Fanfic su artisti musicali > EXO
Ricorda la storia  |       
Autore: Philly123    13/02/2018    0 recensioni
Breve storia sulla coppia XiuChen.
Appena finito il tour con gli EXO, il gruppo torna a Seoul per le meritate vacanze. Uno di loro, però, è tormentato da un segreto, non riesce più a trattenere i sentimenti che lo legano al suo migliore amico, Xiumin.
Edit: Come dicevo è una storia breve, potrei anche continuarla. Fatemi sapere, ci sarebbe ancora tanto da scrivere, in effetti
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Chen, Chen, Xiumin, Xiumin
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’ultimo concerto era finito.

Quel tour sembrava prendere tutte le energie dei membri degli EXO.

Erano in giro da un mese e ognuno di loro appariva stanco e con la voglia di casa.

 

Chen si era finalmente seduto, dopo ore in piedi, e si asciugava il sudore che gli scendeva copiosamente lungo le tempie. Ancora una volta aveva fatto delle scene con Xiumin sul palco per far contente le fan: lo aveva abbracciato, accarezzato, e perfino fatto spaventare.

Quello che Minseok non poteva sapere era quanto Jongdae si sentisse uno schifo, ogni volta che doveva recitare in quel modo. Erano gli unici momenti, quelli pubblici, in cui si sentiva libero di fare ciò che veramente voleva. Sembrava un controsenso, sembrava un paradosso, eppure nell’intimità delle loro stanze, a telecamere spente, non poteva permettersi di toccarlo, di baciarlo come avrebbe sempre voluto fare.

Xiumin, d’altro canto, era sempre lo stesso.  Sembrava adorasse stringerlo a sé, farsi coccolare, godere di ogni sua attenzione, ma non si spingeva mai oltre, come bloccato da un’oscura forza.

Era da tanto che quella situazione andava avanti, e Jongdae credeva che sarebbe impazzito presto.

 

Minseok tornò finalmente dal palco e si scambiarono uno sguardo d’intesa.

-Oggi si torna a casa! Sei felice?- esclamò il maggiore con un sorriso a trentadue denti e quegli occhi affusolati quasi del tutto chiusi.

-Come non mai! Non vedo l’ora di prendermi un po’ di tempo-

-Perché? Pensi di andare da qualche parte?- continuò, cambiando volto, preoccupato.

-No, voglio soltanto andare a casa, finire di giocare ai videogame che avevo lasciato, magari qualche picnic fuori città...- rispose Chen.

-Benissimo! Allora andremo insieme!- concluse, raggiante, l’altro.

Non avrebbe retto ancora a lungo.

 

Xiumin non si rendeva conto di quello che faceva.

Jongdae avrebbe forse potuto superare il suo innamoramento se non fosse stato per l’altro. Minseok era sempre così affettuoso, accattivante, si prendeva cura di lui in ogni istante, lo cercava, e appena aveva ottenuto le sue attenzioni non lo lasciava più. Il minore non sapeva come comportarsi, non poteva scambiare quel modo di fare per qualcosa di più di una semplice amicizia, non eppure lo sembrava, tutti lo pensavano. Xiumin gli voleva bene, poco ma sicuro, ma nel suo modo di fare c’era soltanto innocenza? Quell’uomo non sapeva cosa fosse la malizia, era certo, e proprio per questo Jongdae si sentiva in dovere di proteggerlo.

 

Saliti sull’aereo di ritorno, Chen si sedette al suo posto, proprio accanto a Xiumin. Fecero un live per informare i fan della trasferta, e come sempre il maggiore si accasciò sulle spalle dell’altro, poggiando le labbra sulle sue ossa. Chen ebbe un brivido, ma lo nascose.

Per il resto del viaggio Minseok dormì beatamente sulla spalla dell’amico. Aveva il respiro pesante e la bocca socchiusa, gli occhi sembravano immensi in quel volto quasi da bambino.

-Dovresti smettere di fissarlo… qualche volta- sussurrò una voce dall’esterno.

Jongdae sussultò, spaventato, tanto che Minseok quasi si svegliò.

Il minore alzò gli occhi e vide Suho sporgersi dal sedile davanti, in ginocchio.

-Non stavo facendo niente di male- sussurrò Chen, sempre attento che l’amico dormisse.

-Non ti sto rimproverando, dico solo che continuando così impazzirai, come minimo.-

-Che dovrei fare?-

-Non lo so, dovreste parlarne, in fondo a Minseok non sembri indifferente, magari hai qualche chance.-

Suho aveva uno sguardo dolce, e continuava a guardare la strana coppia come un papà che guarda i suoi figli.

-Non dire stupidate, Suho, lo sai benissimo che non succederà mai niente.-

-Secondo me hai solo paura- e con queste parole chiuse la discussione e se ne tornò al suo posto.

 

Arrivati agli alloggi Chen fu contento di tornare alla pace della sua stanza. Nell’ultimo mese aveva dormito nei letti più disparati, sentendo continuamente il chiacchiericcio dello staff, i discorsi dei suoi compagni, anche i loro pianti sommessi, alcune volte. Finalmente poteva tornare alla sua solitudine. Nonostante vivesse in una casa piena di ragazzi, amava ricavarsi dei momenti di completa solitudine, di pace, che gli servivano quasi come una meditazione. Nella sua vita fatta di stress e di continui impegni, non avere un momento per sé avrebbe potuto ucciderlo.

Quella bolla di serenità scoppiò presto, dato che dopo poche ore qualcuno bussò alla porta.

-Puoi aprire!- urlò in quella direzione, mentre già chiudeva il libro che aveva per le mani.

-Ehilà! Disturbo?- chiese Sehun, quel sorriso un po’ infantile, ma sincero.

-Vieni, dimmi- rispose Chen mentre si tirava su dal sul letto.

-Stavamo pensando di andare al club, a ballare, ti va?-

Quei ragazzi non volevano davvero fermarsi un momento.

-Mhm…- farfugliò Jongdae, come per fingere di pensarci, -No, mi spiace, penso che rimarrò a casa per oggi, sono davvero stanco.-

-Ok, lo immaginavo, fammi sapere se cambi idea.-

Sehun lasciò la stanza, sicuramente già sapeva la risposta prima di chiedere, Chen non era un’animale da festa come gli altri.

 

Jongdae tentò di riprendere il libro lasciato a metà, ma la sua apparente serenità si era ormai disfatta. Continuava a pensare alle parole di Suho, che gli consigliavano di provare il tutto per tutto. Junmyeon non aveva mai torto, non dava mai consigli sbagliati, non per niente si occupava di tutti loro. Però, come poteva credergli? Come poteva pensare che rischiare di rovinare quell’amicizia, così pura e profonda, fosse la cosa giusta? Oppure forse quell’amicizia non esisteva più da molto tempo, e si era rovinata nonostante nessuno avesse avuto il coraggio di dirlo? Perché rovinata? Era soltanto cambiata, era diventata qualcos’altro. Minseok giocava sempre in modo strano con Jongdae, lo toccava, lo accarezzava, gli dava piccoli baci sulla pelle. E se anche per lui ci fosse stato qualcosa di più? Qualcosa d’altro?

 

Jongdae cercò di scacciare via quei pensieri, e andò in cucina a prepararsi un sandwich. Ora che i concerti erano finiti e aveva un po’ di pausa avrebbe dovuto fare più attenzione alla sua dieta e andare in palestra più spesso, magari con Xiumin, che passava là dentro tutto il suo tempo libero.

Mentre finiva di preparare lo spuntino prese il suo solito posto sul divano e accese la tv. Non ebbe nemmeno il tempo di scegliere il canale che la stanza principale venne invasa dal chiacchiericcio sconnesso dei membri del gruppo.

-Allora ho vinto io!- urlava Jongin.

-Mai! Avevamo detto di andare al club!- replicava, alzando il tono, Chanyeol.

Sehun era dietro ai due, silenzioso, che cercava di mettere pace a quella lite scherzosa.

Alle spalle di Sehun si nascondeva, piccolo, Xiumin, scosso da un ascesso di risate, nell’assistere alla scenetta.

-Uscite?- chiese Jongdae alla fine.

Gli altri componenti si girarono verso di lui, ma Minseok fece un piccolo scatto e si abbassò all’altezza delle sue gambe, poggiando il mento sulle sue ginocchia. Vederlo in quella posizione gli faceva venire i brividi.

-Perché non vieni?- chiese il maggiore, inscenando un broncio.

-Non avevo voglia di far festa stasera, tutto qui.- Bugia! Se avesse saputo che c’era anche lui…

 

I ragazzi se ne andarono, mentre Minseok gli lanciava un’ultima occhiata languida. Perché si comportava in quel modo?

-Dovresti proprio andare, lui ti vuole- gli sibilò una voce all’orecchio.

-Ma cosa sei tu, il diavolo tentatore?- sbuffò Jongdae mentre si girava verso Suho.

-Sono la voce della tua coscienza.-

Fu così che Chen, qualche decina di minuti dopo, era già pronto sull’uscio.

 

Alla fine aveva vinto Chanyeol. Il club era lo stesso di sempre. Per i membri del gruppo era difficile andare in un posto qualsiasi, potevano scegliere soltanto tra i soliti club privati di Seoul, in cui incontravano sempre la stessa gente del giro del k-pop, della televisione o comunque dello show business. Un po’ noioso. Quella sera, però, Jongdae si sentiva frizzante e vivo come una ragazzina del liceo mentre scrutava la folla alla ricerca dei suoi amici, del suo amico…

Erano seduti su divani di pelle, attorno a un tavolo basso, e chiacchieravano con delle ragazze, anche quelle dei volti conosciuti. Chanyeol era in mezzo a loro, continuava a fare quel sorriso ammiccante, probabilmente aveva litigato con Baekhyun e si stava prendendo una rivincita, quei due erano sempre così, un continuo tira e molla.

Il suo Xiumin, invece, era in disparte, con un bicchiere in mano, scambiava qualche parola con Sehun, non si stava divertendo. C’era una ragazza che continuava a cercare le sue attenzioni, mentre gli posava le mani addosso.

A Chen venne il sangue alla testa, non era un tipo geloso, ma sentiva una sorta di possesso nei confronti di Minseok, non glielo dovevano toccare, soprattutto se lo stesso non voleva.

 

Cominciò a farsi strada tra la folla, molti lo chiamavano per salutarlo e stringergli la mano, ma a Jongdae importava poco. Si portò dietro al divano e sbucò all’improvviso, poggiando le mani sugli occhi di Xiumin.

-Chi sono?- chiese, cercando di fare la voce più strana e diversa.

Xiumin portò una mano sulla sua, era liscia e morbida.

-Jongdae!- esclamò, senza avere il minimo dubbio.

Lasciò brutalmente il bicchiere sul tavolo e si buttò al suo collo. Il minore capì che era già un po’ ubriaco.

 

Continuarono a bere a lungo, mentre Jongdae aveva trovato il modo di sedersi accanto al suo Xiumin. Erano lì l’uno per l’altro, era come se non fosse esistito nessuno, a parte loro due. Per tutta la serata si accarezzarono, con il maggiore, dolcissimo che poggiava la testa sulla spalla e sul petto di Chen. Qualche volta gli sussurrava delle parole stupide all’orecchio, e ridevano insieme. Jongdae non riusciva a trattenersi, non visto quello che provava per quell’uomo, e con l’alcol che annebbiava i suoi freni inibitori. Per una volta, non gli importava cosa pensassero i suoi compagni, o chiunque fosse nel locale, non gli importava di niente. Avrebbe voluto prendergli la faccia tra le mani e baciarlo mille volte, ma no, non poteva, non era il momento, quello no.

-Dovremmo andare a ballare- urlò Chen al gruppo, mentre sentiva la testa di Xiumin sulla spalla e la sua mano che gli accarezzava la coscia con avidità.

Stava impazzendo.

Mentre tutti si alzavano per andare in pista Chen pensava che il suo amico non si era mai comportato così fino a quel momento, almeno non tanto esplicitamente, e sì che si erano ubriacati tante volte insieme.

 

La sala era un turbinio di persone, di luci, e tutto sembrava mischiato dall’ebbrezza e dalla felicità. Jongdae non capiva più se fosse reale o si stesse ingannando in uno dei suoi sogni, ma in fondo non gli importava, era felice, quasi aveva le farfalle nello stomaco.

 

Xiumin, il suo Xiumin, continuava a ballare in mezzo agli altri, saltava come un pazzo insieme a Sehun e vederlo così spensierato faceva sentire Chen ancora più felice. Non gli importava che ballasse unicamente con lui, vederlo sorridere, e piegarsi dalle risate ogni volta che si imbarazzava era semplicemente bellissimo, lui era bellissimo.

Il maggiore si avvicinò un po’ ballando, un po’ saltellando, e gli cadde tra le braccia.

-Dovresti ballare con me!- gli urlò, un po’ troppo forte, dentro l’orecchio.

Chen lo guardò dritto negli occhi, fu un lungo momento, poi gli sorrise. I due cominciarono quel ballo strano, non importava che passi facessero, dovevano solo stare appiccicati, toccarsi con più parti del corpo contemporaneamente. Xiumin era possente, nonostante fosse così piccolino. Ogni sua parte del corpo era un fascio di muscoli che si scontrava con il fisico asciutto di Chen. Tutto di lui era bello, sodo, a partire dalle braccia che in quel momento gli circondavano la vita, quella pancia soda che era appiccicata alla sua, il sedere, su cui a volte poggiava una mano furtiva. L’altro non obiettava, anzi, sembrava piacergli.

Chen cominciava a sudare, e non perché in quella sala l’aria fosse quasi asfissiante, ma per il calore che i loro due corpi iniziavano ad emanare.

 

-Chen!- urlò qualcuno al suo orecchio.

Lui si girò di scatto, come ridestato da un sogno.

Chanyeol lo stava guardando con occhi sgranati, la bocca ridotta a fessura. Era arrabbiato.

-Che vuoi?- gli chiese, in tono quasi provocatorio. Ma in fondo sapeva, stavano esagerando, erano davanti a tutti.

Yeol non ebbe bisogno di continuare la sua ramanzina poiché il secondo si allontanò volontariamente, dopo aver lasciato un bacio leggero sulla guancia di Xiumin.

Jongdae si chiuse nel primo bagno disponibile. Stava sudando, era scombussolato, ma non solo quello. Era eccitato. Si erano appena sfiorati, nulla di eccessivo, eppure non riusciva a controllarsi affatto. Cercò di inspirare più a fondo possibile, ma più provava a pensare ad altro più il pensiero di Xiumin si scagliava nella sua testa.

 

Tornò in sala dopo una decina di minuti, appena riuscì a riprendere il controllo. Si diresse subito da Minseok, senza guardare nessun altro. Sapeva di avere gli occhi dei suoi compagni puntati addosso, ma non gli importava.

-Voglio andarmene da qui, vieni con me?- chiese senza troppi preamboli.

Xiumin lo guardò negli occhi con quel viso perfetto, piccolino. Era leggermente sorpreso.

-Va bene, torniamo a casa.-

 

Nella strada del ritorno vennero scortati da una macchina dell’agenzia. Si tennero costantemente per mano. Xiumin, già stanco dalla serata, era completamente buttato su Jongdae. I suoi capelli erano a contatto con il suo naso e profumavano di sudore, di buono, di lui. Le mani affusolate dell’altro giocavano con le sue dita, cercando di prenderle e poi abbandonandole, senza fine, e ogni volta che Chen scappava dalla sua presa Minseok rideva come un bambino. La risata gli esplodeva in petto e Chen poteva sentirne le vibrazioni. Era felice, di nuovo. Quella sarebbe stata la sera giusta, lo sentiva. D’altronde, Suho non poteva sbagliarsi.

 

Rientrarono agli alloggi, e Chen dovette reggere l’amico, mollo sotto il peso dell’alcol.

Jongdae aprì la porta lentamente, per non svegliare nessuno, mentre Xiumin gli posava piccoli baci alla base del collo. Il minore, annebbiato anch’esso dall’alcol, si distraeva, e intimava l’altro di stare fermo, ridendo, nonostante non lo volesse veramente.

-Levati, Xiumin, non so aprire così.-

-Ma io ti voglio baciare- biascicava l’altro mentre gli sbaciucchiava il collo, poi saliva un po’ sull’orecchio.

Chen cercava di proteggersi, ma non ci riusciva, e continuava a ridacchiare.

Finalmente ebbe successo nello sbloccare la serratura.

Si diressero entrambi, direttamente, davanti alla stanza di Chen, la prima dall’ingresso.

Fu un momento quasi pesante, quando si guardarono negli occhi. Xiumin lo strinse fra le sue braccia, volontariamente, senza che il minore avesse mosso un dito. I loro corpi aderivano alla perfezione. Chen poteva nuovamente sentire tutte le curve del corpo dell’altro, gli avvallamenti e le fossette create dalla muscolatura.

Il minore gli mise una mano fredda tra i capelli e iniziò ad accarezzarli dolcemente. L’altro continuava a respirargli nell’orecchio, accendendo voglie che Jongdae nemmeno sapeva di avere.

D’improvviso Minseok si spostò un pochino, gli posò un lungo bacio sulla guancia e disse soltanto “Buonanotte” mentre si allontanava.

Jongdae, furioso, sbatté la porta della stanza quasi in faccia all’altro.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: Philly123