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Autore: Anown    15/01/2018    0 recensioni
In teoria era una domanda piuttosto semplice quella della cugina... perché era così difficile rispondere, allora? Come avevano fatto le cose a sfuggirle di mano in quel modo?
Nota: nonostante il titolo non sono presenti matrimoni o riferimenti a questi...
Se vi va di leggere e magari anche lasciarmi un parere mi fa piacere dato che, come al solito, non sono particolarmente sicura di ciò che ho scritto...
Grazie mille dell'attenzione!
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harold, LeShawna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Com'è che si era ritrovata in quella situazione?
...Perchè sembrava così incapace di rispondere a una domanda tanto semplice?

Ma tanto per cominciare non capiva nemmeno perchè si era interessata a lui... agiva come uno stupido, si metteva nei guai, alla fine le era venuto più che naturale guardargli le spalle e prendere le sue difese...
Inizialmente aveva provato a frequentare Harold... ma non avevano praticamente niente in comune e trovare qualcosa da fare che andasse bene ad entrambi sembrava un'impresa... persino andare a vedere qualcosa al cinema che non portasse uno dei due ad addormentarsi sulla sedia o distrarsi e fare commenti ogni due, tre secondi lo era... alla fine ci aveva rinunciato e del ragazzo sembrava non sentire la minima mancanza, non capiva nemmeno perchè ci avesse provato, non era neanche il suo tipo anche se per qualche motivo oscuro capiva di esserne attratta...
...Eh? Attratta da uno spaventapasseri sgraziato e noioso?
Era completamente differente per caratteristiche mentali e fisiche da chiunque le fosse mai piaciuto in precedenza.
Ma forse si sentiva semplicemente in colpa perchè lui si faceva in quattro per essere gentile con lei... e a  parte il sentirsi in colpa non c'era mai stato nessuno che si fosse comportato in quel modo, che le avesse dato tutta quella importanza. Sì, doveva essere per quello...
 Ma il disastro cominciò rivedendolo per caso per strada, si era distrattamente avvicinata per salutarlo per poi immobilizzarsi poco dopo capendo che era meglio evitare incontri imbarazzanti. Era un errore che aveva commesso quasi d’istinto, era come se si fosse momentaneamente scordata della situazione…
Pensò che fosse meglio andarsene, ma si accorse che anche il ragazzo l’aveva notata e sembrava molto titubante sul da farsi. Lei gli fece un cenno con la mano per indicargli di avvicinarsi dato che il disattento ragazzetto, senza rendersene conto, stava bloccando gli altri passanti che cominciavano a borbottare infastiditi. Harold sorrise pacificamente e andò a salutarla. I due finirono per chiacchierare un po’. Nonostante non lo pensasse spesso per qualche ragione a Leshawna faceva piacere rivederlo e le veniva naturale volerci parlare…
Ma non era arrivata a quel punto perché era faticoso frequentarlo?
Beh, dipendeva dal contesto in un certo senso... doversi organizzare per passare del tempo insieme e preoccuparsi di come passarlo aveva reso ogni loro contatto molto forzato e sfinente. Non trovava realmente fastidioso Harold... e probabilmente era anche l'unica a pensare una cosa del genere... le sarebbe piaciuto rimanere sua amica, se la situazione fosse stata meno complicata...
Ma pensava che non fossero fatti per frequentarsi come fidanzati e la verità era che la colpa non era esattamente del tutto del ragazzo.
In generale, Leshawna mal sopportava la gestione delle relazioni, si sentiva incredibilmente sottopressione ed era come se avesse sempre meno tempo a disposizione. Ogni nuovo appuntamento era fonte di ansia e il tutto mischiato al fatto che fosse il suo ultimo anno di liceo e che dovesse studiare molto di più di quanto fosse sua abitudine fare aveva mandato tutto a rotoli… riflettendo sulla cosa Leshawna finì per accennare ad Harold di essere rimasta indietro con diverse materie attirando inavvertitamente l’interesse del ragazzo che tentò di offrirsi di darle una mano a recuperare… l’aveva fatto con molta leggerezza, come se stesse semplicemente cercando di dare una mano ad un’amica. Da una parte, Leshawna aveva la pessima impressione di continuare a dargli corda in quel modo…
Credeva che sarebbe stato meglio cercare di troncare i rapporti, che fosse il modo più corretto di gestire la situazione…
Ma nei fatti accettò rendendosi conto della potenziale cazzata fatta solo una volta tornata a casa…  “Cavolo, certo che la sto davvero gestendo male… Ma perché diamine continua a provarci se sa di non avere speranze?! Però... se è davvero quello il suo obbiettivo… mi sa di che l’impressione che do non sia proprio quella che non ci siano speranze...” si disse accorgendosi del problema. “E nel frattempo sto anche approfittando della sua disponibilità nei miei confronti… sono proprio una bravissima persona...” realizzò frustrata. “Beh, se l’è cercata lui! Così impara… la prossima volta che si interesserà a qualcuno spero che metta su un po’ più di buon senso. Diamine, avrei fatto meglio a rimanerci semplicemente amica invece di forzarmi in una relazione… ansi, sarebbe stato meglio respingerlo fin dall’inizio… Perdere tempo appresso a qualcuno che vuole essere tuo amico solo perché è interessato è seccante. Tanto, una volta trovato qualcuno che ci sta, l’interesse  va sicuramente a perdersi.” sentenziò infastidita.
Harold non stava facendo da tutor ad altre persone e a quanto ne sapeva non l'aveva mai fatto... le sembrava un po' strano. Harold era uno che stava a parlare di argomenti scolastici per momenti interminabili anche quando non doveva ripassare. Aveva tanti altri interessi, uno più noioso dell’altro probabilmente... ma parlare a ruota libera di certi argomenti sembrava essere fra le cose che lo mettevano più a suo agio e lo facevano sentire meno inappropriato… era quasi divertente da osservare… una volta che ci si era abituata e si era rassegnata al fatto che le serviva imparare quelle cose se non voleva essere bocciata, il modo di parlare allegramente, di cose che non interessavano a nessuno al di fuori della scuola, del ragazzo la metteva quasi di buon umore. Per la ragazza era abbastanza strano che non avesse mai approfittato di quella sua caratteristica per dare ripetizioni... Quale modo migliore per costringere qualcuno ad ascoltarlo se non fargli da tutor? Forse era perchè non andava d'accordo con molte persone... però ritrovarsi qualcuno a cui non piaci costretto a venire da te strisciando perchè ha bisogno di ripetizioni, e quindi che dovrà ascoltarti parlare per ore indipendentemente dal fatto che gli piaccia o no, sembrava una prospettiva abbastanza gratificante dal punto di vista della ragazza... Forse era un po' sadica a vedere le cose in quel modo?
Alla fine ai due era toccato vedersi sempre più spesso, ma era più naturale passare  il tempo in quel modo piuttosto che portarselo dietro come quando aveva delle uscite di gruppo con i suoi amici quando stavano insieme... lui non piaceva a loro, loro non piacevano a lui… Si comportava come un pesce fuor d'acqua e a lei capitava spesso di ignorarlo, non lo faceva per cattiveria, ma era più forte di lei distrarsi e rendersi conto della presenza del ragazzo e del suo stato di disagio solo dopo molto… “E sì... sono veramente un’ottima persona...”

-Ehm... Terra chiama Leshawna! Ti ho solo domandato se sei fidanzata!- la richiamò Leshaniqua, la cugina.
-E-ecco...-
-Senti... riguardo al quattrocchi pel di carota, vi state frequentando o ti da solo una mano con le materie? Sai non è che l'abbia capito tanto bene...- domandò curiosa la ragazza.
"Perfetto... siamo in due dato che non l'ho capito neanche io..." in realtà si era rivelata una domanda difficile, sopratutto dopo il modo in cui si era messa la situazione nell'ultima settimana. Perchè passavano tanto tempo assieme anche quando non era necessario? Perchè si erano baciati? Perchè rimaneva a dormire da lui? E perchè si sentiva in colpa a dire di non essere fidanzata? Sì, la situazione le era decisamente sfuggita di mano e lei lo realizzava a pieno solo in quel momento... E si sarebbe sentita male a frequentare qualcuno nonostante non sentisse di poter dire di essere già impegnata... parecchio tempo prima aveva chiesto ad Harold se stava con qualcuno... le era sembrato infastidito dalla domanda, poi se n’era uscito con qualcosa del tipo "No... ma tanto a te non importerebbe..." aveva ribbatuto abbastanza offeso... negli ultimi giorni ripensandoci era arrivata alla conclusione che le avrebbe dato molto fastidio in realtà... ma non credeva glielo avrebbe mai detto alla fine.
-Credo di dover andare, è ora, ne parleremo dopo.- disse la ragazza guardandosi il polso.
-...Tu non lo porti nemmeno l'orologio.- fece notare Leshaniqua, alla ragazza dall'espressione colpevole, poi sospirò infastidita. -Sai, mi manca il periodo in cui mi dicevi tutto...-
-L-la prossima volta parleremo di tutto ciò che vuoi!- le promise nascondendo una mano. -Però adesso dovrei davvero andare...-
-Quindi... devi andare dal quattrocchi pel di carota con cui sei fidanzata?-  insinuò un po’ per scherzare. Leshawna la fulminò con lo sguardo, poi sbuffò.
-Si... dannazione...- La ragazza lo ammise contro voglia mentre la cugina, dopo una reazione inizialmente stupita, rideva malevola.
-E' stato così facile.- la canzonò compiaciuta.
-Ok... Ciao!- Leshawna se ne andò sbattendo la porta.
"E va beh... le passerà” Leshaniqua scosse le spalle sicura che non l’avrebbe guardata storto a lungo.

-Sei in ritardo.- le disse il ragazzo aprendo la porta e mostrando un minaccioso e malvagio libro di storia. -Abbiamo molte pagine da studiare, sarà meglio metterci al lavoro al più presto.- notò una certa allegria nella sua voce... Harold era sempre stato contento di aiutarla e che le sue capacità potessero finalmente tornare utili a qualcuno.
-...Abbiamo?- ripetè ad alta voce Leshawna. Non ci aveva mai pensato sul serio, ma in effetti erano cose che solo lei doveva studiare. "E' assurdo che riesca a trovare il tempo per studiare anche per se stesso... se dovessi studiare le cose anche per un'altra persona credo che impazzirei e verrei pure bocciata." lo guardò sospettosa. “Questo qua non è sicuramente  normale...”
-C'è qualcosa che non va?- Domandò il ragazzo vedendo che lei rimaneva ferma sulla porta senza entrare. -Questo libro ti mette tanta paura da paralizzarti?- scherzò avvicinandoglielo.
-No, va tutto bene...- finalmente si mosse. -E' solo che ho scoperto una cosa assurda. Sai a quanto pare stiamo insieme e me ne sono accorta solo ora...- il ragazzo che si era già avviato alla scrivania per un'attimo la guardò disorientato, poi si risprese e sorrise.
-Già... ho sempre pensato che fossi gamofobica e che avessi difficoltà a realizzare la cosa.- rispose tranquillo.
-...Eh?- ormai si era rassegnata, gli piaceva usare vocaboli strani e c'era poco da fare a riguardo.
-In realtà gamofobica sarebbe più la fobia del matrimonio… ma visto che la consapevolezza dell’impegno sembra darti fastidio ho pensato che come termine fosse il più adatto.- spiegò gesticolando con una matita.
-Quello convinto di avere tutte le malattie del mondo si chiama ipocondriaco... giusto?- il ragazzo annuì mentre cercava il capitolo giusto. -C'è un nome anche per uno che diagnostica un disturbo a ogni persona che conosce?- domandò la ragazza con un mezzo sorriso.
-Incompetente.- rispose secco.
-Cos... No, non mi riferivo ad un medico che spara diagnosi a caso, ma ad una persona che vede disturbi in tutte le persone che attorno...-
-Beh, vediamo...- Harold cominciò a rifletterci mentre per qualche motivo continuava a giocherellare con quella povera matita. -Un fissato... Oh, aspetta... ti riferivi a me? Io non sono un fissato!- rispose il ragazzo leggermente lamentoso. La ragazza rise e prese una sedia per mettersi vicino a lui.
-Stai migliorando, almeno ci sei arrivato!- scherzò la ragazza.
-Beh, oltre che gamofobica, in che altro modo definiresti una persona con cui hai effettivamente una relazione che sembra mettersi in allarme, cambiare argomento e negare tutto ogni volta che glielo fai notare?-
-E... mi dispiace? E' che... è una situazione abbastanza strana e nuova per me...-
-Tranquilla, scuse accettate.. e comunque per me è lo stesso...-
-E che non pensavo potesse funzionare qualcosa con uno come te... nel senso...  Non mi aspettavo di finire con un tipo simile.- continuò a spiegare non preoccupandosi troppo delle reazioni di Harold.
-A-avevo già accettato le scuse... perchè vuoi proprio complicare le cose?- chiese sentendosi a disagio. Ma lei continuò comunque.
 -Credevo avrebbe funzionato meglio come amici... Però... a dire la verità... in generale mi sembra semplicemente strano stare con qualcuno, di solito mi limito a flitare e osservare le persone che mi interessano...-
-Maniaca! Voajer!- disse in modo scherzoso fra un finto colpo di tosse e un altro.
-Intendevo che  le altre persone mi interessano solo superficialmente e fisicamente quindi non ho mai pensato a impegnarmi... e non mi sento neanche adatta a questo genere di cose...- il ragazzo annuì dandole ragione -E poi scusa, maniaca? Ma... da che pulpito?-
-Hey... Anche se posso trovare attraenti altre ragazza l'unica che mi interessa veramente sei tu... Però ormai ero abituato a fare lo scapolo e devo dire che mi pesa un po' perdere la libertà...- non sapeva se doveva essere infastidita o mettersi a ridere, ma a dire la verità non le era particolarmente chiaro neanche se scherzasse o se a certe cose ci credesse davvero... -In realtà per me non era un problema rimanere amici, sono uno che si accontenta di poco, mi bastava che dimostrassi di tenerci a me… Hey, non ridere, guarda che non è  affatto una cosa da poco!- le sorrise, poi sospirò. -C’erano solo due minuscoli dettagli in tutto questo... Potevi metterti con qualcun'altro e finire col l’ignorarmi del tutto… ma in realtà tendevi  già normalmente a scordarti di me... ottima amica.-  rise, un po’ amareggiato. -Ma sul serio, nessun rancore... E poi sono io ad amare le situazioni complicate e le persone con un interesse altalenante nei miei confronti.- ridacchiò cercando di stemperare la tensione. Lei gli si avvicinò gli sfiorò velocemente le labbra con le sue.
-Cercherò di comportarmi meglio...- provò a rassicurarlo. Lui sembrò sorpreso dal gesto. -Ma in caso non funzionasse ricordati di non fare così lo zerbino, se ti senti messo da parte offenditi, arrabbiati… insomma, fa qualcosa! Non devi far pensare che continuerai a seguire una persona nonostante sembri interessata ad altri! Guarda che inviti solo ad approfittarne se continui in questo modo...- gli consigliò severamente.
- Già… In effetti avrei dovuto fare più il prezioso quando non avevi occhi che per Alejandro.- disse pensieroso e andò al capitolo dieci del libro di storia.
-Evita di ricordarmelo per favore...- sospirò quasi imbarazzata mentre si spostava i capelli crespi.
-Allora... so che è molto ma dobbiamo completare sia il capitolo dieci che l'undici...- Leshawna si sentì improvvisamente priva di energia e cominciò a pensare che forse fallire nel test che ci sarebbe stato due giorni dopo non era una prospettiva tanto male... infondo ci sarebbe sempre stato il test successivo, no? E alla fine dell'anno scolastico mancavano... due mesi... "Cazzo!"
Harold sembrava abbastanza preoccupato. -Mi dispiace... ma infondo andrà solo peggio se continui a rimandare... - sospirò. -E magari non saremmo in questa situazione se non avessi trovato delle scuse per non studiare ieri... Oh, è vero! Non hai voluto aprire il libro nemmeno l'altro ieri...- avvertì una leggera nota di accusa in quel tono... ma purtroppo aveva ragione, era praticamente in trappola...
-Già... Infatti mi impegnerò a studiare come si deve.- il ragazzo era positivamente sorpreso e sembrava crederle... -Ma...- "Ecco! Lo sapevo che una fregatura c'era!" -Lo farò fra dieci minuti! Prima voglio riposarmi un po'.- si alzò dalla sedia e si allontanò.
-Se fossi nella tua situazione non continuerei a procrastinare!- l'avvertì poco speranzoso.
-Ti ho detto che torno fra dieci minuti maestra, sta tranquilla…-
-Non poteva cercare di cominciare a comportarsi meglio partendo da questo in modo da facilitarmi il lavoro?- disse volutamente a voce alta. -Comunque mia sorella è stata dimessa dall’ospedale… verrà a trovarmi domani...- la avvertì il ragazzo.
-Ah, giusto...- “Ah… quindi era per questo che non la vedevo in giro ultimamente.” sorrise nervosa, aveva il pessimo presentimento che Harold stesse parlando di qualcosa che in parte lei avrebbe già dovuto sapere. -Mi fa piacere che stia meglio...- borbottò con voce bassa e confusa temendo di fare qualche errore.
Allo scadere dei dieci minuti Harold cominciò a seguirla minacciosamente leggendo a voce alta il contenuto del libro, alla fine alla ragazza toccò arrendersi e dovette fermarsi ad ascoltarlo.

Entrando nel soggiorno si era ritrovata un Harold particolarmente agitato con un neonato in braccio... "Aspetta! Quello da dove spunta?!"
-Era ora che rientrassi! Non puoi andartene chissà dove e lasciarmi sempre ad occuparmi dei bambini!- si lamentò il ragazzo.
-...B-bambini? Cosa?! Ma quando li abbiamo avuti?! Non posso non essermi accorta di essere incinta e di aver partorito!-
-Ok, questa è l'ultima volta! Chiederò il divorzio!-
-Che?! Ci siamo anche sposati?! Quando è successo?!- e mentre la ragazza cercava disperatamente di andare a ritroso con la memoria per ricordare, aprì gli occhi e si ritrovò distesa in una camera buia. Anche se in un primo momento si ritrovò a domandarsi se aveva sul serio dei figli, sospirò con sollievo rendendosi conto che si era trattato semplicemente di un incubo.
-...Guarda che non dormire non fa affatto bene alla memoria... e dopo tutto l'impegno che ci abbiamo messo con la storia...- disse una voce stordita e assonnata.
-...Mi hai fatto prendere un colpo.- sussurrò lei, si era completamente scordata della presenza di Harold. -Sì, tranquillo, ora mi addormento...- vide che il tempo zero il ragazzo aveva già richiuso gli occhi e non rispondeva se stuzzicato... -Giusto il tempo di spaventarmi e poi si riaddormenta… lo sai che dai davvero fastidio quando fai in questo modo?- nessuna risposta… non che ne aspettasse una. Si strinse più vicino al ragazzo e cercò di riprendere sonno, forse se il mattino seguente avesse ricordato quel sogno fastidioso gliene avrebbe parlato, aveva lo strano presentimento che lo avrebbe divertito in qualche modo...

Entrando nel soggiorno si ritrovò davanti Harold... c-con un neonato...?
-Cos'è quella cosa?!- esclamò allarmata, senza pensarci.
-Cosa?! E' mio nipote! Non ricordi quando ti ho parlato del fatto che mia sorella fosse incita? ...O non mi stavi ascoltando?- Domandò irritato poi osservò il neonato addormentato. -Cosa...- ripetè guardando storto Leshawna. -Ora hai anche un'avversione per i bambini?- La ragazza si sentì un po’ a disagio.
-No, è solo colpa del sogno di questa notte!-
-Com'è che quando vengo per una visita ti trovo sempre qua?- domandò sospettosa una giovane donna, poi si avvicinò al fratello minore e riprese il neonato, poi scherzò osservando Leshawna. -Ma convivete e io non ne sapevo nulla o cosa?-
-No... è che... ma com'è carino tuo figlio!- Disse tentando di cambiare discorso. -T-ti somiglia davvero molto, sai?!-

Angolo dell'autrice.
Ultimamente mi sembrava di scrivere in modo strano…
Che intendo per strano? Beh, se sapessi come spiegarlo non utilizzerei la parola "strano"
Se avete tempo e voglia di lasciarmi un parere mi fa davvero piacere, i pareri esterni mi sono molto utili... sopratutto quando non sono sicura di quello che scrivo... peccato che accada praticamente sempre...
Vi auguro una buona giornata!
  
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