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Autore: janebore    21/01/2018    1 recensioni
❝You're the sound of a song and I can't get you out of my head❞
❝Am I in your head? Half as often as you're on my mind?❞
❝If I don't make sense, please forgive me I can't sleep at night. At least not alone, not anymore❞
Jimin ha lasciato Yoongi, e ora lui sta attraversando un periodo difficile.
(Ispιrαtα dαllα cαnzone ❛Lost my mιnd❜ di Alice Κristiαnsen)
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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If I don't make senseplease forgive me - I can't sleep at night. At least not alone, not anymore

«Ti amo, hyung»

«Okay piccolo»

Jimin mise il broncio. «Ma come okay, hyung!»

«Dovevo rispondere altro?»

«Beh, un "anche io" sarebbe stato gradito» rispose il minore, accoccolandosi contro la spalla di Yoongi e lasciando che i suoi capelli rosa gli coprissero il viso.

«Ma lo sai già, non c'è bisogno che te lo ripeta»

Jimin sorrise e strinse le sue manine attorno al braccio del suo ragazzo.

«È per questo che ti perdono sempre, hyungie» il più piccolo gli posò un bacio sulla guancia.

Yoongi aprì gli occhi, urlando.
Si prese la testa fra le mani, per l'ennesima volta quella notte.
Tastò sulla lingua il sapore salato delle sue stesse lacrime, schiuse le labbra per permettere a se stesso di respirare e calmarsi almeno un po'.
Singhiozzò, lasciando che le lacrime scendessero ancora sulle sue guance, per poi stendersi e accarezzare il materasso vuoto di fianco a lui.
Chiuse ancora una volta gli occhi, sperando che quegli incubi finissero presto.
Eppure in fondo sapeva che non l'avrebbero fatto, mai, perchè non si sarebbe dato pace fino a quando il suo piccolo Jiminie non l'avrebbe perdonato.

«Sono tornato ad odiarmi ancora una volta»
Sussurrò al vuoto sorridendo ironicamente, la voce resa roca più di quanto normalmente fosse a causa delle lacrime.

And now you're in my head, I must've lost my mind

«Ti prego, rispondi, Jimin. Ti prego» 
Il moro poggiò la sua fronte sul muro, accostando il cellulare all'orecchio e chiudendo gli occhi, sperando con tutte le sue forze che questo non fosse un tentativo perso, come tutti gli altri.

«Siamo spiacenti, il cliente da lei-»

«Vaffanculo!» urlò, lanciando l'apparecchio elettronico sul divano poco distante.
Si accasciò al pavimento, tirandosi i capelli e stringendo i denti per non piangere ancora.

Semplicemente patetico.

Meriti esattamente tutto ciò che ti sta capitando, Yoongi.

È normale che lui se ne sia andato, come poteva rimanere con te? Ti rendi conto dello sforzo che gli chiedevi?

Nessuno vorrebbe mai stare con un rifiuto simile.

«Smettila, smettila, SMETTILA!»
Ancora una volta, Yoongi si tirò i capelli, iniziando ad urlare.

Ma come, dopo tutto il tempo passato lontano, dovrei mancarti, Yoongi.

Non ti mancava svegliarti nel bel mezzo della notte spaventatissimo? Non ti mancava detestare ogni singola persona attorno a te e trattarla male, non ti mancava odiare te stesso?

«Finiscila. Ti prego» 
Supplicò se stesso, con Jimin al suo fianco era stato facile passare quel periodo e imparare a respingere quei pensieri autodistruttivi, ma ora che lui non c'era più, Yoongi era completamente perso.

«Non mi merito che lui torni da me, ma sono così egoista da volerlo lo stesso»
Esclamò, alzandosi. Si asciugò le lacrime e, prese chiavi, cappotto e cellulare, uscì di casa, sospirando.

Maybe I am just too tired to keep lying♪


«Hobi, perfavore. Devo parlarti, incontriamoci al solito caffè»

«Non so se voglio vederti, hyung»
Risuonò la voce di Hobi, chiara e forte, dal cellulare.

Yoongi strinse gli occhi e inspirò profondamente. 
Non anche tu, andiamo.

«Ti sto pregando, Hoseok. Ne ho bisogno, sei il mio migliore amico...»

«Hyung... ti voglio bene, ma ne voglio anche a Jimin. Quello che gli hai fatto non mi è piaciuto, e non vorrei che si facesse strane idee. Oltretutto-»

«Jung Hoseok, ti sto maledettamente pregando. Ho bisogno di parlarne con qualcuno, ma se preferisci lasciarmi così allora vaffanculo anche a te»

Il minore sospirò.
«E va bene, Yoongi. Però sappi che-»

«Sto arrivando. Grazie» e chiuse.

Camminò velocemente verso il bar dove solitamente andava a prendere qualcosa con Jimin, e la sola vista della struttura dove aveva tanti ricordi con il minore gli fece male al cuore.

Si avvicinò all'entrata, deglutendo, ma si bloccò non appena vide esattamente chi non avrebbe mai voluto incontrare.

Jimin era proprio lì, seduto ad un tavolo di fianco alla porta. Stava chiacchierando animatamente con Taehyung, che gli teneva la mano e sorrideva, facendo di riflesso sorridere anche il suo ormai ex-ragazzo.

Fu come se il cuore di Yoongi si fosse fermato.

Rimase lì fermo per un po', ad osservare i due ridere e scherzare, ad osservarli toccarsi - la mano di Taehyung sulla coscia di Jimin, la mano di lui che carezzava la spalla dell'altro.
Il biondo sorrise ancora al più grande e sfregò le loro fronti l'una contro l'altra, causando una risata in Jimin.

Le mani di Yoongi si chiusero attorno al vuoto più di una volta, e il ragazzo si morse le labbra per non piangere davanti a tutti.

Ti avevo detto che avrebbe trovato presto qualcuno migliore di te.

Il moro si sforzò di fingere un sorriso e passò di fianco al loro tavolo.

«Oltre al ragazzo hai perso anche la voglia di salutare, hyung?»

Jimin tirò un calcio sotto il tavolo al suo migliore amico.
«Tae, smettila»

«Sì, Tae, smettila di dare attenzioni a me, dovresti concentrarti sul tuo amichetto piuttosto. Sono sicuro che è corso nelle tue braccia subito dopo avermi lasciato, non è vero Jimin?»

Il minore lo guardò con gli occhi spalancati e subito dopo abbassò di scatto la testa, il labbro tremante.
Taehyung fece per alzarsi.

«Lo avrà fatto di certo, proprio come tu sei venuto da me ora, idiota. Sono migliori amici esattamente come noi, smettila di prendertela con lui per colpe che hai tu»

Tutti i presenti voltarono la testa verso Hoseok, che era arrivato appena in tempo per aiutarlo.

Yoongi sorrise sprezzante, sapeva perfettamente che il suo amico aveva ragione, ma questo non lo aveva mai fermato dal fare di testa sua.

«Vedo che non hai perso l'abitudine di rivolgerti a lui»
Disse, stavolta, Jimin, sorridendo.

I suoi occhi sembravano gridare 'sto soffrendo', ma come al solito nessuno se ne accorse.

Tranne Yoongi. Lui sapeva sempre quando il suo piccolo mochi aveva bisogno di sfogarsi, o piangere, o entrambe. Ma non poteva più farci niente, lo aveva perso e Jimin non sarebbe tornato sui suoi passi così facilmente.

Finse indifferenza, e fece più male a lui che al minore.

«Credo sia ora di andare, Tae»
Sussurrò con un filo di voce il rosa, abbassando finalmente quello sguardo che lo stava distruggendo.

♪You're the scars on my skin you're the past I don't wanna erase♪


«Sei stupido o cosa? Hyung davvero, dopo tutto ciò che hai combinato hai ancora il coraggio di sperare che un "ti amo" cambierà la situazione?»

Yoongi si scompigliò i capelli con una mano, appoggiandosi allo schienale della piccola sedia del bar.

«Hoseok, so che sono uno stupido, non c'è bisogno che me lo dica anche tu»

«Invece sì che ce n'è bisogno, diamine hyung, non potevi pensarci prima? Invece di venire a casa mia quando avevi un problema, invece di cercare me per parlare, avresti dovuto stare con lui, dirgli quanto lo ami, quanto era ed è importante per te»

«Lo so! Ma io-»

«Cosa? Non volevi baciarmi, per caso? Lo so perfettamente, idiota che non sei altro, ma lui no! Jimin non lo sa! Pensa che tu l'abbia tradito, si sente usato, pensa che abbia sprecato il suo tempo dietro di te! E sai? Ha ragione, Dio, ha ragione, perchè sei un completo coglione!»

«Hobi...»

«No! Niente "Hobi"! So come ci si sente ad essere presi in giro hyung, e non è una bella sensazione. Non fa piacere a nessuno, men che meno a qualcuno di delicato come Chim. Gli hai frantumato il cuore Yoongi, lo hai fatto a pezzi davanti ai suoi occhi. E sai qual è la cosa peggiore? Che non è stato solo il bacio a farlo andare via, hai fatto molto di più. L'hai ferito con ogni parola, con ogni "ti amo" mancato, con ogni "non ora, sto lavorando" con ogni "la musica è la cosa più importante della mia vita". Ai suoi occhi, lo hai rotto e lo hai buttato via come il più orribile giocattolo, uno qualsiasi. E se devo essere io a dirtelo, amico mio, vuol dire che ancora non ci hai capito niente di lui»

Concluse il minore, gli occhi accesi dalla rabbia. Yoongi non riusciva a capire da dove venisse tutta quella furia, soprattutto contro di lui, il suo migliore amico da una vita.

«Tu come fai a dire certe cose?»

Il rosso gli restituì uno sguardo pieno di rabbia inespressa, stress, tristezza e moltre altre cose in un mix che era a dir poco asfissiante da reggere per un solo paio di occhi.

Yoongi si chiese quanto davvero sapesse del suo amico, se quella vista del mondo interiore di Hoseok gli era completamente sconosciuta.

Con delle semplici pupille si possono esprimere tutte quelle emozioni? Se sì, allora perchè nessuno se ne accorge mai?

«Io... come rimedio adesso? Come gli spiego che non mi sono accorto di star perdendo il mio mondo fino a quando la realtà non mi è stata buttata in faccia?»

«Ti vanti tanto di essere bravo con le parole Yoongi, sono certo che troverai un modo. Come sono certo che, essendo la persona più dolce e comprensiva che io abbia mai conosciuto, Chim ti muore ancora dietro. È solo arrabbiato, ed ha tutte le ragioni per esserlo. Non aspettarti che comprenda immediatamente le cose, non aspettarti che sarà facile e non provare a venire ancora da me, perchè la prossima volta ti caccio a calci in culo»

«Sempre così gentile»

Sbuffò il maggiore, sorridendo leggermente.

«Ehi, Hobi?»

Il rosso alzò gli occhi al cielo. «Che c'è?»

«Il, ehm, il discorso sulle prese in giro. Non- insomma, ce l'hai con me per il bacio?»

Hoseok, con gli occhi di chi si aspettava quella domanda, sorrise triste.

«No hyungie, non ce l'ho con te. Ti capisco. Solo, ti prego, voglio un favore. Jimin mi odia già, è geloso marcio da quando sa che sono il tuo migliore amico. Spiegagli che non c'entro niente... e che se vuole, può tornare a parlarmi. Non sopporto che si sia allontanato»

«Quindi era Jimin, eh? Il ragazzo stupendo di cui mi parlavi?»

Hoseok annuì, sempre sorridendo tristemente.

«Mi è passata. Ho preferito vedervi felici insieme. Non farmi cambiare idea hyung, se lo fai soffrire ancora, ti uccido.»

Si abbracciarono.

«Grazie, Hobi. Grazie per essere rimasto, almeno tu»

♪Am I in your head? Half as often as you're in my mind?♪

«Ah, so che sono le tre di notte, però davvero, rispondi, Min»
Ancora un tentativo di telefonargli, ancora un fallimento.
Yoongi sospirò.

«Un'ultima volta, giuro»

Ricompose il numero e aspettò.

«Pronto?» 
Rispose una voce roca.
Il moro quasi cadde dal letto.

«Jimin?»
Ma il tempo di pronunciare il suo nome e Yoongi si rese conto, perdendo la speranza, che quella era la voce di Taehyung e non del suo ex-ragazzo.

«No, sono Tae. Jiminie dorme»

«È-è lì con te?»
Il moro chiuse gli occhi, inspirando con la bocca e mordendosi il labbro.

Silenzio.

«Sì, hyung. Smettila di chiamarlo, non risponderà»

«No cazzo, non rinuncio a lui Taehyung»

«Ma ti senti quando parli? Sembra che tu stia descrivendo un oggetto»
Ridacchiò il minore, con voce ovattata.

«Dimenticatelo. Non hai visto quanto è felice senza di te?»

«Taehyung, ti prego. Ti scongiuro, devo parlargli ancora una volta»

«Fatti crescere le palle e fallo di persona, coglione»

«Tae? Chi è?»

Yoongi trattenne il respiro. Sentiva il battito del cuore accelerare al solo suono di quella voce paradisiaca, e solo il pensiero di poterla sentire di nuovo a voce alta - solo loro due, come ai vecchi tempi - gli aveva occupato la mente. Doveva parlargli, assolutamente.

«Nessuno Chim, torniamo a letto. Vuoi che ti abbracci ancora?»

«M'Kay, TaeTae, ma non ho più molto sonno...»

Un fruscio di coperte che si muovevano, poi più nulla.

Il moro urlò per la frustrazione e ancora una volta lanciò il telefono lontano.

Voglio essere io a stringerlo, io a dormire con lui, io a baciarlo ancora, io ad amarlo, cazzo.

Andò a riprendere il cellulare e poi si stese sul letto.

Whatsapp, bloccato. Messaggi, bloccato. Twitter, bloccato.

Sei serio?

Andò su Instagram e aprì i direct.

[@jiminpark95]

Jimin, ti prego, devo parlarti. Ti amo|
Jimin, ti prego, devo parlarti|
Jimin, ti prego|
Ji|

Sospirò.

Maledizione! Mi sono sempre vantato di essere bravo con le parole, a fare musica. A che serve essere bravo se poi non sei capace di esprimere ciò che provi con due semplici scritte nero su bianco?

Jiminie, vediamoci. Ti prego, ho bisogno di parlarti. Ti amo.

Invia
 | No

Bene, una è fatta. Un po' pateticamente, ma è fatta. Speriamo sia ancora sveglio.

Qualche minuto dopo, il cellulare vibrò.

Perchè, hai ancora altro da dire?

Ti prego, piccolo. Un'ultima volta... poi ti lascerò in pace, se è quello che vuoi.

E va bene, hyung. Domani, al parco, alle sette.

Ci sarò. Ti amo.
//visualizzato alle 03.54

Bloccò lo schermo e sorrise al vuoto, stupidamente.

Ho bisogno di lui, e domani è la mia occasione.

♪You're the calm in the storm you're the voice saying "come back to bed"♪


Santo Dio, eccolo. Perchè deve essere sempre così perfetto?

Yoongi lo stava aspettando all'ingresso del parco, e il minore era appena arrivato. Non aveva indossato nulla di così particolare, ma come al solito per il moro era bellissimo. Non che gliel'avesse mai detto, effettivamente, e quello era probabilmente uno dei motivi per cui si ritrovava in quella situazione.

«Hey»
Lo salutò, facendo un passo verso di lui.

«Ciao hyung»
Rispose il rosa atono.

Yoongi si grattò il collo, un po' in imbarazzo.

Cosa dici al ragazzo che ti ha mollato per salutarlo? Qualcosa come "ehi, grazie tante, ora sto da schifo"?

«Uhm, ti va un gelato?»
Chiese finalmente, mentre camminavano verso la prima panchina vicina.

«No, grazie. Ho preso un cappuccino con Tae prima, e in più sono a dieta»

«Non ne hai bisogno, Chim»
Gli sfuggì prima che potesse controllarsi.

Il minore abbassò la testa per nascondere un sorriso, e quando la rialzò era di nuovo serio.

«Quindi...di cosa volevi parlare?»

Yoongi prese un respiro profondo.

«A dirla tutta, avevo preparato tutto un discorso da farti, ma l'ho dimenticato non appena ti ho visto perciò...»

Si leccò le labbra e andò avanti.

«Ecco, uh. Intanto, voglio che tu sappia che il bacio che ho dato a Hobi non vale niente»

Jimin fece un sorriso sprezzante.

«Davvero, se dobbiamo parlare di Hobi...»

«Non vale niente perchè nessuno di noi due l'ha davvero sentito. A lui piacevi, non avrebbe mai voluto che stessi male, e io-»

«Hyung sul serio, perfino Hoseok in questo momento mi sembra una persona migliore di te»

Ogni parola del rosa era come la ferita continua di minuscoli coltelli nella sua pelle.
Abbassò la testa, ferito, ma continuò.

«...Io avevo, come ho ancora, bisogno di te»

Jimin rise, così forte che gli vennero le lacrime agli occhi - o forse erano lacrime e basta.

«Davvero Yoongi, sono mai stato per te qualcosa di importante? O ero "il vago tizio per cui devo continuare a fingere di provare qualcosa in modo da averlo ai miei piedi quando mi aggrada"?»

Il minore si alzò.

«Grazie tante per lo spreco di tempo, Yoongi, e a mai più rivederci»

Il moro andò in panico a quelle parole, e fece la prima cosa che gli venne in mente: si lanciò ai piedi di Jimin e gli prese le mani.

«No! No, ti prego, Jiminie, non lasciarmi ancora! Ho bisogno di te, senza la tua presenza non riesco nemmeno a dormire, non riesco a fare altro che non sia odiarmi. Odio essere così, perchè sono uno stronzo che non si è mai accorto nè che stavi soffrendo nè che sei più importante di qualsiasi altra cosa, e mi dispiace così maledettamente tanto di essere stato menefreghista nei tuoi confronti che non so neppure esprimere quello che sento con le parole. So di non meritarti affatto e anzi, meriterei assolutamente più di uno schiaffo da parte tua, ma ti sto pregando letteralmente in ginocchio... sono un completo disastro, ma ti amo, ti amo, ti amo, te lo ripeterò fino a quando non avrò colmato il vuoto che ho lasciato in questi mesi. Ti prego, torna con me»

Sentì la manina di Jimin accarezzargli i capelli, e si accorse in quel momento di stare piangendo. Il minore spostò la mano sul suo viso e asciugò le lacrime con movimenti circolari del pollice.
Gli si inginocchiò davanti e, sorridendo intenerito, lo abbracciò.

Fu come se Yoongi fosse tornato a respirare dopo essere stato troppo in apnea.

Si aggrappò alla vita di Jimin come se fosse lo scoglio che lo avrebbe salvato dalle acque troppo mosse, e seppellì il viso nella sua spalla, premendogli il naso sul collo.

«Ti amo»
Mormorò ancora una volta il maggiore, le labbra che sfioravano la pelle del rosa e gli facevano venire i brividi.

Jimin prese il volto di Yoongi fra le mani e lo baciò, di slancio. Non riusciva a trovare altro modo per esprimere ciò che provava.

«Andiamo a casa, hyungie»

«Continuo a pensare che non ti merito... sono stato un vero stronzo»

Jimin sorrise e, alzandosi, gli porse una mano.

«Sono io a scegliere di restarti accanto, Yoongi»

I due si incamminarono verso la macchina del maggiore, mano nella mano.

Una volta dentro, Yoongi si decise a parlare ancora.

«Ti ho... ti ho scritto una canzone in questi giorni»

Jimin lo guardò sorpreso.
«Davvero? Me la fai ascoltare?»

«Non so se ti convenga. È davvero triste...»

Il minore lo guardò, con gli occhi pieni di orgoglio.

«Hyung, il solo fatto che tu sia stato così male da scriverci su, mi fa essere felice di essere tornato con te. So bene quanto scrivere sia il tuo modo di far fronte ad un problema, il tuo antistress. Ma ora fammela ascoltare!»
Il rosa battè felice le mani.

«Okay...»
Yoongi si grattò imbarazzato il collo e passò il cellulare al ragazzo di fianco a lui.

Jimin trovò facilmente la canzone e premette Play.

"Lost my mind.mp3"
https://youtu.be/Ij-DxrJkap8

   
 
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