Ringrazio
anche solo chi legge.
Consiglio
la lettura di questa storia:
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3736501&i=1.
Cap.2
Una casa di folli
Vegeta
strinse i manici del passeggino che levitava davanti a lui, il
colletto della camicia gli stringeva il collo arrossandoglielo.
“Ci
pensi che siamo diventati nuovamente nonni? Mi commuovo,
però mi chiedo
se questo non mi faccia risultare vecchia” gemette Bulma.
“Sei
bellissima, nonna” le disse Vetrunks. Il nipote teneva la
mano in
quella di Bulma e le camminava a fianco.
“Hai
sentito? Che bambino meraviglioso” disse Bulma, mentre una
lacrima le
rigava il viso.
Vegeta
sbuffò sonoramente, il sudore gli scivolava lungo la fronte
spaziosa.
<
Chissà da quanto tempo Mirai Trunks ci ha reso nonni
> rifletté,
chinando in avanti il capo, mentre delle rughe sottili segnavano il suo
viso.
Goshin,
dentro il passeggino, diede un calcio alla propria copertina,
scoprendosi.
Vegeta
si piegò in avanti e lo coprì nuovamente, il
neonato gli addentò con
foga la mano, facendogli sfuggire un gemito di dolore.
“E’
l’ultima volta che esco a portare in giro i
marmocchi” si lamentò.
“Su,
caro, non dire così” cercò di calmarlo
la moglie.
Vetrunks
si avvicinò alla culla e si sporse, alzando le gambe.
“Cosa
c’è, ‘fratellino’?”
chiese. Lo prese in braccio, rimettendo i piedi a
terra, Goshin si sporse e vomitò sugli stivaletti di Vegeta.
Una
venuzza iniziò a pulsare sulla fronte del principe dei
saiyan.
“Dannati
mocciosi” sibilò Vegeta.
Bulma
si nascose la bocca con entrambe le mani, trattenendo a stento le
risate.
********
Elly
dormiva con la testa appoggiata sul petto di
Junior, il suo respiro risuonava nella stanza. Junior le teneva una
mano
appoggiata sul capo, le lunghe dita verdi tra i lunghi capelli biondi
della
giovane, a sua volta stava riposando.
Jaden
riposava nella culla, il dito minuto tra le
labbra umide di saliva. Indossava un pigiamino azzurro.
I
tre addormentati erano illuminati dalla luce solare
che filtrava dalle finestre. Una serie di libri, universitari e di
avventura,
erano adagiati sulla scrivania ricolma di portapenne.
Il
mantello del namecciano era abbandonato sul
comodino, la stoffa candida ondeggiava.
********
“Via,
via! Non potevo sapere che erano i tuoi biscottini, pensavo fossero
per umani” gemette Jeeth. Era ritto in piedi sul divano,
mentre Neko3-1-3-2
cercava di azzannarlo, soffiando. “Aiuto!”
gridò istericamente l’alieno dalla
pelle rossa.
“Oh,
che situazione” disse la signora O’Briefs, negando
con il capo.
“Vieni
qui, piccolo, ti darò i tuoi croccantini”
provò il dottor O’Briefs
muovendo una scatola di crocchette.
Zarbon
e Sauzer erano davanti la televisione dall’audio a tutto
volume che
urlava: “Alzate la gamba! Sì, così!
Vedrete che rientrerete nella vostra linea
perfetta! Sarete bellissimi!”. Sia Zarbon che Sauzer
obbedivano agli ordini
della personal trainer oltre lo schermo.
Gohan
si grattò la testa, battendo un paio di volte le palpebre.
“La
capsule corporation è diventata un manicomio più
di casa mia” gemette.
“Fuori
dalla mia cucina! Mi hai quasi fatto esplodere il forno!”.
Risuonarono le urla di Radish, che fece cadere Nappa fuori dalla cucina
con un
calcio nel gluteo sinistro.
“I
tuoi capelli vanno a fuoco!” gridò Trunks,
correndo verso Radish.
Scivolò su una pozza d’acqua e andò a
sbattere contro il muro, l’estintore volò
e lo prese al volo Pan. Lo utilizzò per spegnere la punta
dei capelli di
Radish, che dimenava un coltello strillando.
Vegeta
scese le scale con passo marziale.
“SILENZIOOOOO!”
tuonò.
Zarbon
spense la televisione, Radish si tappò la bocca con le mani,
Trunks
si rialzò gemendo piano di dolore e massaggiandosi il capo.
Gohan
batté un paio di volte le palpebre.
<
Forse mi conviene scappare da questa casa di folli >
pensò.