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Autore: KuroNekw    13/02/2018    0 recensioni
Personale rivisitazione del già noto anime sul videogioco Power Stone!
Cito:
"Anche se ormai la storia pare dimenticata, viene ancora tramandata come una leggenda, in verità da quei giorni passati sono ormai trascorsi più di 500 anni."
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Che strana isola- osservò Ryoma non appena sbarcò 
Non aveva tutti i torti, era totalmente spoglia, non vi erano alberi, fiumi, ne laghi, se aguzzavi la vista potevi anche vederne la fine
- è inquietante- disse il pirata rimasto a bordo
-Non quanto te fidati- 
Kraken aggrottò la fronte
-Bhe, io resto qui, qualsiasi cosa dobbiate fare, fatela in fretta, ho già i brividi!- disse
-Se ci rubi la nave, sappi che ti veniamo a cercare- lo minacciò Edward
-Scherzi? Non sono così pazzo da affrontare quella nebbia senza la mappa- lo rassicurò lui
-Mi dici perché lo teniamo?- bisbigliò Ryoma all’amico
-Bhe infondo è simpatico- ci fu una pausa - e abbiamo un passatempo- disse infine ridendosela sotto i baffi
-Ragazzi!- Ayame li aveva chiamati a se. Lei e Rouge erano andate avanti 
i due corsero verso di loro
-Guardate- indicò Rogue –quella deve essere la porta che cerchiamo
Sotto gli occhi sbalorditi di tutti un enorme portone si ergeva al centro dell’isola
-E’ enorme- esclamò Ryoma
-Mi chiedo solo come nessuno si sia mai accorto della sua esistenza…-
-sicuramente una volta giunti a Sora lo scopriremo- disse Edward che aveva assunto un espressione eccitata –dai forza andiamo!- li incoraggiò subito dopo
-Ehi con calma- cercò di dirgli Ryoma ma ormai Edward aveva iniziato a correre verso la porta
-lo sapete da quanto tempo sogno questo momento?- continuò poi –da circa una vita…-
-certo che un portone così grande, una serratura tanto piccola- disse Ayame scrutando da vicino quello che doveva essere l’incavo per la chiave che portava con se
-bhe che aspetti!? Apri- lo incitò Edward che ormai non stava più nella pelle
La ragazza prese la chiave, per un attimo parve indecisa ma infine la fece entrare nel buco della serratura, deglutì istintivamente e infine la girò. Bastò un solo giro perché all’improvviso una luce accecante apparve sotto i piedi dei ragazzi e come un lampo li fece sparire nel nulla
Durò un istante perché si ritrovarono tutti davanti ad un imponente ingresso, dalle rocce di cui era formato e dalle colonne che lo tenevano su, doveva essere davvero antico
-Ok….credo non farò commenti su quello che è appena successo- Ryoma fu il primo a spezzare quel silenzio terrificante che si era creato
-Siamo arrivati?- chiese Rouge
-E’ stato….più facile del previsto- disse Ayame
Edward fu l’unico a non proferire parole, era troppo incantato nell’osservare quelle vecchie mura
-Bhe ormai siamo qui, direi di cercare subito Alexia- continuò Ryoma –seguiamo il sentiero, ci porterà sicuramente in centro abitato-
-Ma ci credete?- disse infine Edward –insomma- sempre più meravigliato –siamo sospesi in cielo!- 
-Si….e la cosa mi crea parecchio disturbo- intervenne Ayame che fino a quel momento non avrebbe voluto pensarci
Il gruppo seguì la strada, davanti a loro ogni tanto si vedeva qualche abitazione abbattuta, resti di una città ormai perduta
-E’ davvero desolante, siamo sicuri viva davvero qualcuno qui?- Chiese Ryoma
-Bhe sicuramente anche loro avranno sentito il passare degli anni- gli rispose Rouge
-se è la stessa isola di cui raccontano le storie, ha più di 500 anni- Edward assunse un aria pensierosa –sicuramente non hanno risentito molto dell’evoluzione umana- pausa –per questo sicuramente sia le costruzioni che i loro abitanti avranno la mentalità di quei tempi-
-Effettuano ancora sacrifici umani…- disse Ayame in tono pacato
-Bhe in ogni caso ora lo scopriremo- Ryoma che era in testa al gruppo, era finalmente giunto in quella che doveva essere l’unica città presente sull’isola.
-Siamo arrivati…- disse poi Edward una volta raggiunto l’amico
Quello che si trovavano davanti, fu, come aveva già accennato Edward, uno scenario retrogrado. 
Alcune case erano fatte di legno, altre di paglia. Ma quello che incuriosì tutti furono delle stelle con incise sopra l’immagine di alcune pietre, le stesse presenti sugli altari nelle isole maggiori. 
-Edward!- esclamò una voce amica –Ragazzi siete riusciti ad arrivare-
-Alexia?- Fece Ayame non appena la vide, poi le corse in contro per abbracciarla –oddio temevo fosse troppo tardi-
Alexia scosse il capo
-no- disse infine
Anche gli altri gli si avvicinarono
-perdonaci se ti abbiamo fatto aspettare, ma il viaggio non è stato facile- le disse Edward
Alexia scosse di nuovo il capo
-lo so, sono felice che stiate bene-
Tutti le sorrisero
-ALEXIA!!- una voce forte e acuta rimbombò alle spalle della ragazza
Era uno strano vecchietto, non più alto di un bambino di 10 anni, che portava nella mano destra un lungo bastone, e indossava un copricapo bizzarro decorato con foglie di diverso tipo
-Allora sono loro- continuò –gli stranieri che hanno osato varcare il portone- e lo disse come se fosse una cosa sbagliata
-Loro sono quelli di cui ti ho parlato saggio! Loro possono aiutarci-
Ma lui scosse il capo in segno di negazione
-Alexia…so che hai paura, ma questo riporterà la pace-
La ragazza, a quelle parole ebbe quasi un espressione rassegnata
Nel frattempo molti abitanti si stavano avvicinando al gruppo, alcuni di loro, noto Edward, erano vestiti tutti alla stessa maniera, come la prima volta che i due tizi cercarono di rapire Alexia. 
Poi da dietro il saggio apparve lui, il tipo che nell’isola del fuoco aveva messo fuori combattimento Edward e Ryoma senza che loro potessero fare nulla
-Senti- Edward alla fine decise di intromettersi –non so a cosa si stia riferendo Alexia- la guardò –ma se credete che un sacrificio umano riporterà l’ordine vi sbagliate di grosso!- disse deciso, ma quelle parole non furono prese molto bene da nessuno degli abitanti, che iniziarono a guardare i forestieri con sguardo diffidente
-Hei Falcon, modera le parole o qui finisce male- gli bisbigliò Ryoma ad un orecchio
-Voi non sapete nulla, non avete diritto di parlare- disse l’uomo alle spalle del saggio
-E voi invece siete solo dei bigotti retrogradi!- disse Edward facendo un passo avanti
I ragazzi lo guardarono esterrefatti, Ryoma si portò una mano in viso, ormai era troppo tardi per tornare indietro
-Come….osi- disse l’altro e anche lui provò a fare un passo avanti ma il saggio lo fermò con il bastone
-Sei diverso da tuo padre, lui aveva rispetto delle tradizioni- disse poi il vecchio
-Mio padre non avrebbe mai permesso questo!- rispose prontamente il ragazzo
-Bene allora!- fece poi il saggio –se sei convinto delle tue azioni, e Alexia pare abbia molta fiducia in voi, ti metterò alla prova
Tutti quanti assunsero un espressione confusa
-Affronterai Randall, il nostro migliore guerriero- 
Il ragazzo che Ryoma ed Edward non erano riusciti ad affrontare, era proprio lui, lo stesso che si era intromesso nella discussione
-Hei Falcon pens- ma Edward non fece finire la frase a Ryoma
-Accetto!- disse e il suo sguardo si accese di determinazione

  
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