Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Dimensione del testo
A A A
Che ho perso il sonno, l’appetito, la partita, il tuo compleanno, le speranze, la voglia di vivere, la bussola, la strada, la stima, il mio maglione preferito, il tuo ultimo esame all’università, il coraggio di dirti che mi fai piangere ancora, il biglietto dell’autobus per venire da te, la ragione, il senso dell’umorismo che tanto non capivi, la memoria delle cose brutte, i motivi per cui vuoi rompere con me, l’ultima canzone alla radio di Tiziano Ferro, le tue mutande di pizzo preferite dimenticate nel mio cassetto, la dignità, la carta di credito con cui comunque non ho potuto comprare il tuo amore (quindi meglio così), le carte da briscola, la testa per te.
Ma mai ho perso le parole. Semplici, complesse, nude, crude.
arole per descriverti che si scrivono da sole.
Parole di gioia e di dolore appiccicate, vicine nella stessa frase, stonate, come noi due, senza punti e virgole a dividere i loro litigi.
Tu le leggi e ti incazzi perché non è grammaticalmente corretto.
Ma le parole sono libere.
Come vorrei esserlo ancora io.
Leggi queste parole e non ne trovi.
Alzi lo sguardo e trovi i miei occhi.
Avvicinati alle mie labbra e baciale.
Magari qualche parola vi si poserà sopra.
Qualche altra rimarrà incastrata li fra la pelle, fra un morso, fra un sorriso, una linguaccia, un broncio.
Mentre qualche altra scapperà e si perderà alle tue orecchie. Sono quelle che non si ha avuto il coraggio di pronunciare.
Quelle che prima fanno bene e poi male.
Quelle che ti martellano la testa finchè lei non si convince e resta.