Crossover
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Autore: S05lj    03/02/2018    0 recensioni
Un grande classico, l'Iliade, molto rivisto e rivisitato da alcuni dei personaggi più famosi di anime/manga, telefilm e film.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6
Il Ritorno dei Jedi


-I Jedi devono tornare a combattere! - Tutti guardarono stupiti Tsunade.
-Che ti sei fumata? - Gli chiese Eddard.
-La canna. - Rispose lei. -Ma questo è un altro discorso. Non possiamo continuare a combattere senza di loro. Ci servono, e con le loro spade laser fanno un bel gioco di luci. -
-Ma come possiamo fare a convincerli? - Chiese Raul.
A quella domanda tutti si voltarono verso Qui Gon, osservandolo intensamente.
-Perché state guardando tutti me? - Chiese il maestro Jedi vagamente preoccupato.

Qualche secondo dopo Qui Gon stava camminando verso l accampamento dei Jedi.
-Stupido consiglio di guerra, con il suo stupido piano, per quegli stupidi Jedi. - Brontolava mentre prendeva a calci dei sassolini sulla spiaggia.
Arrivato davanti alla tenda di Obi Wan fece un profondo respiro e bussò.
-Ciaaaaooo. - Disse subito lascivo Obi Wan uscendo fuori e aprendosi di più la toga per far vedere più pelle possibile del petto. -Finalmente ti sei deciso a venirmi a trovaaaare. - Così dicendo cominciò ad alzare e abbassare le sopracciglia in continuazione, lanciargli bacini e ammiccamenti vari.
Qui Gon dovette reprimere un coniato di vomito.
-Mi manda Raul. - Disse subito, cercando di non vomitare anche l'anima. -Ascolta Obi Wan devi convincere i Jedi a tornare a combattere. -
-E io potrei anche farlo... - Altri ammiccamenti, lancio di baci e così via. - ...ma sono rimasto tanto offeso quando l'altro giorno... -
-Ma non ero io. -
-Non cambia niente. - Rientrò in tenda facendogli cenno di seguirlo.
Prima di entrare Qui Gon si fece il segno della croce, e un fulmine, partendo dal cielo limpido lo fulminò in pieno.

Nell Olimpo
-Perché lo hai fatto? - Chiese Nettuno, mentre gli altri Dei erano impegnati a tenere fermo Zeus che tentava di arrivare alla federa con le saette.
-Brutti blasfemi! Gli insegno io a tentare di uccidermi! - Sbraitava il padre degli Dei.

Nella tenda di Obi Wan Kenobi&
Qui Gon ancora sotto shock per il fulmine a ciel sereno stava cercando di darsi una spiegazione, quando Obi Wan lo riportò alla realtà.
-Allora... io potrei intervenire tramite il consiglio Jedi per convincerli a tornare in guerra, già che gli ho convinti a ritirarsi, non sarà certamente un problema per me. Ma in cambio... - Altri ammiccamenti vari, di dubbio gusto e natura. -... voglio che tu faccia una cosuccia per me. Ma non sarà breve... né piacevole... -

Sulle spiagge di Troia
Jagger stava giocando a streep-poker con Tsunade, perché sapendo della sua sfortuna cronica al gioco d azzardo, sperava di riuscire a vedere finalmente una donna nuda, purtroppo per lui, si era unito al gioco anche Ulisse, che invece aveva un culo che non lo saltava neppure un cavallo, con il risultato che il povero maestro di Hokuto era letteralmente i mutande, mentre Tsunade era ancora vestita, perché Ulisse gli aveva prestato i vestiti di Jagger.
-Come fate a giocare in un momento come questo?! - Eddard non riusciva a stare fermo e si muoveva nervosamente avanti e in dietro. -Non ci pensate a Qui Gon? -
-Non rischia niente. - Rispose di rimando Tsunade. -Ulisse, mi servirebbe un altro prestito. -
-Non rischia niente?! - Eddard allargò le braccia sconvolto. -Obi Wan pretenderà una qualche sorta di pagamento, per convincere il consiglio Jedi a rientrare in guerra. - Finalmente i 3 smisero di giocare e si voltarono quasi sconvolti verso il lord di Grande Inverno.
-Conoscendo Obi Wan... - Jagger balzò in piedi. -Dobbiamo salvare Qui Gon prima che sia troppo tardi! - Jagger scattò e cominciò a correre velocemente, sempre in mutande verso l'accampamento Jedi.
-Jagger! - Gridavano gli altri cercando di fermarlo, per fortuna poco prima che entrasse nei confini Jedi, Eddard gli si lanciò addosso placcandolo a terra.
-Ma che ti prende? - Chiese furioso il maestro di Hokuto.
-Stupido! - Lo ammonì il lord. -Guarda cosa avviene a chi entra nell accampamento Jedi di corsa. -
In quel mentre giunse Wesker, che era appena fuggito da Yuda e stava correndo a perdi fiato verso la libertà. Appena entrò nei confini dell accampamento Jedi, uscirono allo scoperto, da ogni anfratto i maestri della Forza, urlando e agitandosi come scimmie lo afferrarono e lo trascinarono via.
Sconvolto Jagger rimase ad ascoltare le grida di Wesker mentre veniva trascinato non si sa bene dove o perché.
-Povero Qui Gon! - Tsunade si portò le mani alla bocca. -Che cosa gli staranno facendo! -
In quel mentre Qui Gon uscì dalla tenda di Obi Wan trascinandosi dietro l'allievo per la collottola, già malmenato a dovere, lo portò al centro del campo Jedi e cominciò a dargliene tante... ma tante... ma così tante che i fans del Signore degli Anelli, fecero in tempo a riguardarsi tutta la trilogia, lo Hobbit e rileggersi i libri.
Quando ebbe finito, rivolgendosi alla massa gelatinosa e informe, che un tempo era stato Obi Wan pronunciò le seguenti parole: -Avevi ragione Obi Wan, non è stato breve, e neppure piacevole, ma per te. - Gli piantò altri 2 calci e si voltò verso Yoda che spaventato, corse a telefonare a casa e scappò su di una bicicletta.
Divenuto il nuovo capo dell'ordine Jedi, Qui Gon Jinn, decretò che i Jedi sarebbero tornati a combattere.

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Frodo, era tutto mogio, perché cominciava a pentirsi di non averci provato con Aragorn, gli mancava davvero tanto quel moretto. Gli mancavano anche i lucenti capelli di Legolas, gli occhi azzurri di Boromir e la rude barba di Gimli.
Sam invece era al settimo cielo, finalmente il suo padrone tutto per se.
Quando ecco spuntare Gollum, che gridando come un ossesso di restituirgli il suo tessoro, saltò addosso a Frodo.
Sam incavolato come un bisonte riempì di mazzate Gollum, e si calmò solo quando si accorse che il tesoro agognato da Gollum era l'anello e non l'hobbit.
-Frodo uccidiamo questo essere disgustoso. - Disse Sam.
-Bello te. - Gli fece Gollum.
-Che begli occhioni. - Disse Frodo cominciando a gesticolare in modo effemminato. -Adottiamolo! -
-Ma... -
-Andiamo Sam! Adottiamolo! E così carino. -
Sam disgustato osservò Gollum che si addentava un pesce crudo e ruttava poderosamente spettinandoli entrambi e impuzzolentendoli di pesce.
-Se lo dici tu... -
Così i due hobbit adottarono Gollum, molto umanamente lo tennero al guinzaglio e non si preoccuparono minimamente dei suoi sentimenti, quando passeggiando per i resti di una città, incontrarono dei cavalieri che decisero che siccome era brutto che non si poteva vedere, era giusto pestarlo come l'uva.
-Si, si... tanto metto tutto in conto. - Bisbigliava tra se Gollum.
Il capo di quei cavalieri, era un ragazzone dai capelli castani.
-La tua faccia non mi è nuova, assomigli a qualcuno che conosco... - Frodo si massaggiò la bazza pensieroso. -Non mi viene in mente chi, ma sicuramente è uno che mi attizza parecchio. - E gli saltò addosso cercando di slinguazzarselo un pochino. Sam subito dietro gli si attaccò ad una gamba facendogli il cangurino.
Quello gli piantò un gancio destro ad entrambi e gli fece stramazzare al suolo.
-Come vi chiamate brutti pervertiti? -
-Io sono Frodo, e lui è Sam, e quello laggiù è Gollum. -
-Che eri frocio lo avevo capito... -
-Frodo. - Ribatté gelido l'hobbit. -Ecco chi mi ricordi... non solo di aspetto, ma anche come stronzaggine ci siamo vicini. Non è che per caso sei imparentato con un tizio di nome Boromir? -
-E' mio fratello. Io mi chiamo Faramir. - L'uomo si avvicinò ai due. -Conoscete mio fratello? Come sta? Che fa? -
-E chi lo ammazza... - Ribatté Sam per tranquillizzarlo.
-In verità, mi sa che lo hanno ammazzato gli Uruk-hai. - Disse Frodo. -Ho sbirciato nel copione sai... -
Faramir scoppiò a piangere come un pupo, scappando non si sa bene dove, con una canzone struggente che lo accompagnava nel suo percorso, qualcuno gli lanciò la Fiaccola Olimpica, già che c'era, così poteva fare qualcosa di buono.
Scappando, scappando, Faramir arrivò a casa, dove si diresse da suo padre, che nel frattempo stava facendo una dimostrazione di forza nel sollevare due bombole piene di gas, per far colpo sulle ragazzine, quando Faramir gli corse in contro piangendo e con la fiaccola Olimpica.
-Faramir ma porca pu... - Non fece in tempo a terminare l'imprecazione che entrambi saltarono in aria come fuochi di artificio.
Dopo tutto questo Sam e Frodo, ripartirono con una scrollata di spalle, seguiti da Gollum, che cominciò a meditare di sgozzarli nel sonno.

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A Troia
Le due fazioni stavano per scontrarsi, e questa volta decisero in uno scontro di Forza.
Nel vero senso della parola, infatti sul campo c'erano Jedi contro Sith.
Subito Darth Muller, prese il suo posto davanti a Qui Gon.
-Io faccio l'amore con il sapore. - Gli disse, tanto per mettere in chiaro le cose.
-Contento te... - Fece l'altro.
Palpatine si fronteggiò con Windu.
-Passa al lato oscuro della Forza, tanto nero, sei già nero. -
-Che c'entra? -
-Non lo so, si può provare. -
-Cosa? -
-A farlo entrare. -
-Dove? -
-Dimmelo te. -
-Ma cosa? -
-He... he.... he... -
Saltiamo a vedere cosa combinano Darth Fener, e Obi Wan.
-Finalmente ci incontriamo Obi Wan Kenobi. -
-Anche io ero stanco di chattare e basta. Allora che facciamo? Si fa un po' di conversazione prima o si passa subito al sesso? - Darth Fener capì troppo tardi che Obi Wan aveva intrapreso una relazione online con qualcuno che usava il suo nome come nick name, e purtroppo per lui, Obi Wan aveva anche preso diverse pasticche di viagra ed eccitanti vari, compreso 3 pinte di caffè e 7 Red Bull. In poche parole... era un assatanato.
Greavius non poté combattere per via dell'asma, il Conte Dooku era troppo vecchio e Ventres si stava asciugando i capelli.
Obi Wan costrinse Darth Fener alla fuga, che, nello scappare, colpì Windu, buttandolo di sotto da un incrociatore stellare.
Siccome aveva vinto Obi Wan corse da Qui Gon e cominciò a saltellargli davanti continuando a ripetere.
-Haivistomaestro, haivistomaestro, haivistomaestro...-
Qui Gon si distrasse per mandarlo a cagare e Darth Muller lo colpì con un cucchiaino.
Si... Darth Muller, mentre combatteva si stava anche mangiando uno yogurt, e quindi si era un attimino confuso.
Qui Gon crollò a terra tenendosi lo stomaco.
-NNOOOOOO!!!! - L'urlo disumano di Obi Wan fece inacidire lo yogurt di Darth Muller e più incavolati che mai ripresero a darsela di santa ragione.
Qui Gon a terra stava cercando di capire che cosa gli fosse avvenuto.
-Un medico! Presto! - Gridò Eddard prendendo la testa del maestro Jedi.
Arrivò Tsunade, che cominciò a strappargli la maglia e palparlo in continuazione alla ricerca della ferita. -Non vedo alcuna ferita! - Gridò istericamente portandosi le mani sulla testa e cominciando a strapparsi i capelli, mentre enormi lacrimoni cominciarono ad inondare la spiaggia.
-Toki! - Gridò Ken.
-Relax. - Fece il maestro di Hokuto arrivando con passo flemmatico e molleggiante. -Ci penso io... penso a tutto io. - Disse mordendo una mela, ma un pezzetto gli andò di traverso e attaccò a tossire senza ritegno accasciandosi a terra pure lui.
-Credo di stare meglio... - Fece Qui Gon notando che il dolore stava passando.
-Zitto! - Gli gridò Eddard. -Quando non senti più dolore vuol dire che stai per morire! -
-Ma in verità credo... -
-Non seguire la luce! - Urlò Raul afferrandolo per le spalle.
-Ho chiamato un sostituto. - Jagger stava sospingendo un tizio vestito come Toki, con i capelli neri e sguardo da maniaco.
-Amiba?! - Chiesero tutti.
Amiba cominciò a leccarsi i baffi e muovere le dita con occhi da pazzo. -Vediamo quale tsubo pigio... -
Qui Gon cominciò a dimenarsi, e Amiba per sbaglio pigiò uno tsubo a Eddard, che lo fece ringiovanire di 5 anni. L'uomo del nord, non avendo capito cosa fosse avvenuto, nel dubbio... lo decapitò.
Si fece avanti allora Lady Isabel che si inginocchiò di fianco al maestro Jedi, parlando estaticamente.
-Non ti preoccupare... io sono una Dea. Dimmi cosa ti è avvenuto. Ci penserò io a salvarti la vita. -
-In verità non lo so... -
Con fare solenne Lady Isabel gli alzò la mano che teneva sullo stomaco. -Ti ha colpito? -
-Si ma adesso... -
-Lascia fare a me. - Lady Isabel gli dette un bacino sulla bua. -Meglio? Ti fa male da altre parti? -
Qui Gon dovette fare un enorme sforzo di volontà, ma scosse la testa. -No... sto bene... grazie. -
Però tutti gli altri intorno a lui avevano cominciare ad accusare dolori nei punti più disparati. Per fortuna Raul a suon di scapaccioni e calci in culo, riportò l'ordine tra le truppe.
Nel frattempo Obi Wan e Darth Muller continuavano a combattere con calci rotanti, salti mortali, piroette e altri versi acrobatici, sull'orlo di un enorme pozzo profondissimo di cui nessuno conosceva l'utilità. Alla fine arrivò di corsa Leonida che piantò un calcio frontale a Darth Muller, gridando:
-QUESTA E SPARTAAAA!!!!! -
E lo gettò di sotto dal burrone.
Obi Wan ne approfittò per prendersi tutto il merito e andò sotto le mura di Troia a gridare:
-Io ho ucciso Darth Muller! -
E continuò così per tutta la notte, incurante addirittura delle secchiate, di quella che per norme igieniche sanitarie chiameremo acqua, finché stufi di sentire tutta quella confusione, i troiani non lo fecero arrestare e prelevare dai giocatori online di Battlefield, che si occuparono di lui a modo loro. Ovvero trucidandolo.

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Nel frattempo il resto della compagnia incontrò nuovamente Gandalf, e tutti contenti andarono ad abbracciarlo.
-Boromir... e sposta quel corno! -
-Ma se ce l'ha Legolas il mio corno. -
Spaventato Gandalf si divincolò dal suo abbraccio. -Allora è peggio di quello che credessi. -
-Andiamo... era un abbraccio tra maschi... -
-Si, si, ma la prossima volta vai ad abbracciare Legolas. -
-Ma che ho fatto? - Chiese l uomo di Gondor.
Passò di li Gimli che gli fece il gesto del ti tengo d occhio.
-Gandalf! - Gridò Aragorn. -Ma tu sei bianco! Questo vuol dire che il tuo potere si è accresciuto oltremodo! Questo vuol dire... -
-In verità Aragorn ho solo portato i vestiti in lavanderia e mi sono fatto una doccia. - Ridendo come un ebete Gandalf si grattò la nuca. -A quanto pare non ero grigio perché debole, ma ero semplicemente sporco. Uuuh Ava come Lava! -
Aragorn crollò a terra. -Basta! Non ho più nessuna certezza! Non so più che cosa avverrà! Che ne sarà di noi?! -
-Boromir... vai a consolarlo. - Gli disse Gandalf.
-Cosa? Perché sempre io devo consolare chi piange? -
-Perché sei il più sensibile tra noi. -
-Sensibile un corno. -
-Boromir... mi faresti vedere il tuo corno? - Aragorn tirò su con il naso. -Sono sicuro che dopo starò meglio. -
-Tieni. - Boromir gli dette il corno e riprese a litigare con Gandalf.
Aragorn, con il corno tra le mani sospirò affranto.
-Non la vuol proprio capire l'allusione. -

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A Troia.
Saruman era furioso e di malo umore si era rinchiuso nella sua camera ad ascoltare musica Heavy Metal ed aveva tappezzato la porta con cartelli di vietato l'accesso e pericolo di morte.
Souther si massaggiò il mento pensieroso. -Le cose ci stanno sfuggendo di mano. -
-Il ritorno dei Jedi proprio non ci voleva. - Disse anche Rey, appoggiandosi al muro.
-Il rispetto si conquista con la paura! - Urlò Re Robert alzando un pugno in aria.
-Che c entra? - Gli chiese il maestro di Nanto.
-Niente, ma dirlo faceva la sua porca figura. A proposito di figure porche, qualcuno ha visto mia moglie? - Tutti si strinsero nelle spalle, mentre una freccia andava a conficcarsi proprio sopra la testa di Re Robert, che non accorgendosene, si voltò e andò alla ricerca della moglie, mentre camminava altre frecce si conficcavano nel muro al suo passaggio. Rei e Souther alzarono lo sguardo notando Cercei sulle mura con un arco tra le mani che lanciò un imprecazione vedendo sparire Re Robert dietro una porta. -Forse il problema sta in questo. - Gli fece notare Rey. -
-Cioè? -
-Invece di coalizzarci contro Raul e i suoi uomini, pensiamo a farci le scarpe tra noi. -
Souther si strinse nelle spalle. -Vengono da Game of Throne, sperare di dissuaderli dal tentare di uccidersi è un po come sperare che ebrei e musulmani facciano la pace giocando a Risiko. -
-Una cosa è certa. Finché siamo dentro queste mura... non ci può accadere niente. -

Intano nell accampamento sulla spiaggia...
-Una cosa è certa... finché possono rinchiudersi dietro quelle mura, non possiamo fare niente. - Disse Raul pensieroso. -Dobbiamo trovare il modo di entrare. - A quelle parole tutti si voltarono verso Ulisse, osservandolo con insistenza.
-State aspettando che io dica qualcosa? - Chiese il Re di Itaca.
Toki agitò le braccia. -Il cavallo di Troia... entrare nella città... -
Ulisse lo guardava sconvolto. -Questo dovrebbe aiutarmi a capire, immagino... -
-Toki... tanto se lo aspetteranno il cavallo di legno, dobbiamo inventarci qualcosa che ci permetta di entrare. - Raul era pensieroso.
-Io direi che più di qualcosa che ci permetta di entrare, qualcuno in grado di far cadere Troia. - Fece notare Qui Gon massaggiandosi il mento. -Se cadesse la città, anche se i due hobbit non riuscissero nell impresa di distruggere l'anello, Sauron sarebbe comunque privo di difese. -
-Sei un genio! - Raul balzò in piedi alzando una mano verso il cielo. -Conosco le persone che fanno al caso nostro! -

Dentro le mura.
Saruman era uscito come una furia dalla sua camera e si diresse a passo svelto verso la sala delle riunioni, dove i suoi alleati stavano giocando a freccette con Joffrey legato ad un tiro a segno.
-Ma vi sembra il momento di giocare a freccette?! - Urlò furioso.
-E sempre l'ora di legare Joffrey e giocarci a freccette. - Disse Souther.
-Un po come i Pavesini. - Disse Re Robert, ovviamente mangiando qualcosa, poi visto che glie ne era caduto uno, si chinò per prenderlo proprio nello stesso istante in cui Cercei arrivava di corsa con una spada per tagliargli la testa, ovviamente lo mancò piroettò su se stessa e chiappò Jamie che si stava smaltando le unghie dei piedi, decapitandolo. Accortasi di aver fatto danno, posò la spada a terra e scappò velocemente fuori gridando. -Non mi prenderete mai! - E si gettò dalla finestra.
Re Robert, ovviamente non si era accorto di niente e si rialzò soffiando sul pavesino e mangiandoselo.
Passato il momento di sbigottimento generale Saruman tornò al discorso precedente.
-Voglio che mi procuriate un Death Note. -
-Si mangia? - Chiese subito Re Robert.
-No! - Fu la risposta glaciale dell'altro. -Se ci scrivi un nome sopra, poi quello muore. -
-Una scheda elettorale, insomma. - Sentenziò Rei.
-Manderò un messaggio a Orochimaru e gli dirò di portarmelo. - Ridendo istericamente, poiché sull'orlo di una crisi di nervi, Saruman si voltò e se ne andò, lasciando i suoi alleati al gioco di prima.


Note dell'autrice
Salve a tutti,
mi sembra doveroso scusarmi con tutti coloro che stavano leggendo questa storia per la mia scomparsa.
Dopo mesi... ma forse anche un annetto buono, torno nuovamente a scrivere su questo sito e pensavo che fosse d'obbligo continuare questa storia. Spero di non essermi arrugginita troppo, e di riuscire a mantenere la storia come l'avevo cominciata, senza pretee, per l'amor di Dio, ma con la speranza, sempre, di strappare qualche sorriso.
Ciao a tutti, e alla prossima.
  
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