battaglia finale era cominciata, Ardyn aveva reso inoffensivi gli amici del re Noctis e dentro di se sperava che questo bastasse per salvare la vita di Prompto, con la propria morte avrebbe riportato il sole e forse il biondo avrebbe potuto godere di quel calore ancora una volta.
Gli dei però non sono mai magnanimi, dopo l’apparente morte di Ardyn e il sacrificio di Noctis i tre amici rimasero disarmati, i daemon attorno a loro sembravano non finire mai e ad uno a uno gli amici caddero.
Quando Ardyn si ritrovò nel mondo delle anime sorrise nel vedere Noctis, la sua fine era vicina e la pace eterna stava per accoglierlo, quando però alle spalle del re vide i suoi amici impallidì; strinse i pugni e maledì gli dei per aver messo fine alla vita di quel giovane che non aveva mai avuto colpa.
“Appena questa lotta finirà tu e il tuo amato potrete trovare la pace, insieme.” Una voce sconosciuta gli arrivò alle orecchie e finalmente il cuore di Ardyn trovò sollievo, accettò la sua fine senza battere ciglio, impaziente di poter incontrare di nuovo il suo unico amore e poter vivere una vita, eterna e serena, nell'aldilà.

   
 
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