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Autore: Justice Gundam    23/01/2018    3 recensioni
Nel continente di Vesrin, una regione sconosciuta ma tecnologicamente avanzata del mondo di Pokemon, stanno per accadere degli eventi straordinari. Il giovane ricercatore Gary Oak e la piccola coordinatrice Lucinda Berlitz saranno proprio al centro di queste vicende quando saranno chiamati a Vesrin per quella che all'inizio si preannuncia come un'innocua commissione... e che porterà i due giovani allenatori e i loro compagni a confrontarsi con un passato che tutti ritenevano ormai sepolto e dimenticato. Storia iaspirata al fangame Pokemon Zeta / Pokemon Omicron. Ambientata dopo le mie storie "Heart Soul Adventures" e "Best Wishes Reload", la cui lettura è consigliata per comprendere certi elementi della fanfiction. (Cavaliershipping)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gary, Lucinda
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
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Pokemon: The Quest for Zeta and Omicron

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 14 - Onegapoli, la città nella prateria

 

Lucinda e i suoi compagni di viaggio dovevano ammettere che era stata una notte movimentata. Il loro "soggiorno" alla Mansione Mezzanotte era stato pieno di sorprese, ma se non altro, tutto si era risolto per il meglio, e con l'arrivo della mattina, un gruppetto di tutori dell'ordine si era presentato e aveva messo le manette alle reclute del Team Asgard.

"Avete fatto un ottimo lavoro, ragazzi." stava dicendo in quel momento l'Agente Jenny che sovraintendeva all'operazione. "Queste persone potranno darci un bel po' di informazioni una volta che li avremo interrogati. Peccato solo che il loro capo si sia dileguato..."

"Ci dispiace, agente Jenny. Abbiamo fatto tutto il possibile per fermare quel Loki, ma è riuscito a scapparci da sotto gli occhi." raccontò Kenny. "Quello Spiritomb che aveva con sè era davvero pericoloso, e non credo che abbia mostrato tutto quello che era capace di fare."

L'ufficiale dai capelli azzurrini sospirò. Non era la prima volta che sentiva quel nome, e soprattutto, non era la prima volta che la faceva in barba a tutti coloro che avevano cercato di catturarlo. "E così, avete incontrato il famigerato Loki, eh? Quell'uomo sta dando parecchio filo da torcere anche a noi della polizia..." rispose. "E' uno dei membri di più alto rango del Team Asgard, e pensiamo che sia addirittura un diretto sottoposto del leader supremo, tale Odino."

"Odino, eh?" chiese Zoey, volendo fissarsi in mente quel nome. "Abbiamo avuto a che fare in precedenza con una comandante del Team Asgard, una donna di nome Freya. Ed era anche molto forte. Il suo Liepard ha messo fuori gioco il Gabite di Ursula senza troppi problemi."

"Hmph! Figuriamoci, soltanto perchè ho abbassato la guardia per un momento!" protestò la diretta interessata. Incrociò le braccia sul petto e voltò la testa dall'altra parte, sperando che non avrebbero insistito su quell'argomento. Aveva cercato di non pensarci troppo, ed era anche riuscita, ma ora che ritornava con il pensiero al suo incontro con Freya, le faceva rabbia il pensiero di aver lasciato che il suo Gabite fosse sconfitto così. Doveva prendere dei provvedimenti...

L'agente Jenny scrisse qualcosa sul suo taccuino e gettò un'occhiata al furgone sul quale i membri del Team Asgard arrestati stavano venendo caricati. Nessuno di loro cercava di ribellarsi - al massimo, esprimevano rabbia e frustrazione dalle loro espressioni, e alcuni di loro restavano addirittura fermi e in silenzio. Difficile dire se si trattasse di una forma di protesta, o se lo facessero per conservare almeno un po' di dignità.

"Comunque, questo non toglie che oggi siate riusciti a sferrare un colpo significativo al Team Asgard. I Pokemon della Mansione Mezzanotte sono salvi, e non potranno più usarla come base operativa." continuò la poliziotta.

Gary non disse nulla, ma tra sè e sè non potè fare a meno di criticare la competenza di quella Jenny. Potevano avere arrestato delle reclute e aver sottratto un covo al Team Asgard, ma il loro comandante era riuscito comunque a realizzare parte del piano e se n'era andato con un Pokemon molto potente. Tutto sommato, non c'era troppo da stare tranquilli.

Rendendosi conto che il suo ragazzo stava ancora riflettendo su quello che era accaduto alla Mansione Mezzanotte, Lucinda si schiarì la voce. "Mi scusi, agente Jenny... giusto per curiosità, che cosa succederà ora ai Pokemon che vivono qui?" chiese, sinceramente preoccupata per la loro sorte.

"E... per quanto riguarda il Team Asgard e il Team Olimpo, avete già idea di dove andranno a colpire la prossima volta?" chiese Zoey.

"Non vi preoccupate per loro. Staranno bene, faremo in modo che continuino a ricevere cibo e riparo in questo posto." confermò Jenny. "Per quanto riguarda il prossimo luogo in cui uno dei due Team potrebbe colpire... beh, non siamo sicuri al cento per cento, ma riteniamo che uno dei loro prossimi obiettivi sia il museo di Onegapoli. Immagino che voi lo sappiate già dove si trova Onegapoli, vero?"

"Eravamo diretti lì, in effetti." rispose Gary. "So che dobbiamo ancora attraversare il fiume, e da lì dovrebbe essere solo a qualche ora di cammino."

"Il signor Gideon ci aveva parlato del museo di Onegapoli, durante la gara di Superipoli." affermò Ursula, ricordandosi della conclusione di quel mini-torneo. "Come mai il Team Olimpo e il Team Asgard dovrebbero essere interessati a quel museo? Ci sono reperti di grande valore, immagino..."

"Non si tratta soltanto dei reperti e del loro valore..." continuò l'Agente Jenny. "Nel museo di Onegapoli sono conservati diversi artefatti che risalgono al passato di Vesrin. E alcuni di questi... beh, si dice che possiedano dei poteri magici che li renderebbero molto ambiti ad un gruppo di fuorilegge come quei due. Stiamo già approntando delle misure di sicurezza, per fare sì che non possano cadere nelle loro mani... ma non abbiamo idea dei piani che i due team stanno approntando. Possiamo solo cercare di prepararci quanto più possibile."

"Pip, piplup..." cinguettò il Piplup di Lucinda con un cenno della testa

"Sì, capisco..." commentò la bambina dai capelli blu mentre prendeva in braccio il suo Pokemon. Qualsiasi cosa si potesse dire di quei due team rivali, non si poteva dire che non fossero efficienti. Lucinda si ripromise che avrebbe dato un'occhiata al Museo di Onegapoli, giusto per stare tranquilla.

"Comunque, voi continuate pure il vostro viaggio. Ci penseremo noi a tenere a bada il Team Olimpo e il Team Asgard." continuò la giovane poliziotta, e fece roteare distrattamente tra le mani un paio di manette. "Per adesso, aver catturato alcuni dei loro uomini è un buon risultato. Sono convinta che entro breve riusciremo a farci dare delle informazioni ben più consistenti sui loro piani."

"Lo spero..." affermò Kenny alzando gli occhi al cielo. Privatamente, non era proprio convinto che quei criminali sarebbero stati tanto disposti a collaborare... o anche se erano consapevoli di quali fossero i veri piani delle loro organizzazioni.

 

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Nel giro di una ventina di minuti, erano state espletate tutte le formalità del caso, la Mansione Mezzanotte era stata messa a posto, e i Pokemon catturati del Team Asgard erano stati rimessi in libertà. La misteriosa e bizzarra abitazione aveva ancora quell'aspetto strano e un po' desolato che aveva quando il gruppetto di amici di Sinnoh era arrivato. A Lucinda faceva ancora una strana impressione sapere che così tanti Pokemon vivevano lì, anche se erano ben tenuti.

"Grazie della vostra collaborazione, ragazzi." disse l'agente Jenny mentre faceva un inchino rispettoso al quintetto di allenatori. "So che state partecipando alle gare che si terranno nelle città principali di Vesrin. In questo caso, vi faccio i miei migliori auguri. Cercherò di sintonizzarmi sul canale delle gare, e di non perdermi nessuna delle vostre esibizioni!"

"Piplup!" cinguettò Piplup fieramente, mostrando la Pietrastante che portava attorno al collo, un regalo che gli era stato fatto durante il viaggio attraverso Sinnoh. "Pip piplup piplup!"

"Credo che Piplup voglia dire che ne sarà lieto, e che farà in modo di non deludere le vostre aspettative, agente Jenny." affermò la sua allenatrice. Il resto del gruppo ci rise su, tranne Ursula che cercò di fare l'indifferente per non fare la figura della popolana. "Grazie, agente Jenny, e vi auguriamo buon lavoro!"

"Anche se credo che questa non sarà l'ultima volta che ne resteremo coinvolti." aggiunse Zoey con un sorriso un po' rassegnato. "Sembra essere una regola. Ogni volta che noi andiamo da qualche parte, restiamo coinvolti in qualche piano subdolo."

Gary alzò le spalle. "E' vero, da un po' di tempo a questa parte... ci ritroviamo sempre con qualche organizzazione criminale alle calcagna. Beh, vediamo come andrà una volta che saremo arrivati ad Onegapoli."

"Nel frattempo... immagino che approfitteremo di questo tempo per allenarci." disse Ursula. Ora che la sconfitta del suo Gabite da parte del Liepard di Freya le era stata ricordata, l'altezzosa bambina dai capelli a spirale sentiva un bruciante desiderio di pareggiare i conti con la comandante del Team Asgard... e una parte di lei sperava che si sarebbe fatta viva presto, in modo da darle questa possibilità. "Ci vorrà ancora un po' prima della prossima gara... a Fiangapoli, se non sbaglio."

"La città che ospita il famoso Collisore a Pokeadroni." affermò Kenny, contento di poter dare almeno un po' sfoggio di quanto informato lui fosse. “Sì, ci siamo informati prima di iniziare il nostro viaggio a Vesrin… ma cosa pensano di fare con quella strana invenzione?”

“Immagino che si tratti di qualche esperimento un po' troppo complicato perché io lo possa capire…” affermò Zoey con un sorriso un po' imbarazzato. “Queste diavolerie scientifiche non sono mai state la mia materia di studio preferita.”

L'ufficiale Jenny rise brevemente della battuta. “In effetti, è un tipo di ricerca che non è esattamente alla portata di tutti.” Rispose. “Non me ne intendo nemmeno io, ma da quanto mi è dato di capirci, si tratta di un esperimento per dimostrare l'esistenza di mondi paralleli e linee temporali alternative. Per farla breve, mondi simili al nostro in cui la storia si è svolta in maniera molto diversa.”

“E con questo, credo di aver già fatto le mie scuse dicendo che non ci capisco niente di queste cose!” affermò Lucinda. Se si stava per fare un discorso su queste faccende complicate, era il caso di tirarsene fuori all'istante. “Comunque, quando passeremo a Fiangapoli, faremo in modo di dare un'occhiata anche a quello.”

Jenny fece un cenno con la testa. “Va bene. Comunque, non preoccupatevi del Team Olimpo e del Team Asgard, siamo noi tutori dell’ordine che dobbiamo tenere a bada queste minacce.” Concluse la poliziotta. “Vi auguro buon proseguimento nel vostro viaggio… e di non incrociare di nuovo quei malfattori tanto presto.”

“Ringraziamo per il pensiero, agente Jenny.” Fu il rapido commento di Gary. “Ma… con la fortuna che ci ha assistito fin da quando siamo arrivati qui a Vesrin, sono convinto che ce li troveremo davanti di nuovo molto presto.”

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La previsione di Gary non si sarebbe allontanata troppo dalla realtà, anche se quella era una delle poche cose sulle quali gli sarebbe piaciuto molto sbagliarsi.

Il gruppetto di allenatori di Sinnoh era appena ripartito per Onegapoli, e nello stesso momento stava avendo luogo una conversazione tra Zeus e una delle sue ufficiali di rango più aĺto, in quel momento inclinata davanti a lui in segno di deferenza.

La donna in questione era una giovane di non più di venticinque anni, con lunghi capelli castani ben pettinati che finivano da un elmetto di bronzo in stile ellenico, e con addosso una tunica bianca dall'aspetto immacolato, un paio di sandali dorati, e un pettorale di bronzo che si conformava perfettamente alle sue forme. In una mano, la donna teneva ben saldo un bastone d'acciaio attorno al quale erano avvolte le sagome di due serpenti scolpiti nel bronzo. Un Noctowl svolazzava quasi pigramente attorno a lei, mentre attendeva gli ordini del suo signore assiso sul trono.

“Mi ha fatto chiamare, o sommo Zeus.” Esordì la giovane donna dopo qualche attimo di silenzio. Ne era sicura, ogni minimo elemento di quella sala, assieme al modo di fare arrogante e superiore del loro capo, era stato fatto con lo scopo esplicito di far sentire a disagio tutti coloro che vi si trovavano. Nonostante i suoi tentativi di mantenere il sangue freddo, sentì un brivido di timore percorrerle la spina dorsale quando Zeus si alzò dal suo trono, ergendosi su di lei in tutta la sua ragguardevole altezza.

"Sì, Atena. Ho una missione molto importante per te." continuò il leader del Team Olimpo. "Adesso... il Team Asgard ha segnato dei punti a suo favore, e noi dobbiamo in qualche modo recuperare lo svantaggio... è adesso il momento giusto per mettere le mani sul tesoro che avevamo adocchiato ad Onegapoli."

"Hmm... credo di capire di cosa stia parlando, mio signore." affermò la donna castana, riavviandosi una ciocca di capelli che le stava finendo sulla fronte. "Sta parlando... del Chiamatempo, non è vero?"

Zeus mosse lentamente la testa per dire di sì. "I cittadini di Onegapoli sono sciocchi e dissennati a lasciare che una reliquia così potente del passato del nostro mondo rimanga lì a prendere polvere, quando si potrebbe fare così tanto con il potere che è racchiuso in essa. Credo che sia un atto di gentilezza nei loro confronti... li solleviamo da un peso che non sono in grado di portare da soli!"

Atena si permise una risata a mezza bocca. "Giusto... e poi, non mi sembra corretto che un oggetto così prezioso resti nelle mani di chi non è in grado di apprezzarlo." affermò. Tese un braccio, in modo da permettere al suo Noctowl di appollaiarsi sulla sua spalla, e il Pokemon gufo ripiegò le ali contro il corpo, ed emise un basso ululato di soddisfazione.

"Owwwwl..."

"Come si suol dire, non è corretto gettare le perle ai Piloswine." continuò Atena. "Capisco... vorrà dire che io e i miei uomini prenderemo posizione lì ad Onegapoli, e ci terremo pronti a trafugare il Chiamatempo quando sarà il momento giusto."

"Hai già capito tutto, Atena. Non credo di avere bisogno di aggiungere altro." rispose Zeus, sedendosi di nuovo sul suo trono. "Voglio solo ricordarti che questa è una missione critica per noi del Team Olimpo. Artemide ha già svolto un buon lavoro, ma abbiamo bisogno del Chiamatempo se vogliamo avere il vantaggio decisivo su quei farabutti del Team Asgard. Affido questa missione a te perchè non mi hai mai deluso prima d'ora, e sono convinto che non lo farai neanche in questa occasione."

Atena si alzò e fece un altro inchino, mentre il suo Noctowl prendeva nuovamente il volo con un rumoroso frullo d'ali. "Ne sono consapevole, o sommo Zeus. Non fallirò. Le consegnerò il Chiamatempo in men che non si dica."

"Ottimo, ottimo." affermò Zeus. "In tal caso, puoi cominciare i preparativi anche adesso. Raccogli un po' di uomini e recati ad Onegapoli... in segreto, mi raccomando. Non possiamo rischiare di farci cogliere impreparati adesso, il nostro progetto non è ancora in uno stadio in cui possiamo agire troppo apertamente. La vostra azione deve essere rapida e decisiva!"

"Non ne dubiti, sommo Zeus. Non ci saranno problemi. Quando il Chiamatempo sarà nelle nostre mani, l'intero continente di Vesrin dovrà rassegnarsi e sottomettersi a noi." affermò Atena. Il leader del Team Olimpo fece un sorriso obliquo. Certo, la conquista di Vesrin era un traguardo che molti avrebbero definito ambizioso ed invidiabile... ma per lui, era una preoccupazione secondaria. Il suo vero obiettivo... ciò a cui aveva dedicato tanti anni della sua vita... era qualcosa di ben al di sopra di queste meschine questioni terrene. Finalmente, dopo tanti anni... sarebbe riuscito a raggiungere l'eternità!

"Ancora un po'... ancora un po' e il mio scopo sarà stato finalmente raggiunto." disse tra sè Zeus, dopo aver fatto un cenno ad Atena e al suo Noctowl, che fecero un inchino rispettoso e se ne andarono dalla sala del trono. Il leader del Team Olimpo si rilassò, approfittando di quel raro momento di tranquillità. Era passato così tanto tempo... e quell'incidente si era quasi perso nella memoria... eppure ancora lui riusciva a vedere, davanti ai suoi occhi, ciò che aveva visto in quel giorno lontano, e che aveva cambiato la sua vita per sempre. Ormai non c'era più niente da fare... non si poteva più tornare indietro, e non avrebbe gettato al cento tutti quegli anni di sacrifici.

Alla fine, tutto questo sarebbe valso la pena... tutte le maschere sarebbero cadute, e ognuno si sarebbe reso conto della verità che sta dietro le battaglie di Pokemon...

 

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La città di Onegapoli aveva la fama di essere un luogo in cui gli esseri umani e i Pokemon vivevano a stretto contatto con la natura... e un viaggiatore che fosse arrivato ad Onegapoli per la prima volta non avrebbe potuto che dirsi d'accordo con questa prima impressione. La città sorgeva nel bel mezzo di una prateria accarezzata dal vento, una macchia di civiltà in mezzo alle terre selvagge... e ciò nonostante, l'erba e gli alberi crescevano in mezzo agli edifici e alle strade asfaltate senza sembrare fuori luogo. La maggior parte degli edifici era al piano terra, e anche quelli più alti non andavano oltre i due o tre piani... e anche mentre varcavano le porte della grande e prosperosa città, Lucinda e i suoi compagni vedevano che qua e là tra gli edifici spuntavano degli orticelli di piante di bacche, praticamente tutti ben curati e rigogliosi. Alcuni Pokemon scorrazzavano tra le vie della città... e mentre Lucinda, Gary e i loro compagni passavano vicino ad una casetta dal tetto spiovente, videro uno Zangoose che correva dietro ad un Seviper, facendo il giro dell'abitazione! Il Pokemon sepente si girò rapidamente e prese in giro il suo rivale naturale mostrandogli la lingua biforcuta... e Zangoose reagì ringhiando e tirando fuori le zanne per intimorire il rivale!

"Zaaaan!" ringhiò Zangoose, intimando a Seviper di fermarsi e combattere, se aveva fegato! Il serpente sembrò quasi sghignazzare e mosse la sua coda affilata come una falce quasi volesse fare ciao al Pokemon Furogatto.... poi si inabissò nel terreno con un attacco Fossa e si allontanò scavando, con somma irritazione di Zangoose!

"Vedo che... i Pokemon qui hanno abbastanza libertà..." commentò Ursula alzando gli occhi al cielo in un'espressione di vaga irritazione. "E' una mia impressione, o questo posto è un po'... come posso dire... terra terra?"

"Piplup!" protestò il piccolo Piplup. Se non altro, non si poteva negare che Onegapoli dava l'impressione di essere un luogo piacevole. Certo, non avevano ancora visto granchè della tanto decantata tecnologia che aveva reso il continente di Vesrin famoso. Fino a quel momento, tutte le città che avevano visitato non erano sembrate troppo più avanzate rispetto a Kanto o a Sinnoh.

Kenny strizzò un occhio e strinse i denti davanti alla poco felice scelta di parole di Ursula. "Beh... adesso non direi esattamente terra terra..." affermò il ragazzino di Duefoglie. "Certo... non sembra modernizzata come mi sarei aspettato da una città di Vesrin, ma non mi sembra tanto male come posto."

"Parla per te... io ho ancora gli incubi di quando sono andata a raccogliere Baccarance in quel bosco di notte..." borbottò Ursula, ripensando a quando aveva accettato di andare a raccogliere i preziosi frutti per curare una Miltank malata.
Lucinda fece un sorrisetto malizioso. "Ash mi ha raccontato di quella volta... peccato che io non ci fossi, mi sarebbe piaciuto molto vedere come stavi bene in abiti da contadina!" commentò con una breve risatina a mezza bocca.

"Pip! Pip piplup!" cinguettò divertito il piccolo Pokemon pinguino, cercando di immaginarsi la scena.

Lucinda guardò verso il suo Pokemon e gli fece il segno dell'okay, che il pinguino azzurro ricambiò strizzando un occhio. Erano sullo stesso piano, quando si trattava di prendere in giro Ursula. "Visto? Anche Piplup pensa che sia divertente l'idea!"

Una venuzza pulsante apparve sulla fronte di Ursula, e la sua espressione si trasformò in una comica faccetta imbarazzata! "Lulù... ti avviso, tu non vuoi ricordarmi quell'incidente! Non lo vuoi davvero!" affermò nel tentativo di darsi un tono... tentativo destinato a fallire, visto che Gary e Kenny stavano già ridacchiando a sua spese, e Zoey stava alzando gli occhi al cielo e nel contempo cercando di sopprimere una risata.

"Va bene, va bene..." affermò infine Zoey, cercando di richiamare un po' tutti all'ordine. "Quello che conta è che adesso siamo arrivati ad Onegapoli. Sarebbe il caso di darsi un'occhiata attorno e vedere cosa ci sia di interessante da fare, non pensate anche voi? Abbiamo ancora un paio di ore davanti a noi prima che cali la sera, più o meno."

"Piplup?" cinguettò Piplup. Quando Lucinda si voltò verso il suo starter, chiedendogli che cosa volesse dire, il pinguino azzurro indicò un edificio che si trovava vicino al centro della città, non molto distante da una grande distesa di orti coltivati con piante di Bacche di varie specie. Era una costruzione che spiccava per grandezza e complessità tra gli altri edifici, decisamente più piccoli e funzionali. I colori predominanti erano il bianco e il verde, e dalla facciata dava l'impressione di essere una Palestra, con un grosso simbolo di una Pokeball posto sopra una doppia porta scorrevole d'ingresso. Il grosso della Palestra era dato da una grande cupola verde che si innalzava fino ad una ragguardevole altezza, e per la maggior parte, le pareti della Palestra erano coperte di piante rampicanti ben tenute, alcune delle quali avevano persino fatto dei fiori. Già dalla prima occhiata, si poteva capire quale fosse il tipo in cui quella Palestra era specializzata.

"Una Palestra di tipo Erba, eh? Sinceramente, non ne ho più viste da quando io, Ash e Brock siamo stati alla palestra di Gardenia." commentò Lucinda. "Questa è senz'altro la palestra di Gideon, vi ricordate?"

"Come dimenticarsi di lui? Magari potremo fare un salto in questa Palestra, giusto per fare un po' di allenamento." propose Kenny. "Vi posso dire senza ombra di dubbio... che credo che la mia squadra ne abbia bisogno."

"Non mi sembrava che tu fossi rimasto indietro, Kenny." Lucinda pensò subito a rassicurarlo. "Ti sei dato molto da fare, lì alla Mansione Mezzanotte, e sei riuscito a renderti utile..."

"Già... ma contro quel Loki... non credo che avrei potuto fare molto. Zoey e Gary sono ancora ben al di sopra del mio livello." affermò Kenny gettando uno sguardo un po' imbarazzato ai due allenatori più grandi. "Se vogliamo poter affrontare il Team Asgard e il Team Olimpo... abbiamo bisogno di allenarcidi più, e affrontare sfide più impegnative."

"Piplup pip..." affermò Piplup sfregandosi il mento. Sapeva di essere uno dei combattenti più forti della squadra di Lucinda, ma anche lui si sentiva un po' inadeguato rispetto a colossi come il Blastoise di Gary o il Gallade di Zoey.

Gary fece spallucce e sfoderò uno dei suoi soliti sorrisetti ironici. "Hey, lo so che ho stoffa e talento, ma... anche tu non sei affatto male." disse il giovane ricercatore. "Detto questo... hai ragione, questa città potrebbe essere l'occasione giusta per fare un po' di allenamento serio... magari potremmo chiedere al signor Gideon se può aiutarci, un po' come ha fatto Devon."

"E per quanto riguarda il museo di Onegapoli? Quello di cui ci aveva parlato l'agente Jenny?" chiese Zoey, per poi volgere lo sguardo verso un altro degli edifici più alti - un edificio su due piani fatti di mattoni rossi e dall'aspetto antico ed elegante, che un po' contrastava con l'architettura semplice e funzionale che caratterizzava la maggior parte degli altri edifici. Era coronato da una cupola di marmo bianco sulla quale spiccava una grande meridiana, in modo che dall'alto lo si sarebbe potuto vedere come una sorta di gigantesco orologio. "Dev'essere quello. Non vedo nient'altro, qua attorno, che potrebbe assomigliare ad un museo."

"Sembra un posto abbastanza interessante... che ne dite, andiamo a darci un'occhiata?" propose Lucinda ai suoi compagni di viaggio.

Ursula alzò le spalle. A quel punto, per lui un posto valeva un altro, in quella cittadina che a lei non era andata troppo a genio. Beh, se non altro, il museo sembrava un posto di un certo livello, e che si avvicinava di più alla sua sensibilità. "Nulla da dire. Va bene, in fondo ci è stato detto che potrebbe essere un obiettivo di quei pazzoidi del Team Asgard e del Team Olimpo... e poi, si tratta di passare un paio d'ore in un posto tranquillo. Chissà se permetteranno ai nostri Pokemon di fare un giro fuori dalle Pokeball...?"

"Andiamo a vedere e lo sapremo." disse Zoey con un cenno della testa. Addentrandosi nella parte un po' più densamente popolata della città, sotto gli sguardi incuriositi di numerosi abitanti che si chiedevano chi fossero quei ragazzi, lei e i suoi compagni si avvicinarono al museo, davanti al quale si vedeva un costante ma ordinato afflusso di persone.

 

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Per Gideon, Capopalestra di Onegapoli, la giornata era stata tranquilla e priva di sorprese - e per una persona come lui, era esattamente così che doveva essere una giornata ideale. Niente colpi di scena, niente stress, non troppe emozioni... una giornata in cui una persona come lui poteva semplicemente stare in pace con sè stesso e con il resto del mondo, contemplando la vita che correva accanto a lui. Non c'erano stati nemmeno sfidanti... e tra l'altro, mancava ancora un po' al successivo turno delle gare di coordinatori. Poteva prendersi un po' di giorni liberi... e non se l'era fatto dire due volte.

Certo, questo non voleva dire che il lavoro di Capopalestra non gli piacesse. Da quando si era guadagnato il suo posto lì, in quella cittadina un po' sonnacchiosa, aveva avuto delle notevoli soddisfazioni. La responsabilità di gestire le serre locali, organizzare la Zona Safari vicina, ed occuparsi della Palestra gli era andata subito a pennello, e non avrebbe voluto cambiarla con nient'altro al momento.

Tuttavia, Gideon era anche abbastanza realista da sapere che il mondo cambia ogni secondo che passa, e che nulla resta per sempre. Un giorno, questa tranquilla realtà che era diventata la sua consuetudine sarebbe cessata... e allora, chissà come sarebbero cambiate le cose per lui, per i suoi amati Pokemon Erba... in parte, questo pensiero lo preoccupava, ma dall'altra, Gideon diceva a sè stesso che non doveva farsene un così grande problema. Era la natura stessa del mondo che lo imponeva. Tutto evolve, e nulla dura per sempre. Così come non poteva durare per sempre la sua precedente carriera. Era stata terminata da un evento inaspettato, ma anche se non fosse successo in quel modo, sarebbe accaduto qualcos'alro che lo avrebbe costretto a scegliere un'altra via...

Scosse la testa. Ancora una volta, come tendeva a fare quando poteva restare da solo con i suoi pensieri, Gideon si era messo a fare uno dei suoi voli pindarici. Era un vizio che nonostante tutto, lui non riusciva a togliersi. Inutile recriminare per quello che si era perso, l'importante era fare del proprio meglio nel presente e godersi il più possibile quello che si ha, visto che non si può mai sapere quando verrà a mancare...

"Meg?" chiese il Pokemon che gironzolava al suo fianco, una specie di brontosauro in miniatura con la pelle verde, dei larghi petali rossi screziati di bianco che spuntavano attorno al suo collo, e un paio di corte e flessibili antenne dorate che spuntavano dalla sua fronte. Gideon alzò gli occhi al cielo, rimproverandosi silenziosamente per essere rimasto così tanto tempo in silenzio che il suo starter aveva cominciato a preoccuparsi.

"Va tutto bene, Meganium. Mi ero soltanto perso nei miei pensieri." affermò l'uomo dai capelli smeraldini, passando gentilmente una mano sul collo del Pokemon Erbe, che strusciò la testa sulla spalla del suo allenatore.

"Meganium..." affermò. Il Pokemon d'Erba comprendeva quello che il suo allenatore stava provando in quel momento. Dopotutto, anche se in quel momento non era che un semplice Chikorita, lui era stato lì quando Gideon aveva avuto l'incidente che aveva stroncato la sua carriera di attore, ed era stato lì durante quell'interminabile periodo in cui il suo allenatore sembrava aver perso ogni aspettativa per il futuro... Ormai, si rendeva conto fin troppo bene di cosa volesse dire vivere al fianco di una persona che aveva questi problemi e questi rimpianti.

"Grazie, Meganium. Devo dire... che se non fossestato per il tuo aiuto e il tuo supporto, non so dove mi troverei in questo momento." disse l'uomo, appoggiandosi al suo bastone mentre camminava con un po' di difficoltà verso l'ingresso del museo di Onegapoli. Accanto alle scale che salivano fino all'entrata principale, si trovava una piccola rampa in modo da facilitare anche chi come lui aveva problemi a camminare. "Che ne dici, Meganium? Andiamo a dare un'occhiata? So che abbiamo visitato il museo tante volte, ma... con il Team Asgard e il Team Olimpo in attività, mi sento più tranquillo se vado a controllare certe cose di persona."

Il Pokemon Erbe strizzò un occhio in segno di intesa e mosse la testa verso l'ingresso del museo per spronare un po' il suo allenatore. Appoggiandosi al bastone, cercando di dare un'impressione di sicurezza nonostante la zoppia con la quale conviveva da anni ormai, Gideon seguì il suo migliore amico verso la rampa e cominciò a salire verso l'ingresso.
Mentre si guardava attorno con calma, contento di vedere tanti volti familiari attorno a sè, l'attenzione di Gideon venne attirata da un gruppetto di cinque allenatori e un Piplup che stavano camminando assieme verso il museo... il Capopalestra si fermò, con l'impressione di averli già visti da qualche parte. Una bambina dai capelli blu accompagnata da un Piplup, un'altra bambina con i capelli pettinati in due buffi codini a spirale, una ragazza più grande con i capelli rossi, e quei due ragazzi... quello più grande non lo ricordava, ma quel castano più giovane aveva fatto la sua bella figura alla competizione di Superipoli...

Sì, non c'era dubbio, erano proprio loro. Gideon doveva ammettere che provava una strana sensazione di contentezza nel vederli da quelle parti. Non aveva avuto modo di conoscerli personalmente, ma gli davano l'impressione di essere dei bravi ragazzi, anche se quella con i codini a spirale era piuttosto spocchiosa.

"Visto da lontano, sembrava più piccolo, questo museo." disse Kenny, ora vicino all'ingresso principale e un po' spostato rispetto alla folla che entrava e usciva. "E mi sembra anche abbastanza popolare. Ci sono un bel po' di persone che entrano ed escono, anche a quest'ora."

Gideon decise di farsi vedere, e fece un cenno di assenso al suo Meganium, che il Pokemon d'Erba ricambiò. Poi, fece un passo avanti e alzò la mano che non reggeva il bastone, per salutare Lucinda e i suoi compagni. "Salve, ragazzi... e benvenuti ad Onegapoli. Quello che vedete è il nostro museo, nel quale sono conservati numerosi reperti dalla storia antica del nostro continente... e anche di altri luoghi!"

I ragazzi si voltarono, e Lucinda rispose al saluto del Capopalestra di Onegapoli con un breve moto di sorpresa. "Oh... ah! Signor Gideon! Stavamo cercando giusto lei! Sapevamo che lei era il Capopalestra di questa città... ma non credevamo che l'avremmo trovata così, semplicemente recandoci al museo." affermò, facendo poi un inchino all'esperto di Pokemon Erba. Meganium guardò incuriosito verso il piccolo Piplup, e il Pokemon pinguino msse una delle sue piccole ali in segno di saluto.

"Piplup!"

"Meg meganium!" rispose prontamente Meganium. Chinò un po' il lungo collo ed estese una delle sue antenne verso Piplup, in modo da simulare una cordiale stretta di mano.

Gideon diede un'occhiata approvante ai due Pokemon che cominciavano già a chiacchierare tra loro nella loro particolare lingua, poi rispose alla domanda di Lucinda. "In realtà, dovrei essere a Fiangapoli a fare i preparativi... ma ci vorrà ancora un po' di tempo prima che inizi la seconda gara." affermò. "Perciò ho deciso di tornare per qualche giorno nella mia città, in modo da mettere a posto alcune faccende nella mia Palestra e qui in giro. Ho visto che eravate interessati al museo della nostra graziosa cittadina..."

Il Capopalestra dai capelli verdi manteneva un tono affabile, ma i ragazzi, in particolare Lucinda, riuscivano a percepire una malinconia di fondo nel modo di fare di Gideon. Era la stessa cosa che avevano sentito in lui quando lo avevano visto a Superipoli, ma non avevano avuto l'occasione di vedere più da vicino il giudice di gara.

Ursula si schiarì la voce e rispose per il resto del gruppo. "Abbiamo pensato di occupare un po' del nostro tempo a dare un'occhiata al museo, sì. Del resto, avevamo sentito che il Team Asgard o il Team Olimpo potrebbero essere interessati ad alcuni reperti custoditi al suo interno."

"Abbiamo avuto a che fare con quel gruppo di malfattori." continuò Zoey. "Un gruppo di uomini del Team Asgard si era asserragliato nella Mansione Mezzanotte, e stava catturando i Pokemon Spettro e Buio che ci vivono... uno dei comandanti del Team Asgard, un certo Loki, è riuscito ad assicurarsi i servigi di uno Spiritomb particolarmene potente... e siamo riusciti a malapena a tenergli testa. Più che altro perchè non era interessato ad eliminarci, almeno per il momento."

"E' per questo motivo che avremmo avuto l'intenzione, visto che eravamo qui ad Onegapoli, di chiederle se lei avesse potuto fare da allenatore ai nostri Pokemon." concluse Gary. "Il suo collega di Superipoli, il signor Devon, ci ha già dato dei consigli molto importanti, ma qualsiasi cosa i nostri Pokemon possano usare per migliorarsi sarà sicuramente ben accetta nella nostra battaglia con i due Team che minacciano la pace di Vesrin."

Il Capopalestra e il suo Meganium restarono lì a pensarci su per qualche istante, prima che Gideon rispondesse con un cenno affermativo del capo. "Per noi non è certo un problema, ragazzi." affermò infine. "Chiunque ci voglia dare una mano contro questi criminali è senz'altro bene accetto. Va bene, io e i miei Pokemon d'Erba saremo ben lieti di aiutarvi. Immagino che... abbiate già sentito dire che il Team Olimpo e il Team Asgard potrebbero essere interessati ai reperti che conserviamo in questo museo... e mi piacerebbe farveli vedere, in modo che voi possiate rendervi conto di cosa si tratta esattamente."

"E soprattutto, che cosa potrebbe esserci in ballo, a questo punto." volle precisare Ursula. Nonostante quanto potesse sembrare ad un'occhiata superficiale, anche lei prendeva sul serio la minaccia delle due organizzazioni criminali. "Se il Team Olimpo e il Team Asgard dovessero davvero prendere di mira il museo, sarebbe per una questione molto importante, non per rubare quattro pietruzze luccicanti."

"E hai perfettamente ragione, cara." continuò Gideon con espressione grave. Picchiettò un paio di volte sul terreno con il suo bastone da passeggio, poi fece per entrare nel museo, e invitò anche Gary e i suoi compagni di viaggio a seguirlo. "Va bene, venite... vi farò una breve visita guidata al museo di Onegapoli, e vi mostrerò cosa secondo me stanno cercando i nostri nemici. Non vi preoccupate dei soldi... come Capopalestra di questa città, dirò che siete miei ospiti e pagherò io per voi."

"Troppo gentile, signor Gideon! Grazie infinite!" rispose Lucinda. Non che i soldi fossero un grosso problema per loro, ma un'offerta del genere è sempre bene accetta.

 

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Una volta all'interno del museo di Onegapoli, il quintetto di allenatori potè vedere che era un luogo tanto funzionale e ben curato come lo era il resto della città. Composto da una grande sala principale in cui venivano esposti la maggior parte dei reperti, e da alcune stanze più piccole dedicate ad un campo del sapere in particolare - archeologia, paleontologia, elettronica ecc. - era ben climatizzato e deumidificato, in modo che i preziosi reperti che vi si trovavano non corressero il rischio di essere danneggiati. Le persone che visitavano il museo stavano guardando con interesse, in silenzio e ordine, ciò che era esposto nelle vetrine. Si trattava per la maggior parte di reperti archeologici che, per quanto belli ed interessanti, non avevano particolari poteri, stando a quanto diceva Gideon.

"Bene... e questi che vedete qui sono dei frammenti di vasi che risalgono a circa settemila anni fa..." affermò l'uomo, indicando dei pezzi di argilla sui quali erano incisi dei segni mistici simili a triangoli. "Nessuno di questi è un oggetto del quale potrebbe importare davvero qualcosa al Team Asgard o al Team Olimpo, ma sicuramente sono dei reperti molto importanti per la storia del nostro continente."

"E cosa sono quei segni mistici incisi su di essi? Sicuramente hanno uno scopo ben preciso." chiese Gary, la cui curiosità come ricercatore era stata solleticata da quella stranezza. Kenny aguzzò un po' la vista per vedere di cosa stesse parlando il ragazzo più grande... e in effetti, vide che un piccolo simbolo simile ad un triangolo era inciso su ciascuno dei pezzi, seguendo delle geometrie ben precise.

"Ci stavo appunto arrivando." affermò Gideon. "Quei simboli che vedete sono i simboli di un popolo che è apparso moltissimo tempo fa nel continente di Vesrin, e che ben presto si è diffuso anche a Torren - probabilmente una popolazione che è derivata dal famoso Popolo delle Meteore di cui ancora si tramanda la storia nel continente di Hoenn."

"Sì... avevo sentito da qualche parte degli accenni a quel popolo. In effetti, Vera mi aveva parlato un po' di queste misteriose popolazioni, ma non era scesa molto nel dettaglio." rispose Zoey, tornando con la mente a diversi mesi prima. "Capisco... sembra una storia molto interessante. Ma cosa rappresenta esattamente questo simbolo, che lei sappia?"

Gideon sorrise astutamente. Adesso sì che si facevano interessanti, le spiegazioni... e il suo Meganium strizzò un occhio in segno di intesa, per dirgli che era il momento di dare le spiegazioni di cui avevano bisogno. "Questo simbolo, ragazzi miei... è il Delta, un simbolo correlato a Rayquaza, il Pokemon che fa da arbitro e controlla l'equilibrio tra Groudon, l'incarnazione della terra, e Kyogre, il Pokemon che domina su tutti gli oceani."

"Anche questo non mi suona nuovo... in effetti, mi ricordo bene che Ash e i suoi compagni hanno avuto a che fare con loro, quando hanno dovuto fermare i piani del Team Vicious." disse Lucinda, che aveva assistito a quell'incredibile battaglia praticamente da una posizione in prima fila. "Quella volta è stata davvero un'impresa epica... ma... immagino che questo sia un discorso da fare un'altra volta!" si interruppe rapidamente prima di dire troppo su quello che era successo a Verdeazzupoli quando Groudon e Kyogre erano stati evocati, probabilmente Gideon l'avrebbe considerata una pazza, o nella migliore delle ipotesi avrebbe pensato che Lucinda aveva un po' troppa fantasia.

"Hm? Mi sembra di capire che avete già un po' di esperienza con queste cose, ragazzi miei." affermò Gideon, ora sinceramente incuriosito. "Ma... ad ogni modo, se non volete parlarne in questo momento, non indagherò oltre. Mi basti dire... che quei membri del Popolo delle Meteore che hanno viaggiato fino a Vesrin e Torren avevano con sè dei Pokemon dalle caratteristiche molto inusuali."

"Piplup?" chiese un sorpreso Piplup.

"Hmm... neanche questa è esattamente una novità per me." rispose Gary. "Non è la prima volta che sento parlare di Pokemon il cui tipo è diverso dal solito."

"Che vuoi dire, Gary?" chiese la sua fidanzatina. "Vuoi dire che in certe parti del mondo esistono dei Pokemon che hanno un tipo diverso pur essendo della stessa specie?"

"Sì, proprio così. Nel continente di Alola... che in effetti, più che un continente è un arcipelago di quattro isole tropicali molto distante da Kanto... vivono dei Pokemon molto particolari... Vulpix di tipo Ghiaccio che evolvono in Ninetales di tipo Ghiaccio/Folletto... oppure degli Exeggcutor che sono di tipo Erba/Drago invece che Erba/Psico... un tipo di Raichu di tipo Elettro/Psico... e questi sono soltanto alcuni esempi. Questi Pokemon particolari vengono chiamati Forme di Alola." cominciò a spiegare Gary. I ragazzi di Sinnoh lo ascoltarono con grande interesse, stupiti da questa notizia che sembrava così fantasiosa. "Si è trattato non di un processo di evoluzione istantanea, come quella che fa un Pokemon quando diventa abbastanza forte da ottenere una nuova forma... si è trattato piuttosto di cambiamenti lenti e graduali, avvenuti nel corso di centinaia... oserei dire addirittura migliaia di anni, per fare in modo che i Pokemon potessero vivere al meglio in un ambiente a loro non familiare."

"Come si suol dire... la vita vince sempre, vero? Gli esseri viventi trovano sempre un modo di adattarsi alle circostanze." affermò Zoey. Piplup e Meganium si guardarono, e si scambiarono un cinque, Piplup con l'ala, e Meganium con un'antenna!

"Ganium!" esclamò il Pokemon Erbe tutto contento.

Il Capopalestra di Onegapoli fece un cenno con la testa, ben impressionato da quanto informato fosse Gary. Beh, del resto che cosa poteva aspettarsi da un giovane ricercatore di talento, che tra l'altro era anche il nipote del famoso professor Samuel Oak? "Sì, il fenomeno che si è verificato qui a Vesrin e a Torren è abbastanza simile. Solo che noi chiamiamo questi Pokemon di tipo diverso... Pokemon Delta, per la loro connessione al Popolo delle Meteore che li ha portati fin qui nel corso della loro diaspora... ovvero, del loro vagabondare per il mondo."

"Capisco, capisco..." affermò Ursula, segnandosi mentalmente quel vocabolo che le era del tutto nuovo. La ragazzina dai capelli color pesca non sembrava più annoiata o infastidita. Anzi, questa storia cominciava veramente a piacerle. "E... esistono ancora Pokemon Delta da qualche parte di Vesrin?"

"Sì, ma di solito si tengono ben nascosti dagli occhi degli uomini. E' come se si rendessero conto per istinto che per noi uomini sono una curiosità a cui pochi saprebbero resistere. Immagino... che quando viene scoperto un nuovo tipo di Pokemon, sono pochi quelli che potrebbero dire in tuttaonestà che non li vorrebbero catturare e tenere per sè." spiegò Gideon, scuotendo leggermente la testa. "Ma... questa che sto facendo è una parentesi, una digressione."

"E' comunque molto interessante!" affermò Kenny. Privatamente, il giovane coordinatore cominciava ad avere la sensazione che questi Pokemon Delta avrebbero potuto davvero fare gola al Team Olimpo o al Team Asgard, malgrado quello che diceva Gideon... "Vesrin ci sta riservando un bel po' di sorprese, eh?"

"E non vedo l'ora di arrivare a Fiangapoli per vedere un po' più da vicino questo... Collisore a Pokeadroni, o come si chiama!" rispose Lucinda ridacchiando.

Gideon annuì lentamente. "Sono sicuro che avrete anche questa possibilità, prima o poi... del resto, dovete per forza passare da Fiangapoli, se volete partecipare alla gara successiva." affermò, mentre lui e Meganium si incamminavano verso una delle stanze più piccole, sull'ala nord del museo. "Ma... adesso vi farò vedere qualcosa di ancora più interessante... qualcosa che sono sicuro dovremo tenere lontano dal Team Olimpo e dal Team Asgard. Prego, venite con me..."

"Hm? Di cosa si tratta, signor Gideon?" chiese Lucinda. Lei e il suo Piplup raggiunsero per primi il Capopalestra, che si era fermato dopo aver varcato la soglia della stanza... e indicò qualcosa che era custodito in una bacheca apparentemente anonima, appoggiata ad uno dei muri della stanza. Lucinda e Piplup si avvicinarono per primi, cercando di dare un'occhiata oltre la folla che si era ammassata lì vicino... e il resto dei loro compagni si affiancò a loro pochi secondi dopo. Quando fu possibile dare un'occhiata più da vicino, Lucinda si levò sulle punte dei piedi e sollevò il suo Piplup in modo che potesse vedere anche lui.

All'interno della bacheca si trovava uno strano oggetto che ricordava molto un orologio da polso... solo che al posto di un quadrante aveva una meridiana di forma quadrata intagliata in un piccolo blocco di marmo bianco, con un ago dorato che spuntava dal centro, e delle cinghie di cuoio nero che permettevano di assicurare lo strano oggetto al polso. Dei cristalli di vari colori erano piazzati ad intervalli regolari tutt'attorno alla meridiana, quasi a voler imitare un orologio da polso... ma il quadrante era diviso in molte più di dodici ore! E, cosa ancora più sorprendente, il quadrante emetteva di tanto in tanto qualche scintillio luminoso, blu, verde o rosso...

"Quello che vedete, ragazzi..." esordì Gideon. "...è uno dei tesori più preziosi di Vesrin. Il Chiamatempo."

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: Chiedo scusa per il tempo che ci è voluto, ragazzi. E' un periodo in cui non sono molto ispirato per le mie storie... ho un po' troppe distrazioni che non mi fanno lavorare al meglio. Sentite... ho bisogno di prendermi un attimo di pausa, soltanto qualche giorno. Poi, tornerò e cercherò di essere più rapido nell'aggiornare.

Comunque, per adesso il gruppo è arrivato ad Onegapoli, dopo un po' di peripezie. Sembra proprio che abbiamo già trovato quale sarà il prossimo obiettivo del Team Olimpo, e tra non molto, il nemico farà la sua mossa per impadronirsene. Riusciranno Gary, Lucinda e gli altri a proteggere il Chiamatempo?

Sì, le Zone Safari ci sono anche in Pokemon Zeta & Omicron... e sono anche più difficili di quelle dei giochi ufficiali!

Non ho nulla altro da dire se non... da qui in poi, comincerà un periodo di serio allenamento per tutti i nostri amici! Non perdetevi i prossimi episodi, perchè conto di fare scintille!

A presto!


  
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