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Autore: ssj13    26/01/2018    0 recensioni
Gli anni non si contano più, il mondo è distrutto.
La vita è solitaria, i tuoi migliori alleati? Paura e sangue freddo.
Ma come si è arrivati a ciò?
Questa è la domanda al cui il nostro protagonista vuole rispondere...
Ci riuscirà ? Affronterà tutto da solo ? O troverà validi alleati ?
Scoprirà il significato della parola "amicizia" di cui ha sentito parlare?
O fallirà?
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 5
Inazuma
Sono a casa, se così si può chiamare il posto in cui vivo.
Rapida esco dal nascondiglio per dirigermi verso il lago che ,sotto i tiepidi raggi solari autunnali  risplende dando vita a uno spettacolo di luci bellissimo nella sua semplicità.
Mi accarezzo il braccio sinistro e sento la cicatrice dell’ustione che mi sono fatta a 12 anni dopo l’attacco di un drago. La pelle e rugosa e molto tirata, con parti più gonfie di altre ed è ricca di venature. Anche se il colore della pelle è uniforme,essa, salta subito all’occhio. Si estende dalla spalla al polso allungandosi un po’ sul dorso della mano, ma, fortunatamente, riesco a muovere sia la spalla, che il e la mano senza alcun problema, a volte la pelle tira, ma non da troppo fastidio.
Del accaduto mi ricordo che stavo andando a caccia di qualche roditore e mi sono imbattuta in quel drago, aveva un’ala monca e le sue scaglie era di un marrone scuro mente e serpentine iridi blu mi fissavano, era alto circa 7 metri se si reggeva sulle zampe posteriori più i 2 metri di coda. Le fauci erano popolate da due file di denti gialli più grandi della mia mano e affilatissimi. Il panico mi colse e iniziai a scappa, il bestione era ostacolato dagli alberi e io riuscivo a tenere una certa distanza. Poi iniziò a sputare fuoco ed la convenzione di morire si fece nitida nella mia mente. Se LUI fosse arrivato pochi secondi dopo ora sarei morta, ma arrivo e mi trascino fuori dal getto di fuoco che mi colpì unicamente il braccio sinistro. 
A proposito di LUI, dovrebbe essere nei paraggi. Lo cerco con lo sguardo e incontro i suoi occhi color sangue. Inizio a correre nella sua direzione, ma non riesco a raggiungerlo. Più vado veloce più mi sembra lontano. All’improvviso diventa tutto nero e rimaniamo solo io e lui.
Nel silenzio rimbomba il mio unico richiamo disperato.
-Ketsueki!!-
Mi sveglio di colpo. 
Davanti a me non più 2 occhi rossi ma 2 grandi occhi blu.
Hikari
Mi sveglio per un fastidio sul volto, infastidito mi siedo e apro gli occhi ritrovandomi sulla faccia una grossa lucertole smeraldina che, spaventata, salta giù e scappa.
La osservo scappare e poi mi guardo intorno.
Il rosso sta facendo la guardia mentre la sorellona dorme al mio fianco ,agitandosi.
La guardo per un po’; ad un certo punto si sveglia glia gridando – Kestueki !-
 Chissà chi è … non voglio chiedere chi è per non infastidirla, ma sono curioso …
 Lei mi fissa per alcuni secondi, poi si mette a sedere e mi sorride. Affera la sua borsa e inizia a frugarci dentro. Mi porge un coltello.
-Hikari ho notato che non hai un’arma, prendi questo pugnale a doppia lama, ma fa attenzione, me l’ha regalato una persona molto importante per me…-
-Kestueki?-
Mi guarda perplessa. – L’hai urlato mente dormivi … - Le riferisco tranquillamente.
-Beh si, è stato lui … -
Mi dice sorridendo. Poi la voce di Kōya ci intima di raggiungerlo.
Kōya
Chiamo i due che, rapidi, mi raggiungono. 
Ho notato Hikari nascondersi qualcosa nelle tasche dei pantaloni, ma non ci do troppa importanza …
Ricominciamo il nostro viaggio, tre notti e quattro giorni passarono ventosi, ma piacevoli.
Ci siamo accampati un po’ in giro.
Abbiamo visto cambiare vari  tipi di alberi, in questo momento ci troviamo in una foresta di alti pioppi e proseguiamo silenziosi e con la guardia alta.
-Secondo me, qualcuno ci sta seguendo … -
È l’affermazione che Inazuma ripete da più di due giorni. 
-Secondo me sei diventata un po’ paranoica.-
-Senti nanetto, io mi preoccupo per la nostra incolumità e tu mi dai della paranoica ?!? ma non eri tu quello che aveva paura anche della sua stessa ombra ? Da dove arriva tutto questo coraggio ?-
Grida furibonda la bionda.
Non so neanche io da dove arrivi questo coraggio …
-Basta litigare … Non si risolve niente così, se hai dei sospetti allora ci basta stare in allerta e fare attenzione. In più questa sicurezza che dici ha acquisito Kōya, credo sia dovuto al fatto che in gruppo ci si senta più al sicuro … -
Si intromette l’argenteo deciso. È un discorso lungo per i suoi standard, ma devo dire che anche lui ha preso sicurezza in questi 5 giorni di conoscenza.
-Hai ragione Hik, forza riprendiamo il viaggio!-
Dice nuovamente allegra Inazuma.
Mi avvicino al bambino e gli scompiglio i capelli ringraziandolo per il supporto.
Lui mi risponde con un gran sorriso.
Camminiamo fino al tramonto e giungiamo in una radura abbastanza anomala.
La sua particolarità è che ha dell’erba che sarà almeno alta un metro e cinquanta.
Ci addentriamo in essa …
 Hikari
L’erba in cuoi stiamo camminando è altissima, von vedo quasi niente.
Davanti a me i colossali fili veri si intrecciano e mi coprono la visuale.
A tratti intravedo i rossi capelli di Kōya e quelli biondi di Inazuma, ad illuminare tutto vi sono le ultime luci del tramonto.
Ammetto di starmi annoiando …
Mi accovaccio e inizio a strisciare nell’erba, poi mi fermo e chiamo i due.
-Inazuma! Kōya! Scommetto che non mi trovate!-
Sento i passi fermarsi. Si staranno sicuramente guardando intorno.
-Hey! Piccoletto , dove ti sei cacciato ?-
Urla la mia sorellona …
-Sono qui!-
-Qui dove ?-
Riabbatte il rosso.
-Se ve lo dico non mi diverto …  Dai! Cercatemi!-
I due cominciano la ricerca e , dopo un po’ , Inazuma mi trova. Io inizio a correre e scappare gridando.
-Tanto non mi prendete.-
 Iniziano a rincorrermi, ridendo. Io scappo e li evito ,nascondendomi nell’erba e loro , puntualmente, mi sgamano. 
Inciampiamo e rotoliamo per non so quanto tempo. Alla fine , ancora ridendo,ci stendiamo sull’erba.
È notte; Le risate, piano piano, finiscono, lasciando solo un sorriso sui nostri volti.
Il celo è scuro e costellato di … beh.. di stelle, piccoli e luminosi puntini bianchi.
All’improvviso delle stelle iniziano a fuoriuscire dall’erba e ci volano intorno.
-Non sapevo che le stelle nascessero dall’erba .-
Affermo stupito. 
-Sono lucciole, piccoli insetti luminosi che, in effetti, ricordano le stelle.-
Afferma il rosso.
E, mentre ammiro le lucciole, mi addormento.
 

Scheda Hikari

Nome: Hikari dal giapponese Luce

Età:10 anni

Sesso: Maschio

Altezza:1,40

Aspetto: Un ragazzo minuto Dai larghi occhi blu scuro e i capelli grigi scompigliati, pelle chiara e con qualche lentiggine e l’espressione allegra.

Carattere: Allegro e solare ,solitamente , sempre pronto a regalarti un sorriso una volta superata la grande timidezza che uniti alla paura gli fanno

Parenti vivi : Nessuno

Segni particolari :???

Abbigliamento: Un largo pantalone verde scuro con toppe rosse , bianche e blu sparse tenuti su con un corda scura poiché i pantaloni sono tre tagli più grandi sulle caviglie sono arrotolati, le scarpe sono da ginnastica nere e molto consumate e rovinate .
 Ha una fascia rossa a tenuta bena tra i capelli e una maglietta marrone con le maniche che coprono le mani e la parte inferiore stracciata anche se non lascia pelle scoperta poiché era più grande
 
   
 
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