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Autore: TheSlavicShadow    13/01/2018    1 recensioni
Raccolta delle storie partecipanti alla Maritombola http://www.landedifandom.net/maritombola8/
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Stark! Apri questa porta!” Steve Rogers, capitano delle guardie reali, stava battendo un pugno con forza alla porta di una delle botteghe della città. Era una delle più famose, sia per i prodotti che vendeva che per l’eccentricità del proprietario. E lui si ritrovava sempre più spesso a dover bussare alla sua porta. “Stark, lo so che sei lì dentro! Se non apri questa porta la butto giù!”

Iniziava ad attirare sempre più persone con il suo bussare. Curiosi che si affacciavano alle finestre, i passanti si fermavano per strada.

“Oh, capitano Rogers! Che sorpresa vedervi qui! Come posso aiutarvi?”

“Figliolo, tua zia sai che sei qui?” Il nipote della vedova Parker aveva aperto la porta della bottega. Teneva in braccio qualcosa e aveva quasi paura a chiedergli cosa fosse. L’ultima volta Stark gli aveva aperto la porta mentre in mano teneva un coltello particolare, molto lavorato e decorato.

“Beh… Il signor Stark mi ha preso come apprendista… Non è tanto d’accordo, ma…”

“Peter, mi porti quel sale per favore? E di a Rogers che non ho tempo per le sue lamentele oggi.”

Sentiva la voce di Stark dal fondo della bottega e non aveva atteso oltre per spingere la porta ed entrare. Come sempre quel negozio era caldo. Per i suoi esperimenti, diceva Stark ogni volta che gli chiedeva il motivo di tanto fuoco. Doveva essere un semplice maniscalco. Gli sarebbe bastato rispondere così per non destare alcun sospetto.

“Stark, alcuni dei tuoi vicini si lamentano di rumori molesti durante la notte.” Aveva osservato l’uomo piegato su un tavolo. Aveva degli strani occhiali addosso e sembrava stesse misurando qualcosa.

“Non posso farci nulla se la notte ho compagnia.” Dall’angolazione in cui si trovava poteva scorgere un sorrisetto malizioso su quelle labbra. Sapeva il motivo, ma preferiva ignorarlo in quel momento. Soprattutto per la presenza del giovane Peter Parker. “Ragazzo, portami qui quel sale. E ti avevo detto di non aprirgli.”

“Ma signor Stark, aveva minacciato di buttare giù la porta!” Peter si era avvicinato velocemente, porgendogli il sacchetto con cui lo aveva visto all’ingresso.

“Dovrai abituarti, lo fa ogni volta che qualcuno del vicinato si lamenta di qualcosa. Anche se ha la chiave e potrebbe entrare senza disturbarmi. Non è vero, Steven?” Questa volta aveva girato il volto verso di lui. Non sorrideva più, ma sembrava in ogni caso piuttosto divertito.

“Tony, se continui così ti accuseranno di stregoneria. E cosa credi di ottenere mettendo in mezzo Peter?”

“S-stregoneria? Signor Stark?” Il ragazzo aveva guardato prima il proprio maestro e poi si era voltato verso di lui. “Voi sapete come mi chiamo?”

“Tony parla spesso di te.” Aveva visto il volto del ragazzo illuminarsi a quelle sue parole, e subito dopo era di nuovo voltato verso il maniscalco.

“Dunque, o mi arresti una volta per tutte oppure vattene. Ci stai disturbando.”

“La tua vicina di casa è convinta che tu stia cercando di evocare il diavolo. Dice che si sente puzza di zolfo fin troppo spesso e che di conseguenza tu stia contattando con gli inferi.”

“Gli inferi non esistono. E neanche i diavoli.” Tony aveva ripreso a lavorare, dandogli di nuovo la schiena. “Da casa sua si sente puzza di morte, ma mica le vado a dire che si sta decomponendo da tanta cattiveria sta covando. Sono sicuro che la sua sia tutta invidia perché tu…”

“Tony.”

“Sì sì, devo stare attento a quello che dico. Peter, puoi andare a prendere il contenitore del mercurio mentre scambio due parole con il nostro stimato capitano?” Il ragazzo era corso nel magazzino senza farselo ripetere due volte, e solo allora Tony si era davvero voltato verso di lui. Aveva tolto gli occhiali e si era appoggiato al tavolo. “Sentiamo, cosa avrei fatto stavolta? Ho volato in groppa ad una scopa? Sono riuscito a trovare la pietra filosofale? Ho tramutato qualcosa in oro? Sabba? Orge demoniache?”

“Tu scherzi, ma sai com’è la gente. Sono creduloni, e tu sei diverso.”

“Onestamente io avrei più paura per te. Finora me la sono cavata sempre e il re sembra essere ancora dalla mia parte. Gioco con i metalli e con altre cose, tutti lo sanno e molti ne sono divertiti. Anche ora sto cercando di ottenere qualcosa mescolando mercurio e sale, ma non ho idea di cosa ne uscirà. Magari faccio saltare in aria la casa di quella vecchia megera.”

“Tony, devi stare attento.” Gli si era avvicinato forse un po’ troppo. Peter era solo nella stanza accanto e ci stava sicuramente mettendo troppo tempo apposta.

“Steve, andrà tutto bene.” Tony si era spostato dal tavolo e aveva mosso un passo verso di lui. Sarebbe stato così facile attirarlo a sé e baciarlo. Ma non poteva. Non era permessa una cosa simile. “Verrai anche stasera?”

“Dopo cena, come sempre.”

Tony gli aveva sorriso, e quello gli bastava. Gli bastava sapere che avrebbe potuto proteggere ancora per qualche tempo quello strano alchimista.

 
   
 
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