Per l'ennesima volta, l'enorme e mostruosa mano tenta di colpirlo, e di nuovo lui schiva rotolando. Vorrebbe attaccarlo, ma quella dannata creatura è troppo rapida, e subito è costretto a schivare un nuovo colpo.

Si sta stancando. L'alabarda tra le sue mani comincia a essere pesante. 

Sembrano passate delle ore da quando è stato gettato in quella voragine, costretto a combattere contro una bestia uscita dalle peggiori profondità dell'Umanità. Quanto è passato in realtà? Pochi minuti? Secoli?
Nell'oscurità più totale il tempo sembra essere solo una parola. 

Un'aura nera avvolge il deforme bastone che Manus tiene in mano. Sa cosa sta per succedere e tenta di schivare l'attacco. Un dolore lancinante al petto però lo blocca, prima che un'enorme sfera nera lo colpisca, scagliandolo a terra.
Non riesce ad alzarsi. Il Segno Oscuro pulsa, scava dentro di lui, come se si stesse espandendo. 
Dei passi pesanti fanno tremare il terreno, e globi rossi nel buio si fanno sempre più vicini. Sta arrivando. Sta per morire, di nuovo. 

All'improvviso, un ululato eccheggia nell'Oscurità. Un sibilo fende l'aria, ed un grosso spadone penetra nell'arto deforme.
Manus grida di dolore, ma viene interrotto da un'ombra che cala su di lui dall'alto. Il Lupo Grigio si avventa sull'Umano Primordiale con ferocia, più violento dello stesso Padre dell'Abisso, che tenta di difendersi col suo bastone. Tuttavia, davanti a una tale furia, ad occhi così carichi di odio, sente riemerge in lui un'emozione che tempo addietro la sua follia aveva schiacciato: La Paura.

Ringhia contro il lupo, come un'animale che per non mostrare debolezze diventa più violento, ma l'altro non ci casca, fiutando l'odore del terrore. Evita la grande mano, ora sanguinante un liquido nero, e si avventa su di lui, puntando al collo. 
Il Padre dell'Abisso però lo intercetta, colpendolo al muso col bastone e scagliandolo lontano, distruggendo alcune rocce. Un ringhio quasi vittorioso esce dalla sua deforme gola, mentre il buio avvolge il catalizzatore. 
Sif si rialza, ma è troppo tardi. Attorno a lui cominciando a formarsi alcune sfere di fiamme nere, che, secondo dopo secondo, si fanno sempre più grandi e vicine. 

Prima che possa essere toccato le sfere svaniscono, mentre un ruggito furioso e dolorante si diffonde per tutto l'Abisso. Un'alabarda ha la lama sepolta nel petto di Manus, la cui carne sfrigola e fuma a contatto col metallo. Il cavaliere tenta di estrarre l'arma, ma viene colpito e gettato a terra.
La bestia furente grida, strappandosi l'alabarda dal petto e gettandola via. Si avvicina al cavaliere e solleva il bastone, mentre l'energia oscura ricopre la lama smussata dell'arma.
Prima che possa colpirlo però, un ringhio rieccheggia, più selvaggio, carico di odio puro, e il Lupo Grigio si avventa sul Padre dell'Abisso, gettandolo a terra e mordendolo al collo.

Le zanne affilate penetrano la carne, e un liquido nero comincia a schizzare ovunque. Il sangue acido brucia il muso e le zampe di Sif, che comunque mantiene la presa salda sulla gola del suo nemico, che continua inutilmente a contorcersi, cercando di liberarsi. Le sue grida soffocate riempiono l'oscurità, che sembra quasi tremare, consapevole di cosa stia succedendo al suo creatore.

Infine, i versi abominevoli cessano. La bestia tenta ancora di scacciarlo, muovendo debolmente le braccia.
Anche esse cedono,alla fine, e i folli occhi rossi si spengono per sempre.
Manus, Padre dell'Abisso, è caduto. 

Sif si avvicina al non-morto, aiutandolo ad alzarsi. Il suo muso è sporco di quella sostanza, e zoppica per una zampa, ma sta bene. 
Escono da quell'abisso, con la principessa Dusk sulla schiena dell'animale. Nei suoi sogni futuri, ella ricorderà un prode cavaliere e un coraggioso lupo.



 

-La Follia mi scorre nelle vene-