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Autore: slayerkitty    18/01/2018    0 recensioni
""Mi state dando un ultimatum?" sussurrò Blaine.
"E' l'unico modo che pensiamo possa servire a comunicare con te" rispose il padre in tono severo.
"Papà non è come se potessi cambiare" gli occhi di Blaine si riempirono di lacrime, ma si trattenne rifiutando di piangere, " sono gay... questo è quello che sono".
"Allora... hai fatto la tua scelta"...."
Solo una piccola precisazione... un personaggio morirà... ( già dal primo capitolo... in realtà)...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Carole Hudson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kurt si svegliò da solo.

La luce del sole filtrava attraverso le finestre; Kurt sbatté gli occhi ,per svegliarsi , mentre si guardava intorno per la stanza alla ricerca di Blaine.

Arrossì , pensando alla notte passata, all’essere stretto tra le braccia di Blaine.

Era stato come se tutte le sue preoccupazioni ed i suoi problemi fossero spariti.

La voce di Blaine risuonò in corridoio attraverso la porta chiuse della camera da letto.

Blaine stava parlando con qualcuno .

Kurt ascoltò attentamente la fine della telefonata di Blaine, chiedendosi se dovesse o meno indossare la vestaglia mentre si tirava su a sedere sul letto.

“No... va benissimo... grazie signor Johnson”  finì Blaine , aprendo la porta ed entrando in camera mentre attaccava.

Vide Kurt seduto e gli sorrise.

“Stavo venendo a svegliarti” .

Kurt annuì, giocherellando con le coperte.

“Ho appena confermato il nostro appuntamento con la banca” Blaine agitò il cellulare per far capire a Kurt con chi stava parlando, “ Ci aspettano in mattinata ed o controllato due volte tutto quello che dobbiamo portare”

“Fantastico” disse Kurt, riuscendo a ritrovare la voce.

“Carole è andata al lavoro ed ha detto che ci vediamo direttamente a cena all’Olive Garden “ continuò Blaine, “poi andremo alla cerimonia così potrò ufficialmente trasferirmi qui”

“Tra quanto dobbiamo uscire?” chiese Kurt.

“Un’oretta più o meno...” rispose Blaine, “ stai bene?”

Kurt arrossì di nuovo.

Era imbarazzato per la notte scorsa.

“Sto bene” rispose a voce bassa, “ grazie... per stanotte... “ continuò dopo un momento.

Si mosse a disagio sul letto... odiava sentirsi vulnerabile e Blaine aveva la capacità di abbattere tutte le sue difese , cosa che lo gettava nel panico .

“Non è un problema Kurt” disse Blaine, sedendosi sul bordo del letto, accanto alle gambe di Kurt, “mi fa semplicemente piacere che abbia funzionato”

“Solo... odio non riuscire a cavarmela da solo” sussurrò Kurt, leggermente sorpreso dalla sua onestà.

“A volte... abbiamo tutti bisogno di un po’ di aiuto” gli ricordò Blaine, “ è tutto ok”.

“Penso che dovrei prepararmi” mormorò Kurt .

“Io... sarò al piano di sotto” gli disse Blaine, sembrava leggermente imbarazzato.

Uscì dalla stanza e Kurt si lasciò scappare un sospiro di sollievo.

Scese dal letto , sospirando ancora.

Ora doveva trovare l’abbigliamento perfetto che poteva indossare sia per la banca che per il diploma di Blaine.



“Firmi qui”  il signor Johnson lo istruì, “ e qui” .

Blaine prese ancora una volta la penna che stava usando e firmò dove gli era stato detto.

Kurt fece altrettanto , firmando col suo nome sotto quello di Blaine.

Blaine trovò l’intera faccenda piuttosto surreale.

Era sposato e nulla urlava ciò più del firmare una pila di documenti.

Il direttore della banca, il signor Johnson , era stato di grande aiuto così come Wes.

Incrociò lo sguardo col suo amico e gli sorrise prima di distogliere lo sguardo.

Wes aveva fatto tanto per lui ed aveva bisogno di ripagarlo in qualche modo... forse un bell’orologio...

“Ed abbiamo finito signor Anderson,” la voce del signor Johnson lo riportò alla realtà, “il primo deposito degli interessi sarà fatto entro due settimane, nei due conti che ci ha indicato.

Se ha qualche domanda o qualche problema, si senta libero di chiamarmi”

“Lo faremo” lo assicurò Blaine, stringendogli la mano.

Anche Kurt e Wes gli strinsero la mano , poi i tre uscirono dalla banca.

Blaine non poté farne a meno... fece un salto per l’eccitazione, voltandosi verso Kurt.

“Ce l’abbiamo fatta!”

Quasi saltò addosso a Kurt, abbracciandolo forte.

Kurt squittì ma, dopo un attimo, rispose all’abbraccio.

“Si... ce l’abbiamo fatta” disse mentre Blaine si allontanava.

Blaine si voltò verso Wes ed abbracciò il suo migliore amico.

“Non ce l’avrei mai fatta senza di te...” gli disse , “sono in debito con te”.

“Si ... lo sei” disse Wes sorridendo.

“Qualsiasi cosa” promise Blaine.

“Te lo ricorderò”  ridacchiò Wes, “ ora... devo andare... devo mostrare la mia faccia al lavoro, prima che qualcuno della mia famiglia mandi una squadra di ricerca”

Poi...rimasero solo Blaine e Kurt.

“Pronto ad andare alla Dalton?” chiese Blaine, “ dobbiamo prendere le ultime cose e poi le prove” .

Kurt annuì, Blaine lo guardò preoccupato.

Kurt era stato un po’ strano per tutta la giornata e Blaine sperava che non fosse ancora turbato per quello che era successo la notte scorsa.

Blaine era stato più che felice di aiutarlo ed aveva funzionato... Kurt aveva dormito per tutta la notte.

Blaine allungò una mano per poter stringere, con dolcezza,  quella di Kurt.

Kurt gli sorrise e poi i due si diressero verso il Navigator di Kurt.

Forse stava esagerando...

Kurt stava bene.



Kurt non sapeva cosa c’era che non andava in lui.

Tutti i suoi problemi erano stati risolti, grazie ad una cartella di documenti che in quel momento era sotto il sedile del guidatore del suo Suv.

Dovrebbe essere al settimo cielo.

Dovrebbe saltellare dalla gioia.

Invece si sentiva esausto ( nonostante avesse dormito benissimo quella notte) e colpevole.

Aveva in realtà sposato qualcuno per soldi.

Diamine... aveva lasciato che qualcuno lo pagasse per sposarsi.

Kurt pensò di aver accettato la cosa, ma ora che i soldi erano diventati una realtà... stava avendo delle difficoltà.

Kurt stava cercando di non lasciarsi infastidire , ma ebbe la sensazione di non aver ingannato Blaine per niente.

Aiutò Blaine a caricare le sue ultime cose nel Navigator e poi lo seguì quando Blaine si diresse verso la sala prove dei Warblers.

La Dalton era una scuola straordinaria e Kurt si concentrò sull’arredamento per distrarsi.

Il suono di qualcuno che cantava riecheggiò per il corridoio e Kurt vide il volto di Blaine illuminarsi con un sorriso.

Blaine accelerò il passo , prendendo la mano di Kurt per trascinarlo con se.

Si fermarono davanti l’ingresso di un’altra stanza arredata elegantemente ( Kurt provò una forte invidia per lo stato di quella scuola a confronto con lo schema di colori molto poco piacevole del McKinley), e Blaine si schiarì la gola.

I ragazzi nel loro blazer blu scuro e rosso smisero di cantare e si voltarono per vedere chi fosse entrato.

“Avete cominciato senza di me?” chiese Blaine, entrando nella stanza.

Kurt lo seguì, imbarazzato.

Ci fu un coro eccitato di “Blaine” nell’aria quando i Warblers realizzarono che Blaine e Kurt erano li.

“No amico... semplicemente non ti vediamo da due giorni e non sapevamo che saresti venuto” disse uno dei ragazzi.

“E non sei solo…” puntualizzò un altro ragazzo.

Aveva i capelli a spazzola ed un sorriso sul viso che a Kurt non piacque per niente.

“Kurt... loro sono i Warblers” disse Blaine, girando tra loro per presentare a Kurt i ragazzi.

Molti nomi gli furono detti, ma Kurt sapeva che non li avrebbe mai ricordati tutti.

“Ragazzi... lui è Kurt... mio marito”

Blaine sembrò quasi orgoglioso di dirlo e Kurt si chiese quanti di loro , in realtà, sapessero il vero motivo per cui si erano sposati.

Non aveva idea se qualcuno lo sapesse, ma tutti si congratularono  con entusiasmo con loro, prima di cominciare le prove.

Blaine fece sedere Kurt su uno dei divani di pelle e Kurt , non appena iniziarono a cantare, sorrise.

Blaine era chiaramente a suoi agio e dedicò anche una canzone a Kurt che arrossì.

I Warblers erano fantastici... era davvero una sorpresa che le New Directions li avessero battuti alle Regionali.

Kurt si chiese se Blaine avesse ragione ed avessero vinto solo perché lui era malato.

Si fece una nota mentale di non parlarne mai accanto a Rachel.

Alla fine delle prove tutti si salutarono, consapevoli che si sarebbero comunque rivisti più tardi per la cerimonia del diploma.

Blaine allungò una mano che Kurt strinse, rialzandosi.

“Allora... cosa ne pensi?” chiese Blaine.

“Siete fantastici” disse Kurt entusiasta.

Si voltarono per andar via ma Kurt si fermò.

Uno dei Warblers era fermo sulla porta.

Era il tipo con la faccia da mangusta ed il sorrisetto sul viso.

“Hai bisogno di qualcosa Sebastian?” disse Blaine guardando male il ragazzo; cosa che sorprese un po’ Kurt.

“Allora è lui?” ribatté Sebastian, entrando nella stanza, “il marito a noleggio?”

“Non vedo come questo possa essere affare tuo “ disse con fermezza Blaine.

Kurt sentì che forse avrebbe dovuto intervenire e dire qualcosa, ma non sapeva esattamente… cosa.

Era chiaro che sotto ci fosse molto di più di una semplice “presentazione”.

“Oh... dai Blaine... “ disse Sebastian, avvicinandosi , “ non fare così”

“Così come?” sbottò Blaine, “incazzato? Perché non dovrei esserlo dopo quello che è successo?”

Le cose iniziarono piano piano ad avere un senso , cosa però che a Kurt non piacque.

“È lui?” l’interruppe Kurt, prima di riuscire a trattenersi , guardando Blaine, “ lui è quello con cui i tuoi…”

“Quello con cui i miei genitori mi hanno beccato... si” finì Blaine sospirando.

“Glielo hai raccontato?” domandò Sebastian, guardando Blaine.

Kurt vide un lampo di sorpresa attraversare il suo volto, prima di sparire dietro una maschera di calma, la sua espressione di nuovo sicura di se.

“Blaine mi ha raccontato molte cose” fu tutto quello che rispose Kurt, e se, con il suo tono di voce, sottointese che tutte quelle cose erano stati ...insulti... beh... era stata tutta colpa di Sebastian che li aveva provocati.

“Bene... il gattino ha gli artigli” rispose Sebastian, “ divertente”

“Sebastian... davvero non penso che io e te abbiamo altro da dirci” disse Blaine.

“Possiamo parlare?” chiese Sebastian, “ da soli?” 

Kurt lanciò un’occhiata a Blaine che ricambiò lo sguardo con occhi imploranti. ” 

Kurt non voleva lasciarlo da solo con Sebastian... non voleva che Blaine restasse da solo con quel ragazzo.

Si disse che non era per il fatto che Blaine e Sebastian si erano visti nudi ed avevano probabilmente fatto sesso un paio di volte.

Non aveva nulla a che fare con questo.

“Ti aspetto in corridoio” mormorò Kurt, poi si voltò ed uscì.

Il problema alla Dalton , come presto poté scoprire Kurt, era che l’acustica era meravigliosa.

In quel modo, Kurt poteva sentire ogni parola della conversazione  nella stanza dietro di lui.

“Cosa vuoi?” Kurt sentì Blaine chiedere.

“Mi manchi” Sebastian parlò così a bassa voce che Kurt riuscì a malapena a sentirlo.

Blaine sbuffò.

“Scusa se trovo difficile crederlo”

“Cosa ti aspettavi Blaine?” rispose Sebastian , sembrando arrabbiato .

Kurt fu tentato di voltarsi per sbirciare nella stanza, ma si costrinse a non farlo.

“I tuoi genitori si hanno beccati a letto insieme” 

“Eri il mio ragazzo ed avevo bisogno di te” gli disse Blaine, “ pensavo... stupidamente... che ti importasse di me abbastanza da rimanere e supportarmi in uno dei momenti più difficili della mia vita.

Ho fatto coming out con i miei genitori nel peggior modo possibile Sebastian” .

“ Mi dispiace per questo” mormorò Sebastian, “ sono davvero dispiaciuto... ma a malapena riesco ad affrontare mio padre, Blaine.

Non avevi bisogno che ti rovinassi la vita ancora di più”

Kurt si morse il labbro.

Non dovrebbe essere li ad ascoltare, ma non riusciva ad andare via.

“Ero nei guai Sebastian” gli ricordò Blaine, “ sarei rimasto senza soldi e senza casa”.

“Non lo sapevo allora... l’ho scoperto solo quando ho visto quello stupido annuncio sul giornale ed ho chiesto a David” disse Sebastian, abbassando la voce, “ mi ha detto quello che stavi facendo... ma era troppo tardi per me per fare qualcosa... eri già in viaggio per il Canada… sembra sia andata bene anche senza di me...”

“Mi dispiace” disse Blaine a voce bassa.

Kurt dovette di nuovo trattenersi dalla voglia di sbirciare.

Non pensava di poter sopportare la vista di loro due che si toccavano.

“Se avessi pensato anche per un secondo che mi avresti aiutato... sarei venuto da te”.

Beh fu peggio di un pugno alla stomaco.

Kurt prese un profondo respiro e si fece forza.

Si ripeté ancora ed ancora che solo perché lui e Blaine erano sposati questo non significava che Blaine fosse suo.

“Vorrei che lo avessi fatto” rispose Sebastian, “ ... che ne dici di mollare la sposina e di venire a divertirti un po’ con me?” chiese, “ ci siamo divertiti tanto”

Kurt sentì il cuore crollare.

Non sapeva cosa fare.

Pensò che forse era meglio se andava via , rendendo la scelta di Blaine più facile.

Il nodo allo stomaco si strinse così forte da fargli venire voglia di vomitare, così si diresse verso la macchina senza ascoltare la risposta di Blaine.


Blaine fissò Sebastian sconvolto.

“La scorsa settimana, avrei accettato subito” disse Blaine a Sebastian, “ anche dopo che mi avevi ferito così tanto” si fermò.

“Sono sposato... io e Kurt potremmo non esserci sposati per amore... ma mi piace e tanto ed ho fatto delle promesse durante i miei voti che intendo mantenere”

“Nobile da parte tua” disse Sebastian, lentamente.

“Non è nobile voler essere una persona perbene” gli disse Blaine, “ sono stato così cieco quando uscivamo insieme... penso di star vedendo il vero te ora”.

Con questo, Blaine si voltò ed uscì in corridoio.

Si aspettava di trovare Kurt in sua attesa, ma suo marito non era da nessuna parte.

Guardò in giro , anche negli altri corridoi, cercando di vedere se per caso Kurt avesse voluto fare un giro o altro; ma non riuscì a trovarlo.

Leggermente preoccupato, Blaine si diresse verso la macchina, sperando che Kurt fosse li.

Fece un sospiro di sollievo quando vide il Suv con Kurt all’interno, al posto di guida.

“Pensavo mi avresti aspettato” disse Blaine, salendo in macchina.

Kurt scrollò le spalle.

“Non volevi passare del tempo con Sebastian?”

Blaine fissò Kurt sorpreso, notando che la voce di Kurt tremava leggermente.

“No” rispose Blaine, “ tra noi è finita”.

“Questo è solo un matrimonio di fatto , Blaine” gli disse Kurt, se vuoi... vedere altre persone... puoi... non voglio fermarti”

Blaine non seppe cosa dire.

“É… questo... quello che vuoi?” alla fine si sforzò di dire.

Kurt fece una risata amara.

“Dovrei prima trovare qualcuno che mi voglia”

“Kurt... sei fantastico” rispose Blaine, “ forse... non riesci a vederlo... ma lo sei... quando saremo a New York... ci sarà la  fila per te” Blaine rimase quasi senza fiato.

Era l’ultima cosa che voleva.

Smettila... Kurt è tuo marito solo per finta... e voi due non siete amanti sfortunati o altro..

“Ne dubito” disse Kurt, “ ma...grazie”

“Forse... solo per semplificare le cose... non dovremo uscire con altre persone o cosa così” propose Blaine dopo un attimo, “ voglio dire... dovremo essere innamorati e sarebbe difficile ingannare i nostri amici e la tua famiglia se vediamo altre persone , perfino a New York”.

“Questo è vero” concordò Kurt, dopo un po’, “ma se uno di noi due trova qualcuno...”

“Allora ne riparleremo” promise Blaine.

Sapeva che se Kurt fosse andato da lui e gli avesse chiesto di annullare le loro promesse , lo avrebbe fatto.

Sarebbero andati ognuno per la propria strada ed una volta che l’anno fosse finito... avrebbero divorziato. 

“Probabilmente dovremmo andare ad incontrare Carole per la cena” intervenne Kurt, controllando il suo orologio.

Blaine annuì, restando in silenzio mentre Kurt metteva in modo il Suv e inseriva la retromarcia.

Blaine sperava che la questione tra lui e Kurt fosse risolta… ma mentre guardava Kurt guidare verso il ristorante, ebbe la sensazione che non lo fosse. 



NOTE

Ed il "nostro " Sebastian compare e scompare per fortuna( piccolo spoiler ;) )...

Ho creato una fanpage su Darren su facebbok Darren Criss Italian Fanclub... se qualcuno ha voglia e tempo mi servirebbe una mano... e se vuole può mettere un bel mi piace :P
   
 
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