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Autore: LostRequiem    16/01/2018    4 recensioni
‘I Kokiri non possono uscire dalla foresta.
È la regola.’
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Link
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Damned

 

 

I kokiri non possono uscire dalla foresta.
Osservi quel cartello: è la regola.
Se usciste, tu e i tuoi 'amici' morireste. 
Perché i kokiri muoiono se escono dalla foresta. 
Perché è per questo che è stato scritto quell'avvertimento.
Perché nessuno può uscire.
Nemmeno tu.
Ma se nessuno è mai uscito...
       Come fanno a saperlo?
Come fa l'albero Deku a dirlo?
Cosa ci sarà fuori?
Non sono domande che saresti autorizzato a porti.
Ma è da fin troppo tempo che non desideri altro se non andartene da quel posto e viaggiare, scappare da tutte quelle prese in giro, da quegli insulti, da quei kokiri normali, al contrario di te.
L'unica che ti tratta bene è Saria, ma nemmeno lei può capirti, e certe ferite... resteranno incise, dentro di te.
Inoltre a volte sembra che lo faccia per pena. 
Ma speri tanto che non sia così.
È notte.
Il kokiri che faceva di guardia alla porta sta dormendo.
È la tua occasione di scappare.
Lanci un ultimo sguardo alla tua foresta, a quella che consideri la tua casa. La osservi con una velata malinconia nelle pupille.
Non sei felice.
Lei l'hai abbracciata qualche ora fa.
Non si merita questo, ma sai che capirà.
Loro ti odiano...
E l'albero Deku dovrebbe sapere quello che stai facendo... è un po' codardo da parte tua non passarlo a salutare.
Fai un passo.
E poi un altro.
E un altro ancora.
Poi ti fermi.
Davanti ai tuoi occhi stanchi si staglia il buio, e c'è anche poco più fresco.
Allunghi una mano verso l'oscurità... potresti morire.
Chissà perché, te la immagini proprio nera, la morte.
Sempre se le si possa attribuire un colore.
Tutum
Tutum
Tutum
Il tuo cuore batte, batte più velocemente del solito, come se volesse uscire prima lui di te e si  dimenasse per scappare dal tuo petto.
Una goccia di sudore sulla fronte quando fai un altro passo.
Il legno sotto di te cigola e ti fa indietreggiare.
Guardi quel nero.
E ti rendi conto che, improvvisamente, hai paura.
Una paura pazzesca.
E, davanti a te, ancora quel nero.
Chi lo sa....
Se è davvero la morte.

I kokiri non possono uscire dalla foresta.

 
Osservi quel cartello: è la regola. Se usciste, tu e i tuoi 'amici' morireste. 
Perché i kokiri muoiono se escono dalla foresta. 

Perché è per questo che è stato scritto quell'avvertimento.

Perché nessuno può uscire.

Nemmeno tu.

Anzi, soprattutto tu. Perché dovresti essere speciale?

 




Ma se nessuno è mai uscito...     


                           Come fanno a saperlo?


                                                       Come  fa l'albero Deku a dirlo?
                         

             

                                                                                          Cosa ci sarà fuori?

 



Non s
ono domande che saresti autorizzato a porti.

Ma è da fin troppo tempo che non desideri altro se non andartene da quel posto e viaggiare, scappare da tutte quelle prese in giro, da quegli insulti, da quei kokiri normali, al contrario di te.

L'unica che ti tratta bene è Saria, ma nemmeno lei può capirti, e certe ferite... resteranno incise, dentro di te.

Inoltre a volte sembra che lo faccia per pena. 

Ma speri tanto che non sia così.

 

 


È notte.

Il kokiri che faceva di guardia alla porta sta dormendo. È la tua occasione di scappare.
Lanci un ultimo sguardo alla tua foresta, a quella che consideri la tua casa. La osservi con una velata malinconia nelle pupille. 

 Non sei felice.

Lei l'hai abbracciata qualche ora fa, non si merita questo, ma sai che capirà.

Loro ti odiano... E l'albero Deku dovrebbe sapere quello che stai facendo... è un po' codardo da parte tua non passarlo a salutare.

 


Fai un passo.

E poi un altro.

E un altro ancora.

Poi ti fermi.


Davanti ai tuoi occhi stanchi si staglia il buio, e c'è anche poco più fresco.

Allunghi una mano verso l'oscurità... potresti morire.


Chissà perché, te la immagini proprio nera, la morte. Sempre se le si possa attribuire un colore.



Il tuo cuore batte, batte più velocemente del solito, come se volesse uscire prima lui di te e si  dimenasse per scappare dal tuo petto.

Una goccia di sudore sulla fronte quando fai un altro passo, il legno sotto di te cigola e ti fa indietreggiare. Guardi quel nero. E ti rendi conto che, improvvisamente, hai paura.


Una paura pazzesca.


E, davanti a te, ancora quel nero.



Chi lo sa...

 

...Se è davvero la morte.

   
 
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