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Autore: Uptrand    05/02/2018    12 recensioni
In questa raccolta di one shot si vedrà come la vita è proseguita e cambiata per Olivia Williams Shepard, ora al comando dei reggimenti I.D.G. dal II° al VII°, e per altre vecchie conoscenze della squadra della Normandy SR3. Per quanto sia seguita la pace alla guerra contro i grigi, vi è sempre qualcuno pronto ad approfittatore della debolezza momentanea in cui si trova la comunità galattica.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quina Falso era una Turian e comandante del III° reggimento I.D.G. , quello formato dal popolo Turian. Dopo una brillante carriera nell'esercito della Gerarchia Turian, dove aveva raggiunto il grado di capitano, aveva deciso di servire nell'Iniziativa di Difesa Galattica. 
In volto, secondo le tradizioni della sua razza, aveva un tatuaggio che consisteva in due linee verdi oblique inerenti alla sua colonia d’origine.
Quando qualcosa la irritava non riusciva a non lanciare insulti. Era il suo modo di scaricare lo stress, nonché causa della maggior parte delle critiche che le erano state rivolte come ufficiale. 
Ignorava che tra i soldati circolava online un file contenente tutti i suoi insulti, il suo ideatore era sconosciuto, che veniva aggiornato una volta al mese. 
« Grandissimi figli di tesenter! Credevo fossero solo pile di adrem da 200 Kg, invece sono pile da 200kg di adrem che sanno pensare. » disse scocciata, facendo scocchiare le mascelle. 
Come ogni altro membro della sua razza, aveva lineamenti slanciati, denti simili a quelli di un coccodrillo, uno spesso carapace la proteggeva dalle radiazioni del mondo d'origine del suo popolo. Essendo una femmina, la nuca era priva di creste. 
Nelle mani aveva tre dita, due lunghe dita proporzionalmente spesse e un pollice opponibile. Tutte con un artiglio terminale.
« Adesso che facciamo? » chiese la sua interlocutrice, la sciamana Zrek Peggi del clan Zrek. 
Era una Krogan, una razza di grossi rettili corazzati, dotata di poteri biotici. Aveva deciso che avrebbe svolto meglio il proprio ruolo di guida spirituale presso i guerrieri Krogan che avrebbero formato il V° reggimento. 
Era vissuta per cinquecento anni, ed era solo a metà della sua vita. 
Aveva visto il suo popolo ridotto allo sfacelo sotto il flagello della genofagia, ma adesso che le cose stavano andando bene per Tuchanka aveva deciso di impegnarsi per garantire ai Krogan un futuro di pace insieme alle altre razze.
Essi non avevano navi da guerra, scelta che condivideva utile per non condurre nuovamente in tentazione della guerra la sua razza, per questo avevano bisogno dell’aiuto degli altri reggimenti. Per tale motivo il numero degli effettivi del V° era dimezzato, non avendo personale di stanza sulle navi. Era composto da duemilatrecento elementi, contro i cinquemila che componevano il personale, di terra e navale, degli altri reggimenti. 
Mettendo da parte i vecchi rancori, Turian e Krogan riuscivano ora a collaborare e anche a condividere la stessa nave. Stavano stretti ma la missione sulla carta risultava breve, il numero delle risse forse era al di sopra della media, ma niente che portasse a conseguenze più serie di qualche settimana di punizione.
Il disappunto di Quina era dovuto alla loro missione, dopo la scoperta di un laboratorio su Sairat in cui gli Yahg conducevano di nascosto esperimenti su bambini di ogni altra razza, avevano ricevuto l’ordine dall’ammiraglio Olivia W. Shepard di dirigersi verso Thega, colonizzato degli Yahg e unica loro fonte di eezo, per metterli sotto pressione. 
Ogni canale diplomatico con loro era al momento chiuso, facendoli vivere totalmente isolati. Raramente si era visto una Yahg o una loro nave in giro per i Sistemi Terminus.
Il loro mondo d'origine si trovava nel sistema Ploitari nella nebulosa Hourglass, questa possedeva quattro sistemi e i tre rimanenti erano: Faryar, Osun e Sowilo.
Quello di provenienza degli Yahg era il più isolato dagli altri e in particolare da Osun, dove era presente il portale galattico di questo ammasso e perciò d’importanza chiave.
Solo di recente questa razza aveva raggiunto la spazio, sebbene alcuni servizi segreti riferissero che già durante la guerra contro i Razziatori erano sul punto di riuscirci.
Dalla sua fine era passato almeno un trentennio ma gli Yahg non avevano dato alcuna notizia di se. Solo l’avvistamento di un paio di navi sconosciute, in seguito riconosciute come loro, fece si che si decidesse di indagare sul loro sviluppo.
Il primo contatto fu nel 2125, ben prima della guerra contro i razziatori, gli ambasciatori della Consiglio furono massacrati.
Gli Yahg si erano evoluti dal predatore dominante del pianeta Parnack. Dalla corporatura enorme avevano quattro occhi per lato, otto in totale, particolarmente sensibili nel rilevare e prevedere movimenti.
Questo permetteva agli Yahg di leggere perfettamente il linguaggio del corpo, indipendentemente dalla specie.
Socialmente gli Yahg avevano una forte sensibilità verso la gerarchia, una volta stabilito il capo  tramite dinamiche sociali o l’uso della forza bruta ubbidivano fedelmente a qualsiasi dei suoi ordine.
Compreso dall’atteggiamento dei delegati che questi si consideravano superiori, sfidando quindi l’autorità dei capi Yahg.
Questo provocò l’attacco, la conseguenza fu la rottura di ogni rapporto e l’isolamento del pianeta su ordine del Consiglio.
Dalla nuova indagine risultò che essi avevano raggiunto e colonizzato in minima parte il pianeta Thega, anch’esso nel loro stesso sistema, ottenendo un accesso fondamentale a una seppur minima quantità di eezo.
Il pianeta possedeva giacimenti piuttosto poveri, ma esso era indispensabile per usare i portali e navigare nello spazio. 
Senza di esso la navigazione nello spazio era limitata, simile a quella esistente sulla Terra prima della scoperta delle rovine prothean su Marte. Dove per raggiungere i pianeti più vicini, sarebbero stati necessari anni invece che ore.
Tuttavia, dimostrando una perfetta organizzazione della società puntarono senza esitazione all’esplorazione del proprio sistema, facendo partire più missioni spaziali verso pianeti diversi.
La stretta organizzazione della loro cultura faceva si che il popolo Yahg si muovesse con una sola volontà verso gli obiettivi stabiliti dai suoi capi.
Altro fattore importante fu il raggiungimento del pianeta Zanethu, il pianeta era abitabile, mediamente ricco di risorse ma privo di eezo. In compenso aveva per loro un altro tesoro importante: il relitto della nave umana  MSV Estavanico.
Una vecchia nave mercantile senza nulla di particolare se non la sua storia, il suo equipaggio era stato assalito da mercenari del Branco Sanguinario e soldati vorcha. Dalla data riportata, quello doveva essere stato il primo contatto umani-vorcha. 
Il relitto fu rinvenuto dal comandate John Shepard che avvisò l’Alleanza, questa mandò qualcuno a recuperare il necessario per un museo, in modo che altri sapessero della storia di questa nave.
Il resto fu abbandonato, essendo privo di valore. 
Per gli Yahg quel vecchio mercantile fu di estrema importanza trovando un motore a eezo, che per quanto danneggiato e vecchio, fu fonte di importantissime informazioni. 
Ma lo sviluppo tecnologico di questo popolo, fu condizionato anche da un altro importantissimo fattore ignoto quasi a tutti. 
Nel 2125 la tecnologia degli Yahg era paragonabile a quella del xx secolo sulla Terra, nel 2186 e anno dell'invasione ad opera dei razziatori erano sul punto di completare la loro prima nave spaziale.
Aiutati in questo dal pericolo mercante di informazioni noto come l’Ombra, la cui organizzazione era uno dei poteri forti della galassia.
Quello che si ignorava era che uno Yahg catturato dall’Ombra ne prese il posto, sostituendo il suo predecessore. Sorte toccata a chiunque rivestiva quel ruolo, sempre ucciso e rimpiazzato dal suo successore.
Fedele al suo ruolo nella società Yahg fornì al suo popolo avanzate notizie scientifiche, informandoli sulle varie specie che popolavano la galassia.
In cambio la sua posizione nella società di Parnack si elevò, aspetto per lui di primaria importanza.
Quando essi partirono per lo spazio erano meglio informati di chiunque lo avesse mai fatto. Conoscevano già quali razze lo dominavano, oltre ad avere informazioni sui pianeti vicini e altri dati spaziali.
Le missioni verso Thega e Zanethu non furono a caso, ma dirette a impadronirsi degli importanti tesori che sapevano possedere grazie all’Ombra.
Ma l’eliminazione dello Yahg mercante di informazioni, ad opera del comandante Shepard e di Liara T’Soni, gli convinse ad aspettare. Sapevano dei Razziatori, del pericolo che essi comportavano, ma erano anche consci che se le altre razze avessero avuto la meglio sarebbero sempre e comunque rimasti indietro.
La disparità di forze a loro sfavore era evidente, ma questo non li scoraggiava.
Il controllo della galassia aspettava senza dubbio a loro.
Le altre razze agivano in maniera caotica e disunita, gli Yahg lo facevano consci di agire per il bene della Dottrina, elemento cardine della società e del loro governo noto come Dominio.  
Essa si basava su un dogma assoluto che metteva l'individuo Yahg al centro dell'universo. 
 
La flotta, di una quindicina di fregate, del III° I.D.G. con a bordo il V° era ferma appena al di fuori dello spazio del sistema Osun.
A bloccarle il passo una flotta di una decina di navi del Dominio Yahg. Erano arrivati per la via più diretta dal portale, niente di strano che li avessero intercettati o forse erano semplicemente li di guardia. 
Qualsiasi fosse il motivo il risultato non cambiava e non era nemmeno quello il problema. 
Non erano una decina di navi tecnologicamente arretrate a fermare la flotta dell’esercito comunitario, ma il messaggio ricevuto da esse.

Se lo spazio del Sistema Ploitari sarà violato il Dominio Yahg considererà questo un atto di guerra, a cui seguirà una immediata reazione. Tale decisione è conforme alle leggi del Consiglio della Cittadella, che considerano il sistema natale di ogni razza come inviolabile.
 
Il messaggio faceva riferimento a una legge per cui il sistema originario di provenienza di una razza era considerato di suo possesso, appena questa otteneva la capacità di navigare nello spazio usando i portali.
Un esercito agli ordini del Consiglio avrebbe fatto una ben brutta figura a infrangere tale regola, dopo che questa non solo gli era stata ricordata ma comunicata attraverso extranet ovunque.
La stampa in quel momento ci stava andando a nozze, a sapere che le forze I.D.G. erano sul punto di far iniziare una guerra.
Per di più nei Sistemi Terminus, in un ammasso molto lontano dal confine dello Spazio del Consiglio. Si rischiava una serie interminabili di incidenti politici che avrebbero potuto destabilizzare pericolosamente tutta la regione.
Quina era incerta sul da farsi, non poteva rischiare l’inizio di una guerra ma andare semplicemente via avrebbe dato un’immagine di debolezza che non poteva permettersi.
Erano stati inviati alcuni messaggi alle navi del dominio Yahg, ma nessuna risposta era giunta.
Non sembravano intenzionati a comunicare.
« Che pensi di fare? » chiese Peggi.
« Nessun consiglio da darmi? »
« Dammi una battaglia di terra, dopo avrai tutti i consigli che vuoi. »
La Turian sorrise a quell’affermazione « Ho mandato un messaggio all'ammiraglio, mi chiedo che decisioni prenderà. Spero ci ordini di avanzare, anche se questo ci farebbe fare la parte degli invasori cattivi. »
La Krogan scrollò le spalle « Gli Yahg facevano esperimenti su dei cuccioli, trafficano in tecnologia illegale di razziatori e noi saremo i cattivi? Al diavolo l'opinione pubblica, hai duemila guerrieri Krogan a bordo, invadiamo Parnack e saccheggiamolo. All'ammiraglio possiamo dire che è stato un incidente occasionale. » Affermò con una risata finale.
« Bel piano, peccato non sia realizzabile. »
« Signore! » Chiamo un addetto alle comunicazione « Una trasmissione dell'ammiraglio Shepard! »
« Bene. Canale? » Chiese con calma lei.
« Nessuno, è un semplice messaggio di testo dice “ Proseguite con la missione. Siete autorizzate all'uso di una risposta armata nella misura in cui la ritenete necessaria” »
*****
Olivia si stava preparando a partire, aveva lasciato un messaggio per suo marito e figli. Davanti a uno specchio pensò di essere pronta, la sua divisa bianca creava un contrasto bello a vedersi con i suoi capelli rosso fuoco. 
Aveva preso una decisione immediata, non c'era stato il tempo per coinvolgere il Consiglio. 
Solo venti minuti prima le era arrivato il messaggio ad alta priorità di Quina, appena una decina di minuti dopo alla galassia era arrivato il comunicato del Dominio Yahg.
Gli I.D.G. cercavano di invadere il loro settore d'origine, per impedirlo si sarebbero difesi.
Avevano ribaltato la situazione, raccontando meta della verità. 
Stava rischiando molto e lo sapeva, non solo la sua carriera di ammiraglio I.D.G. ma anche lo scoppio di un conflitto.
Ma c'erano dei principi e degli ideali che era pronta a proteggere, al di là degli interessi politici. 
Se davvero non era in grado di impedire che gli Yagh svolgessero esperimenti disumani su dei bambini, presi dalla miseria più totale e venduti a loro, significava che quel lavoro non faceva per lei. 
Bussarono alla porta, quando questa si aprì un attendente Salarian le si avvicinò per dirle qualcosa ma lei lo anticipò « Il Consiglio mi vuole sulla Cittadella. »
« Sissignore! »
« Comunicate al IV° reggimento che deve stare in pre-allerta. »
« Agli ordini! »
Si avviò verso i moli dove l'attendeva la sua vecchia nave: la Normandy SR3. 
***** 
« Sentito gli ordini dell'ammiraglio? Pronti a dar battaglia! Comunicate alla flotta: schieramento lima 23. » Ordinò a gran voce Quina, attorno a lei tutti si muovevano freneticamente ma con ordine e precisione. 
Solo Peggi rimaneva immobile, conscia che quello non era il suo campo di battaglia. Le fregate I.D.G. più piccole ma molto più agili e veloci, forti del vantaggio numerico, si allargarono in una formazione aperta contro le ben più massicce navi degli Yahg. 
Queste avevano la forma di un grosso martello squadrato, a cui erano state aggiunte delle ali. Dalle analisi delle loro caratteristiche, era la prima volta che si aveva l'occasione di analizzare navi da guerra Yahg, sembravano incrociatori pesanti ma questo non implicava da parte loro una maggior potenza di fuoco, dato il divario tecnologico in anni. 
« Signore! » - esclamò un operatore - « Movimento nella formazione Yagh! »
« Cosa succede? » domandò Quina avvicinandosi.
« Hanno rotto la formazione, sembra si stiano ritirando. La prua delle loro navi è orientata a destra, rispetto a noi. Si sono messi in una rotta trasversale rispetto alla nostra. »
« Che stanno facendo? » mormorò lei. 
Per i successivi cinque minuti la tensione sul ponte di comando fu palpabile, nessuno parlava se necessario. Quina stava silenziosamente in piedi, fissando la mappa tattica. 
La formazione Yahg stava passando alla destra del suo schieramento, aveva scudi abbassati e armi disattivate. Non davano segno di voler combattere. 
Nei successivi due minuti questa la superò e fu fuori dalla portata delle loro armi. Tutto quello che Quina disse fu « Non mi piace, proprio per niente. Mi sento presa in giro. » 
Sapeva solo di non aver nessun motivo, per inseguire o attaccare gli Yahg. 
« Navigatore! » Chiamò facendo scattare l'ufficiale in questione « Ordini alla flotta di avanzare verso Thega, a metà della velocità con cui si muovono le navi Yahg. Tenete i nostri sensori su di loro, finché possiamo. Scansionate tutti i canali di comunicazione, civili o militari non importa, al minimo segnale di pericolo voglio essere avvisata. »
Peggi le si avvicinò « Non ti fidi e neanch'io. »
Mezz'ora dopo sembrò che il fato avesse deciso di darle ragione, quando le arrivò un messaggio urgente da un sottoposto « Rilevata comunicazione d'emergenza! La colonia Salarian di Erinle è sotto attacco! Il messaggio parla di pirati Yahg! »
I suoi ordini furono immediati « Alla flotta, invertire la rotta, direzione Erinle, massima velocità. Navigatore, portaci su una rotta diversa da quella fatta finora. Non mi stupirei, se questi bastardi ci stessero aspettando sulla via del ritorno. Comunicazione, inviate un rapporto all'ammiraglio. » - Si voltò verso la Krogan « Se gli Yahg sono sbarcati, toccherà ai tuoi guerrieri difendere la colonia al suolo. »
« Ottimo, mi stavo annoiando. » Commentò lei, affiancandola a una mappa a cui Quina si era avvicinata « Eccome come farei, non posso farvi sbarcare e ingaggiare il nemico in contemporanea.  Cinque minuti prima di arrivare a destinazione, il V° reggimento salperà usando  tutte le navette che abbiamo a disposizione. È un bene che l'ammiraglio mi abbia ordinato di portare il necessario per uno sbarco veloce, sembra quasi sapesse i problemi che avremo affrontato. »
« Pensavo la medesima cosa, come l'utilità di far unire il V° reggimento al tuo. Credo che lei si aspettasse problemi, voleva essere pronta. »
« Allora non deludiamola. La mia preoccupazione è l'impossibilità di far sbarcare il V° reggimento per intero. Stipandovi stretti, possiamo sbarcare meta dei tuoi guerrieri Krogan alla prima ondata. Il difficile viene dopo, far sbarcare quelli che rimangono e le truppe di terra del mio reggimento.  È probabile un elevato fuoco di soppressione sulla colonia e nelle vicinanze, il rischio per le navette è enorme. »
« Non mandare i rinforzi sull'insedimaneto, fai scendere le navette nell'atmosfera del pianeta, da li procederanno a volo radente verso l'insediamento. Gli Yahg non possono certamente tenere sotto tiro tutto la superficie. »
«  È fattibile, il contro è che la prima ondata non potrà ricevere rinforzi subito. Se va come credo, ci stanno aspettando. L'assalto è solo un pretesto per farci tornare indietro, tenendoci lontani dal loro sistema. Sarà anche una colonia esterna al governo Salarian, ma sono contraria ad abbandonarla per motivi politici. Stiamo tornado indietro su una rotta diversa, se funziona li cogliamo di sorpresa e la prima ondata delle forze di terra sbarcherà senza problemi, ma dopo resterà tagliata fuori. Qualsiasi aiuto esterno dovrà farsi largo tra le file nemiche, se hanno una forza d'invasione, oltre a un bombardamento dallo spazio. Sicura di farcela? »
« Siamo Krogan! Tu libera i cieli, al resto ce ne occupiamo noi. » Sentenziò Peggi con un sorriso.
« “Liberate i cieli”, mi piace come suona e credo darò questo nome all'operazione. » Rispose Quina, sorridendole a sua volta. 
 
La flotta Yahg, una decina di navi, era in orbita sopra all'insediamento principale e capitale del pianeta: Otow. Questa era l'unica vera città, mentre i restanti centri abitati erano poco di qualche paese o un insieme di edifici che sorgevano abbastanza vicini fra loro. 
Non era presente nessuna vera forza militare, tranne qualche navetta armata e una reparto di guardie per la pubblica sicurezza. Le attività svolte nell'insediamento erano di natura scientifica e ricerche sul miglioramento dell'ecosistema locale. Colpito negli anni precedenti da un'alga tossica, che rischiava di far estinguere ogni altra forma di vita autoctona. 
Non erano attrezzati per uno scontro militare di quel livello. Le navi stavano bombardando la città dallo spazio e numerose navette stavano scendendo sul pianeta. 
La contraerea era assente o era stata neutralizzata. 
Come da piano, i Krogan salirono sulle navette. Queste erano le HS-22, il nuovo modello di navette usato nella recente grigi. La loro caratteristica principale era l'elevata velocità. 
Salparono poco prima che la forza aereo spaziale agli ordini del comandate Falso intercettasse il nemico. 
Quindici fregate dotate di un motore estremamente potente rispetto alla dimensione della nave, garantiva un'elevata velocità e prestazioni al di sopra della media. 
Queste raggiungevano le 8000 t a pieno carico, con una lunghezza di 300 metri. Un equipaggio in media di 200 elementi, con possibilità di portarne fino a 300 sfruttando adeguatamente gli spazi.
L'armamento comprendeva un cannone principale 127 mm a prua, un sistema missilistico antinave, un sistema d'arma sofisticato per la difesa aerea a medio raggio, dei lancisiluri e portavano inoltre uno o due caccia monoposto a corto raggio. 
Erano dotate di diversi sistemi di contromisure elettronica sia a scopo difensivo che offensivo. Oltre a un sistema di lancio di falsi bersagli. 
Queste fregate di nuova concezione, volute dall'ammiraglio Shepard, avevano nella velocità e manovrabilità il loro punto di forza. 
L'ammiraglio non aveva mai considerato dimensioni e potenza di fuoco, come indicatori assoluti delle prestazioni di una nave. 
Sull'idea di creare una forza altamente mobile a adattabile aveva spinto per queste nuove navi, una via di mezzo tra una fregata e un incrociatore. Per altri un incrociatore in miniatura.
Quina sapeva tutto questo a memoria, ma non poteva evitare che questi pensieri le tornassero alla mente mentre si avvicinava alla formazione nemica. 
Una decina di navi, dalle analisi avevano un peso di 20000 t.
Il loro armamento pareva basarsi sopratutto sull'uso di cannoni pesanti da 300 mm, in genere tre per nave più altre armi minori. 
Tuttavia apparivano goffe e lente, la formazione chiusa che avevano assunto sembrava accentuare questa caratteristica. “Anche un po' troppo.” Penso fra se.
Abbassò lo sguardo sulla mappa tattica che aveva davanti.
I quindici segnali blu indicavano la sua flotta in avvicinamento a una decina di indicatori rossi, rappresentanti il nemico. 
Pallini verdi circondarono la flotta I.D.G. sulla mappa, erano i caccia decollati da ogni fregata.
Un allarme, picchi di energia da ogni nave nemica, diverse traccie energetiche estremamente potenti comparvero per pochi secondi, il tempo di raggiungere e colpire la sua flotta. 
Tutte le navi erano andate distrutte, gli indicatori blu erano spariti, rimanevano solo quelli verdi. 
Quina sorrise « Femek Keus! Avevano davvero un trucco, quei Ona-Ge! La loro lentezza era troppo palese. » - si rivolse agli altri ufficiali sul ponte - « Attuare il piano come previsto, flotta all'attaccò! » Ordinò soddisfatta, pensando che il suo diversivo aveva funzionato.
Usare falsi bersagli era una vecchia tattica, ogni capitano di nave che si rispetti la conosceva. 
Era una corsa continua, tra sviluppare sonde che riuscivano a ingannare i sensori e crearne di capaci di riconoscere l'inganno. 
Aveva supposto che i superati sensori della tecnologia Yahg avrebbero scambiato i falsi bersagli per veri. Per migliorare l'inganno, i cacci erano salpati dalle fregati nascondendosi dietro ai segnali dei falsi bersagli. Due caccia per ogni sonda lanciata, quando si erano allontanati da questa erano diventati visibili. L'effetto sui sensori faceva sembrare che fossero decollati dalla nave, ulteriore conferma di ciò che il nemico credeva di vedere. 
Quello che non le era piaciuto, era l'arma con cui avevano attaccato a sorpresa. Un enorme quantità di energia, capace di colpire a una distanza media lunga. 
I geni dei servizi segreti e simili, avrebbero avuto il loro da fare ad analizzare quei dati. 
 
Uno scossone, fece tremare la nave. Quina si sedette al suo posto di comando, allacciando le imbragature. Quando le navi spaziali cominciavano le manovre, si rischiavano dei bei voli se ci si faceva sorprendere senza. 
Ancora ricordava, quando da recluta, aveva picchiato la testa contro il soffitto della nave in cui serviva. Il bernoccolo, una zona inspessita di una placca nucale, era li a ricordarglielo. 
Poteva sembrare strano, ma c'era un dettaglio insignificante che ogni recluta tardava a considerare. 
Un'ovvietà a cui non veniva spontaneo pensare, sebbene tutti i libri militari ne parlassero. 
Nello spazio, la navi si muovono in tre direzioni. 
L'errore più comune nella progettazione di navi, era posizionare l'artiglieria ai lati come se si trattasse di una battaglia su un oceano. 
Nelle piccole e medie navi non era un grande problema, in quelle grandi si. Se i lati erano protetti, il centro era sguarnito. 
Divise in tre squadre d'attacco, da cinque navi ognuna, le fregate I.D.G. si lanciarono all'attacco. Due squadre dall'alto e una dal basso. Motori al massimo della capacità, scudi che deflettevano ogni colpo ricevuto. Non perdevano tempo a rispondere ai colpi, la tattica era un'altra.
Dovevano superare il “vertice della piramide”. 
Le forme piatte, come quelle usate dalle navi Yahg, erano presto state abbandonate da ogni razza a favore di linee più verticali, aerodinamiche e sinuose.
Quella vecchia progettazione aveva un grosso difetto, oltre a una certa distanza si creava una zona cieca dove le armi della nave non potevano far fuoco. 
Quest'area aveva in genere la forma di una piramide, la “vetta” era il punto da cui essa iniziava.
Il cannone principale fece fuoco. Il 127 mm lacerava, tranciava e bucava l'acciaio e gli scudi delle navi avversarie. Detriti e corpi fluttuarono nello spazio. 
Le fregate non si fermarono, proseguirono oltre allontanandosi dalla forza nemica e riunendosi. Quella zona ceca non era stabile, bastava un minimo movimento della nave nemica per uscirne e lo schieramento chiuso adottato dalle navi Yahg, faceva si che se anche non si poteva essere colpiti da una nave si era lo stesso a portata dei cannoni di un'altra. 
Quina era già soddisfatta di com'era andata, le informazioni ottenute quando aveva trovato la flotta Yahg a bloccare la via erano state utili. In tanto che aspettava aveva fatto analizzare al meglio le navi nemiche, mentre cercava d'inventarsi qualche nuove insulto.
Le navi avversarie erano state tutte danneggiate, ma erano ancora operative come c'era da aspettarsi. Erano state costruite secondo il vecchio criterio di poter dare tanti colpi quanti se ne incassava.
« Aprire un canale di comunicazione. » - ordinò - « Scopriamo se li abbiamo ridotti a più miti consigli. » borbottò, rivolgendosi a chi le stava attorno.
« Navi del Dominio Yahg, abbandonate l'assalto alla colonia Salarian e ritiratevi. Non seguiranno altri avvisi. »
Quasi subito ebbe una risposta, nel proiettore olografico davanti a se si formò la figura di quello che presumeva doveva essere il comandate Yahg. 
« Sono Ruhao, l'attacco procederà. Queste navi agiscono per mio ordine, secondo i privilegi che mi sono concessi dal Dominio per il Dominio tramite la Dottrina. Il Consiglio dei non-Yagh non ha potere in questa parte di spazio. Quello che facciamo nei Sistemi Terminus non vi interessa. Interferite con l'applicazione della Dottrina, mi autorizza a distruggervi. Questo e il mio avvertimento. »
Quina inarcò un sopracciglio “Ste cazzate, cosa dovrebbero significare? “ pensò. « Lei è un ufficiale del Dominio Yahg, queste navi stanno agendo su ordine del suo governo! » affermò arrabbiata.
« Quello era l'ordine del Dominio, ho adempiuto ad esso e al volere dei miei superiori. Qualsiasi cosa faccia, con questa flotta, che rispetti la Dottrina è come obbedire a un ordine dei miei superiori.  » rispose il comandate Yahg.
A Quina le ci volle qualche secondo per capire il significato di quella frase « Mi sta prendendo per il culo? Un suo ordine? Questa invasione sarebbe una sua trovata personale? Crede che questo stupido trucco eviterà problemi al suo governo? Quando ci avete bloccato la via, poche ore fa, vi siete identificati come navi del Dominio Yahg! Crede di parlare a una Nof De Dev? »
« Non ho motivo di dare spiegazioni a chi...non è uno Yahg. » chiuse la comunicazione.
A Quina non sfuggì, il modo in cui era stata pronunciata l'ultima parte di frase. Sembrava che quel concetto lo disgustasse. Non si sapeva molto sulla cultura Yahg, ma sembrava che avesse tratti fortemente razzisti e xenofobi verso altre specie.  
« Proseguiamo con l'attacco! » Ordinò, senza mostrare il suo turbamento a quelle notizie. 
Non era la battaglia a preoccuparla, ma il fatto di non avere una visione d'insieme.
“ Se è un iniziativa privata... a questo punto stiamo combattendo contro dei pirati...non ha senso, si tratta di un'intera flotta... che sta succedendo? “ penso tra se e diede ordine di trasmettere la registrazione della conversazione avvenuta al QG su Noveria. 
Le fregate nuovamente si divisero in tre squadre da cinque navi ognuna, accerchiando e piroettando attorno alla serrata formazione nemica.
***** 
Sulla Cittadella, nella sala del Consiglio, le cose stavano andando più o meno come Olivia aveva previsto. 
Era stata richiamata, obbligata a dare spiegazioni sul perché delle sue azioni. Non biasimava i consiglieri, per il loro comportamento. Sapeva di essere lei in torto. 
« Forzare il blocco poteva portare a un'immediata dichiarazione di guerra da parte del Dominio. In passato ci sono state guerre per cause ben minori. Stranamente, dagli Yahg non è arrivata nessun tipo di comunicazione. Ammiraglio, avremo gradito essere consultati. » - commento Bakara, usando un tono solenne tipico di quel genere d incontri - « Alcuni già parlano di dichiarare guerra agli Yahg, per evitare fastidi futuri, queste sono il genere di idee che non vogliamo che circolino. Le crisi vanno gestite coi mezzi opportuni, le flotte da guerra è bene che stiano a riposo. » 
« Condivido il pensiero della Consigliera Krogan e mi auguro sia anche quello del Consiglio. Se necessario, sono pronta a fare quanto necessario. Sfortunatamente dovevo prendere una decisione nell'immediato, in più il Consiglio non potrà essere incolpato di qualcosa. Se ci saranno delle colpe, sono pronta ad assumerle. »
« Per quello c'è tempo. » - affermò Jerod, il consigliera Salarian - « Le sue motivazioni, per questo gesto? » domandò fissandola con i grandi occhi neri tipici della sua razza. 
« Credo che qualcuno stia aiutando gli Yahg, non so bene in che misura, nella figura che risponde al nome di Amalgama Groups. Credo che siate informati dell'incidente su Heshtok? » 
I consiglieri annuirono impercettibilmente. 
Dopo quell'assenso proseguì « Dei vorcha mutati con tecnologia dei razziatori sono un problema serio, non possiamo escludere che tale tecnologia sia già in possesso degli Yahg. Per quello che ne sappiamo, degli Yahg mutati potrebbero già essere una realtà. Ma prima di loro, sono convinta che dobbiamo eliminare questa Amalgama. Per adesso ho solo la speranza che mettendo sotto pressione gli Yahg, loro vengano allo scoperto. »
« Cosa le fa credere che questo piano avrà successo? » domandò Deos, il consigliere Turian era sempre molto attento ai dettagli delle operazioni militari, non per niente il suo era un popolo di militari. 
« Sostanzialmente la mancanza di alternative, ma anche il fatto che ho le prove che qualcuno spia per conto degli Yagh »
« Come può affermarlo? » chiese stupefatto Jerod. 
« Il gruppo d'attacco formato dal III° e V° reggimento è stato intercettato e bloccato sulla rotta per Parnack, mi rifiuto di credere che sia stato un caso. Sono salpati giorni fa, procedendo attraverso diversi portali senza proseguire per una rotta lineare. Però gli Yahg erano li, proprio dove e quando serviva per bloccarci con una forza militare adeguata. Non credo siano stati così fortunati. »
« Un traditore? » mormorò Jerod, a quella parola tutti si scambiarono delle occhiate. 
« No. » - affermò con sicurezza Olivia, i consiglieri si lasciarono sfuggire un sospiro di sollievo -  « Ci sono modi per tracciare la rotta di una flotta anche attraverso i portali, basta pensare al sistema “Ascolto” usato nella recente guerra contro i grigi,  nessuno di questi è di dominio pubblico e gli Yahg non possono ancora possedere una simili tecnologia. Questo però non esclude che altri non li conoscono, con la giusta quantità di denaro si può assemblare roba interessante. »
« Vero. Per questo pensa a questa...Amalgama? » domandò la consigliera quarian Nine'Fogar vas Sozal. S'intendeva di tecnologia meglio degli altri consiglieri.
« Non solo, abbiamo altri due fatti: primo gli Yahg che mandano un messaggio pubblico citando una legge del Consiglio, scusate, ma non poso credere che sia stata un'idea loro. Hanno sempre mostrato un certo “disgusto” verso tutta la nostra società e adesso se ne escono con questa trovata. Il secondo punto è la velocità con cui quel messaggio è arrivato... »
« Non capisco, cosa centra? » A interromperla era stata la nuova consigliera asari, Eriasa Iallivo, doveva ancora imparare a conoscerla. A volte sentiva la mancanza di quel “vecchio animale” politico di Tevos. Eriasa aveva la pelle color verde acqua e solo trecento anni, per essere un asari era giovane. Questa scelta aveva fatto leggermente discutere, secondi alcuni il governo asari aveva deciso di mandare qualcuno di “presentabile”.
Eriasa era ancora troppo giovane per essere coinvolta in profondità negli infiniti accordi che si facevano nell'ombra. Le asari erano intenzionate a riottenere la credibilità di una volta, prima della guerra dei razziatori, e una persona ancora onesta come lei era perfetta. 
Nonostante la giovane età, lei non mancava di esperienza ed era stata la vice di numerosi incarichi importanti. 
« Il rapporto del mio ufficiale Quina Falso mi è arrivato istantaneamente, grazie alla decisione del Consiglio di installare comunicatori quantici sulle navi. Stavo decidendo il da farsi, quando mi informano del messaggio che gli Yahg hanno diffuso per la galassia. Considerando anche il problema che nei Sistemi Terminus la copertura di extranet è incostante. Il messaggio degli Yahg è arrivato quasi in contemporanea, loro neanche dovrebbero avere un accesso a extranet o comunque non ha questo livello. Al massimo le vecchie linee pubbliche o illegali a bassa velocità. Figurarsi un sistema di comunicazione quantico. Inoltre un sistema quantico permette l'apertura di un canale sempre tra i medesimi interlocutori. Quindi, se ne hanno uno, con chi stanno parlando? »
« Una domanda allarmante che va valutata. » - affermò Jerod, la sua scattante mente Salarian stava ragionando su quel dettaglio - « Ottimo lavoro ammiraglio Shepard. »
Il fatto di ricevere un complimento da lui la stupì, era la prima volta.
Spinto dalla recente scoperta, il consigliera Salarian prese parola « Propongo di affidare anche gli s.p.e.t.t.r.i. del Consiglio di indagare su questa Amalgama, oltre al compito di ricercare tentativi di spionaggio a danno delle truppe I.D.G. Non consideri questa decisione, come una critica al suo operato ammiraglio. » 
« Nessun problema signore, dopotutto sta parlando a un ex s.p.e.t.t.r.o. Gli I.D.G. sono pronti a collaborare. » rispose Olivia. 
I restanti consiglieri si dimostrarono d'accordo con la proposta di Jerod. 
Diversi “bip” acustici suonarono tutti assieme nella sala, segnalando l'arrivo di un messaggio a tutti i presenti. I consiglieri mormorarono fra loro, mentre Olivia leggeva il nuovo rapporto di Quina. 
Aveva invertito la rotta, per soccorrere la colonia Salarian su Erinle. Questa pareva essere stata aggredita dalla flotta Yahg che l'aveva intercettata sulla via per Thega, il dettaglio più importante era che adesso sembrava non stesse operando più per il Dominio Yahg. 
Si accorse che i consiglieri la fissavano, non erano ostili o arrabbiati ma volevano risposte. 
« Se il consiglio non ha intenzione di ordinare il ritiro del III° e V° reggimento, io non ho intenzione di farlo. Appoggio la decisione dei miei ufficiali di difendere la colonia, sebbene si trovi nei Sistemi Terminus e non faccia propriamente parte del governo dell'Unione Salarian. »
Jerod stava per dire qualcosa, ma fu anticipato da Prince Prevot « Direi di contattare la diretta interessata. Abbiamo costruito una rete di comunicazione quantica per le emergenze. Mi sembra che la situazione ci autorizzi. » disse con un accenno di sorriso.
Tenente Colonello Prince Prevot, aveva sostituito Chloe De Falco che con abili giochi politici era riuscita a farsi eleggere a primo ministro dell'Alleanza dei Sistemi. Grazie anche ai finanziamenti della Noveria Corps.  
Era un militare, sessantacinque anni, capelli grigi e una calvizie che nascondeva facendo il riporto o almeno ci provava. 
Baffetti grigi ben curati e occhi del medesimo colore, sembrava fosse dotato di un'unica espressione. In qualsiasi situazione aveva sembra il medesimo sorrisetto sghembo, dava quasi l'impressione che si costringesse a tenere quell'espressione.
Olivia era stata contenta della scelta di un militare, ma come Eriasa non poteva dire di conoscerlo e questa era la prima crisi rilevante da quando ambedue si erano insediati.
D'accordo con lui, attivarono il comunicatore quantico.
«  Ona-Ge! » L'insulto risuonò forte e chiaro nella sala del Consiglio. Deos e Olivia guardarono allibiti la figura proiettata di Quina seduta. Il primo era un Turian e la seconda ne aveva sposato uno, entrambi avevano capito cosa aveva detto.
Solo allora l'immagine di Quina guardò dritta davanti a se, accorgendosi del comunicatore acceso. La sua espressione fu comica, cercando di ricomporsi chiese:
« Signori, avete ricevuto il mio rapporto immagino. Mi scuserete se non mi alzo, sarebbe un problema togliersi le imbragature di sicurezza. » 
« La situazione? » domandò Olivia.
« Abbiamo ingaggiato le navi Yahg. Finora non abbiamo avuto perdite, solo un paio di feriti gravi. Si sono posizionati proprio sopra la colonia Salarian e … »
« Mi dispiace se interrompo, le condizioni della colonia? » domandò Jerod.
« Non è caduta se è questo che vuole sapere. Il comandante Peggi e il V° reggimento, con l'aiuto della milizia della colonia, la stanno difendendo. Non so tuttavia quale sia l'entità delle forze che deve affrontare. »
« Capisco. La ringrazio. »
Soddisfatta la curiosità del Salarian, Quina proseguì il suo rapporto all'ammiraglio « Le navi nemiche stanno provando a tenerci distanza. Le hanno imbottite di armi e stanno eseguendo un fitto fuoco di sbarramento. I loro sistemi di puntamento sono pietosi, stanno letteralmente sparando a caso. La cosa positiva è che il bombardamento della colonia dallo spazio è cessato, come lo sbarco di truppe nemiche. »
« Ottimo Quina. » commentò Olivia.
« Se non vi è altro tornerei ai miei doveri. »
« Certamente. Shepard, chiudo. »
« Abbiamo un quadro più preciso della situazione adesso. Visto che abbiamo un ambasciatore Yahg sulla Cittadella, lo consultiamo? » propose Prince.
 
Il più recente e unico contatto diplomatico con il Dominio Yahg, dal primo contatto, era stato quando avevano richiesto di tenere un loro ambasciatore sulla Cittadella. Anche se dal tono sembrava quasi un imposizione, il Consigliò accettò sperando di dare un segnale di apertura. 
L'ambasciatore del Dominio si chiamava Okex, la sua pelle corazzata era di un rosso pallido. Era arrivato sulla Cittadella, ma nessuno l'aveva mai visto in giro e fuori dal suo appartamento o aveva avuto contatti con lui. Nessun altro Yahg era mai venuto sulla stazione spaziale.
Rispose alla chiamata del Consiglio, si presentò dieci minuti dopo. 
A vederlo, dato il colore della sua pelle, ad Olivia veniva da pensare a una grossa aragosta. Non avesse avuto otto occhi, se al posto di mani a tre dita ci fossero state delle chele il paragone sarebbe stato calzante.
Gli angoli della sua grossa bocca triangolare erano verso il basso, i piccoli ma numerosi denti in parte erano visibili dato che le sottili labbra erano arricciate.
Sembrava arrabbiato o forse infuriato e disgustato assieme.
« Cosa vuole il Consiglio di non-Yahg? » domandò senza la minima cortesia. 
“Alla faccia della diplomazia.” pensò Olivia. Seguì un breve resoconto.
La sua espressione non mutò, ma si limitò a dire « Quanto accaduto è conforme alle regole del Dominio e della Dottrina, quel pianeta ora ci appartiene. La colonia deve essere sgomberata, chi rimarrà dovrà seguire le regole della dottrina del Dominio. » 
Vi fu un istante di silenzio, dato dallo stupore di quella risposta. 
Olivia gli si piazzò davanti, la differenza di stazza era enorme « Che significa che è conforma alle regole? È normale che una flotta si ammutini? Che attacchi di sua iniziativa?»
Okex abbassò i suoi otto occhi su di lui, per un attimo si sentì in pericolo. Una cosa era sicura, l'astio che percepiva non era una sua fantasia.
« Non osare parlarmi femmina senza prole, la tua esistenza è un oltraggio alle leggi del Dominio Yahg. È la prova della vostra debolezza, di quanto la tua razza sia “marcia”. Secondo la dottrina, per questo crimine, tu dovresti essere oggetto di tutti i maschi che ti desiderano. Giusta punizione per ogni femmina che non svolga il suo ruolo di dare una progenie migliore al suo popolo. Il massimo ruolo che ti verrebbe assegnato, nella giusta società del Dominio, sarebbe di schiava e strumento di piacere per il tuo padrone Yagh.  Per una non-Yahg macchiata di questo crimine questo sarebbe il massimo degli onori, la più alta delle aspirazioni. » 
Gli occhi verdi di Olivia luccicarono di rabbia, i cuoi capelli rosso fuoco accentuavano la sua espressione furiosa. 
Aveva fatto a pugni con dei Krogan, Okex non sembrava tanto più grande ed era pronta a saltargli addosso.
« Ammiraglio! » La richiamò Prince, dovette lottare un attimo con se stessa per ritrovare un minimo di calma e farsi da parte. 
Il consigliere umano si rivolse a Okex « La domanda dell'ammiraglio era buona, risponda per favore. » Lo chiese con la solita gentilezza. Olivia ne fu momentaneamente disgustata.
« Sono i vostri traduttori che non esprimono in modo esatto, le leggi sempre giuste del Dominio. Il comandate di quella flotta non si è ammutinato, ha deciso di tentare la scalata della società Yahg. Conquistando quel pianeta, sicuramente salirà di grado, aumentando il proprio potere personale. I suoi superiori gli avevano dato un ordine che hanno ritirato, senza altri ordini e avendo adempiuto al suo dovere ha deciso di usare quella flotta per i suoi interessi personali. Essendo il comandate l'individuo di classe più elevata in quella flotta, è libero di usarla come vuole se i suoi superiori non gli ordinano il contrario. Può usare gli Yahg di rango inferiore come meglio crede, i suoi superiori possono fare lo stesso con lui. Ogni individuo della società della Dottrina del Dominio punta a salire sempre alle classe sociale sopra alla sua, può farlo sfidando i suoi superiori o compiendo atti meritevoli. Salendo acquisisse il diritto di accoppiarsi o di aumentare il numero di femmine con cui può farlo. Questo garantirà una progenie migliore, mentre ai maschi di più basso rango questo non è permesso. Tale sistema è per evitare che le loro debolezze si trasmettano. Generare una prole migliore della precedente va a benefico del Dominio, per questo quello che per voi è un agire personale è in verità un agire a favore di tutta la società Yahg. Lui è nel giusto, sta solo seguendo le leggi del Dominio. Sono i soldati I.D.G. a essere in errori opponendosi a esse. Non importa se i non-Yahg Salarian erano già sul pianeta anni prima. Il semplice fatto che si oppongano alla Dottrina del Dominio, li pone in errore. Qualsiasi cosa si opponga ad essa è sbagliata. »
I Consiglieri mormorarono fra loro e Prince chiese «  Come potrebbero reagire i superiori, se non fossero d'accordo con questa “ascesa sociale” ? »
« Uccidendolo. Si può risparmiare uno Yahg che fallisca nell'ascesa quando è di basso livello. I suoi superiori possono ucciderlo per difendere il proprio ruolo o eliminare un rivale prima che la sua nuova posizione sociale sia confermata, la dottrina Yahg vieta le uccisioni di un parigrado, come anche nel caso che l'attacco al pianeta fallisca. In questo caso si tratterebbe di una punizione. »
Il sorriso di Pince divenne più tirato « Invece i sottoposti, i soldati ai suoi ordini, cosa possono pensare di questa azione? »
« Sono di una classe sociale inferiore, ubbidiscono com'è loro dovere. Se non sono d'accordo devono sfidare, permesso che hanno se appartengono alla classe subito al di sotto della sua, il loro comandate e ucciderlo o morire nel tentativo. Chi non ha il diritto di affrontarlo, ha il dovere di ubbidire a qualsiasi suo ordine. »
« Sono contento che ci siamo chiariti, questa è solo l'azione personale di un singolo comandate. Non appoggiata dal suo governo. Questo ci da l'occasione di eliminarlo, distruggere la sua piccola flotta, uccidere tutti gli Yahg del suo equipaggio senza che ci sia possibilità dello scoppio di una guerra su vasta scala. Posso assicurare che una flotta dell'Alleanza giungerà al più presto a dare man forte ai suoi uomini ammiraglio. Dieci navi tecnologicamente arretrate non saranno un problema. »
« Come anche una Salarian. » aggiunse Jerod. 
« Voi non potete! Voi non siete Yahg! Quel pianeta è nei Sistemi Terminus, non potete interferire! »
« Cosa la preoccupa ambasciatore Okex? Non ci saranno ripercussioni su Parnarck, non essendo un'azione del suo governo. Forse la preoccupa la perdita di una decina di navi? La sua dottrina non contempla che dei non-Yahg possano avere la meglio su degli Yahg? Per qualcuno che di recente ha raggiunto lo spazio come voi, perdere dieci navi sarebbe un duro colpo. »  borbottò quasi annoiato Prince, ma la sua personalità sembrava essere cambiata.
Lo sguardo era molto più deciso, più duro, il grigio dei suoi occhi ricordava quello dell'acciaio.
« Se deve esserci una guerra con il Dominio Yahg meglio adesso che poi, le probabilità di vittoria sono tutte a nostro favore e con minime perdite. » disse l'ultima frase quasi a dire un'ovvietà. 
Il suo sorriso aveva però assunto un aspetto crudele. 
Gli Yahg avevano l'abilità innata di decifrare il linguaggio del corpo, verità e bugie venivano riconosciute quasi istantaneamente. 
Qualsiasi cosa avesse visto l'ambasciatore Okex non si seppe, perché si voltò e andò via senza dire niente. 
« Sperò di non averlo offeso. » commentò Prince, col solito tono gentile a cui tutti erano abituati.
Olivia sentiva ancora il bisogno di sfogarsi, però guardando il consigliere non poté fare a meno di avere un'aria confusa e chiedersi che genere di persona avesse scelto De Falco come suo successore.
« Ora che si fa? » domandò leggermente spaesata. Non aveva ben chiaro se da quel confronto fosse emerso qualcosa di utile. 
« Mi pare ovvio, soccorriamo la colonia in pericolo. » - affermò Eriasa - « Il Consigliere Prevot  ha abilmente ottenuto una scusa per attaccare una loro flotta, senza il rischio di una guerra totale. Nessuno dei nostri governi è interessato a questo risultato, l'ultima guerra è ancora troppo recente. Non vogliamo dare occasioni ai nostri capi di muoverci delle critiche. Un'aggressione a una colonia nei Sistemi Terminus non sarebbe una motivazione sufficiente. Dubito che una qualunque flotta umana o Salarian salperebbe solo per questo. Ma se la sfruttiamo bene, se riusciamo a cavarcela con sole le truppe I.D.G., noi e lei faremo un figurone, in più, se la fortuna ci assiste potremmo recuperare un paio di navi Yahg, anche solo dei relitti e scoprire molto sulla loro tecnologia. Come è stato ricordato ad Okex, allo stato delle cose la sconfitta sarebbe l'unico risultato per il Dominio se sfidasse il Consiglio della Cittadella. In più, se davvero questa Amalgama li sta aiutando a far progredire la tecnologia più velocemente del dovuto, impossessarsi di quelle navi potrebbe svelare alcuni segreti. »
« Povero me, sono stato scoperto. Come mai non è intervenuta a darmi un mano, se aveva capito il mio gioco? » chiese, con tono divertito, il consigliere umano.
« Non mi pareva avesse bisogno d'aiuto, poi sono convinta che abbia da imparare molto da ognuno di voi anche solo osservandoli. » spiegò l'asari. 
Prince rispose con un lieve inchino della testa a quel complimento sottinteso. 
Eriasa si rivolse quindi ad Olivia « I suoi uomini sembravano cavarsela, ritiene che ci sia un reale bisogno di rinforzi? Le truppe I.D.G. possono bastare o … »
« Basteranno, il IV° reggimento è pronto a partire. Lo guiderò di persona. »
« Ritiene che il I° reggimento andrebbe mobilitato? »
« Non ancora, serve una dichiarazione di guerra per la sua mobilitazione completa. Come avete detto, al momento nessuno di noi la vuole. Al suolo il V° reggimento dovrebbe cavarsela. Peggi ha notevole esperienza e una carica Krogan dovrebbe arrestare qualsiasi avversario. Anche se gli Yahg sono altrettanto grossi. Decisamente questo combattimento terrestre sarà tra pesi massimi. » 
« Molto bene. » - esordì Deos - « Ammiraglio, credo che abbia i suoi ordini! »
« Sissignore. Difendere la colonia e catturare almeno una nave Yahg. Sfrutterò quest'occasione che il Consiglio ha saputo darmi. »
Eseguì un perfetto saluto militare e uscì marzialmente.
******
Nello spazio, le fregate I.D.G. divise in formazioni piccoli ma altamente manovrabili attaccavano la compatta formazione nemica. 
Il capitano Falso aveva dato ai suoi comandanti l'ordine di portare avanti l'attacco come meglio preferivano. In base alle condizioni che affrontavano. 
Le navi dell'esercito comunitario non mancavano mai il bersaglio, al contrario del nemico che sparava centinaia di colpi per intaccare appena gli scudi dalle navi avversarie, quando riusciva a sfiorarle. 
Le navi Yahg non davano però segni di cedimento, per quanto la loro tecnologia fosse superata la solidità non era un problema.
Lo scontro sembrava essere destinato a durare a lungo.
Nello spazio, la gittata dei cannoni di una nave era determinata dalla velocità dei proiettili dell'attaccante e dalla manovrabilità del bersaglio. Oltre una certa portata, le navi più piccole avevano enormi probabilità di schivare i colpi di navi ben più grandi.  
Le battaglie a lungo raggio avvenivano principalmente tra le corazzate, in grado di sparare proiettili ad alta velocità, ma dotate di scarsa manovrabilità. I combattimenti a corto raggio erano quelli tra fregate, molto agili e con proiettili estremamente lenti.
Solo i capitani più intrepidi osavano impegnare il nemico a una distanza inferiori ai dieci chilometri. Se c'era una cosa che a Quina, e a tutto il III° ,non mancava era la capacità di osare. 
Le piccole ma scattanti fregate sembravano quasi deridere gli incrociatori pesanti nemici, quando scendevano al di sotto della quota dei dieci chilometri. 
Quella distanza era perfetta, perché le fregate potessero far uso dei loro lanciasiluri predator, nuova versione di quest'arma che aveva sostituito i vecchi javelin. 
Sebbene i cannoni fossero efficaci, le veloci manovre delle fregate rendevano difficili alle stesse un puntamento sicuro. 
Arrivate alla giusta distanza, aprivano i tubi di lancio e il missile, diventato indipendente, partiva contro il suo bersaglio mentre la nave correva via.
Normalmente oggetto del fuoco contraereo, dovevano essere lanciati in gran numero per avere successo.
Ma gli incrociatori pesanti non riuscivano ad opporre una difesa efficace, non solo a causa della differenza tecnologica. Esistevano diversi trucchi, su come programmare un siluro e il suo lancio per migliorare le possibilità che colpisca il bersaglio.
Ogni razza aveva i propri e gli I.D.G., costituiti da tutte le razze, li conoscevano tutti. Un piccolo risultato della collaborazione fra popoli diversi.
 
Quina guardò il display informativo della flotta, la battaglia stava andando bene ma stava subentrando un problema. « Alla flotta, ritirarsi e dirigersi verso il portale. Aprire al massimo gli scarichi dei motori. Vi ho appena dato un ordine suicida, muoversi! » urlò quando li vide per un attimo esitanti.
 
Le navi I.D.G. si sganciarono dal nemico allontanandosi mentre tutte assieme scaricavano nello spazio il calore e le radiazioni prodotte fino a quel momento dai motori. 
In fase di battaglia le navi da guerra avevano il problema del surriscaldamento, producendo più calore di quanto potessero dissipare.
Questo rendeva obbligatorio vincere o ritirarsi prima che il calore raggiungesse una scioglia critica. L'unico modo per volgere l'operazione era fermare la nave, spegnere i sistemi secondari e azionare i dispositivi di dissipazione.
Ogni modello di nave era dotato di una diversa resistenza in battaglia, anche in base alla località del combattimento. 
In prossimità di una stella, la quantità di calore accumulato saliva velocemente. I mondi abitabili, quasi sempre vicini a una di esse, raramente vedevano battaglie spaziali nelle loro vicinanze.
 
Proprio per questo, combattere in prossimità di Erinle aveva innalzato la temperatura velocemente. In più le navi yagh erano praticamente ferme, mentre le fregate I.D.G. avevano spinto i motori al massimo fino a quel momento. 
 
Approfittando della situazione favorevole gli Yahg attaccarono, erano fuori dalla portata degli armamenti delle navi nemiche che invece ancora erano a portata dei grossi calibri delle navi del Dominio. 
In più, il fatto che stessero scaricando calore e radiazioni rallentava di molto i loro movimenti. Nessun colpo però andò a segno.
Aiutate dalla maggio distanza, le fregate li evitavano senza problemi. 
 
Per migliorare il tiro, sfruttando l'occasione favorevole, gli Yahg avanzarono dritti contro il nemico.
Passarono in mezzo alla zona di spazio, dove pochi istanti prima le fregate avevano scaricato radiazioni e calore.
 
A bordo della sua nave, Quina sorrise. 
 
Due navi Yahg si urtarono fra loro, riportando una gravi danni all'ala destra e l'altra danni minori alla prua. L'intera flotta si arrestò, colpita da un grave malfunzionamento.
Una serie di esplosioni, tre per nave, danneggiarono le navi yagh compromettendo in maniera grave la capacità di proseguire la battaglia. 
 
Quina esultò sul ponte di comando, con lei molti altri ufficiali. « Osagan! » esclamò lei, il suo significato l'insulto era ancora più grave perché detto da una femmina. 
Alcuni ufficiali si mossero a disagio, a volte il loro ufficiale al comando era davvero imbarazzante. 
 
I caccia avevano attaccato come da piano, dopo il loro utilizzo nel diversivo iniziale erano rientrati alle rispettive navi. 
Pochi istanti prima, mentre la flotta di fregate scaricava calore e radiazioni, erano nuovamente salpati questa volta armati di siluri predator. 
Le navi yagh, appena si erano trovate in quella zona di spazio, avevano visto i propri sensori impazzire. Erano completamente accecati, non solo non rilevano più il nemico ma nemmeno tra di loro e anche le comunicazioni erano in avaria. 
La momentanea cecità sarebbe durata al massimo un minuto, presto calore e radiazioni si sarebbero disperse, ma tanto era bastato. 
In nessun caso le navi Yahg sarebbero più state in grado di proseguire lo scontro, i danni erano troppo estesi. 
 
Si aprì un canale di comunicazione « Qui comandate Quina Falso a flotta del Dominio. Avete perso, arrendetevi. Evitiamo altre stupide morti. »
 
Non ebbe nessuna risposta, ma la voce allarmata di un tecnico risuonò nella plancia « Rilevati enormi picchi di energia! »
« Allontanarsi! Alle navi, disperdetevi! » Urlò furiosa Quina, arrabbiata sopratutto verso il nemico. Ormai avevano perso, cos'altro pensavano di poter fare?
 
Le navi si autodistrussero, una decina di esplosioni illuminò lo spazio e della flotta Yahg non rimasero che inutili rottami.
« Cosa diavolo significa? » mormorò Quina, non comprendendo il motivo di quel gesto. Era stato assolutamente avventato.
« Signore. » - disse un sottufficiale avvicinandola - « Abbiamo intercettato una trasmissione, sembrava provenire da Parnack. » Subito ebbe tutta la sua attenzione. 
« Il testo dice: Avete fallito nell'applicare la Dottrina. » 
La semplicità di quell'affermazione lasciava Quina sgomenta. Cercando di rimanere concentrata sui propri doveri chiese « Il V° reggimento? » 
« Stanno ancora combattendo, la prima e seconda ondata si sono riunite. Ci hanno informato dell'insolita presenza di un gran numero di soldati vorcha in sostegno di truppe Yahg. »
« Vorcha!? Che diavolo sta succedendo? Cosa ci fanno dei vorcha con gli Yahg? In quale okhalo corek udhano di questo universo li hanno trovati? »
« Non saprei, signore. » rispose il sottoposto intimorito. 
Lui non poteva saperlo, ma lei aveva un'idea. Non era la prima volta che i vorcha facevano la loro comparsa, il recente intervento di una squadra del I° I.D.G. su Heshtok era la prova che almeno un contatto tra gli Yahg e un clan vorcha vi era stato. 
« A tutte le navi, andare ad aiutare il V° reggimento. Raggiunta l'orbita, iniziate a bombardare. » ordinò mortalmente seria. Venne informata che il IV° reggimento non avrebbe tardato ad arrivare, con esso anche l'ammiraglio. 
Era contenta di ricevere rinforzi, data la vicinanza a Parnack era possibile l'arrivo di un secondo gruppo d'attacco.
Però continuava ad avere una sensazione spiacevole, qualcosa che non riusciva a definire. Quasi l'avesse evocata, venne informata di una comunicazione da parte dell'ammiraglio. 
« Signore! » disse mettendosi sull'attenti, davanti all'immagine olografica di Olivia
« Ho saputo della flotta yagh, un gesto folle. »
« Concordo, adesso siamo però liberi di prestare ai... » smise di parlare, vedendo il suo superiore farle segno con la mano di fermarsi. 
Non aveva voluto dire niente vedendola, ma l'ammiraglio sembrava davvero troppo stanco.
« Devo ordinarvi di non prestare il minimo aiuto al V° reggimento. »
Quina fu sgomenta « Mi scusi...? »
« Mi ascolti attentamente comandante, il governo Yahg ha preso contatto con i governi rappresentati nel Consiglio. Sono giunti a un accordo, fra due settimane verrà firmato ed entrambe le parti riconosceranno qualsiasi nuova situazione si sarà stabilita nel frattempo sul pianeta. Una guerra non sarebbe ben vista dall'opinione pubblica, i nostri governi non hanno intenzione di trovarsi con una crisi tra le mani. Tanto meno vogliono impegnarsi per una colonia Salarian indipendente. Quindi lasceranno che siano le forze in loco a trovare una soluzione, di fatto è stato imposto un blocco sul pianeta per qualsiasi nave militare in entrata o uscita. Il V° reggimento dovrà cavarsela da solo per due settimane, sono in molti a sperare che i Krogan riescano ad avere meglio sugli Yagh. » 
« Li stiamo abbandonando? Sono nostri commilitoni. » mormorò profondamente rammaricata Quina. 
A quella frase l'espressione di Olivia ebbe un guizzo di rabbia « Pensa che ne sarei capace? Se in due anni è questa la sua opinione su di me, può anche andarsene! »
La Turian sobbalzò a quel richiamo e frettolosamente aggiunse « No, signore...ecco la sorpresa... »
Appena più calma l'ammiraglio spiegò il resto « Non le sarà permesso di scendere, le sue navi dovranno controllare qualunque nave si avvicini. La nostra preoccupazione è che gli Yahg cerchino lo stesso d'inviare delle truppe. Per loro sarebbe molto più facile, data la vicinanza del loro sistema natale. Se noi non possiamo mandare rinforzi, facciamo in modo che valga anche per loro. »
« Certamente signore, ma... davvero non possiamo fare di più? Stare solo a guardare. »
« Chiederò dei favori... » commentò Olivia.
« E poi? »
« … poi questa conversazione è ufficiale e registrata. »
Quina si diede della stupida, se ne era dimenticata e quando chiudendo la trasmissione Olivia le fece l'occhialino si sentì più sicura.
L'ammiraglio aveva sicuramente un piano.
****** 
A bordo della Normandy SR3, Olivia aprì subito un altro canale di comunicazione 
« Ciao Steve. » Disse salutando il suo interlocutore « Si, sono parecchio stanca... sei ore di viaggio a parlare con politici... un inferno... esatto, sei già informato...grazie dell'aiuto frattellino, ma il I° reggimento non serve al momento, nessuno vuole una dichiarazione formale di guerra... credo che ci servirà lei, tu sei la sola persona che conosco che può convincerla...si...si, lo so, ti devo un grosso favore... come portarla sul pianeta? Penso di avere la nave adatta alla scopo. » disse guardandosi attorno. 
« Si, ti voglio bene anch'io. Salutami Ilary e Alexandra, di a tua moglie che appena posso la chiamo. Ho voglia di fare quattro chiacchiere tra donne. Ciao, ciao... » 
Olivia si lasciò andare sulla sedia, ripensando alla decisione che aveva appena preso “ Se qualcuno pensa che non sappia giocare sporco, dovrà ricredersi. “ pensò con una certa soddisfazione. 
Però non poteva far sparire il senso di amarezza che provava, autodistruggendosi gli Yahg le avevano tolto la possibilità di catturare una loro nave. 
In più Okex si era dimostrato un politico migliore di quello che sembrava ottenendo quell'accordo, ma lei non ci credeva e non ci avrebbe mai creduto che quell'idea fosse solo frutto dell'ingegno Yagh. 
Guardò una mappa stellare appesa al muro « Non siamo tento distanti. » Borbottò fra se, valutando la posizione sua e del IV° reggimento. 
« Potrebbe essere un'idea interessante...» 
***** 
Sulla Cittadella, l'enorme figura di Okex sedeva su quella che era una poltrona per la sua razza. Era nel suo appartamento, la sua rabbia non avrebbe potuto essere più evidente. 
I suoi otto occhi non si staccavano dall'umana dalla pelle scura davanti a lui, ignorando l'asari che stava appoggiata con la schiena contro l'angolo di una parete.
La donna di colore sorrideva o meglio ridacchiava davanti allo Yahg, quasi a prenderlo in giro. 
« Bene, il vostro Dominio ha avuto la prova che cercava. La Dottrina che guida il vostro popolo non può battere la tecnologia di cui dispone il Consiglio. Pare che abbia vinto la mia scommessa? »
Okex non ribatte in nessun modo a quella provocazione. La donna però non aveva ancora finito di parlare « Sperò che il Dominio non farà altre obiezioni a un maggior coinvolgimento della Amalgama Groups nei suoi affari. Avete avuto la dimostrazione che accelerare i tempi non è fattibile. In compenso questa sconfitta ci ha liberato di tutti quelli che nel Dominio premevano per entrare subito in guerra, per conquistare territori per la vostra Dottrina, creando per noi una piccola occasione da sfruttare mentre i vostri soldati su Erinle si fanno inutilmente uccidere. Spero non dovremo ancora mediare per voi o crediate che l'invasione possa avere successo? È stancante insegnare la furbizia a chi non la capisce. »
« Gli Yahg su Erinle sono tutti della classe più bassa, la loro morte è priva di valore per il Dominio. Farete bene a mantenere i vostri impegni. » Si limitò a minacciarla lui.
Lei rise per un minuto buono a quella frase « Certo cose non cambiano mai. Okex, lei è un tipo divertente. Il Consiglio non invierà nessuna flotta, la comunità galattica vuole la pace. Avrete tutto il tempo per ricostruire le navi, questa volta supervisionate da noi dell'Amalgama. Inoltre avete bisogno di migliorare in altre settori. Tenendo conto delle vostre e nostre risorse, ho stilato un piano quinquennale per il raggiungimento dei nostri comuni interessi. » 
La donna si voltò verso l'asari « Ci servirà molto eezo, creare Yahg biotici costerà parecchio e inoltre bisognerà addestrarli. Spero che voi Thatora sappiate fornirci quello che ci serve. »
« Di questo non ti devi preoccupare. Tuttavia ai miei capi non è piaciuto mediare a favore degli Yahg. Esporci non ci piace. » rispose l'asari, senza neanche darsi il fastidio di guardarla in faccia. 
Il sorrise scomparve, divenne furiosa ma il repentino cambio d'umore non influenzò l'asari che sembrava abituata a quegli sbalzi. 
La donna intanto aveva cominciato ad urlarle contro « Invece mi preoccupo! Quando qualcuno è così stupido da aggredire Trish Weaver! Quello è esporsi e me ne frego, se è stato un incidente per difendere il vostro segreto. Fortunatamente è bastato pagare per risolvere il problema. »
L'umana alzò lo sguardo verso l'alto, piroettando su se stessa un paio di volte, sembrava nuovamente di buon umore « Trish mi appartiene, non solo per i nostri accordi. Le meravigliose ragazze Weaver, quando le avrò finalmente diventeranno cavie utili per svelare tutti i segreti dell'eezo 19. Finalmente saranno nel posto a loro più adatto. »
«  Sei sicura che manderanno lei? » domandò l'asari.
« Si-cu-ris-si-ma! » - rispose la donna fissandola - « Riesco benissimo a immaginare le azioni del glorioso ammiraglio Shepard. » - disse in tono beffeggiatorio e aggiunse - « Centinai di morti, miliardi di crediti persi, un pianeta invaso e tutto per avere solo l'occasione di ottenere un campione dell'energia biotica di quella donna. Questo vuol dire avere risorse! »
Ritornò a guardare davanti a se « Gioite gente, un po' di allegria, pochi anni e tutti i nostri desideri saranno soddisfatti! » gridò gioiosamente. 
   
 
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