Tornare alla normalità non è mai stato semplice.
Non è mai stato semplice concludere un capitolo della sua vita, per John Hamish Watson.
Gli avvenimenti più significativi hanno solcato la sua anima come un graffio.
Strappato il suo essere.
La morte di suo padre durante il sedicesimo inverno della sua vita, il fallimento del secondo matrimonio di sua madre per la depressione che aveva afflitto quella povera anima dannata del secondo compagno.
L’incapacità di sua sorella Harry nel rapportarsi alla sua scoperta omosessualità.
Tutto lo ha segnato profondamente.
Concluse queste parentesi del passato, il caro vecchio John, sperava di aver concluso con quella parentesi così altalenante e burrascosa. Sino al suo ritorno dalla campagna in Afghanistan.
Una valutazione obiettiva della sua permanenza in Medio Oriente, per quanto difficile possa sembrare, non può neanche lontanamente essere considerata il frutto di un vecchio Destino bastardo. Nonostante i commilitoni caduti come foglie d’autunno, nonostante la paura di morire per proiettili vigliacchi e mine sibilline.
Tutto questo John lo aveva messo in conto. Perché faceva parte del gioco.
Tutto questo era il Suo gioco, gioco di cui conosceva le regole, che aveva accettato ed era disposto a giocare fino a perdersi dietro il rischio di trasformarsi in cenere e polvere.
La sabbia del territorio afghano non era un problema per John. Lo erano le 4 mura del suo piccolo appartamento nel periodo di ricovero dopo il suo incidente.
Dopo la fine del gioco, dopo il game over.
Era finita, quella parentesi in Medio Oriente si era conclusa in modo deplorevole e vigliacco. Nessuna gloria per il soldato John Hamish Watson. Una vana gloria nella cicatrice stellata che adorna la sua spalla rendendola unica, irripetibile.


La più grande battaglia ha dovuto combatterla rientrando nella sua Londra. La sua città. Dove tutta la sua vita si è plasmata, fra corse con i ragazzi delle gang e i pomeriggi passati a slacciare i reggiseni delle ragazze che conquistava senza pietà. Il famoso “Tre Continenti Watson” che  zoppicava per i giardini della Grande Città, assaporando nei rumori quotidiani la nostalgia delle bombe e delle sirene militari.

Questa battaglia, si è consumata negli anni di convivenza con quel genio di Sherlock Holmes. Genio e sregolatezza. Amore e Morte. Tutto compreso nel pacchetto che il 221B di Baker Street aveva proposto con una modesta carta da parati dai colori spenti, ad un uomo che raschiava il barile dell’esistenza.