Tingmo
Mu percepì
l'arrivo di Aiolia prima ancora che questo mettesse piede nella prima casa, e
subito gli si teletrasportò davanti, facendolo sobbalzare e accogliendolo con
un gran sorriso.
"Ciao,
Aiolia!" esclamò il giovane cavaliere di Aries, i capelli che gli
arrivavano ancora poco oltre le spalle lasciati liberi al vento.
Aiolia sbuffò
"Non teletrasportarti così, Mu! Prima o poi mi farai prendere un colpo,
ecco!" fece il più piccolo, incrociando le braccia al petto.
Mu rise
"Scusami, è più forte di me. Anche il maestro Shion
dice che non dovrei usare il teletrasporto così," ammise. A dir la verità,
Shion gli aveva vietato di usarlo, lì al Grande Tempio,
specie in allenamento, ma certe volte lo faceva senza pensarci neanche, ad
esempio quando doveva schivare gli attacchi degli altri, e allora si beccava
sempre una bella ramanzina.
"Certo che
deve essere comodo!"
"Per certe
cose sì. Ma è molto tardi, Aiolia, ti serve forse qualcosa?"
Il giovane Leo
si grattò il capo "Veramente non è per me. Ma le ancelle di Shaka vengono
sempre da me perché sono il più vicino e io proprio non lo so prendere quel
tipo! Tu hai un buon rapporto con Shaka, no? Riesci sempre a farlo uscire e sei
l'unico con cui parla per più di cinque minuti!"
Mu inclinò il
capo di lato, con fare confuso "Non credo di aver capito. Cosa c'entra
Shaka? Guarda che non ti mangia mica se interrompi la sua meditazione, sai?
Giuro! A meno che non sia per una cosa davvero sciocca..."
"Temo che
la considererebbe così, questa. E' che le ancelle sono venute a dirmi che è in
meditazione da ieri sera, o qualcosa di simile, che non ha mangiato e non
sembra voglia smuoversi da dov'è neanche oggi! Hanno paura che si possa
ammalare, anche se io non credo che possa succedere. Tu hai quei panini
tibetani che gli piacciono tanto, magari lo convinci. Oh, a proposito, posso
rubartene uno?"
Mu rise
divertito, sparendo subito dopo dalla vista dell'amico per qualche secondo e
tornando poi con un piatto ricco di tingmo. Aiolia ne
prese due alla carne e se ne portò subito uno alla bocca, anche se erano le
dieci di sera passate e avrebbe dovuto invece andare a letto, poi iniziò a
salire la scalinata di fianco a Mu, sgusciando nelle altre Case senza
svegliarne i proprietari.
Si ritrovarono
all'entrata della Sesta Casa e corsero dentro senza neanche chiedere il
permesso a voce. Mu si era limitato ad un "Shaka, stiamo
arrivando io e Aiolia!" comunicato
con la telepatia che erano ormai sugli ultimi gradini.
Ad ogni modo
Shaka doveva averlo sentito chiaro e forte, perché non stava più meditando, era
solo in piedi davanti al loto di pietra.
"Posso fare
qualcosa per voi?" chiese loro, garbato, ma inarcò un sopracciglio quando
Mu gli mise sotto al naso il piatto con i panini al vapore.
"Fai
preoccupare le ancelle!" gli disse Mu "Coraggio, mangia!"
"Se non lo
fai non crescerai e rimarrai sempre il più basso. Aiolos lo dice sempre che una
buona alimentazione è alla base di ogni buon cavaliere!" sottolineò anche
Aiolia, annuendo ripetutamente come se dovesse convincere qualcun altro.
A quel punto
Shaka alzò entrambe le sopracciglia "Non volevo farle preoccupare,"
ammise il piccolo indiano, guardando i due compagni. In verità, lui non aveva
tanta fame, credeva.
"Sono
quelli che piacciono a te, non ti faranno venire mal di pancia!"
incoraggiò il giovane Aries.
"Sono buoni
davvero, fidati!" fece eco anche Aiolia, mettendosi in bocca il secondo
che aveva ancora in mano.
Shaka storse il
naso, ne prese uno e se lo portò alle labbra. Lo mandò giù in due bocconi e poi
ne prese un altro, sedendosi a terra e facendo cenno anche agli altri due di
fare altrettanto. Aiolia e Mu non se lo fecero ripetere, poggiarono il piatto
al centro e, anche se era ora di andare a dormire e se Shion
li avesse beccati ad ingozzarsi si sarebbe arrabbiato, iniziarono a mangiare
con foga.
Aiolia tornò
nella sua casa per primo dopo averli salutati una mezzora dopo, ben sazio e
assonnato, e a quel punto Mu prese la mano di Shaka e si alzò, costringendo
l'altro a fare altrettanto.
"Adesso si
dorme, non si medita più," gli disse con un piccolo sorriso.
Shaka abbassò lo
sguardo sulle loro mani intrecciate e sorrise appena anche lui "Va bene.
Allora buonanotte, Mu."
Con
gli anni, Aiolia aveva smesso di andarlo a chiamare per dirgli di Shaka e di
salire con lui per mangiare in piena notte tutti e tre insieme.
La
Notte degli Inganni aveva rovinato molte cose, e la battaglia alle Dodici Case
dei Bronze Saint aveva minato la stabilità emotiva di Shaka della Vergine, che
ormai passava la maggior parte del suo tempo a meditare e meditare, nella
speranza di arrivare a chissà quale risposta.
Tornato
al monastero, però, Mu aveva ricominciato praticamente subito a recarsi su alla
Sesta Casa almeno una sera sì e una sera no, solo che a differenza di quando
erano bambini teneva i tingmo nella cucina di Shaka e
usava quella.
Magari
la fame lo coglieva mentre lui non c'era e almeno avrebbe avuto qualcosa da
mangiare. Qualche volta un paio di panini sparivano, in effetti, ma non avrebbe
saputo dire quand'è che Shaka trovasse il tempo di divorarseli.
Smanettò
un po' ai fornelli e gli mise davanti una tazza di tè bollente, per poi
allontanarsi di nuovo, sempre in silenzio.
Shaka
non si fece pregare, sciolse la meditazione e si alzò dal loto, sedendosi
compostamente a terra prima di iniziare a sorseggiare la bevanda. Adorava il
modo in cui Mu preparava il tè, era forte e fragrante proprio come piaceva a
lui.
Mu
tornò poco dopo con due piatti stracolmi di cibo e glieli mise davanti
"Scommetto che non hai mangiato."
Shaka
aggrottò le sopracciglia, ma alla fine dovette confessare che no, in effetti
non aveva mangiato. E non ne aveva neanche intenzione. O almeno ne era
convinto. Lo sguardo di Mu però non ammetteva repliche così alla fine allungò
la mano quasi in automatico, prese un tingmo e se lo
portò alle labbra. Era ricco di cereali e cotto al vapore, quindi era leggero e
per questo gli erano sempre piaciuti, fin dalla prima volta che Mu glieli aveva
fatti assaggiare, dicendogli che li aveva portati dallo Jamir.
Da quando aveva detto che erano molto buoni e ne aveva preso di propria
spontanea volontà un secondo, non erano più mancati nella dispensa della Prima
Casa. All'inizio si era chiesto se anche a Mu piacessero così tanto, prima di
capire che in effetti no, Mu li teneva a portata di mano per lui.
Mangiò
tutto in due morsi, rendendosi conto di avere davvero fame, e ne prese subito
un altro. Mu sorrise, vedendolo, ma non commentò per non metterlo a disagio.
Shaka
faceva sempre così. Digiunava, digiunava, poi gli offrivano da mangiare,
accettava per cortesia, scopriva di avere una gran fame, e mangiava tutto. Proprio
come quando erano bambini, da quel punto di vista, nonostante l'età, nonostante
il lignaggio.
Mu
lo trovava decisamente tenero e divertente al tempo stesso.
"Meglio
adesso, eh?"
Shaka
arrossì appena, ma si limitò ad annuire. Non era che si fosse dimenticato di
mangiare, come credeva sempre Mu. Era solo che perdeva la cognizione del tempo,
quando meditava. E quindi mangiare e dormire passavano in secondo piano.
Per di più, adesso la sua mente era in tempesta, dopo gli ultimi eventi, dopo
la lotta contro Ikki, e non aveva tempo per quelle cose. Doveva solo fare
chiarezza.
Per
lui era più importante di qualsiasi altra cosa.
"Ti
ringrazio, Mu. Adesso...-"
"Adesso
è ora di dormire, direi," lo interruppe il tibetano, ritirando il piatto e
le tazze "Non siamo più bambini, non devo essere io a dirti che passare
troppi notti insonni non fa bene alla salute e che ti indebolisci, vero Shaka?
Ieri notte hai dormito?"
Shaka
rispose con un ostinato silenzio a cui Mu non poté evitarsi di ridere.
"Lo
sospettavo. Potrai meditare domani di primo mattino, con la mente sgombra da
pensieri nefasti. Una notte di sonno potrebbe aiutarti altrettanto, quanto
parlare col Buddha," gli disse, più per cercare di convincerlo, come se ne
avesse bisogno.
Da bambini lo trascinava fin in camera, ma adesso che erano adulti non gli
sembrava più il caso, tutto sommato.
"Forse
hai ragione," ammise alla fine Shaka, e Mu se ne andò decisamente
soddisfatto, vedendolo entrare nelle stanze private.
Scendendo
verso la sua casa, notò che Aiolia era ancora sveglio, seduto sulla scalinata
davanti al tempio del Leone Dorato. Lo raggiunse e si accostò a lui.
"Ammiri
le stelle, Aiolia? Oggi sono particolarmente splendenti," notò.
Aiolia
annuì appena, poi si voltò verso l'amico e gli sorrise "Hai messo a letto
Shaka? Sei sempre stato l'unico a riuscire a convincerlo!"
Mu
rise "Sì. E stavo andando a mia volta."
"Perfetto,"
esclamò Leo, allungando le braccia all'indietro per stendere per bene la schiena
"Allora posso andare anche io," decise, salutando un Mu
particolarmente divertito che riprese subito a scendere verso la propria Casa.
Angolino Autrice:
Oddio tutti questi
Cavalieri che vanno a letto, sarà l'ora? Può darsi xD
L'idea nata con Jinny doveva essere solo Aiolia che va a dire a Mu di
andare a dire a Shaka che deve mangiare (???) poi io, COME AL SOLITO, ho
degenerato.
Non ci posso fare
niente, è più forte di me.
Ed è anche la prima
volta che scrivo e pubblico praticamente all'istante, di solito ci metto giorni
a decidere xD
Il Tingmo
è un panino tibetano cotto al vapore e ripieno di carne o formaggi, o almeno
così mi dice google, io non l'ho mai mangiato, ma mi sembrava carino e
allora...tutto è nato dal Tingmo, in effetti <<
Non linciatemi, se
potete xD
Un bacione,
Asu