Fanfic su attori > Altri attori/Disney
Segui la storia  |       
Autore: jorgemysmile    15/02/2018    0 recensioni
[Cast Violetta]
Martina è una ragazza complicata, cresciuta in un orfanotrofio dall'età di dodici anni, quasi non ricorda più cosa significhi la parola affetto. Pochi mesi dopo aver compiuto il suo sedicesimo compleanno alle porte dell'orfanotrofio diretto dalla signora Carmen si presenteranno Cecilia e Alvaro Blanco, una coppia con l'intenzione di adottarla. Ma i fantasmi del passato torneranno a tormentarla molto presto, facendole rivivere uno dei suoi peggiori incubi, il nome di quell'orribile incubo? Alejandro Stoessel.
Tratto dalla storia:
"Martina, Martina adesso ascoltami. quando ti dico corri, tu ti devi alzare da qui e correre più forte che puoi, più lontano che puoi. Mi hai capito?" spesse lacrime rigano le mie guance mentre nego più volte con il capo. Non lo abbandonerò mai qui.
"N-non...non posso Jorge, io non posso. Non ce la faccio" un forte singhiozzo si libera nella mia gola, mentre il ragazzo che amo allunga a fatica la mano destra per potermi sfiorare la guancia con la punta delle dita.
"Non permetterò mai più che ti faccia del male, mi hai capito?" e lui non poteva immaginare di cosa in realtà fosse capace mio padre.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Tini, puoi venire un secondo a darci una mano?" erano più o meno le sei e tutti eravamo ancora seduti sul divano. I ragazzi stavano giocando alla play, mentre Lodovica ci stava facendo strani discorsi su alcune delle ultime tendenze nel campo della moda. "Sì, certo" rispondo subito, vedo Lodovica e Candelaria alzarsi dal loro posto frettolosamente e con aria tesa. Nessuno si volta verso loro due o presta loro la minima attenzione, sono tutti troppo occupati a giocare, mentre Alba e Facundo sono troppo occupati a baciarsi, in un angolo in disparte. A dire il vero io un po' li invidio quei due, non come Lodo che li prende in giro, ritenendoli senza pudore. "Dove vai?" Jorge si volta verso di me quando mi alzo dal mio posto, perdendo di vista il gioco. Sorrido leggermente, pronta a rispondere, ma Lodovica lo fa per me. "Andiamo ad ordinare un paio di pizze per cena. Mi è venuta fame!" dice la mora, mi salta sulle spalle e fa un piccolo sorrisino innocente a Jorge. Quando vede Jorge negare con il capo divertito afferra il mio polso e mi trascina in cucina senza la minima grazia. Una volta arrivate in cucina Cande prende il suo cellulare dalla tasca dei jeans che indossa e chiama la pizzeria. Lodovica invece si siede sul bancone della cucina e mi fissa con uno strano sorrisetto malizioso. "Ho visto come ti guardava mio fratello.."dice maliziosamente dopo attimi che mi sembrano infiniti. Ammica verso di me al termine della frase, attirando anche l'attenzione di Candelaria, che ha appena finito di ordinare le pizze. Anche lei si mette al fianco di Lodovica e si guardano complici. Queste due hano decisamente in mente qualcosa. "E...e come mi guardava?" chiedo, iniziando a sentirmi a disagio disagio. Torturo le mie dita mentre attendo una loro risposta. Entrambe emettono una specie di urletto eccitato guardandosi negli occhi l'un l'altra e poi voltano lo sguardo verso di me. "Come uno cotto, Tinita" a quelle parole sbuffo una risata, adesso capisco perchè hanno un'aria così ridicola...Mi stanno solo prendendo in giro. "Ma che dici cotto, Lodita? Super cotto! Sta per andare a fuoco, il tuo caro fratellino" e di nuovo fanno quello strano urletto, che a me sinceramente fa solo ridere. "Mi state prendendo in giro, spero" ridacchio, dando un pugnetto scherzoso al ginocchio di Lodovica. Devo ammettere che hanno un modo strano di scherzare queste due. "Mai stata più seria in vita mia, Tinita. Jorge non si comporta così bene con una ragazza da troppo tempo..." alzo le sopracciglia, facendo una faccia ancor più divertita. "Confermo. Secondo me tu gli piaci. Gli piaci tanto, si si." nego frettolosamente con il capo quando capisco che sono entrambe serie e convinte di ciò che dicono. "Cos..? No! Magari lui vuole solo essere gentile nei miei confronti" suppongo che in realtà sia così, anche se, ripeto, non ho esperienza in campo maschile e queste due sono pazze. "Ti dico che gli piaci, Martina. Se lui volesse solo essere gentile, ti assicuro che non si comporterebbe così. E non vuole nemmeno fare il fratellino che si preoccupa, perchè non si comporta così nemmeno con me, e fidati che mi tiene sotto mira peggio di un cecchino. Conosco mio fratello da quando sono nata e ti assicuro che...non so, forse ti vede più di una sorella o di un'amica....se capisci cosa intendo" termina la frase facendomi un impacciato occhiolino, mentre Cande annuisce concorde. "Ma è impossibile. Insomma, dai, ci conosciamo da...nemmeno un giorno!" dico, ricordando a Lodovica che siamo praticamente sconosciuti e che alla fine dei conti io sono la sua sorellastra. "Questo non è affatto vero!" dice Lodovica, tappandosi subito dopo la bocca. Ha appena detto qualcosa che non doveva dire, ne sono più che sicura. "Che intendi...?" chiedo curiosa, questa volta guardando anche Candelaria. Anche lei sa qualcosa, me ne accorgo da come si sente anche lei a disagio. "Ehm...di sicuro Lodo avrà sbagliato a parlare, sai come si dice no? Magari a lui pare di conoscerti da una vita e-" "Non ci credo. La scusa non regge. Vi prego, ditemi il perchè Jorge dovrebbe già conoscermi. Prometto che non gliene parlerò. Croce sul cuore" sia Lodovica che Cande si guardano negli occhi, quasi a cercare la conferma di quello che stanno per fare l'una negli occhi dell'altra. "Okay, andiamo in camera mia. Lì non ci sentirà nessuno" annuisco velocemente, adesso sono davvero curiosa e spaventata allo stesso tempo. Jorge potrebbe saper qualcosa del mio passato... Torniamo in salotto e ci dirigiamo verso le scale il più silenziosamente e velocemente possibile, con la coda dell'occhio noto Jorge alzarsi dal divano quando ci vede, mette in pausa la partita ,facendo protestare tutti gli altri, e si dirige verso di noi. Io sono l'ultima delle tre, mentre Lodovica e Candelaria sono già a metà scala. Mi affretto a raggiungerle, facendo si che anche Jorge accelleri il passo per raggiungerci. "Avete ordinato le pizze?" ci chiede con tono calmo. "S-si certo fratellino" balbetta Lodovica, leggermente a disagio. Non è prorpio capace di dissimulare quando qualcosa la riguarda. Jorge corruga la fronte oscillando lo sguardo da lei a me, che sto per qualche strano motivo trattenendo il respiro. "Tutto bene? Siete strane" questa volta interviene Candelaria, fortunatamente salvando la situazione. "Certo che si. Andiamo un momento in camera di Lodo a...cose da ragazze. Sono sicura che a te non importa" a quelle parole lo sguardo di Jorge si posa su di me. Esita leggermente prima di parlare. "Vuoi venire con me di sotto o...?" deglutisco lentamente negando con il capo. "Lodo deve farmi vedere una cosa e- sai com'è...." "Lodovica non sa aspettare!" Cande termina la frase per me, capendo che mi stavo per tradire da sola. Alle nostre parole sembra convincersi del tutto e ci da le spalle, tornando finalmente di sotto con passo svelto. "Hai visto come si è comportato? Ti ha chiesto di scendere con lui!" sussurra Lodovica in tono isterico, come per darmi la conferma che quello che dice non è da psicopatica. "Forza, raccontate" dico dopo essermi seduta sul grande letto della camera di Lodovica. La rossa sta provvedendo a chiudere a chiave la porta mentre la mora si siede al mio fianco. "Quando mamma e papà sono venuti all'orfanotrio...beh, quel giorno c'eravamo anche io e Jorge. Loro erano già venuti una settimana prima e ti avevano visto. Si erano completamente innamorati di te, ma volevano che prima ti vedessimo anche noi di persona per capire se potessimo andare daccordo, anche perchè io e te abbiamo la stessa età e magari avremmo potuto odiarci o roba simile." annuisco, seguendo il filo del discorso. Anche Cande si siede al mio fianco, iniziando a giocherellare con il tessuto della coperta. "Parliamo di più di un mese e mezzo fa, per essere chiari. Quando quel giorno ti abbiamo vista per la prima volta, stavi... stavi giocando con un bambino di quattro o cinque anni, abbiamo visto quanto mamma e papà ti guardavano rapiti e...e anche a noi sei piaciuta. Quel giorno i nostri genitori hanno avviato segretamente le pratiche dell'adozione, dicendo alla rettrice di non dirti niente fino a che tutti i documenti non fossero stati pronti. Mamma e papà andavano ogni domenica all'orfanotrofio per vederti, mentre Jorge, di nascosto, durante la settimana veniva a trovarti. Purtroppo le donne delle pulizie in qualche modo lo trovavano sempre e lo cacciavano prima che ti potesse vedere. Allora lui ha iniziato a nascondersi dietro alle grandi siepi che si trovavano nel giardino, avendo scoperto che passavi molto del tuo tempo all'aria aperta." resto spiazzata a quelle parole. Carmen mi aveva detto che Alvaro e Cecilia mi avevano visto solo una settimana prima per la prima volta. "Non...non capisco" sussurro sconvolta "Carmen mi aveva detto che i tuoi genitori mi avevano visto per la prima volta solo un paio di giorni prima." Lodovica stringe le mie mani fra le sue, cercfando di darmi un po' di conforto. "Volevano portarti a casa lo stesso giorno in cui te lo avrebbero detto. Ma sai che non è questo il punto..." annuisco concorde. Il punto è Jorge. "Il punto è Jorge, non è vero?" lei annuisce vigorosamente. "Jorge ha spinto al massimo affinchè tu venissi a casa al più presto e non mancava giorno in cui non ti venisse a trovare. Ha persino corrotto un bambino per farsi dire dove ti trovavi un giorno!" ridacchio a quelle parole, asciugando delle piccole lacrime che erano sfuggite al mio controllo. "credo che Jorge non ti veda come una sorella, credo che sin dal primo momento in cui ti ha visto ha provato qualcosa di forte per te. Qualcosa che non aveva mai provato prima. Ho provato a parlarci prima del tuo arrivo, per capire se lo potevo aiutare in qualche modo, dal momento che in quel periodo era strano. Gli ho chiesto se la sua ansia aveva qualcosa a che vedere con te e lui mi ha risposto che provava una strana sensazione all'altezza del petto quando ti pensava" a quelle parole mi alzo di scatto dal letto, infilo le dita nei miei capelli e li inizio a tirare. Non può essere vero... "Ma non può provare qualcosa per me..." dico disperata, negando più e più volte con il capo. "Tutte le persone che mi hanno voluto bene hanno finito per soffrire." aggiungo. "Mia madre è morta, per colpa mia" dico scoppiando a piangere. Mi lascio cadere sul pavimento a ginocchioni, quando Lodovica si siede accanto a me e mi abbraccia non faccio niente per fermarla. "Non...non dire questo. Sono sicura che non è stata colpa tua..." nego con il capo velocemente. Lei non mi conosce, non sa qual è il mio passato. Non sa niente di mio padre e di quello che mi ha fatto. Singhiozzo pesantemente quando sento bussare alla porta. Alcuni ricordi di mio padre mi tornano nella mente d'improvviso, trascinandomi via dalla realtà in un soffio e causandomi un forte dolore all'altezza del petto. "Chi è?" sento dire da Candelaria, mentre io mi accascio semplicemente sul petto di Lodovica, desiderando che tutto questo dolore passi il prima possibile. Non credo si possa nemmeno definire dolore, solo tanta malinconia, tristezza, vuoto, paura. Soprattutto paura. [N.A: i testi che inserirò fra |.....| saranno le frasi a cui Martina pensa] |...Sei talmente inutile, idiota. Non meriti nemmeno di essere nata...| Una grossa quantità di ossigeno viene a mancarmi quando risento la voce di mio padre rimbombare nella mia testa e le sue mani sul mio corpo. Tossisco a causa di un po' di saliva che mi va di traverso, mentre sento la voce preoccupata di Lodovica dirmi di calmarmi e che va tutto bene. Ma non va tutto bene, dentro sto morendo lentamente. "Sono Jorge" stranamente fra tutto il caos che c'è nella mia testa riesco ad udire chiaramente la voce di Jorge, che deve essere sicuramente fuori dalla porta ad attendere che qualcuno gli apra. |...Vieni qui ad aiutare il tuò papà Martina, forza...| un altro brutto ricordo si fa spazio nella mia mente, impedendomi di respirare anche questa volta. Improvvisamente sul mio corpo si ripresenta l'orribile sensazione delle mani viscide di quell'essere su di me e quasi per istinto inizio a dimenarmi, cercando di scappare dalla presa di Lodovica. Ad essere precisa in questo momento Lodovica non esiste nella mia mente, ci siamo solo io e mio padre. "Ti prego, ti prego lasciami stare..." singhiozzo ad alta voce, come se ciò che ho appena detto pùò in qualche modo far smettere ai miei ricordi di tormentarmi. "Ti prego..." singhiozzo ancora, prima di sentire dei brividi percorrermi tutta la spina dorsale e delle braccia calde e forti stringermi delicatamente. |...Sii una brava bambina e fai ciò che ti ho insegnato ieri sera...| "Basta...basta..." singhiozzo, coprendomi le orecchie con le mani nel vano tentativo di fermare quella voce schifosa che si insinua nella mia mente. Era da tanto tempo che non ritornavano queste crisi di panico. E' sempre così maledettamente difficile mandare via le voci del passato... "Piccola...piccola ci sono io qui con te adesso, va tutto bene, devi solo respirare, okay?" la voce di Jorge è come un'ancora per me, cerco di fare quello che mi dice, cerco di regolarizzare il mio respiro, senza però riuscirci. "Fallo smettere Jorge, ti prego, fallo smettere" sussurro, riferendomi alla voce di mio padre. Anzi, alla voce dell'uomo che dovrebbe essere mio padre. "Non posso farlo se tu non mi permetti di aiutarti, piccola" singhiozzo a quelle parole, mi dimeno quando sento nuovamente le mani viscide di quell'uomo insinuarsi nel mio interno coscia. Niente di tutto questo è reale, niente di tutto questo è reale. "Lasciami" urlo "Ti ho detto di lasciarmi" la mia voce si fa subito più bassa, mentre sento il rumore di una porta chiudersi e la presa sui miei avambracci farsi più forte e stretta. "Piccola, piccola...adesso mi devi guardare. Devi aprire gli occhi e guardarmi. Ti prometto che adesso passa" finalmente riesco a risentire la voce di Jorge risuonare nella mia testa come una melodia perfetta, mentre la sensazione di un paio di mani sul mio viso si fa strada nel mio corpo. Non riesco a capire se è una sensazione vera o un altro scherzo della mia mente. "Non posso. Non ci riesco" singhiozzo, ritrovandomi nella camera da letto di mio padre. Di nuovo. In questo momento vorrei urlare, ma so che non posso farlo, so che non ne ho le forze. "Si che ci riesci, so che tu sei forte piccola, io lo so..." a quelle parole cerco di calmarmi, cerco di convincere il mio corpo che tutto questo non è reale e che presto sarà tutto finito. "Sì, così. Trova qualcosa per cui vale la pena lottare" oh Jorge, se solo sapessi che quel qualcosa sei tu... Quando riapro lentamente gli occhi un forte odore di menta invade le mie narici e mi trovo stretta contro il petto di Jorge. Allora lui era reale...lui non era frutto della mia immaginazione... Siamo entrambi seduti a terra, lui non accenna neppure per un secondo ad alleggerire la stretta, mentre io non ho le forze di alzare la testa dal suo petto caldo. "Tini...? Tini, Dio, ti prego, dimmi che stai bene" il viso preoccupato di Lodo si presenta davanti alla mia faccia, facendo si che finalmente Jorge mi liberi dalla sua calda stretta. Adesso sento freddo però. Un freddo proprio al centro del petto, all'altezza del mio cuore. O di quello che ne rimane. "I-Io...mi-mi dispiace..." sussurro, tirando su con il naso. Sento entrambe le mani di Jorge posarsi sulle mie guance, facendo voltare il mio viso verso di lui. Lo vedo asciugare con i pollici le mie lacrime e, per quanto possibile, anche il nero del mio trucco completamente sciolto. "Non dirlo neanche per scherzo..." il suo viso è serio e preoccupato mentre pronuncia quelle parole. Sento Lodovica stringermi in un abbraccio da dietro, sospirando leggermente. "Lodo, puoi lasciarci soli?" chiede ad un certo punto Jorge. Lei annuisce in risposta, si alza dal pavimento e esce dalla stanza. Jorge allora inizia ad accarezzare il mio zigomo con il suo pollice guardandomi in silenzio. "Vuoi che ti accompagni in camera tua a riposare?" ci penso su un attimo prima di negare con il capo. L'ultima cosa che voglio è essere trattata come di vetro e soprattutto essere lasciata solo con me stessa. "Sto bene" sussurro, lui in risposta sospira pesantemente. "Preferisci scendere di nuovo di sotto, allora?" annuisco alla sua domanda, provocando un altro suo sopsiro. "No-Non è successo niente, sto bene." dico, cercando di convincerlo. Se riesco a fargli credere che va tutto bene sono a cavallo. In fondo è fattibile. "Non va tutto bene Tini. Non fingere" dice a pochi centimetri dal mio viso. "Non con me."
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Altri attori/Disney / Vai alla pagina dell'autore: jorgemysmile