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Autore: Sayan89    05/02/2018    2 recensioni
Questa storia è ambientata nel futuro dal quale arriva Trunks, ovvero il tempo Mirai. Cosa potrebbe succedere se anche in questa linea temporale Son Gohan incontrasse Videl? Ecco una mia personale visione.
Tratto dal testo:
Videl credeva di morire, e a ben pensarci forse sarebbe stato meglio così...
Suo padre Mister Satan il campione mondiale di Wrestling era morto. Si era scontrato con quelle due macchine da guerra che rispondevano al nome di C17 e C18, pressato dalla gente comune,che vedeva in lui il loro eroe e salvatore.
Si perché era da circa una decina d'anni che il suo mondo sopportava una tale piaga. In passato aveva udito di qualcuno che come suo padre, era perito nel tentativo di distruggere quei due mostri.
A cosa serviva la speranza quando non ve ne era alcuna?
A cosa serviva credere in un futuro pieno di paure e dubbi?
A questo pensava la ragazza mentre veniva pestata continuamente dai due assassini bionici che le autorità locali chiamavano Androidi ma oltre questo le parole più ricorrenti in quel momento erano
(Fa che tutto questo finisca presto!)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 17, 18, Gohan, Mirai!C-17, Mirai!C-18, Mirai!Gohan, Mirai!Trunks, Mirai!Videl, Trunks, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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UNA BIZZARRA FAMIGLIA
UNA BIZZARRA FAMIGLIA
 
Linea Note dell'autore
 
 

Videl credeva di morire, e a ben pensarci forse sarebbe stato meglio così...

Suo padre Mister Satan  il campione mondiale di Wrestling era morto. Si era scontrato con quelle due macchine da guerra che rispondevano al nome di C17 e C18, pressato dalla gente comune,che vedeva in lui il loro eroe e salvatore.

Si perchè era da circa una decina  d'anni che il suo mondo sopportava una tale piaga. In passato aveva udito di qualcuno che come suo padre, era perito nel tentativo di distruggere quei due mostri.

A cosa serviva la speranza quando non ve ne era alcuna?

A cosa serviva credere in un futuro pieno di paure e dubbi?

A questo pensava la ragazza mentre veniva pestata continuamente dai due assassini bionici che le autorità locali chiamavano Androidi.

Qualcuno aveva anche detto che in principio erano esseri umani, catturati e poi trasformati in due demoni assetati di sangue da un folle scienziato. Ma tutto questo ormai non importava, e dentro di sè Videl si ripeteva

(Fá  che tutto questo finisca presto!)

"Per quanto ancora vuoi divertirti con lei fratellino?"-disse una spazientita C18 che trovava molto più divertente massacrare persone in gruppo, piuttosto che uccidere singolarmente quegli inutili terrestri,come li definiva lei.

"In effetti stò pensando ad un'altro modo con cui divertirmi con questa donzella."-rispose C17 con voce maliziosa.

Nonostante fosse sull'orlo dell'incoscienza Videl capì...

Capi perfettamente a cosa alludeva quella bestia. Con un filo di voce riuscì a parlare.

"No! Ti-ti prego quello...no! Uccidimi se proprio vuoi ma quello no!"

C17 fece una finta faccia offesa.

"Uffa! Forse sarebbe piaciuto anche a te, ma pazienza. Farò come desideri. In fondo ad un condannato a morte non si nega l'ultimo desiderio no?"

L'androide aprì la mano  pronto per uccidere.

"ADDIO!"

 
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Videl tenne gli occhi aperti davanti alla morte. Ma almeno una cosa la riconsolava. Ben presto avrebbe rivisto suo padre e sua madre, morta parecchi anni prima a causa di un tumore.

Ironicamente Videl pensò che almeno sua madre si era risparmiata lo spettacolo di morte e distruzione che il loro mondo sopportava da tanti anni.

"Mamma...

Papá...

Stò arrivando!"-Disse dentro di se.

Prima di chiudere gli occhi Videl riuscì a vedere le sagome di due persone  poco distanti dai due assassini. Forse la mente incominciava a dare i numeri, perché sembrava che queste due sagome fossero scese giù dal cielo. Ma la cosa che più la colpì fu quella di vedere una delle due persone avvolta in una luce dorata.

"Forse è un angelo venuto a salvarmi?"-si chiese per un momento prima che l'incoscienza la avvolgesse con un caldo tepore.

Sentiva delle voci intorno a lei. Parevano concitate e piene di paura. Non conosceva a chi appartenessero, erano estranee ma tuttavia non le procuravano disagio.

Aprì gli occhi.

Dove si trovava?

L'ultima cosa che ricordava era l'attacco micidiale sferrato dai due demoni con la faccia d'angelo nella sua cittá. Quella stessa cittá che molto probabilmente adesso era ridotta ad un cumulo di macerie. Ma la cosa che più la sorprendeva era il fatto di essere ancora viva.

Si non c'erano dubbi...

Si guardò le mani come a voler confermare che non fosse passata a miglior vita. Una miriade di cavi partiva dalle  dita e finiva su un macchinario come quelli che si vedevano negli ospedali.

Ma allora perchè non sentiva alcun dolore?

E cosa più importante come aveva fatto a salvarsi?

Chi l'aveva portata in quel luogo?

"Ciao. Vedo che ti sei svegliata."

Una signora dai capelli turchini la osservava con due occhi amorevoli. Come quelli di una madre.

 
 
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Videl non sapeva chi fosse, ma istintivamente si fidò di lei. Provò a parlare ma si accorse di avere la gola secca.

"Stai tranquilla figliola non muoverti."-disse la signora nel tentativo di calmare la ragazza. Poi riprese con un tono più dolce. "Sei alla Capsule Corporation. Purtroppo quando ti hanno portata qui stavi molto male, ma adesso il pericolo è passato. Sei al sicuro."

Videl si sentì pervadere da una grande calma. Non sapeva spiegarsi il motivo, ma si fidava di quella persona. Provò a parlare.

"A-aqua"

Ora la donna la guardava in modo triste.

"Immagino tu abbia una gran sete però non posso darti nulla al momento mi spiace. Devi ancora passare la fase critica anche se io sono fiduciosa."

Videl fece un piccolo cenno di assenso.

"Ora scusami"-riprese la donna "Ma devo andare e se ti dovesse servire qualcosa spingi pure il pulsante sul telecomando vicino a te. Arriverò subito. Se ti riesce dormi un pò credo sia salutare."

Videl fece di nuovo un cenno  affermativo con la testa e quando quella signora gentile se ne fù andata, la sua mente iniziò a lavorare sensa sosta.

Era fortunata ad essere viva ma soprattutto in buone mani da quello che poteva capire.

Le domande erano tante e esigevano risposte.

Sentì il sonno pervadere tutto il suo corpo.

Forse quella donna aveva ragione.

Dopotutto aveva rischiato davvero di morire...

Dall'altra parte della Capsule Corp Son  Gohan era seduto su un comodo divano insieme a Trunks il figlio di Bulma e del fù Principe dei Sayan, Vegeta.

Da quando suo padre Son Goku era morto per colpa di un maledetto Virus al cuore ormai più di di 10 anni prima, suo figlio si era caricato sulle spalle il destino dell'umanitá.

Tutti i suoi amici compreso Vegeta erano morti nel tentativo di sconfiggere quelle due macchine da guerra, e al mondo ormai erano rimasti solo lui e il piccolo Trunks di soli 10 anni come baluardi.

Ultima difesa di un mondo precipitato nella disperazione più totale...

Ogni tanto Son Gohan si batteva contro il duo maledetto, ma ne usciva sempre sconfitto.

Gli androidi si divertivano a batterlo senza mai dargli il colpo di grazia.

Questa era una cosa che Son Gohan non sopportava!

Da bambino si era sempre rifiutato di combattere senza una ragione. Era per metá un sayan, ma a differenza di suo padre e di Vegeta, combattere contro qualcuno piu forte di lui non lo faceva saltare di gioia.

Ma adesso le cose erano diverse...

Se non ci fosse stato lui chi si sarebbe fatto avanti?

Quel giorno si era imbattuto nei due Androidi  accompagnato da Trunks che lo seguiva dappertutto. Il fatto di non riuscire a percepire l'aura di quei due in quanto per metá Androidi poteva rivelarsi un problema nel contrastarli, ma bastava seguire le urla e il rumore delle detonazioni.

Gohan era dispiaciuto di aver  coinvolto Trunks  in quel salvataggio, ma quando aveva visto il malefico C17 in procinto di far fuori una ragazza innocente non ci aveva visto più,e lo aveva attaccato aiutato da Trunks. Per contrastarli si era trasformato in Super Sayan, il mitico guerriero dai capelli d'oro che la leggenda voleva apparisse ogni mille anni, e che stando sempre a quanto Vegeta gli disse un tempo non aveva eguali in termini di forza.

Purtroppo anche il padre di Trunks aveva sperimentato sulla sua pelle che quella leggenda fosse fasulla, visto che nonostante il raggiungimento di quello stadio il grande Principe era morto lo stesso.

Ma Son Gohan aveva grandi speranze per suo figlio. Se mai lui fosse morto ci sarebbe stato qualcuno che avrebbe preso il suo posto nella difesa della terra, e quel qualcuno era proprio Trunks il figlio di Vegeta.

"Ehi Gohan a che pensi?"

"Cosa?"

"Ti vedo assente. Dai sputa il rospo."

"Pensavo che oggi ho commesso un grave errore a portarti con me. Ti ho fatto rischiare la vita per..."

Trunks si alzò di scatto con un cipiglio talmente simile a quello del padre, che Gohan credette di parlare con un fantasma.

"Gohan non dire più cose del genere per favore! Se tu fossi morto io non me lo sarei mai perdonato. Sei mio fratello!"

Gohan gli sorrise e avvicinandosi gli diede una pacca sulla spalla.

"Hai ragione Trunks. Devo ringraziarti per oggi. Se tu non avessi usato il Tayo-Ken per accecare quei due, probabilmente non sarebbe finita bene."

"Di nulla fratello"

Fù così che li trovò Bulma quando entrò nella sala grande, un tempo piena di tutti i suoi amici e di Vegeta il suo amore perduto.

Cacciò le lacrime con una mano.Quando Gohan la vide gli chiese subito.

"Come stà quella ragazza?"

"Tranquillo Gohan. Le ho dato dei sedativi e un Senzu. Stá riposando ora o almeno credo."

"Ha parlato? Cioè ricorda qualcosa di quello che ha visto?"

"Era ancora debole più che altro per lo shock di essere ancora viva, e anche perché è parecchio disidrata. Ma penso che entro una settimana dovrebbe ristabilirsi."

"Mi fá piacere"-disse Gohan visibilmente sollevato.

"Giá...lo vedo quanto ti fá piacere"-disse Bulma con uno sguardo malizioso.

"Che che vuoi dire Bulma?"

"Oh io? Niente di niente facevo così per dire."

Trunks sogghignò stando però bene attento a non farsi beccare dal suo mentore.

"Ok io ora torno a casa. Mia madre sará in pensiero per me."

"Aspetta Gohan!"

Il sayan giá sulla soglia di uscita si girò curioso.

"Dimmi Bulma."

"Quando la ragazza si riprenderá credo voglia vederti. In fondo anche se con l'aiuto di Trunks, sei stato tu a salvarla no?"

Gohan borbottò qualcosa di incomprensibile, e senza aggiungere altro se ne andò via.

Nella sala rimasero solo Bulma e suo figlio il quale chiese.

"Pensi anche tu quello che penso io Mamma?"

 
 
Una Settimana dopo
 

Videl si era completamente ripresa. Adesso poteva camminare senza ausilio di stampelle.

Si sentiva decisamente meglio.

Conobbe Bulma e suo figlio, e anche quel ragazzino gli parve da subito simpatico.

Portava una maglia bianca e blu con al centro il logo della Capsule Corp e dei pantaloni grigi. Aveva capelli colore lillá e occhi del medesimo colore.

"Una strana combinazione"- si disse Videl.

Mirai Trunks

 
 
Bulma aveva capelli lunghi fino alle spalle color blu/turchese. Portava sempre una giacca di colore blu e dei pantaloni da meccanico rossi. Sopra la capigliatura c'era un semplice cappello con sempre il logo dell'azienda.
 
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In quel lasso di tempo approfondirono le loro conoscenze. La ragazza disse loro di chiamarsi Videl e di avere 19 anni. Poi  gli raccontò tutto quello che aveva passato a causa di quei due pazzi sanguinari compresa la morte di suo padre che li aveva sfidati in duello ed era morto per quel motivo, e la distruzione della sua casa. Trunks le disse per consolarla.

"So benissimo come ti senti. Anche mio padre è morto combattendo contro quei due. Ma un giorno lo vendicherò. Vendicherò tutti quelli che sono morti a causa di quei due bastardi pezzi di ferraglia!"

Videl si sorprese molto del tono risoluto del bambino. Non voleva scoraggiarlo, ma cosa avrebbe potuto fare contro quei due assassini un bimbo di a malapena 10 anni?

"Scusate ma chi mi ha salvata?"-chiese all'improvviso. "Volevo chiederlo prima ma chissá perché mi è sfuggito."

"Siamo stati io e mio fratello"-disse Trunks con aria fiera.

Videl spalancò gli occhi per la sorpresa.

"Ma come è possibile? Non avete visto quanto sono forti? Come avrebbero fatto due esseri umani a contrastarli? Non fraintendetemi io vi ringrazio, sono solo curiosa."

"Ecco vedi noi siamo S...?"

Bulma mise una mano per tappare la bocca al figlio prima che scatenasse un pandemonio.

La cosa non sfuggì a Videl...

Nascondevano qualcosa questo era certo...

Stava per replicare quando un ragazzo molto muscoloso entrò dalla porta principale della struttura.

Portava una divisa arancione che copriva tutto il corpo e sotto una maglietta blu. Polsini del medesimo colore si trovavano ai polsi. Una cintura celeste teneva unite la tuta e i pantaloni. Era alto,molto alto constatò Videl.

 
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"Ehilá gente! Ho trovato un sacco di cose buone oggi..."

Gohan si interruppe notando solo in quel momento la ragazza che aveva salvato...

Videl quando lo mise a fuoco perse un colpo al cuore. Il tizio assomigliava molto a quello che lei aveva scambiato per un'angelo prima di cadere nell'oblio. Solo che questo ragazzo aveva i capelli neri e niente luce gialla intorno.

Decisamente uno strano ragazzo...

"E anche carino"-aggiunse dentro di sè.

Nel frattempo Gohan era rimasto con una faccia da pesce lesso, e Bulma intuendo l'antifona prese Trunks per mano dicendo.

"Tesoro ti vá di aiutarmi con il cibo che ha portato Gohan?"

"Certo Mamma!"

Detto questo i due sparirono lasciando Gohan e Videl da soli.

Il silenzio si protrasse per lunghi minuti...

Gohan allora decise di porvi fine avvicinandosi alla ragazza che istintivamente fece un passo indietro.

Lui le sorrise.

"Tranquilla non voglio farti del male. Volevo solo fare la tua conoscenza. Piacere mi chiamo Son Gohan e tu?"

La ragazza si rilassò visibilmente e con un sorriso strinse la mano del giovane.

"Scusami è che sono ancora frastornata. Io mi chiamo Videl."

"Allora piacere di fare la tua conoscenza Videl. Come ti senti?"

"Decisamente meglio!"

"Ti và di sederti? Sai non vorrei che ti possa venire un mancamento."

La ragazza divenne rossa ma accettò di buon grado l'invito così gentile.

 
 
Mirai Videl
 

Si sedettero sul divano.

"Gohan volevo ringraziarti."

"E di cosa scusa?"

"Trunks e Bulma mi hanno raccontato che sei stato tu a salvarmi."

"Esagerano"-disse Gohan sulla difensiva. "E poi è anche merito di Trunks. Senza di lui non credo avrei potuto fare qualcosa."

Videl lo squadrò da capo a fondo.

"A proposito ma come diavolo avete fatto? Quei due sono fortissimi,quasi imbattibili."

Gohan adesso aveva paura. Non poteva di certo dirle come stavano realmente le cose per non spaventarla.

"L'importante è che sei sana e salva no? Non importa come. E poi non credi sia meglio lasciarsi alle spalle una così dolorosa esperienza?"

Videl lo fissò accigliata.

Perché aveva la sensazione che tutti, compreso quel Gohan volessero nascondergli qualcosa?

Ma forse per il momento era meglio lasciar correre. In fondo da una parte quel ragazzo aveva ragione. Lei era viva e non era una fortuna che capitava tanto facilmente a chi viveva in un inferno  come il loro.

Sorrise.

"Già credo tu abbia ragione Gohan."

Ma Videl non si sarebbe data vinta tanto facilmente. Avrebbe scoperto cosa quelle persone gli stavano nascondendo.

E soprattutto quello strano ragazzo...

"Piuttosto Videl volevo sapere una cosa. Cioè non voglio farmi gli affari tuoi, ma che progetti hai?"

Solo in quel momento Videl si rese pienamente conto di non avere più una casa. Quei due l'avevano distrutta.

Bulma e suo figlio erano stati gentilissimi con lei, e nemmeno una volta gli avevano accennato qualcosa del tipo quando te ne vai? Videl però non voleva essere di peso a nessuno.

"Io non lo sò ancora. Il tempo di rimettermi in sesto e seguirò la mia strada. Ho giá approfittato abbastanza di Bulma e suo figlio."

Mentre diceva quelle parole Videl non riuscì a trattenere le lacrime in vista del futuro che l'attendeva.

Sola e senza un tetto in cui vivere...

Poi sentì un panno che con dolcezza le veniva passato sotto gli occhi. Gohan la guardava con un sorriso.

"Scusa se ti ho fatto quella domanda, ero solo curioso. Ma non credo  tu ti debba preoccupare. Bulma è una mia carissima amica e Trunks ti vede come la sorella che non ha mai avuto, o almeno credo. Quindi che ne dici se ci togliamo questo dubbio?"

Videl aveva il cuore che batteva a mille. La vicinanza con quello strano ragazzo la faceva sentire protetta, anche se lo conosceva da poco.

Però che intendeva dire con il togliersi quel dubbio?

Cosa aveva in mente Gohan?

Lo vide alzarsi e chiamare a gran voce Bulma e suo figlio, che arrivarono subito.

"Che succede Gohan?-chiese Bulma.

"Il fatto è questo. Videl non ha più una casa per colpa di quei due, e siccome si vergogna a chiederlo, lo faccio io al suo posto. Sarebbe un problema ospitarla qui da voi diciamo a tempo indeterminato?"

Videl scattò in piedi fulminando Gohan con uno sguardo di ghiaccio. Il sayan si nascose dietro Trunks, il quale sorrise.

"No vi prego non fatelo."-insistè Videl."Sono giá in debito abbastanza con voi. Vi ringrazio per le vostre premure.Chiedo solo un pò di tempo per riprendermi del tutto, e poi me ne vado lo giuro."

Bulma fissò la ragazza con fare materno.

"Tra di noi non esistono debiti Videl. Forse ti sembrerá strano visto che non ci conosci bene. Se vuoi andare via perché non ti senti a tuo agio, nessuno ti fermerá ma per quanto mi riguarda puoi stare qui tutto il tempo che vuoi! La Capsule Corp è enorme e puoi scegliere la stanza che più ti aggrada.  Questo  posto è troppo silenzioso da troppo tempo. Sul serio mi farebbe piacere se restassi, ma a te la scelta."

Videl non aveva parole...

Possibile che al mondo esistevano persone di una tale bontá?

Generose come loro?

L'idea doveva ammettere che non gli dispiaceva, ma come fare a dirlo per non passare da approfittatrice?

"Io vi ringrazio...Non sò cosa dire."

A quel punto intervenne Gohan con un sorriso a trentadue denti.

"Allora non dire niente. Vedrai sarai al sicuro con noi. Non ti faremo mai del male. Hai la mia parola."

"Evviva!"-disse Trunks euforico. "Sarai la mia sorellona Videl, se per te vá bene è ovvio."

Videl si avvicinò al bambino e gli arruffò i capelli.

"Va bene Trunks. Sarò la tua sorellona."

Poi il suo sguardo cadde su Gohan.

Lui gli sorrise di nuovo e Videl pensò di essere veramente fortunata ad aver trovato degli estranei che non pretendevano niente da lei, ma che l'avevano accolta in quella bizzarra famiglia.

 
 
 
 
Linea Anteprima
 
Note dell'autore: Ecco qui il primo capitolo. Spero che vi sia piaciuto e che lo abbiate letto in tanti! Mi farebbe molto piacere ricevere un commento/recensione, ma è ovvio che non siete obbligati! Adesso scappo. Alla prossima con un nuovo capitolo di NOI SIAMO IL FUTURO.
   
 
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