Crossover
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Autore: Najade    09/02/2018    1 recensioni
Spronata dal contest "La corsa delle Drabble&Flashfic" di AleDic, questa sarà una raccolta di flashfic disomogenea.
Supernatural: II, IV, VIII
Sherlock BBC: V, VI, VII
Marvel: III
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Film, Telefilm
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nickname sul forum e su EFP: Najade
Fandom: Marvel
Personaggi: Steve Rogers (citazioni di Howard Stark, Tony Stark)
Numero Parole: 418 (438 con le citazioni) secondo Utelio

Si prosegue con la raccolta partecipante al contest La corsa delle Drabble&Flashfic indetto da AleDic sul forum di EFP. Lo scopo è quello di pubblicare più drabble/flashfic possibili (su uno o più fandom) entro e non oltre il 02.06.18.
Dopo l’esordio col fandom di Supernatural, passo all’universo cinematico della Marvel.
Inoltre, questa flash in particolare partecipa anche al The Breaking Point indetto da SherylHolmes sempre sul forum.
Come sempre, buona lettura!


«What about this one?»
«No! No! That's just a prototype.»

Nonostante le parole di Howard, avevi già deciso.
Dalle prime scazzottate nei vicoli – quando ti riparavi coi coperchi metallici dei bidoni – la tua principale arma d’offesa è sempre stata uno scudo. Non importava quanti pugni tu dovessi incassare, quanti colpi dovessi sopportare; non ti importava neanche delle costole doloranti o degli zigomi gonfi, del puzzo di immondizia che rimaneva impregnato nei vestiti buoni della domenica. Il tuo primo istinto è sempre stato proteggere. Proteggere te stesso e gli altri; chiunque, poco importava da chi o da cosa.

Per questo motivo è stato così naturale per te vestire i panni di Capitan America; era l’incarnazione di tutti gli ideali in cui già credevi, gli ideali per cui già ti battevi giorno dopo giorno, senza compromessi. Tu eri Capitan America, e Capitan America era te.
Non era un compito facile, questo no; e non c’è stata una volta in cui tu abbia sollevato quello stesso scudo con leggerezza, ma si trattava di un peso che eri in grado di sostenere, un peso che eri grato di sostenere.

Settant’anni più tardi, sei ancora lo stesso, ma è il mondo intorno a te ad essere cambiato e tu proprio non riesci a rimanere al passo coi tempi.
Tenti di nasconderlo, menti a te stesso, continui a riportare sul quadernetto qualunque fenomeno di massa tu debba recuperare: film, personaggi famosi, canzoni,...
Non serve a niente perché il problema non è quello che hai perso tu, bensì quello che hanno perso tutti gli altri. Fede.
Il coraggio di fidarsi del prossimo, il coraggio di combattere per la libertà e pagarne il prezzo, il coraggio di guardare al futuro con ottimismo, il coraggio di non scendere a compromessi. Il coraggio di non sacrificare quello che è giusto in cambio dell’illusione di sentirsi protetti.
Ti accorgi che l’uniforme stringe, ostacola i tuoi movimenti, un poco alla volta in maniera costante, finché Capitan America è qualcuno che non riesci più a riconoscere. Finché gli occhi del mondo puntati addosso a te non vedono più l’uomo giusto, ma il soldato perfetto; non credono, bensì temono; finché gli ideali per cui ti batti non sono più i tuoi, ma quelli di una realtà a cui non puoi permetterti di uniformarti.

Ed è a quel punto che fai la tua scelta. Abbandoni lo scudo; abbandoni Capitan America così come il ventunesimo secolo l’ha creato, così come la leggenda l’ha trasformato durante i settant’anni di ibernazione.
Rivendichi il diritto di continuare ad essere quel ragazzo di Brooklyn troppo stupido per scappare da una rissa, rivendichi il diritto di essere Steve Rogers.
«That shield doesn't belong to you.
You don't deserve it.»
  
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