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Autore: lmpaoli94    03/02/2018    0 recensioni
Vi siete mai chiesti come sono nati o vissuti i pokémon leggendari dalla prima generazione alla quarta generazione?
Bene, sarà mio compito raccontarlo in queste piccole serie di one – shot.
Buona lettura!
P. S. Ogni fatto e riferimento a qualsiasi cosa che scrivo, è puro frutto della mia immaginazione.
P. S. P. S.: Ho deciso di fermarmi alla quarta generazione per il semplice motivo che dalla quinta generazione in poi non conosco nemmeno i nomi dei pokémon XD
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Sulle vette più alte della regione di Kanto, svolazzava senza pensieri una piccola creatura rosa.
Era in completa sintonia con la natura.
Sembrava in pace con se stesso.
Ma sapeva che gli mancava qualcosa.
O meglio, qualcuno.
Doveva trovarlo.
Doveva conoscerlo per colmare il vuoto che lo costituiva.
Il suo suono riecheggiava in tutta la regione.
Fino a quando non ricevette risposta.
Correndo alla velocità della luce, riuscì a raggiungerlo in pochi secondi.
Il pokémon in questione lo stava fissando senza che lui se ne accorgesse.
Quando alzò lo sguardo, egli si nascose dietro il laboratorio.
«Mewtwo, che cosa stai guardando?» domandò il professor Oak mentre sorseggiava la sua tazza di thè.
«Non lo so… Ho la sensazione che qualcuno mi stava fissando.»
«Dove? Fuori?»
Incuriosito, il professor Oak fece un rapido giro nel suo giardino.
«Fuori non c’è nessuno.»
«Lui è qui… E mi sta fissando…»
«Lui chi?»
«Mio fratello.»

Nel sentire quella parola, il professor Oak ebbe in mente di tempestarlo di domande.
«Non credevo che tu avessi un… Accidenti.»
«Non l’ho mai visto in faccia… Abbiamo solo il solito DNA.»
Il Professor Oak era perplesso.
Ma puoi un’idea gli balenò nella mente.
«Forse ho capito!»
Oak si diresse verso la sua biblioteca per cercare la risposta che aspettava.
«E’ lui!»
Il Professor Oak fece vedere l’immagine in questione a Mewtwo.
«Mew… E’ così che si chiama.»
«Che stupido sono stato. Come ho fatto a non pensare che potesse essere legato a te?»
Mewtwo non rispose.
Era in profondo stato di riflessione.
«Quindi tu l’avresti visto?»
«Si sta aggirando qui nelle vicinanze… Lo sento…»
«Perché ti dovrebbe cercare?»
«Per conoscermi…»
All’improvviso, un forte rumore echeggiò in tutto il laboratorio.
«Che cos’è stato?» domandò il Professor Oak allarmato.
Senza pensarci due volte, risalì il laboratorio per andare a controllare al piano di sopra.
Sembrava tutto in ordine.
Dal salotto alla cucina.
«E’ strano…»
«Professore…»
La voce di Mewtwo lo fece sobbalzare.
«Accidenti! Mi hai spaventato.»
«Non c’è altri dubbi… E’ Mew che ha causato rumore…»
«Ne sei sicuro?»
«In questo momento ci sta osservando e si sta prendendo gioco di noi…»
Mentre il Professor Oak si stava continuamente guardando attorno, qualcosa lo fece scaraventare a terra.
«Qualcuno mi ha spinto!»
Mentre Mewtwo era intento ad aiutare il professore, riuscì a vedere una figura piccola che stava svolazzando dietro la sua testa.
«Mew!»
Con un colpo psichico, Mewtwo colpì in pieno il pokémon che si stava prendendo gioco di lui, causando anche gravi danni al laboratorio del professore.
«Mewtwo! Cosa stai facendo?»
«L’ho colpito professore… Ho colpito Mew…»
«E c’era bisogno di fare tutto questo disastro? Per poco non mi distruggevi il laboratorio.»
Ma Mewtwo non ascoltò le critiche del professore.
Era troppo concentrato su Mew.
«Allora? Mi hai sentito?»
Mentre il professore continuava a conversare con la creatura artificiale, Mew si fece vedere.
«Adesso non ti nascondi più?» fece Mewtwo con ghigno divertito.
«Con chi stai parlando?»
Una volta girato lo sguardo, anche il Professor Oak poté vederlo.
Non credeva ai suoi occhi.
Il pokémon più raro della regione di Kanto si trovava proprio dinanzi a lui.
«Che cosa sei venuto a fare qui, Mew?»
Ma il pokémon si limitò a fare dei piccoli suoni.
Egli non riusciva a parlare come sua fratello.
Ma Mewtwo lo capiva lo stesso
«Che sta dicendo?»
«Vuole portarmi al di là delle montagne di questa regione… Vuole conoscermi meglio…»
«Perché?»
«Perché io e lui ci apparteniamo…»
Improvvisamente, Mew uscì fuori dal laboratorio del professore.
«Adesso dove sta andando?»
«Vuole che lo segua… Ora che mi ha ritrovato, non mi darà mai più pace…»
«Allora vai con lui.»
«Ma professore, io voglio rimanere qui con lei…»
«Non ce ne sarà bisogno… Il tuo posto è insieme al tuo fratello e agli altri pokémon selvatici. Non con me.»
«Ma con lei avevo trovato una famiglia che mi potesse volermi bene come se fossi stato un pokémon come tutti gli altri…»
«Lo so. Ma sotto sotto, anche tu sai che questo non è il tuo posto…»
Mewtwo rifletté un attimo.
«Purtroppo avete ragione…»
«Non ti sto mandando via. Ti prego di non fraintendermi.»
«No, lo capisco… Spero solo che dopo il mio viaggio, lei mi possa accogliere di nuovo qui.»
«Certo! Mi troverai sempre qui a sbrigare le mie faccende e a studiare altre specie di pokémon.»
La creatura artificiale fece un cenno d’assenso a suo fratello, dicendogli che sarebbe andato con lui.
«Grazie mille, professore. Per tutto quello che ha fatto per me. Non lo dimenticherò mai.»
Il professore, commosso, non riuscì a dire una parola, vedendo scomparire Mewtwo nel buio della notte.
   
 
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