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Autore: MeredithGrey94    21/01/2018    1 recensioni
Storia partecipante al I CONTEST FANFICTION OBSESSION GALLAVICH: WILL YOU MARRY ME?
Sono passati cinque anni da quando Mikhailo Aleksandr Milkovich ha passato il confine per scappare in Messico. Cinque anni nei quali Ian Gallagher è andato avanti con la sua vita, senza però mai dimenticare Mickey, l'amore della sua vita. Dopo tanto tempo, la vita decide di dare ai due ragazzi una seconda possibilità che nessuno dei due intende sprecare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Cazzo. Porca puttana.

Non era da me commettere gesti romantici, non ero assolutamente la persona adatta.

Il fatto è che amo troppo Ian, e dopo essermi vestito da donna per scappare da questo posto di merda, devo rimettere nuovamente da parte l’orgoglio per fargli la famosa proposta.

Ho provato con tutto me stesso a stare lontano da lui, nemmeno il Messico è riuscito a dividerci.

 

 

Ho vissuto in solitudine per cinque lunghissimi anni, i momenti brutti sono stati tanti ma sono andato avanti con la speranza di riabbracciare Ian, ma non l’avrei mai ammesso con lui.

Purtroppo io fingo di aver vissuto cinque anni felici, fingo sempre con lui quando si parla del Messico, lo faccio solo perché lui ha passato tre di quegli anni insieme a Trevor, e non potevo passare nuovamente come il debole della situazione.

Una volta tornato a casa, a Chicago, finsi ancora di non provare niente per lui, più

volte l’ho incrociato per strada e ho fatto finta di non vederlo mentre lui si sbracciava per farsi vedere da me, ho fatto il duro, meritava di soffrire anche lui.

Ero cambiato, ero una persona completamente diversa, non sono cambiato solo come persona, ma anche esteticamente.

Il taglio dei miei capelli è sempre stato lo stesso ho cambiato solo colore, dal nero al biondo e il mio abbigliamento era completamente diverso, basta felpe e jeans larghi, usavo solo completi eleganti, avevo scoperto che mi stavano davvero bene e nessuno avrebbe mai pensato che il latitante Mickey Milkovich tornasse a casa, e sopratutto dopo aver finto la mia morte nessuno pensava più a me da molto tempo.

 

 

Tornai con la testa davanti alla gioielleria, era un anello bellissimo e forse questa era davvero la volta buona.

Avevo davvero intenzione di chiedere a Ian di sposarmi, ma nonostante l’anello fosse bellissimo decisi di non comprarlo subito.

Il mio telefono iniziò a suonare, guardai il nome sullo schermo: Mandy.

- Ciao stronza. -

- Grandissimo figlio di puttana dove sei? -

- No ma buongiorno anche a te, sono davanti ad una gioielleria. Perché? -

Nel frattempo mi incamminai verso casa.

- E’ tornato il vecchio Mick e vuoi fare una rapina? -

Sentii ridere dall’altra parte del telefono, mi stava prendendo per il culo la stronza.

- Dai lo sai cosa voglio fare. -

- Eh no, voglio sentirtelo dire. -

- Voglio chiedere a Ian di sposarmi. -

- Wow, siamo cresciuti cazzo. -

Sorrisi, mi mancava Mandy, anche lei è tornata a Chicago insieme a me, ha recuperato il rapporto con Lip e adesso stanno insieme e lei è anche incinta.

Mi dispiace in parte perché si sono trasferiti nella Grande Mela, ma sono anche contento perché stanno lontano dai guai.

- Come sta il piccolo Michael? -

- Bene, cresce lo stronzetto. -

- Sono felice per voi, sta arrivando Ian ti devo lasciare. Ci sentiamo stronza. -

- Salutamelo, ciao Mick. -

Ian mi stava venendo incontro ancora vestito da paramedico, con la divisa era ancora più sexy.

Avevo voglia di baciarlo cosi azzerai la distanza tra di noi e lo baciai con passione.

Ci staccammo ansimando.

- A cosa devo tutta questa passione? -

- Ti voglio e ti amo testa di cazzo. -

Mi rivolse il suo sorriso più dolce, e io iniziai a sciogliermi, era davvero bellissimo.

- Stasera siamo a cena fuori, ora ho delle cose da fare, ma fatti trovare davanti alla mia vecchia casa alle otto. Ok? -

Mi guardò attentamente, poi mi sorrise e mi stampò un bacio veloce prima allontanarsi da me.

Osservai il suo bel culo andare via, ero completamente innamorato di lui.

 

 

Erano circa le sei quando mi decisi e andai a comprare l’anello, dovevo fare le cose perfettamente.

Tornai nella mia vecchia casa, li ho passato la mia infanzia e la mia adolescenza, e quando Mandy dopo la morte di mio padre mi disse che la casa era stata messa in vendita decisi di comprarla io.

Non mi è costata molto, quando la comprai era mal ridotta, mentre adesso è completamente nuova. Sarebbe stata la nostra casa.

La mia mente mi riportò a quel giorno maledetto…

“ Comportati normalmente come se stessimo andando in vacanza. Cazzo si vede la barba? Se ci fermano io mi chiamo comunque Mickey. Anche le ragazze si possono chiamare Mickey, no? Ok, guida tu. Che ti prende? Andiamo.”

In quel preciso istante il mio cuore si fermò. Non potevo crederci. Non poteva farmi questo.

“ Non posso farlo.”

Cercai di convincerlo.

“ Si che puoi. Mettiti al volante e guida quella cazzo di macchina. Ehi siamo a un passo dal traguardo.”

Mi porse i suoi soldi, che io rifiutai. Ripensando a tutto quello che era successo i miei occhi si riempirono di lacrime.

“ Voglio che tu venga con me. Non farlo.”

Appoggiò i soldi sul cruscotto della macchina e si avvicinò a me.

“Ti amo.”

Mi risuonò in testa per tutti questi anni la nostra ultima conversazione.

“ E allora sali sulla cazzo di macchina. Non sono più cosi. Mi dispiace.”

In quel momento mi arrabbiai, non poteva lasciarmi li cosi, al confine e vestito da donna. Semplicemente dicendomi ti amo, come se potesse bastare. Come se un ti amo potesse aiutarmi a superare il confine e stare bene senza di lui.

“Tutto qui?”

Si avvicinò a me per baciarmi ma io lo respinsi, stavo piangendo, ero vestito da donna e ormai avevo l’orgoglio a fanculo.

Ma sapevo che avrei odiato me stesso se in quel momento non l’avrei baciato.

Cosi ci baciammo, un bacio umido di lacrime e che sapeva di addio.

E andando via gli dissi ciò che riuscivo a dire in quel momento.

“Vaffanculo Gallagher.”

 

Tornai con la testa a casa Milkovich, che da oggi sarebbe diventata casa Milkovich e Gallagher.

Era tutto pronto, la tavola era perfetta grazie a Debbie e Fiona, dovevo solo farmi la doccia vestirmi, mandai un messaggio a Ian.

“ Metti un completo elegante.”

 

Mancava poco alle otto, e quando il campanello suonò, il cuore iniziò a battere all’impazzata.

- Ehi Mick. -

Decisi di farlo subito, avevo troppa paura della sua risposta, entrò e si tolse la giacca, quando si girò verso di me, mi trovò in ginocchio con la scatolina aperta verso di lui.

 

- Gallagher, vuoi sposare questa testa di cazzo? -

 

Mi bastarono le sue lacrime di gioia e la sua mano verso di me, per capire che io e lui, presto, ci saremmo sposati.

   
 
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