Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Midan86    11/01/2018    2 recensioni
I fatti narrati si ambienteranno nella saga di Infinity War, dove gli Avengers dovranno affrontare una minaccia del tutto inaspettata. Thanos.Dopo Loki, Ultron e il barone Zemo, i nostri eroi saranno in grado di affrontare un titano e sconfiggerlo? Tony e Steve recupereranno il loro rapporto di amicizia e di alleanza, o sarà troppo tardi?
Questa è una Stony ambientata però in un contesto di azione e avventura, dove dovranno lottare non solo contro Thaons, ma anche contro il loro orgoglio e i loro demoni personali. Forse riusciranno nuovamente ad unire le forze per salvare l'umanità e il loro amore.
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Thanos, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mentre si trovavano ancora nella base dello Shield, passarono delle notizie sulle tv che nessuno poté ignorare. Alcune tv locali intervistarono dei passanti che qualche ora prima avevano assistito allo scontro tra alcuni Avengers e gli alieni.
Giornalista: "Che cosa può dirci riguardo questo attacco? Lei ha assistito allo scontro?"
Passante: "Proprio prima stavamo scappando, quando abbiamo visto iron Man con altri tizi che combattevano contro una specie di donna, doveva essere sicuramente aliena. Non sappiamo chi fossero gli altri".
Giornalista: "Ha visto soltanto Iron Man, dunque? Non c'era traccia degli atri Avengers?"
Passante: "No, c'era solo lui. Non capiamo che fine abbiano fatto, in un momento critico come quest avremmo bisogno di loro e invece non ci sono!"
Passante n.2: "E' vero, sono spariti. Si vede solo Stark nei dintorni, e gli altri? Dov'è Capitan America? E Thor? Perché non sono qui a salvarci? La verità è che ci hanno abbandonati! Sono scappati e adesso gli alieni ci invaderanno e ci uccideranno!"
Giornalisti: "Questo, signori, è l'umore della gente. Gente disillusa, che non ha più speranza negli Avengers. Gli eroi che più volte hanno salvato il mondo sono scomparsi, forse troppo spaventati per farsi avanti. Chi potrà fermare questa minaccia? E' davvero la fine dell'umanità? Questo è tutto, a voi la linea".
Tutti ascoltavano quelle parole con aria di dissenso, sapere che la gente non aveva più fiducia in loro li demoralizzava, ma non potevano abbattersi in un momento simile.
Sam: "Bella riconoscenza! Ecco cosa pensano adesso di noi, che siamo dei codardi! Dopo che li abbiamo salvati più volte! Roba da matti"
Steve: "Dopotutto non ci facciamo più vivi da un anno e mezzo e anche ora che la città è stata sconvolta non ci vedono in azione, è normale che pensino li abbiamo abbandonati. Non sanno quello che è successo, probabilmente non sanno nemmeno che molti di noi sono dei ricercati. Non dobbiamo essere duri con loro"
Scott: "Oh, a me non interessa, tanto comunque non mi conoscono, perciò la mia reputazione è salva"
Natasha: "Dobbiamo sbrigarci a trovare una soluzione. Steve, ti sei messo di nuovo in contatto con Tony? Dovremmo riunirci tutti e mettere in atto una strategia"
Steve: "No, ancora non l'ho fatto"
Fury: "Io so che al momento si trovano tutti nel Santuario di Strange, è lì che li ha riuniti. Si trova a Manatthan, e dovreste andare anche voi"
Steve: "Tu non verrai? C'è bisogno di qualcuno che come sempre ci sproni a fare del nostro meglio e a far funzionare la squadra"
Fury: "No, io devo restare qui con i miei uomini, non posso abbandonarli. lascio a te il comando, Rogers. So che riuscirai a rimettere in piedi la squadra e dargli fiducia. Anche se non sei più Captain America, conservi ancora uno spirito forte e leale. Hai la carica di un vero leader e so che potrete farcela anche senza di me. E... qualunque cosa sia successa tra te e Stark, risolvetela. Non importa come, ma fatelo. Voi siete l'anima degli Avengers e dovrete essere più uniti che mai in questa guerra.
Steve guardò fiero verso Fury e poi si voltò anche verso i suoi compagni che contraccambiarono lo sguardo di intesa e rispetto. Avevano accettato e supportato silenziosamente il fatto che Steve fosse il Capitano della squadra, il loro leader. In fondo non era poi mai stato tanto diverso. Prima era Tony che guidava ogni operazione e riuniva il team. Steve però era quello più esperto di tattiche militari e dava lui disposizioni su come e dove operare. In realtà entrambi funzionavano come una sola mente, le loro caratteristiche erano in perfetta armonia quando si trattava di collaborare per una missione, i problemi sorgevano solo quando c'era da discutere su come collaborare. Steve era sicuro che non ci sarebbero più state divergenze, avrebbero certamente unito le idee e non si sarebbero trovati nuovamente in disaccordo, o almeno era quello che sperava.
Fury: "Bene. E Bucky, sono contento che ci sia anche tu al fianco di Steve, sono certo che sarai un ottimo supporto morale. E spero vivamente che il tuo passato non torni più a tormentarti"
Bucky fece un piccolo cenno di consenso con la testa.
Nel mentre tornò Rhodes, con la sua armatura. Era andato alla base Avengers ma Pepper gli aveva detto che Tony non c'era più e che non rispondeva al telefono.
Rhodes: "Sto provando a localizzarlo ma ci vorrà un po' di tempo. Pepper non capisce cosa sia successo. Ha detto che prima erano insieme, avevano parlato e sembrava che Tony volesse solo un po' rilassarsi. Però ha detto anche che era strano. Come... avvilito e sconfortato. Lo ha visto molto depresso. Ho controllato nel suo laboratorio e non ha preso nessuna delle sue armature. Anche Friday lo ha confermato. Non so davvero cosa voglia fare quell'idiota!"
Steve: "Noi pensavamo che Tony si trovasse nel santuario con Strange, perché non era lì?"
Rhodes: "Come ho detto, voleva starsene da solo. Non lo so, Rogers, ma Tony da tempo non è più lo stesso. E' cambiato molto da quando..." Rhodey si bloccò, non volle nuovamente parlare dello scontro, non davanti a tutti. Ma non serviva lo facesse perché Steve aveva già capito.
Steve: "Allora, sei riuscito a localizzarlo? Avanti, cerca di fare in fretta, non sappiamo cosa voglia fare"
Rhodes: "Solo un momento. L'unico dispositivo che porta sempre con sé è quel tuo cellulare che gli hai mandato tempo fa ed ha un gps davvero di pessima qualità".
Fury: "Cosa diavolo sarà saltato in mente a quel pazzo!? Andarsene in giro senza armatura con questi alieni folli pronti ad ammazzarlo non appena ne avranno la possibilità. Spero vivamente riuscirai a farlo tornare in sé, Capitano".
Rhodes: "Ci sono. Ho finalmente le coordinate!"

Intanto Tony continuava a camminare per le vie di New York, non sapeva bene cosa stesse facendo o perché fosse lì, si lasciava guidare dal suo istinto o semplicemente da uno stato d'animo ormai sofferente e stanco. Si guardava intorno, e lo spettacolo era mortificante. Poi all'improvviso inciampò su quello che purtroppo si rivelò essere un cadavere. Abbassò lo sguardo e restò pietrificato. Passò almeno un minuto prima che riuscisse a muoversi di nuovo. Guardò il volto della donna morta: era giovane, non più di vent'anni. Era rimasta schiacciata sotto un auto. Ma più avanti ce ne erano altri. cadaveri sparsi a terra come in uno scenario di guerra. Non c'erano ambulanze o polizia. Nessuno si stava occupando di quelle persone. Solo più avanti intravide dei carri militari, ma sapeva bene che probabilmente anche loro avrebbero fatto la stessa fine. Atterrito dal dolore si chinò a terra, sulle ginocchia portò le mani davanti al suo viso e vi appoggiò la testa. Ormai era annientato da tutta quella morte. Le lacrime scesero da sole sul viso, non riuscì a trattenerle. Pensava al dolore che avrebbero provato gli amici e i parenti di quelle povere vittime, e poi pensò a Peter. A come lui fosse stato fortunato a tornare in vita, o meglio, a tornare indietro. Se non ci fosse stato Strange, lui sarebbe stato ancora a piangere la sua morte e a sentirsi in colpa. Avrebbe voluto far tornare di nuovo indietro il tempo e poter salvare così quelle vite, ma sapeva che sarebbe stato inutile. Ci sarebbero state altre vittime in altre circostanze. Bisognava affrontare Thanos e sconfiggerlo, ma nelle condizioni attuali non ci sarebbe mai riuscito. Forse nessuno dei suoi compagni avrebbe potuto farlo. Ed era questo che lo atterrava; la convinzione che stavolta nulla avrebbe potuto fermare la catastrofe imminente.
Poi ci fu un tonfo, un rumore sordo che sorprese Tony e lo fece tornare in sé. Si voltò per guardare cosa stesse accadendo e si trovò davanti proprio lui: il grande Titano che aveva appena abbattuto uno dei carri militari. 
Invece di scappare restò fermo ad osservarlo, non fece neanche un passo. Lo guardava e di nuovo i pensieri correvano veloce nella sua mente ormai troppo tormentata non riuscendo neanche più a provare paura per se stesso.
Thanos si accorse di lui e lo raggiunse lentamente. In questo presente non si erano ancora incontrati né affrontati, ma Tony poteva percepirlo anche da lontano che nemmeno con la sua armatura avrebbe potuto tenergli testa. Continuava a fissarlo senza distogliere lo sguardo, ormai era rassegnato. Aveva perso tutte le speranze e non gli importava di morire, anche se prima avrebbe davvero desiderato poter dire addio alle persone che amava. Per un solo istante si chiese se Steve fosse riuscito a tornare finalmente a New York, se fosse già arrivato. Sarebbe morto senza nemmeno poterlo salutare, il destino era davvero crudele ma non vi si poteva sfuggire. Non sempre almeno.
Thanos: "Nonostante tutto ci rivediamo. E' divertente come il fato ci rincorre anche se cerchiamo di sfuggirgli. Il vostro stratagemma può aver funzionato per salvarvi una volta, ma non servirà a fuggire per sempre. Lo temi. Lo eviti. Ma il destino arriva comunque. E il tuo, è arrivato ora".
Tony capì che il passato per Thanos non era mai cambiato, e che in qualche modo era riuscito a restare collegato a quella dimensione. il Titano era sempre lo stesso, lo stesso che aveva ucciso Peter e che aveva affrontato Tony. Lo afferrò per la felpa e lo tirò su come fosse una bambola, poi lo scaraventò a terra ferendosi così alla testa. Tony era dolorante e non riusciva a tirarsi su. Thanos era pronto a colpirlo mortalmente con il pugno.
Una folata di vento. Silenzio. Un tonfo metallico risuonò nell'aria. Scintille e poi la terra tremò. Tony riaprì gli occhi e vide un'ombra davanti a sé, si tirò su appoggiandosi sui gomiti e finalmente lo vide. Proprio sopra di lui, Steve lo stava riparando dal colpo di Thanos con lo scudo che Tony gli aveva fatto portare da Bruce. Lo stava proteggendo con il suo corpo, che a causa della potenza del Titano affondava sempre di più i piedi nel terreno. Perfino la forza del supersoldato era inefficace contro quella del gigante viola. Ma Steve teneva duro e per nulla al mondo avrebbe ceduto. Doveva proteggere Tony a qualsiasi costo, anche pagando con la propria vita. 
Ci fu poi un colpo, sparati dritto nel volto di Thanos che lo fece indietreggiare. Il Capitano riuscì così a riprendersi e assestare un colpo micidiale con lo scudo che fece barcollare il Titano.
Steve: "Bucky, prendi Tony e portalo via da qui! Svelto!"
Bucky obbedì, ma Tony era ancora confuso. Il colpo alla testa lo aveva decisamente intontito e si sentiva come in una sorta di bolla ovattata. Era certo di aver visto Steve, ma non sapeva se si trattasse di un sogno o della realtà.
Bucky lo afferrò e lo tirò su, poi se lo buttò sulla spalla e iniziò a incamminarsi lontano dal campo di battaglia.
Il Capitano invece restò davanti a Thanos, il quale dopo essersi ripreso dal colpo iniziò ad attaccarlo. I colpi erano talmente forti che si sentivano anche a metri di distanza. Bucky fremeva dalla voglia di aiutare l'amico, ma sapeva che la cosa più importante per Steve, ora, era mettere al siuro Tony, e se lo avesse lasciato e fosse tornato indietro non glielo avrebbe mai perdonato. Tirò dritto sperando che che tutto sarebbe finito per il meglio.
Thanos colpì Rogers con un colpo violento, ma questo riuscì a tenersi in piedi e ricambiò con altri pugni. Ogni colpo richiedeva un immenso sforzo fisico poiché il Titano sembrava fatto di ferro, non sapeva quanto sarebbe riuscito ad incassare ancora i colpi. Quando il gigante capì che l'avversario che aveva di fronte, era un osso duro, decise di utilizzare una delle sue gemme, ovvero quella del potere così da aumentare ancora di più la sua forza già di per sé straordinaria. 
Ormai Bucky aveva portato Tony al sicuro nel Santuario di Strange, grazie alle coordinate che gli aveva dato Fury. Stark aveva perso i sensi durante il tragitto e ora giaceva svenuto su un divano. Il soldato avvertì lo stregone del pericolo che correva Steve affrontando da solo Thanos, così il Dottore decise di intervenire aiutando l'amico.
Intanto Bucky si trovò di fronte a tutti i nuovi guerrieri. Tra loro conosceva soltanto Peter, il quale sembrò entusiasta di rivederlo.
Peter: "Ehi, ti ricordi di me? Ci siamo scontrati un anno e mezzo fa, abbiamo combattuto insieme e vi ho messo al tappeto! Oh, hai ancora il braccio d'acciaio, e sembra anche più nuovo dell'ultimo, fichissimo! Posso toccarlo?"
Bucky: "No"
Peter: "Dov'è il tuo amico? Quello con le ali! Ne ero rimasto affascinato sai, mi piacerebbe studiarne il progetto"
Bucky: "Non smetti mai di parlare?"
Peter: "Eeeh, qualche volta!"
Rocket: "Quest'altro chi è adesso?
Strange: "E' un nuovo alleato, credo si unirà a noi per la stessa causa, così come faranno gli altri appena arriveranno"
Rocket: "Almeno questo sembra più serio di qualcuno che conosco" Rocket guardò i due Peter e Drax, alludendo al fatto che tutti e tre non brillassero per serietà e maturità.
Strange: "Vado a recuperare il tuo amico, intanto conosci il gruppo e magari aiutaci a trovare una buona tattica per affrontare il Titano pazzo"
Bucky guardò Strange con aria diffidente, era solito non fidarsi molto di chi non conosceva bene, e non gli piaceva l'idea di stare in un gruppo così affollato, ma la parola data a Steve era qualcosa a cui non poteva trascendere. Sarebbe dovuto rimanere al fianco di Tony finché lui non fosse tornato. E il che, lo metteva anche un po' in imbarazzo visto ciò che era successo tra i due proprio a causa sua.

Fuori, Steve e Thanos si stavano affrontando corpo a corpo, il Titano era visibilmente in vantaggio grazie all'aiuto della gemma, mentre Steve ormai, iniziava a mollare la presa. Il suo volto era ammaccato e le sue mani sanguinanti, sapeva bene non avrebbe avuto la meglio, ma non sarebbe mai scappato. Per fortuna arrivò Strange in suo soccorso.
Steve: "Dottore, sei venuto a darmi una mano"
Dottore: "Ho pensato avessi bisogno di un po' d'aiuto"
Steve: "In effetti sarebbe gradito. Ma attento, è un osso duro"
Strange: "Oh, lo so bene di che pasta è fatto il nostro amico viola"
Thanos: "Tu, eccoti finalmente. Cedimi quella gemma senza fare storie e io vi prometto che vi farò morire senza sofferenze"
Strange: "Sai della gemma... qualcosa mi fa pensare che per te le cose non siano cambiate"
Thanos: "Ricordi? Ho la gemma dello spazio che mi consente da viaggiare attraverso mondi interdimensionali, così, quando hai mandato indietro le lancette dell'orologio, mi sono intrappolato in una dimensione dove lo scorrere del tempo non esiste, perciò i cambiamenti fatti nel passato non hanno sortito effetto alcuno, su di me. Anche se il ragazzo è ancora vivo, io so bene di averlo ucciso e so bene che ucciderò ognuno di voi"
Strange: "Immaginavo qualcosa del genere, sempre meglio che avere un tuo doppione"
Il Dottore usò i suoi cerchi magici come scudi per proteggere se stesso e Steve dai colpi. Dietro di lui, intanto, era ancora aperto il portale con il quale era arrivato e disse a Steve di entrarvi mentre lui teneva occupato il Titano. Steve si fidò di Strange e attraversò il portale trovandosi immediatamente nel Santuario. Erano presenti tutti e il Capitano si sentì sopraffatto da tutte quelle persone che lo osservavano con aria incuriosita. 
Poi si trovò al suo fianco Bucky, che gli mise una mano sulla spalla e gli sorrise. 
Steve: "Beh... salve a tutti. Voi dovete essere i Guardiani della Galassia, ho sentito parlare di voi"
Star Lord: "Effettivamente siamo piuttosto famosi" Peter Q. sorrise compiaciuto verso i suoi compagni. "E tu sei... Captain America, giusto? Non trovi che sia un po' troppo... patriottico? E anche abbastanza banale dai" 
Rocket: "Ha parlato il 'Signore delle stelle' che guarda caso viaggia appunto tra le stelle"
Steve: "Hai ragione, non è particolarmente originale, ma.. a noi Avengers piacciono le cose semplici. Un nome per far capire le nostre caratteristiche. E comunque puoi chiamarmi semplicemente Steve, ormai"
Thor: "Per tutti gli Dei, è bello rivederti, amico mio!" Il Dio Asgardiano corse incontro a Steve e poi lo strinse in un forte e massiccio abbraccio.
Steve: "Sì, anche per me Thor! Meno male che non sono più mingherlino come una volta,altrimenti mi avresti letteralmente ucciso"
Peter: "Ehi, ciao" Il ragazzino rivolse un timido saluto verso Steve.
Steve: "Peter Parker. Felice di vederti in forma"
Peter: "Oh, grazie, anche per me! Ah senti, era da un po' che volevo chiedertelo solo che poi sai, non ho più avuto di vederti e, niente... che ne dici se... quando avremo sistemato tutto, beh mi prendessi una piccola rivincita?"
Steve sorrise: "Perché no. Ma ti batterò di nuovo"
Bucky si avvicinò all'orecchio di Steve: "lascia stare quel ragazzino, è più fastidioso di una mosca"
Peter: "Fichissimo, ha accettato la sfida! Sono davvero esaltato.. però, in realtà no, sono molto serio. Cioè, lo so che dobbiamo affrontare un grosso nemico e sono molto concentrato, davvero. Sì, sono esaltato ma moderatamente"
Bucky gli lanciò un'occhiataccia, proprio non riusciva a farselo piacere. Ma Steve invece adorava la grinta e l'entusiasmo che Peter Sprizzava. Gli si avvicinò e gli strinse la mano in segno di amicizia e rispetto. Peter era davvero emozionato. "Captain America mi ha toccato la mano. Non me la laverò più".
Wong si avvicinò a Steve chiedendogli dove fosse Strange e il Capitano gli disse che era proprio dietro di lui e che sarebbe tornato a momenti. I due si voltarono indietro verso il portale e non vedendo arrivare nessuno iniziarono a preoccuparsi, ma non ci volle molto perché anche il Dottore fece ritorno, risollevando subito gli animi di tutti.
Strange: "Ogni volta consumo tutta la mia energia con quel folle. Comunque non ci vorrà ancora molto prima che ci trovi. E' riuscito ad usare una delle sue gemme per non finire nel salto temporale, perciò non è cambiato nulla per lui. Ci ha affrontati anche in questo presente e conosce le nostre capacità e siamo ancora una volta in svantaggio. Rogers, come sta Stark? Si è ripreso?"
Steve: "Devo ancora controllare" In effetti non aveva ancora avuto modo di accertarsi delle condizioni di Tony, tutte quelle persone lo avevano distratto dalla cosa più importante, ma sapeva che era al sicuro e questo lo rassicurava.
Appoggiò una mano sulla spalla di Bucky e poi si diresse nella stanza dove vi era Tony. Il soldato non poté fare a meno di seguirlo con lo sguardo. Per Bucky, Steve era la cosa più importante, il legame più profondo, avrebbe dato la vita per lui, ma sapeva che nel cuore di Steve al primo posto adesso c'era Tony e non voleva certo intromettersi rischiando nuovamente di rovinare tutto facendo soffrire ancora il suo migliore amico.
Steve vide Tony sdraiato sul divano dove Bucky lo aveva posto, sembrava dormisse, era ancora privo di conoscenza. Si sedette proprio accanto a lui, su una sedia, e con le mani poggiate sullo schienale, iniziò a fissarlo. Di nuovo poteva ammirare quel volto così simmetricamente perfetto. Aveva sempre pensato che il viso di Tony fosse davvero adorabile. Il naso dritto e all'insù, gli occhi grandi e profondi e le ciglia lunghe. Labbra compatte e definite e la barba solitamente sempre curata nei minimi dettagli, ma stavolta aveva qualche piccolo ciuffo fuori posto. Certo, non minimamente paragonabile a quella che lui si era lasciato crescere nell'ultimo anno. Si chiedeva come avrebbe reagito nel vederlo con quell'aspetto così selvaggio. Ma ora la sua priorità era continuare ad ammirarlo, gli sembrava che il tempo si fosse fermato. C'erano soltanto loro due al momento. Si sentiva davvero stanco e avrebbe volentieri riposato, ma l'emozione di poter stare al fianco della persona che amava lo teneva ancora sveglio e reattivo. Avrebbe desiderato poter baciare quelle labbra, l'ultimo bacio che aveva dato, era stato con Sharon, la nipote di Peggy. Ripensandoci non capì nemmeno lui perché lo avesse fatto. Forse l'adrenalina del momento, o solo ormoni maschili che a volte chiedevano attenzioni. Per lei non provava nulla. Non era come Peggy, l'amore che aveva provato lei era sincero, ma Sharon non era nemmeno lontanamente paragonabile alla forza e all'eleganza di sua zia. Voleva dimenticare quel bacio, così guardò le labbra di Tony ma poi ripensò che sarebbe stato sleale farlo così. A Tony non piaceva essere baciato mentre era svenuto, questo se lo ricordava dalla battaglia di New York. Così si morse il labbro e cercò di contenersi. Finalmente Tony  si mosse, le palpebre degli occhi iniziarono ad agitarsi finché non si aprirono del tutto. Si guardava intorno, era confuso e un po' agitato, poi guardando meglio notò una figura. Sì, non poteva sbagliare. Era proprio Steve e lo aveva riconosciuto anche con quella folta barba. Rimase a fissarlo per qualche secondo, sembrava decisamente sorpreso.
Steve gli sorrise: "Tony, sei sveglio finalmente"
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Midan86