Il tuo più grande desiderio era quello di non cambiare, non crescere. Pure Manaka nella sua innocenza ti disse di volere la stessa cosa, eppure sai bene anche tu che tutto va avanti anche se non si vuole e allora ti senti spinta da una corrente che stai cercando di contrastare nuotando il più velocemente possibile ma che continuamente ti spinge a seguire il suo flusso. 

Tu non vorresti far andare via quei giorni divertenti che stai passando con i tuoi amici a ridere, scherzare o giocare ma sai che prima o poi spariranno lo stesso, allora te li tieni più stretti possibile cercando di mantenere la pace facendo da "mamma" al resto di quel grupo di amici che ti sta accanto fin da quando eri piccola. 

Ma quasi come se il fato stesse ridendo alle tue spalle rimani sola, perdendo gli unici veri amici che avevi e facendo in modo che per te il tempo si congeli in quel preciso istante dove Hikari, Kaname e Manaka affondano nelle profondità marine e rischiano di non tornare più. 

Passi le tue giornate assieme a Tsumugu e suo nonno, che per te diventano come una seconda famiglia da quel momento. Studi, ti diplomi e ti iscrivi ad un'università di medicina sperando di diventare infermiera ma ogni tanto passi ancora per quel molo, ed aiutata anche dal fatto che anche la nuova canzone che si sente dagli altoparlanti della città riporta alla mente quel giorno incominci a fissare il mare con aria persa sperando che questo sia solo un brutto sogno durato troppo e che prima o poi qualcuno ti dia un pizzicotto e ti riporti alla realtà. 

Pian piano cominci a notare come anche Sayu e Miuna indossino ora l'uniforme della tua ex-scuola media e di come Akari adesso abbia un figlio, per non parlare del fatto che Tsumugu ti ha detto di voler diventare ricercatore e ogni volta che ognuna di queste notizie ti colpisce tu sorridi come se ne fossi felice, ma sai come una parte di te si senta frustrata per aver lasciato loro indetro a tutto ciò. 

Un giorno, poi, ricevi una telefonata improvvisa. "Hikari è tornato". Dicono. Dovresti sentirti felice perché il ragazzo dei tuoi sogni non è morto o perché c'è speranza di poter trovare anche gli altri due ma la verità è che hai paura, dato che adesso il tuo corpo e la tua mente non son più quelli di una quattordicenne ma quelli di una diciannovenne che dovrebbe essere pronta per entrare nel mondo adulto e allora dici agli altri che non vuoi vederlo per via di alcuni impegni ma la verità è che hai paura di affrontarlo. 

Passano i giorni e anche Kaname e Manaka sono stati trovati, ma a differenza di te non sembrano spaventati dal gap che vi divide ma anzi ti trattano addirittura come se fossi sempre stata la stessa e non fossi mai cresciuta, allora ti chiedi se sia vero che non sei mai cambiata. Perché infondo per te il tempo si è fermato nel momento in cui sei stata l'unica ad essere stata salvata da quella tragedia.