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Autore: nouveau    25/01/2018    1 recensioni
Una raccolta di One Shot per compensare al vuoto che mi coglie tra l'attesa di una puntata e l'altra.
Una raccolta per svuotarmi la testa.
... E addolcirmi il sangue, che ultimamente è sempre amaro.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Buginette
Personaggi: Adrien Agreste; Marinette Dupain-Cheng;
Genere: fluff, romantico
Rating: G
535 parole
Note: Sono entrata nel fandom di Miraculous Ladybug da pochissimo e con la delicatezza di un piccione che si schianta contro una finestra, io sentivo il bisogno fisico di scriverne. Non me ne vogliate.





L'essere uno degli eroi di Parigi aveva fatto sviluppare a Marinette un lato di sé che non conosceva: quello autoritario. 
Se prima della venuta dei miraculous -e prima ancora della conoscenza di Alya- la mora aveva lasciato prendere le responsabilità a chi di dovere rimanendo in disparte ed era persino sottostata ai soprusi di Chloé, la presa di coscienza e l'investura da eroina avevano forgiato il suo carattere, permettendole di diventare rappresentante di classe e di non risparmiarsi nemmeno più una parola in difesa di qualcuno in difficoltà. 
Ma, perché c'era un ma grande quanto una casa in tutta quella situazione, se il kwami e poteri le avevano fortificato il carattere lo stesso principio non era valso per la pazienza. 
La coccinella era stata chiara sin dal suo primo intervento a Parigi: lei non lavorava da sola ed apprezzava l'aiuto immane di Chat Noir, ma questi non doveva prendersi confidenze e superare limiti. 
E non ci sarebbe stato nessun problema dopo una dichiarazione tanto semplice se solo il gatto nero non si fosse mostrato così indisciplinato
Chat Noir non solo non perdeva occasione per flirtare con lei - e quindi distrarla- ma impudente della richiesta dell'altra la avvicinava a suo piacimento, talvolta imbarazzandola tanto da lasciarla basita per qualche secondo. 
E lui era così, tremendo e terribile, un gattaccio di strada che prendeva il suo maledettissimo bastone per scavalcarle tutte le mura di cinta che Ladybug tanto si era affaticata ad innalzare.
Ed era passato un anno dal loro primo incontro, 365 giorni di mani baciate, braccia intorno alla vita ed attacchi interrotti a causa di una battutina divertente ma squallida del micetto, e per quanto l'eroina rincarasse la dose almeno sulla questione soprannomi l'altro aveva fatto orecchie da mercante anche in quel caso.
Non che la disturbassero più di tanto, per carità, ma il suo accanirsi contro i vezzeggiativi dell'altro era scoppiato dopo l'intervista televisiva, una trasmissione durata solo dieci minuti che però aveva sganciato una bomba su Parigi: tutti erano convinti che Chat Noir fosse il suo ragazzo.
«Non puoi semplicemente chiamarmi 'Ladybug'?» aveva chiesto una volta frustrata, intrecciando le braccia al petto e fissando dall'alto della propria posizione eretta il collega.
«È anche carino, no? L'ho scelto proprio per questo!»
Nulla, nemmeno un fremito da parte delle orecchie scure attaccate sul capo biondo. Niente
«Chat, rispondimi!» lui aveva socchiuso la bocca e lei aveva ripreso. «E senza usare nemmeno Insettina! Il mio nome è  L a d y b u g! »
Si era premurata anche di scandirglielo lettera per lettera, il suo nome di battaglia, ma naturalmente l'ennesimo tentativo della mora di correggerlo era andato in fumo.  
Chat Noir infatti, acquattato a terra in una posizione, chiaramente, felina, l'aveva guardata, smettendo di dedicare attenzione alla cintura o agli artigli, sfoderando il sorriso più carismatico del suo repertorio mentre riportava gli occhioni verdi fissi sulla figura a pois.
«Ma non capisci, my lady
Le aveva chiesto, rimettendosi in  piedi, la vicinanza che permetteva alla mora di vedere chiaramente le pupille leggermente allungate dell'altro a causa del costume.
«Ladybug lo usano tutti, è di tutti. La radio, la televisione, i tuoi fan..»
Si era allungato in avanti di poco, un soffio, abbastanza da raggiungere  il naso della coccinella con il proprio.
«Ma Buginette è solo per me, è solo mia
E Marinette aveva trovato tante, tantissime risposte sagaci da usare con l'altro.. Ma un bip e un ombra nera ormai troppo lontana erano stati il metodo con cui quel gattaccio se l'era cavata.
Ancora.
   
 
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