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Autore: CalculatedArtificiality    19/01/2018    0 recensioni
Ricordate Diana Fowley? Ricordate la frase "la stai mettendo sul personale"? Cosa è successo dopo che Scully se n'è andata dichiarando conclusa la collaborazione tra lei e Mulder?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dana Katherine Scully, Fox William Mulder
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

 

Per un momento rimango senza parole. Ha centrato in pieno la questione e adesso mi guarda compiaciuto. Distolgo lo sguardo e mi concentro per tenere a bada le lacrime.

Mi maledico per avergli permesso di arrivare a questo punto. Trattengo il fiato prima di sorridere debolmente. Segue una risata isterica.

“Vai a farti fottere, Mulder.” Dico con astio.

I suoi occhi ora sono indecifrabili “si grazie dolcezza, c’è già chi lo fa.” Risponde abbassandosi verso di me.

Mi sale un conato di vomito. La prima volta che usa un nomignolo per chiamarmi e lo fa con sarcasmo. Grandioso. Devo aver sbagliato qualcosa.

“Che razza di stronzo. No, dico davvero. Ho avuto a che fare con un sacco di uomini nella mia vita, di ogni forma, misura e grado di stronzaggine. Il vincitore sei tu, non ho dubbi che l’ultima fetta di torta spetti a te. Sei un figlio di puttana.” Per poco non mi strozzo nel tentativo di dire tutto d’un fiato.

“Un momento, c’è una parola che non avevo ancora sentito.”

Lo guardo.

“Non c’è nessun dubbio nella mente di Scully. Wow. Peccato non aver registrato la conversazione.”

Gli lancio un’occhiata maligna “come ti ho detto Mulder, vai a farti fottere.”

Mi deride “e come ti ho risposto io Scully…”

Non gli lascio finire la frase. Gli appoggio all’improvviso entrambe le mani sul petto e lo allontano quel tanto che basta per permettermi di spostarmi. Tiro la vaschetta di gelato sul bancone della cucina e mi dirigo verso il divano.

Non sento i suoi passi, ma so che mi sta seguendo.

“Niente più gelato?” Mi chiede ancora ridicolizzandomi.

Giro sui tacchi e lo guardo, prima però mi assicuro che ci sia sufficiente distanza tra di noi. Non sono certa di essere nel pieno possesso delle mie facoltà stasera e se lo avessi vicino non escludo di potergli mollare un altro schiaffo.

“No, al momento sono disgustata e visto che stavo bene prima che un bastardo bussasse alla mia porta, penso sia tu a provocarmi la nausea. Quindi grazie Fox per aver rovinato un altro pezzo della mia vita!”

“Oddio, continuerai ad incolparmi di qualunque cosa per tutta la sera giusto? Perché invece non cominci ad assumerti la responsabilità delle tue azioni?”

“Oh questa è bella, Fox Mulder, fonte di imbarazzo per l’FBI, mi consiglia di assumermi le mie responsabilità.”

Accusa il colpo “si Scully è vero mi hai seguito nella mia personale crociata. Ma io non te l’ho mai chiesto.”

Un momento. Questo fa male. Tanto male.

Ignoro il mio stato d’animo e lui continua “non ti ho mai chiesto di venirmi dietro. Forse sarebbe ora di smetterla di dare la colpa a me e chiederti invece perché hai scelto di seguirmi.”

Conosco la risposta. La conosco da sempre. Ma non gliela dirò.

“Bene, Mulder. Sonderò il mio animo, grazie. Comunque se per tutto questo tempo avessi saputo che non mi volevi vicino, se me lo avessi detto, ci saremmo risparmiati un sacco di problemi.” E tanto dolore penso.

“Non è quello che ho detto.” Per la prima volta da quando è iniziata questa discussione usa un tono dolce, sommesso.

Non dico niente.

Lui mi guarda. Vorrei essere ancora arrabbiata come lo ero pochi minuti fa, invece adesso sono ferita. Un dolore profondo che mi scorre nelle vene, mi attraversa il corpo, mi impedisce quasi di respirare. Non voglio più continuare così. Sono stanca. Qualunque sia la cosa che c’è tra noi stasera, sta diventando tossica.

Mi sta soffocando e io non so se ho ancora l’energia per andare avanti. Non voglio più fare niente di tutto questo: litigare, ridere, piangere.

“Cosa c’è?” Mi chiede accorgendosi che qualcosa è cambiato.

Lo guardo e penso. Penso a quello che è successo oggi, alle cose che ho detto io e a quelle che ha detto lui. Penso al nostro rapporto e a tutto quello che abbiamo passato insieme. Sono ferita, ma stringo i denti. Se deve finire tutto, finirà stasera. A modo mio.

Ho gli occhi velati di lacrime e sento che il mio stato d’animo sta di nuovo cambiando. Sta montando di nuovo la rabbia anche se mi rendo conto che non è più intensa come prima. Riesco a sentire solo il mio dolore.

“Com’è Mulder?” Chiedo sedendomi sul divano.

Sospira. “Che cosa?” un moto di esasperazione lo attraversa.

Afferro una rivista e inizio a sfogliare le pagine casualmente. Ho lo stomaco sottosopra, non voglio farlo, non voglio sapere, ma è tutto ciò che mi rimane.

“Stare con lei.” Dico fingendo disinteresse.

Chiude gli occhi.

Io continuo a sfogliare le pagine “davvero, dimmi tutti i più scabrosi, succulenti e gloriosi dettagli che mi hai promesso. Voglio dire, com’è lei? Com’è starci insieme? Quanto spesso lo fate?” Gli butto lì una serie di domande e lo faccio in fretta tentando di tenere sotto controllo il mio stomaco.

“Scully, no.” Risponde d’un fiato.

Lo guardo “andiamo Mulder, voglio saperlo davvero.” I miei occhi sono gelidi, lo so. Non lasciano trapelare quello che sto realmente provando “quant’è brava? In una scala da uno a dieci in cui il dieci è il voto più alto, lei dove si piazza?”

Serra la mascella, l’ho fatto arrabbiare di nuovo “è una fuori serie, la migliore che abbia mai avuto.” Dice fissando il suo sguardo nel mio.

Il pianto mi risale agli occhi, volgo lo sguardo verso la rivista. Non riesco a leggere niente, le parole sono deformate dalle lacrime. Mi concentro perché la mia voce non esca rotta o tremolante quando dico “buon per te. Ne è passato di tempo da quando ho avuto un orgasmo per mano di qualcun’altro…” Dico ricordando l’offesa che lui mi ha rivolto poco fa “immagino che la migliore che abbia mai avuto sia un complimento meraviglioso.”

Si avvicina a me, non sembra sicuro di sapere quale sarà la sua prossima mossa. “Scully…”

“Quando è cominciata, Mulder? Domando incapace di sopportare ancora a lungo la situazione.

Abbassa gli occhi e ritenta più dolcemente “Scully…”

“Quando è cominciata?” Chiedo nuovamente in maniera brusca.

Si avvicina di più e si siede accanto a me sul divano. I miei occhi fissi sulla rivista, non sono in grado di affrontare il suo sguardo. Se mi guardasse in viso si accorgerebbe che è tutto lì, quello che sento ora, quello che sento da anni. Non posso permettermi di perdere l’unica cosa che mi è rimasta. La mia dignità.

“Guardami Scully.”

“Credo di meritare una risposta.” Diciamo contemporaneamente la stessa frase. Io ignoro la sua richiesta.

“Dio, sei davvero un sadico bastardo, non è vero? Vuoi che ti guardi mentre mi rispondi? Va bene.” Alzo gli occhi e incontro i suoi. “Eccomi, ti sto guardando. Da quanto cazzo va avanti questa storia? Quando è cominciata?”

Sospira ancora “non è cominciata.”

Rimango con la bocca aperta e con un’espressione incredula.

“Non cercare di indorarmi la pillola, Mulder. Ho sopportato abbastanza, posso sopportare anche questo.”

“Cristo, Scully. Mi ascolti? Non è cominciata. Non vado a letto con Diana. Non ci vado da quando se ne è andata via anni fa.”

Mi ritrovo nuovamente senza parole, ma mi riscuoto quasi subito “allora… tutto questo cosa è stato? Un gioco? E’ così? E’ un gioco per te?” Sento tornare la collera.

“No.” Si limita a rispondere.

“E quindi?”

“Pensavo solo che…” Si interrompe.

“E’ fantastico, Mulder. Pensavi cosa? Che potevi entrare in casa mia e ferirmi come hai fatto solo perché ne avevi voglia? E dici ancora che non è personale!”

“Non avevo intenzione di ferirti Scully. Ero venuto qui per scusarmi.”

“Perché mi hai detto tutte quelle cose?” Dico alzandomi dal divano.

“Ero arrabbiato, Scully.” Mi viene dietro.

“Eri arrabbiato?”

“Non quando sono arrivato, ma quando ti ho detto quelle cose lo ero. Io ero arrabbiato. E tu eri gelosa.”

Distolgo lo sguardo. “Fottiti.” Non so che altro dire.

“Oddio Scully, vuoi dirlo? Vuoi ammetterlo?”

Prendo un profondo respiro “si, ero gelosa.”

“Non è questo che voglio sentirti dire. Dillo e basta. Dimmi perché eri gelosa.”

Non rispondo, mi limito a guardarlo. E riconosco nei suoi occhi qualcosa che non vedevo più da quando Diana è ricomparsa. Non so esattamente cosa sia, ma so che è qualcosa di meraviglioso, di giusto, di puro.

“Dimmelo.”

 

Continua…

   
 
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