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Autore: Wolfgirl93    13/01/2018    0 recensioni
Sesta fic per la Promdyn week (Ardyn x Prompto)
Il prompt di oggi è “Ardyn’s personal MT!Prompto”
Piccolo what if che parte da Episode Prompto
Dal testo: “Il biondo ricacciò nuovamente indietro le lacrime e provò a fare qualche altro passo, il suo corpo cedette alla stanchezza e cadde sulla neve fredda, “Non potrò nemmeno spiegare agli altri cosa sento, non potrò dirgli che mi dispiace, che non avrei mai voluto mentire ma che avevo solo paura.” Quei pensieri gli ronzarono nella mente fino a che non vide sopra di sé una nave da guerra dell’impero, vide alcuni Magitek scendere e atterrare sulla neve e ogni suo sforzo fu vano: svenne per la stanchezza e sperò solo che quello che era successo fosse solo un incubo….”
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ardyn Izunia, Noctis Lucis Caelum, Prompto Argentum
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La neve lo circondava, quel freddo pungente sembrava attraversargli le ossa ad ogni passo, Prompto si portò una mano a strofinare via una lacrime mentre i ricordi di qualche giorno prima gli tornavano alla mente: Noctis che lo minacciava, Noctis che lo inseguiva per tutto il treno giurando di ucciderlo, gli occhi pieni di odio del suo migliore amico ed infine Noctis che lo gettava dal treno.
Il biondo ricacciò nuovamente indietro le lacrime e provò a fare qualche altro passo, il suo corpo cedette alla stanchezza e cadde sulla neve fredda, “Non potrò nemmeno spiegare agli altri cosa sento, non potrò dirgli che mi dispiace, che non avrei mai voluto mentire ma che avevo solo paura.” Quei pensieri gli ronzarono nella mente fino a che non vide sopra di sé una nave da guerra dell’impero, vide alcuni Magitek scendere e atterrare sulla neve e ogni suo sforzo fu vano: svenne per la stanchezza e sperò solo che quello che era successo fosse solo un incubo.

Quando si svegliò non trovò la gelida neve ad accoglierlo ma bensì un pavimento freddo, si guardò attorno notando degli strani macchinari, forse era in una specie di laboratorio, si alzò lentamente e quando abbassò lo sguardo verso le sue mani notò che il braccialetto che portava sempre per coprire quello strano codice a barre era sparito, strinse i denti e si guardò attorno sperando di trovare al più presto una via di uscita.
Esplorò quella stanza e trovò vari documenti relativi alla creazione di soldati magitek, probabilmente si trovava in un laboratorio dell’impero, pensò mentre si avvicinava a quello che sembrava un pannello per aprire la grande porta di fronte a lui; allungò una mano verso l'apparecchio e quando lo fece il suo codice a barre venne scannerizzato “Verifica numero di serie in corso numero 05953234 confermata. Attenzione elemento difettoso, avvio recupero elemento difettoso.” La voce metallica risuonò nella mente di Prompto facendolo rimane senza fiato “Ma che succede” Pensò allontanandosi da quello scanner.
“Si ricorda ancora di te, dopo tutti questi anni.”
“Tu!” Prompto si voltò velocemente vedendo Ardyn alle sue spalle, cercò di evocare la sua arma ma ogni tentativo sembrava vano. “Ma come?”
I suoi dubbi però ebbero risposta, l’uomo stava tenendo fra le mani la sua pistola e sembrava quasi divertito nel vederlo così agitato “Non possiamo lasciare che tu sporchi tutto di sangue. Qui, nel primo polo produttivo magitek, come è noto a tutti, dove sono nati migliaia di soldati magitek e i daemon a cui l’impero tiene tanto.”
Prompto non lo guardò, quell’uomo, era tutta colpa sua se adesso si trovava lì e soprattutto se Noctis lo voleva morto.
Ardyn però continuò “Ma per te, questo posto deve avere un certo valore affettivo, come dire ‘casa, dolce casa’”
Il biondo si voltò pronto a fronteggiarlo per quelle stupide parole che aveva appena sentito”Sta’ zitto!”
L’uomo fece un’espressione offesa “Non sono io quello che stava per ammazzarti.”
L’immagine di Noctis che lo gettava dal treno passò per qualche secondo per la mentre di Prompto prima che lui la scacciò con forza scuotendo il capo “Ti sbagli...” Non riuscì a concludere la frase perché l’altro lo interruppe spingendogli la pistola contro il torace.
“Hai davvero bisogno di riposo. Chissà che la tua anima in pena non trovi consolazione nello stimato direttor Besithia.”
Prompto strinse la sua arma con forza prima di alzare lentamente lo sguardo “E chi sarebbe?”
Ardyn si stava allontanando lentamente ma rispose comunque a quella domanda “Come dimentichi in fretta… Ma non temere: rivederlo ti rinfrescherà di certo la memoria.”
Quelle parole quasi divertite fecero infuriare il biondo che subito alzò la pistola e prese la mira, eppure quando alzò gli occhi sul suo obbiettivo, quest’ultimo era ormai sparito; scosse il capo e ripose la pistola su una specie di fondina attaccata al suo giubbotto “Li troverò ovunque siano.” Si promise prima di iniziare ad esplorare quello strano laboratorio.
Seguì un lungo corridoio e dopo aver fatto fuori un magitek si ritrovò nell'ennesimo corridoio, quel posto era un vero labirinto; mentre proseguiva però il suo sguardo si posò su una grossa vetrata e quando vi guardò attraverso spalancò gli occhi “Ma allora quello che ha detto è vero?” Chiese a se stesso mentre non riusciva a credere ai suoi occhi, era davvero in un laboratorio dove venivano creati i magitek. Proseguì e trovò l’ennesima registrazione, quell’uomo dalla voce così inquietante stava parlando di usare degli umani per creare le sue magitek, come poteva usare della povera gente per i suoi esperimenti?
Prompto proseguì con degli strani pensieri addosso, si stava facendo strada uccidendo magitek e ogni volta che trovava quelle registrazioni il suo cuore sobbalzava, come poteva un uomo fare degli esperimenti su dei bambini innocenti?
Essere solo a combattere contro così tanti magitek era difficile ma il biondo cercò di farsi forza pensando che probabilmente i suoi amici lo stava cercando in quel momento; trovò un’uscita e rimase sorpreso nel vedere che si ritrovava in un laboratorio in mezzo alla neve, forse trovare quel posto per Noctis e gli altri sarebbe stata davvero una bella gatta da pelare.
Quando rientrò di nuovo nell’edificio si ritrovò in una stanza piena di documenti, alcuni parlavano dei codici a barre mentre l’altro era l’ennesima registrazione di quello scienziato pazzo, la prima registrazione riguardava i bambini che venivano poi trasformati in magitek grazie ai daemon, visto che non era facile trovare tanti bambini in poco tempo quel folle decise di usare il proprio corpo per clonarli, quella scoperta sconvolse Prompto ma sapeva che quella era solo la punta dell’iceberg chissà quali altri esperimenti disumani aveva fatto quello scienziato.
Dopo aver superato l’ennesimo squadrone di magitek Prompto arrivò di fronte ad una grossa porta tonda, vide uno scanner simile a quello che aveva visto nella stanza dove si era svegliato e strinse i denti avvicinandosi il polso così che la macchina leggesse il suo codice a barre, dopo aver scannerizzato il suo codice la porta si aprì “Che fortunato...” Sussurrò frustrato, non sapeva ancora perché aveva quel codice e tutte quelle battaglie lo stavano lentamente spezzando mentalmente.
Scese le scale fino a ritrovarsi nell’esima stanza scura “Ma io chi sono?” Si chiese, perché era stato portato lì? Perché non sapeva nulla del suo passato? Una moltitudine di domande gli vorticò in testa ma quando alzò gli occhi capì che forse aveva davanti a se la risposta. “Come ha potuto?” Chiese nel vedere un ragazzo uguale a lui dentro ad una teca di vetro, che forse anche lui fosse uno di quegli esperimenti? Il biondo si portò le mani al capo, chi...Che cosa era?
Cercò di non perdere la calma e proseguì la sua ispezione di quel laboratorio, notò un vetro bidirezionale e si acquattò sentendo la voce di Ardyn mentre parlava con un altro uomo.
“Ti ricordi di quel bambino che avevano portato via da qui?” Chiese Ardyn guardando l’uomo.
“Quello rapito da Lucis?”
“Esattamente. Ho pensato che, dopo vent’anni, ti avrebbe fatto piacere vedere che bel ragazzo è diventato. E così, per contraccambiare l’opera dei suoi soldatini a Insomnia, te l’ho portato.” Ardyn si voltò verso di lui e continuò “E’ il momento di incontrare chi ti ha costruito. Non hai niente da chiedere al tuo paparino? Padre e figlio insieme! Quanto mi piacciono le riunioni di famiglia...”
Prompto stentò a credere a quelle parole, quell’uomo dai capelli bianchi era il suo creatore? Era colui che lo aveva clonato? “No… Non è possibile! Non è vero dannazione!” Urlò tutta la sua frustrazione correndo verso la prossima stanza, non avrebbe mai creduto a quelle parole, non era possibile.
Nella stanza che lo divideva da Ardyn e quello scienziato trovò l’ennesima registrazione, strinse con forza il registratore “Può dire quello che vuole, ma per me questa non sarà mai casa mia. Casa mia è a Lucis, non qui!” Disse prima di premere il tasto di produzione dell’audio; la voce di quello scienziato parlava di distruggere Insomnia con una nuova arma magitek e Prompto strinse con forza i pugni mentre ascoltava quelle parole. “Allora c’era lui dietro l'assalto a Insomnia. Ha pianificato tutto lui. E’ per colpa sua se quel giorno abbiamo perso tutto.” Disse sentendo il cuore stretto in una morsa, l’impero aveva fatto tutto quello e lui era nato come uno di loro.
Finalmente prese coraggio e superò anche l’ultima porta trovandosi finalmente di fronte a l’uomo che aveva progettato tutto, tenne la pistola puntata contro lui mentre si avvicinava.
“Cosa c’è? Non hai mai visto nessuno trasformarsi?” Chiese voltandosi e mostrano che buona parte del suo corpo stava mutando “Se non fosse stato per quelli di Lucis, anche tu potresti farlo.”
“Perché io?” Gridò Prompto puntandogli la pistola contro, quel mostro non era il suo creatore, lui non era un esperimento.
“Perché sei frutto del mio DNA. Sei fatto dalla mia stessa carne e del mio sangue, ma non sei che uno tra milioni, creati per combattere per il nostro grande impero.” Adesso il biondo aveva capito chi fosse quell’uomo Vestael Besithia, l’uomo di cui gli aveva parlato Ardyn.
“Creato per servirvi?” Chiese confuso mentre guardava quell’uomo davanti a se, le braccia gli caddero lungo i fianchi e la pistola rimase ferma puntando a terra.
“Sì, e finalmente sei tornato a casa, a Niflheim, figlio mio.”
Quelle parole fecero restare Prompto quasi senza fiato, non voleva più sentirle non voleva più sentire nulla; sparò un colpo contro il soffitto “Sta zitto!” Urlò in preda alle lacrime “Ti sbagli, io appartengo a Lucis! Non sono uno dei tuoi esperimenti!” Le lacrime iniziarono a rigargli il viso senza che lui potesse fermarle.
“Non più! E tu sei solo un fallito. Così mi costringi a rimandarti dov’eri, forse lì potresti renderti utile.”
Sentire quella voce distorta e quelle parole lo fece scattare, puntò la pistola contro quello che forse era il suo creatore “Mai!”
La risata di Vestael fu inquietante, sembrava che ormai non avesse più nulla di umano “Grazie a te, la mia ascesa al divino sarà compiuta. Ben presto, né i sovrani di Lucis né gli dei oseranno sfidare il mio regno!” Disse prima di posare una mano sul biondo, il miasma oscuro iniziava a far diventare l’aria pensate e la paura si impossessò di Prompto, con un urlo sparò all’uomo e guardò il suo cadavere cadere a terra.
Le gambe del biondo non ressero più il suo peso e lui cadde a terra distrutto, aveva scoperto la verità sul suo passato e ora si sentiva come spezzato in due nell’animo.
“Guarda cos’hai combinato! Sei diventato un assassino, o meglio, un patricida!” La voce di Ardyn sembrava quasi sconvolta.
“No...” Prompto guardò davanti a se e scosse con forza il capo.
“Perdi i tuoi amici, uccidi i tuoi famigliari… Ora non hai più nessuno.” Disse prima di irrompere in una risata.
“Zitto! Zitto! Zitto!” Urlò il ragazzo in preda alle lacrime, non era solo, i suoi amici lo stavano cercando e la sua famiglia era a Lucis, suo padre e sua madre lo stavano aspettando probabilmente.
“Tu non vuoi restare solo, vero Prompto?” La voce di Ardyn si fece più vicina e quando il ragazzo alzò il viso lo vide di fronte a se. “Io posso riportati dai tuoi amici, posso far sì che tu non sia mai più solo.”
Prompto lo guardò ancora scosso, quelle parole erano un balsamo per la sua mente e per il suo cuore, aveva ormai perso la ragione “Dimmi come.”
Ardyn gli sorrise dolcemente e si accucciò di fronte a lui “Vieni con me e prometto che rivedrai i tuoi amici.”
Il giovane annuì tremando e lentamente si alzò, seguì l’uomo verso una stanza che non aveva ancora visto.
“Ora dormirai mio caro, quando ti sveglierai non ci sarà più dolore, te lo prometto.” Quelle parole sembravano così dolci e allettanti, Prompto non si oppose nel sentire la siringa che gli iniettava un liquido fresco nel braccio e finalmente potè chiudere gli occhi libero da ogni pensiero.
Ardyn prese appena in tempo il corpo del ragazzo prima che cadesse in terra, ghignò e attaccò il ragazzo alla macchina inventata da Vestael, lasciò che il miasma demoniaco entrasse nel suo corpo e rendesse quel povero ragazzo il suo nuovo magitek personale.

Quando Prompto si svegliò era confuso, non ricordava nulla, si trovava in una stanza piena di letti sgangherati.
“Ti sei finalmente svegliato piccolo mio.”
Il biondo alzò lo sguardo verso l’uomo che lo stava guardando dolcemente e non si sottrasse al suo tocco quando gli accarezzò la guancia “Chi sei?”
“Oh non ti ricordi di me?” Ardyn si sedette sul letto accanto al ragazzo e gli prese delicatamente il viso fra le mani prima di baciarlo con forza facendo mugolare il ragazzo, quando le loro labbra si staccarono l’uomo sorrise “Sono il tuo padrone, tu sei un magitek creato da Vestael Besithia e lui ti ha affidato a me, non te lo ricordi?”
Quelle parole fecero vedere qualche immagine nella mente del biondo, vide il suo creatore e vide Ardyn mentre gli parlava, non ricordava altro ma credette alle parole dell’uomo che diceva di essere il suo padrone.
“Mi dispiace se mi sono dimenticato di voi.” Disse stringendosi nelle spalle.
Ardyn gli accarezzò lentamente i capelli e sorrise “Non preoccuparti piccolo mio, c’è un modo per farti perdonare.”
“Quale sarebbe?” Chiese curioso il biondino sorridendo, si sentiva felice a poter far felice il suo padrone.
“Vedi ci sono tre intrusi, si sono introdotti qui con la forza, hanno superato tutte le nostre difese e dicono di essere venuti per te.” Ardyn fece una paura portandosi una mano al mento pensieroso “Temo che vogliano fuorviarti facendoti credere che tu sia loro amico, ma sai quando ti ho mandato a seguirli loro ti hanno fatto cadere da un treno in corsa, non sono stati molto gentili con te piccolo mio.”
Prompto arricciò le labbra, adesso ricordava: ricordava di un ragazzo moro che lo aveva rincorso sul treno e poi lo aveva spinto di sotto senza nessuna pietà, strinse i pugni guardando il suo padrone. “Devo sbarazzarmi di loro?”
“Sì piccolo mio, ma dovrai stare attento sono molto forti quei tre quando sono assieme. Dovrai cercare di fare il loro gioco e quando riuscirai a stare da solo con uno di loro dovrai farlo fuori prima che gli altri se ne accorgano.” Gli disse Ardyn prima di baciarlo nuovamente “Starai attento?”
Prompto gli sorrise e annuì, sapeva cosa doveva fare e avrebbe portato a termine quella missione.

Liberarsi del ragazzo con gli occhiali e di quello più grosso fu abbastanza facile, Prompto sorrise docilmente mentre seguiva il moro, Noctis si chiamava, lungo i corridoi.
“Dove sono finiti Ignis e Gladio? Dobbiamo trovare il cristallo al più presto!” Disse il ragazzo stringendo i pugni, si fermò in una stanza e decise che per ora era meglio fermarsi lì, magari gli altri due lo avrebbero raggiunto.
“Non credo che i tuoi amici torneranno.” Disse Prompto prendendo la pistola in mano.
Noctis lo guardò confuso alzando le mani in segno di resa “Che stai facendo Prompto e poi cosa vuoi dire con non torneranno?”
Il biondo sorrise “Li ho uccisi e farò lo stesso con te. Tu non hai avuto remore nell’inseguirmi su quel treno e soprattuto nel buttarmi di sotto.”
Gli occhi di Noctis si spalancarono “Mi dispiace, se avessi saputo che eri tu non l’avrei mai fatto è tutta colpa di Ardyn lui...”
“Non osare parlare del mio padrone!” Urlò Prompto sparando il primo colpo che ferì Noctis ad una gamba.
Il principe cadde a terra urlando di dolore e guardò l’amico avvicinarsi “Che stai dicendo? Ardyn tuo padrone? Prompto ti stai sbagliando, tu non hai nessuno padrone! Tu sei mio amico perché hai ucciso Ignis e Gladio? Perché mi stai facendo questo?”
Prompto abbassò leggermente la pistola e sorrise dolcemente al ragazzo “Perché io sono un magitek creato dal grande impero di Niflheim e Ardyn è il mio padrone, colui che mi ha amato anche se ero solo un mero esperimento.”
Noctis stentò a credere a quelle parole, Ardyn gli aveva di certo fatto il lavaggio del cervello; Prompto, il suo amico Prompto non avrebbe mai detto una cosa del genere, il suo amico non era cattivo “Prompto ti prego, cerca di ricordare chi sei! Tu sei il nostro amico che fa battute pessime per sdrammatizzare, sei un’amante dei chocobo, sei un fotografo eccezionale e soprattutto sei il mio migliore amico.” Il principe sperò che quelle parole riuscissero a raggiungere il cuore dell’amico.
Il viso del biondo si rabbuiò, quelle parole sembravano così false, perché quel ragazzo lo voleva ingannare? Puntò la pistola alla testa del moro e riprese il suo solito sorriso “Addio principe di Lucis.”

Prompto tornò da Ardyn sorridendo, gli porse l’anello di Lucis sporco di sangue e l’uomo lo baciò sorridendo “Ottimo lavoro piccolo mio.” Disse mentre sugli schermi davanti a lui vi era l’immagine di tre corpi senza vita.

 

   
 
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