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Autore: Generale Capo di Urano    17/01/2018    2 recensioni
{ RinPana } { happy b-day, Kayochin~❤ }
Rin non stava ferma un attimo, non riusciva a resistere più di qualche minuto seduta tranquilla da qualche parte; la vedeva, in classe, agitarsi sulla sedia e dimenare le gambe, giocherellare con le penne e l’astuccio e i quaderni, incapace di mantenere la concentrazione troppo a lungo. Adorava correre e saltare, era energica, estroversa e decisa.
Hanayo l’amava perché Rin era tutto ciò che lei non era.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Hanayo Koizumi, Rin Hoshizora
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Love Marginal 
 


«Kayochin, tu aspettami qui... torno subito!»
Hanayo non aveva fatto a tempo a fermare l’amica che nel giro di pochi secondi quella l’aveva mollata su una panchina ed era schizzata via, veloce come il vento. Non l’aveva tuttavia persa di vista, perché l’altra aveva frenato poco lontano e scalpitava davanti a un camioncino fermo a qualche metro di distanza dal parchetto, circondata da bambini ridenti e rumorosi.
Rin non stava ferma un attimo, non riusciva a resistere più di qualche minuto seduta tranquilla da qualche parte; la vedeva, in classe, agitarsi sulla sedia e dimenare le gambe, giocherellare con le penne e l’astuccio e i quaderni, incapace di mantenere la concentrazione troppo a lungo. Adorava correre e saltare, era energica, estroversa e decisa.
Hanayo l’amava perché Rin era tutto ciò che lei non era.
Non aveva idea di come sarebbe potuta essere la propria vita senza di lei; la sola idea la spaventava. Si conoscevano da quando aveva memoria, ed era solo per merito di Rin che la sua vita poteva avere un senso. L’aveva sempre dovuta convincere a fare di tutto, a provare, a darsi da fare; era grazie a lei, solamente grazie a lei che ora era ciò che aveva sempre desiderato: una idol.
Cantare e ballare con lei era sempre bello come la prima volta. Lo era anche con le altre, ma Rin... era speciale. Per quanto si sforzasse, Hanayo non riusciva a trovare un altro aggettivo adatto a descrivere ciò che provava.
«Kayochin, a che pensi?»
Alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi chiari, spalancati e incuriositi, tornando di colpo nel mondo reale. Ancora una volta, si era persa nei propri pensieri.
«Niente di particolare...» Sorrise, mentre prendeva la patata dolce che l’amica le offriva. Era stupido, ma persino il fatto che sapesse sempre perfettamente cosa lei voleva la riempiva di gioia. Erano amiche da anni e ancora gioiva per ogni sciocchezza.
Rin si gettò con furia sulla panchina accanto a lei. «Non vuoi dirmelo? A me interessa quello a cui pensi!»
«Ma non è niente...»
Non sembrò convinta, si imbronciò per qualche secondo e la fissò finché non si rese conto che quella volta l’amica non avrebbe ceduto. Emise un verso falsamente infastidito, concentrandosi poi finalmente sul proprio gelato. «Hai vinto, ma solo perché è il tuo compleanno.»
Hanayo rise e l’amica la imitò poco dopo.
La tranquillità non durò per molto; dopo pochi minuti, Rin mostrava già segni di irrequietezza, saltellando e dondolando sul posto, canticchiando una canzoncina delle μ’s e cercando di tenere le mani impegnate, ora con i capelli, ora con il tovagliolino.
«Vuoi fare una passeggiata?»
«Sì! Voglio dire... solo se ti va. Te l’ho detto, oggi decidi tu!»
La sua premura, un’altra volta, scaldò il cuore di Hanayo. Quel giorno sembrava proprio decisa a far tutto ciò che lei avrebbe voluto; la ragazza, però, non avrebbe mai potuto chiederle troppo.
«Dai, andiamo.» Le prese la mano, come per portarla da qualche parte, ma presto fu di nuovo Rin – come al solito, d’altronde – che si ritrovò a trascinarla qua e là, a gironzolare senza meta per Tokyo, un po’ correndo e un po’ camminando.
Mesi prima, quel giro frenetico e confuso l’avrebbe sfiancata dopo pochi minuti; l’allenamento aveva però rafforzato la sua resistenza, e si accorse con stupore di poter stare al suo passo senza troppa fatica.

«Alla fine siamo tornate al punto di partenza.»
Girovagando, si erano ritrovate nuovamente davanti al parco in cui si erano fermate quel pomeriggio. Il sole era quasi completamente tramontato e colorava gli alberi e gli edifici di un tenue arancione, mentre i lampioni già cominciavano ad accendersi. Nel fermarsi, Hanayo si rese conto di quanto effettivamente facesse freddo e rabbrividì, nonostante la sciarpa e il berretto di lana.
La mano di Rin era ancora inspiegabilmente calda e la strinse, rifiutandosi di lasciarla – l’amica, senza esitazione, ricambiò la stretta e la ragazza si ritrovò ad arrossire; per sua fortuna, il suo volto era già arrossato per il gelo invernale e impediva a chiunque di accorgersene.
«Era da un po’ che non stavamo insieme... solo io e te, dico. Sono felice che tu me l’abbia chiesto, sai, è stata una bella giornata... Rin?»
La sentì tremare e temette di aver detto qualcosa di sbagliato. Cercò un contatto visivo, ma l’altra sembrava non aver intenzione di alzare lo sguardo, piantato sull’asfalto del marciapiede. «Rin...?»
L’amica, d’improvviso, scosse il capo come per riprendersi. Le sorrise, ma non sembrava davvero serena. «È stata una bella giornata, vero, Kayochin? Mi mancava... cioè, le altre sono fantastiche, ma volevo stare un po’ con te. È stato bello, vero, Kayo...»
Non finì la frase, perché Hanayo le saltò al collo e la strinse con forza – così, di slancio, senza un reale motivo, per istinto, forse. Il suo sorriso, quando si staccò, era largo e luminoso: «Facciamolo più spesso, okay?»
Gli occhi di Rin erano ancora spalancati e perplessi, e le sfuggì una lieve risata intenerita. Quella volta, però, fu lei ad essere interrotta, quando con un impulso del tutto uguale al suo la compagna di una vita incollò le proprie labbra alle sue, con le mani strette alla sua giacca e le palpebre serrate, come per il timore della successiva reazione.
Non ci furono grida, gesti bruschi, parole sprecate. Solo tanto, dolce e immaturo imbarazzo, appena rasserenato da due lievi sorrisi nervosi e lieti – un altro abbraccio, impacciato e affettuoso, due sottili risate.
«Buon compleanno, Kayochin.» 











 
 Canzone: Love Marginal
Gruppo: sub-unit delle μ’s "Printemps"
(Hanayo Koizumi, Honoka Kousaka, Kotori Minami)

Centro: Hanayo Koizumi

 
Ci dev'essere una legge universale per cui ogni volta che voglio dedicare qualcosa a un personaggio o a una coppia che amo e ne ho la perfetta occasione riesco a produrre solamente storiucce del cavolo. Oh, pazienza, io il compleanno della mia Hanayo non me lo lascio sfuggire - tra l'altro il giorno prima del mio, quindi è destino (?)
Purtroppo sono ancora a metà della prima serie, avendo visto prima Sunshine 
(sono un'eretica blasfema infame, lo so), perciò il carattere dei personaggi è basato più che altro su ciò che si evince dal videogioco e sugli episodi che ho visto. Spero comunque che non siano troppo OOC >.<

 
   
 
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