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Autore: shinepaw    23/01/2018    1 recensioni
Non si può salvare tutti. C'è chi non riesce nemmeno a salvare se stesso. E c'è chi vuole salvare tutti ed è colui che ha più bisogno di essere salvato.
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Un piccolo regalo per una tarmetta speciale.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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La porta si aprì e si richiuse lentamente. Ne seguì un fruscio di passi veloci.

- Chase! Sei tornato! - cinguettò Shane, felicissimo che il marito fosse rincasato. Il suo entusiasmo si sgretolò nell'incontrare l'espressione del moro, espressione purtroppo familiare, che non avrebbe mai voluto vedere dipingersi sul bel viso dell'amato.

Egli annuì brevemente.

- Ciao, Shane - mormorò con voce stanca. Pareva che il peso del mondo gli gravasse sulle spalle. Superò il compagno senza aggiungere altro e sparì nella loro camera.

C'era qualcosa che non andava.

Shane andò in cucina e passeggiò avanti e indietro per svariati minuti, in apprensione e incerto sul da farsi. Alla fine decise di raggiungere Chase.

Il veterinario si era steso sul letto e fissava il muro con aria assente. Nella sua mente i pensieri si affollavano confusi, non più ordinati del tumulto d'emozioni che gli si agitava nel petto: un miscuglio di tristezza, rabbia e stanchezza, e un senso di vuoto che non sapeva descrivere.

- Chase?

Nessuna risposta. Il ragazzo dagli occhi dorati sospirò piano, preoccupato, e gli si sdraiò accanto, avvolgendo le braccia attorno alla sua vita.

- C'è qualcosa che posso fare per te? - bisbigliò, solleticandogli il collo col suo respiro leggero. Chase scosse appena il capo in segno di diniego.

Mi basta il calore del tuo corpo contro il mio, la stretta rassicurante delle tue braccia attorno a me, avrebbe voluto dire; le parole, tuttavia, erano incastrate in gola e non volevano saperne di uscire.

Shane lo strinse più forte, prima di strofinare il naso contro il suo collo e poi posarvi un bacio dolcissimo.

Non avevano bisogno di parole per capirsi, nel bene e nel male. Nei momenti come quelli si sentiva così fortunato ad averlo al proprio fianco. Non glielo diceva mai abbastanza, quanto fortunato fosse.

- Un Golden Retriever - esordì con voce roca. Fece una pausa, percependo il cuore dolere. - Come Cookie.

Il marito gli accarezzò lo stomaco per informarlo che lo stava ascoltando.

- Investito da una macchina - proseguì lentamente. Poggiò una mano su quella di Shane.

Lo sguardo gli si offuscò.

- Non sono riuscito a salvarlo - disse in un soffio. Chiuse gli occhi.

Non sono riuscito a salvarti.

- Oh Chase - sussurrò semplicemente Shane, nella voce un dispiacere infinito, per il cane e per colui che amava. Soprattutto per lui.

Due lacrime solitarie rigarono il viso del moro.

Non si può salvare tutti. C'è chi non riesce nemmeno a salvare se stesso. E c'è chi vuole salvare tutti ed è colui che ha più bisogno di essere salvato. Questo avrebbe voluto dirgli, il castano, ma non lo fece.

Il veterinario si rigirò nel suo abbraccio, affondò il viso nel suo collo e pianse rumorosamente, permettendo a singhiozzi dolorosi di scuotere violentemente il suo corpo grande e forte.

A dispetto dell'apparenza, era così fragile! Un'anima da maneggiare con cautela. A Shane non importava di rimetterne insieme i cocci quando essa andava in frantumi. Anche quello faceva parte dell'amare Chase.

- Amore mio - bisbigliò. - Ti salverò sempre, tutte le volte che avrai bisogno.

Gli accarezzò delicatamente i capelli corvini, sussurrando 'shh, shh' finché i singhiozzi non si placarono.

- La vita dà tanto e poi un giorno se lo riprende, e non le importa se non sei preparato. Magari, se le gira... - Chase abbozzò un sorriso triste, sfiorando dolcemente una guancia al marito. - Ti offre una seconda opportunità, e Dio, quanto sono fortunato che tu sia la mia opportunità.

Il ragazzo dagli occhi di lupo gli appianò gentilmente la ruga che gli si era formata sulla fronte.

- Chase, potrei dire lo stesso. Potrei dire lo stesso.

Lo baciò sulle labbra, cercando di cancellare quella delicata increspatura verso il basso della sua bocca. Lui chiuse gli occhi e si sentì un po' meno triste, meno arrabbiato, meno stanco, meno vuoto.

Si sentì al sicuro.

Salvo.

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Note dell'autrice:
ad Ale, con affetto. So che, se non fosse il tuo compleanno, probabilmente non avrei trovato la forza di scrivere. Non so neanche se questo 'regalo' significa che riprenderò a scrivere. In questa OS è concentrato molto... di me. Tristezza. Rabbia. Vuoto. E, purtroppo, il mio 'Shane' ha preferito scrivere un epilogo diverso alla nostra storia. Quindi... non so. Credo di aver bisogno di altro tempo. Mi dispiace.
   
 
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