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Autore: lmpaoli94    12/02/2018    0 recensioni
Vi siete mai chiesti come sono nati o vissuti i pokémon leggendari dalla prima generazione alla quarta generazione?
Bene, sarà mio compito raccontarlo in queste piccole serie di one – shot.
Buona lettura!
P. S. Ogni fatto e riferimento a qualsiasi cosa che scrivo, è puro frutto della mia immaginazione.
P. S. P. S.: Ho deciso di fermarmi alla quarta generazione per il semplice motivo che dalla quinta generazione in poi non conosco nemmeno i nomi dei pokémon XD
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Era da un sacco di tempo che la regione di Jotho era colpita da un vento gelido e freddo che proveniva da est.
Sembrava che da un momento all’altro si potesse scatenare una tempesta di ghiaccio senza precedenti.
Gli abitanti di tutta la regione si stavano attrezzando al meglio per non incorrere in disagi o peggio ancora, venire feriti a causa dello spostamento di oggetti pesanti.
La città più colpita era Borgo Foglianova a causa del suo posizionamento a sud delle montagne.
«Questo vento è fuori dal comune… Che cosa starà succedendo?» si domandò il Professor Elm.
«Professore, il vento forte ha scoperchiato una delle case della cittadina.»
«Accidenti.»
«Dobbiamo trovare un rifugio al più presto se non vogliamo rischiare la vita.»
«Lo so… Tra poco vi raggiungo. Devo pensare un attimo ai pokémon che si trovano in questo laboratorio.»
«Ma non c’è tempo!»
«Il tempo si trova sempre. Tu vai pure avanti. Ci vediamo più tardi.»
L’assistente del professore lo fissò con sguardo stranito.
«Stia attento, professore.»
«Tranquillo. So badar benissimo a me stesso.»
Era rimasto solo lui.
Lui con i suoi pokémon.
Ripensava alle sue vecchie avventure quando era un giovane allenatore di pokémon.
“Eppure questo vento mi ricorda qualcosa…”
Il professor Elm ripensava alla sua avventura sul Monte Argento quando si ritrovò dinanzi ad una creatura simile ad un leopardo blu.
Inizialmente non lo riconobbe subito.
Ma una volta che si avvicinò sempre di più, si ricordo di averlo già visto in uno dei suoi libri che aveva consultato.
“Quel pokémon… non è possibile…”
Ululava alla luna in mezzo ad un laghetto che si trovava nei pressi della montagna.
Non fece caso al Professor Elm.
Era troppo concentrato nell’ululare alla luna.
Facendosi coraggio, il professor Elm si avvicinò sempre di più a lui, attirando la sua attenzione.
La creatura lo fissava con sguardo stranito.
Che cosa poteva volere mai da lui?
“Tu sei… tu sei Suicune…”
Il pokémon non fece nessun segno, scappando dal suo sguardo con rapidità fulminante.
Da quale giorno non l’aveva mai più rivisto.
Qualche anno più tardi era venuto a conoscenza che la bestia leggendaria vagava per la regione.
Ma lui non era più un giovane allenatore come un tempo.
Era visibilmente invecchiato.
Non aveva più le forze per fare un viaggio lungo come un tempo.
Anche se si era ripromesso che prima o poi l’avrebbe rincontrato.
“Ti ritroverò, Suicune… Fosse l’ultima cosa che faccio.

Dopo alcuni giorni, il forte vento che imperversava in tutta la regione si era placato.
Adesso la gente doveva contare i numerosi danni subiti.
E purtroppo non erano pochi.
«Professor Elm, finalmente sta bene.»
«Signora Shiratori! È bello rivederla.»
«Vedo che il suo laboratorio non ha subito danni.»
«Per fortuna no… La sua casa? È in ottime condizioni?»
«Sembrerebbe di sì…»
Ma mentre il professor Elm e la donna stavano parlando, videro un giovane uomo avvicinarsi a loro.
«Professore, lo riconosce?»
«Veramente no.»
«Professore, sono Aiko.»
Nel sentire quel nome, gli ritornò immediatamente la memoria.
«Ma certo! Sei il figlio della signora Shiratori. Come stai? È da un sacco di tempo che non ci vediamo.»
«Sono venuto a trovare mia madre dopo molto tempo.»
«A che punto è il tuo pokédex?»
«A buon punto… Ho quasi visto tutti i pokémon della regione.»
«Bravissimo. Sono molto fiero di te» fece il professore congratulandosi.
«Grazie… Mamma, potrei parlare in privato con il professore?»
«Certo figlio. Ci vediamo più tardi. A presto professore.»
«Arrivederci.»
Lo sguardo di Aiko si era rabbuiato improvvisamente.
«Che cosa c’è figliolo?»
«Vi ricordate della mia visione che feci non molto tempo fa’ su Raikou?»
«Sì.»
«Ebbene, dopo quella visione decisi di partire verso il Monte Argento per allenare il mio Umbreon.
Superate le vie impervie e l'erba piena di pokémon selvatici potenti, intravidi la creatura che avevate visto quando eravate un giovane allenatore come me.»
Il Professor Elm rimase sorpreso dalle parole del ragazzo.
«Mi stai forse dicendo che hai visto Suicune?»
«Non ne sono pienamente sicuro, ma molto probabilmente era lui.»
«E sei tornato fin qui per dirmelo?»
«Sapevo che ci teneva molto…»
«Ti ringrazio per aver pensato a me, ragazzo… Ma ormai quelle avventure per me sono finite… Sono vecchio ormai.»
«Questo non lo deve nemmeno dire» protestò il ragazzo.
«Purtroppo è vero, Aiko.»
«Le faccio una proposta…»
«Che genere di proposta?»
«Che ne dice di venire con me fino al Monte Argento per cercare quel pokémon?»
«È molto rischioso arrivare fin lassù.»
«E quindi? Insieme ce la faremo senz’altro. Si fidi di me.»
Il Professor Elm era molto titubante dalla richiesta del ragazzo.
Ma una proposta del genere non gli sarebbe capitata una seconda volta.
«Va bene. Mi hai convinto.»
«Stupendo. Partiremo immediatamente, va bene?»
«Certo. Come vuoi tu.»

Il cammino fu molto lungo e impervio.
Aiko e il Professor Elm ci misero circa due giorni per arrivarci partendo da Borgo Foglianova.
«Finalmente siamo arrivati» fece il professore stremato.
«Venga con me, professore. Potremmo ricaricare le energie fermandoci in quel centro pokémon.»
«Hanno costruito un centro pokémon? Hai miei tempi non esisteva! Che gran fortuna che hai avuto quando ci sei arrivato da solo.»
«Ahahah giusto.»
L’aria del Monte Argento era fredda e pungente.
«Spero solo che Suicune non abbia avuto la brillante idea di spostarsi da questo posto.»
«Secondo me c’è qualcosa che lo richiama, professore.»
«Che cosa potrebbe esserci di così strano al Monte Argento? Vabbé che è una montagna sacra, però…»
«E’ la vetta degli allenatori più forte della regione.»
«Sì, ma cosa potrebbe legare Suicune a questo posto?»
«Non lo so, professore. Ma è nostro dovere scoprirlo.»
Il sole stava calando dietro l’orizzonte.
«Che ore sono, Aiko?»
«Sono quasi le sei, professore.»
«Secondo me dovremmo aspettare domani prima di andare alla ricerca di Suicune.»
«A causa del buio? Di questo non c’è problema. Il mio Noctowl ci illuminerà la strada.»
«Aiko, secondo me per oggi dovremmo solo riposarci. Che fretta abbiamo?»
«Nessuna. Ma se poi Suicune domani non sarà qui tra noi?»
«E cosa mi dice che ci sia proprio oggi?»
«Il mio senso di allenatore.»
Aiko e il Professor Elm vagarono nell’erba alta del Monte Argento fino ad arrivare dinanzi ad un laghetto.
«E’ qui che l’ho avvistato l’ultima volta» fece il professore immerso nei suoi ricordi.
Una nebbia fitta avvolgeva quel posto mistico e misterioso.
Guardando più attentamente, Aiko notò una sagoma nera aggirarsi per il lago.
«Qualcuno sta camminando sull’acqua.»
«Con questa nebbia non si riesce a vedere nulla» protestò il professore.
«Ancora per poco… Lapras, vai!»
Il pokémon di Aiko fece il suo ingresso nel lago.
«Dissolvi la nebbia.»
In pochi secondi, la nebbia che ricopriva il lago sparì completamente.
La sorpresa si dipinse sugli occhi di Aiko e del professore appena videro chi fosse la sagoma misteriosa.
«E’ lui…»
La bestia leggendaria si trovava di fronte a loro con tutto il suo splendore.
Egli fissava i due uomini con sguardo serio.
«Adesso che l’abbiamo trovato cosa facciamo?» domandò il professore.
«Devo parlargli…»
«Cosa?»
«Devo parlargli dello spirito di Raikou…»
«Ma Aiko… cosa ti dice che Suicune possa parlare?»
L’allenatore non rispose.
Si avvicinò piano piano in mezzo al lago in groppa al suo Lapras.
«Aiko, cosa stai facendo? Torna subito qui!»
Ma il ragazzo non ascoltava.
Era troppo preso nell’avvicinarsi a pokémon leggendario.
«Suicune…» fece con voce flebile.
Il pokémon, per niente intimorito, si avvicinò al ragazzo.
«Sapevo che un giorno ti avrei incontrato» fece il pokémon con tono profondo.
«Cosa? Sta parlando?»
Il Professor Elm non riusciva a capire la situazione.
Sembrava tutto così surreale.
«Devo parlarti di Raikou…»
«Sì… Il suo spirito vaga ancora per queste terre in cerca di pace… Una pace che non riesce a trovare…»
«Che cosa dovrei fare?»
«Raikou ti ha dato il compito di farlo resuscitare, non è vero?»
«Sì.»
«Hai ancora bisogno della terza bestia leggendaria perché il suo volere si possa realizzare.»
«E cioè? Di chi?»
«La risposta si trova dentro il Monte Argento.»
Aiko fissava l’interno della grotta con il cuore in gola.
«Purtroppo non posso aiutarti, ragazzo. Questo compito pericoloso spetta solo a te e all’uomo che sta oltre questo lago.»
«Capisco…»
«Adesso me ne ritornerò nelle profondità di queste acque che mi hanno generato, aspettando con ansia il completamento della tua missione.»
«E se non ci riuscissi?»
«Raikou non potrebbe tornare in vita… A presto, ragazzo» fece la bestia leggendaria scomparendo nelle profondità delle acque del Monte Argento.
   
 
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