Il vicolo nel quale si era rifugiato puzzava di urina e vomito, ma il dolore e l’odore di fumo e benzina che ancora si sentiva addosso erano tali da impedirgli di avvertire quel tanfo così disgustoso.
Con i denti stretti quasi esitò nell’abbassare lo sguardo sul fianco, e ciò che suo malgrado vide si rivelò non essere poi così diverso dall’ultima volta che aveva posato lì gli occhi: la sua armatura era piegata verso l'interno, infranta da una scura lamiera metallica che si era fatta strada fin dentro la sua carne.
Conseguenze dell’esplosione e del repentino, e forse tardivo, uso della capsula d'emergenza, e non si sorprese nel pensare con vago cinismo e amarezza che se quella sconfitta non era stata in grado di ucciderlo, probabilmente lo avrebbe fatto la ferita… e sarebbe stata un’agonia lenta e dolorosa.