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Autore: Ciuffettina    16/02/2018    6 recensioni
«Oh… Lucy… è un mondo? È quello che dovremo vigilare e custodire?» domandò Gabriel con meraviglia.
«Credo proprio di sì, fratellino» rispose Lucifer, «e lo faremo insieme.»
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel, Lucifero, Metatron, Michael, Raphael
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte della Bibbia'
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Il più giovane degli arcangeli era seduto su una nuvola, immerso in cupe meditazioni.
Intorno a lui, a parte le nuvole e il palazzo divino, c’era il vuoto totale.
Passare l’intera eternità rinchiusa in… che cosa? Gabriel trovava orribile ciò che lui e i suoi fratelli erano stati costretti a fare: unire i loro poteri arcangelici per ficcare la sorella del loro Padre in un buco senza ritorno.
Se Dio e Tehom(1) fossero andati d’accordo, “loro” sarebbero stati creati comunque o erano serviti soltanto per imprigionarla? Un pensiero sconfortante. E ora che cosa sarebbe successo a lui e agli altri? E poi come si poteva non amare il proprio fratello o sorella che fosse?
Lui mai e poi mai avrebbe imprigionato uno dei suoi fratelli; di certo non Lucifer, il suo amato fratellone, sempre pronto a insegnargli nuovi trucchi e scherzi, non Michael che tentava, vanamente, di riportarli all’ordine e no, neppure Raphael che l’aveva spesso disprezzato per la sua totale mancanza di coordinazione nel muovere le ali (ma questo avveniva prima che Lucy gli insegnasse a volare…)
«Fratellino, che cos’è quel muso lungo? Abbiamo vinto!» esclamo una voce esultante davanti a lui. «Ora Papà potrà creare tutto quello che vuole, senza che quell’impicciona glielo distrugga.»
«Oh Lucy…» replicò alzando gli occhi. «Stavo solo pensando…»
«Non dovresti, ti fa male» lo prese in giro il fratello.
«Stavo pensando a Tehom…»
«Non è un problema nostro» lo interruppe Lucifer, grattandosi il braccio sul quale spiccava il Sigillo che la teneva imprigionata. «Papà sa quello che fa, ha più anni ed esperienza di noi cinque messi insieme.»
Gabriel gli espose i suoi timori. «Mi dispiace che abbiamo dovuto rinchiuderla… ma d’altronde questi erano gli ordini… Ma ora che lei non può più nuocere, Lui avrà ancora bisogno di noi?» concluse.
«Il mio fratellino troppo sensibile!» ridacchiò Lucifer. «Certo che ci avrebbe creato, indipendentemente che fosse andato d’accordo con lei o no. Lui adora creare» disse ammiccando.
«Un attimo…» replicò Gabriel perplesso. «Prima hai detto “di noi cinque messi insieme” ma noi siamo solamente in quattro… o no?»
«Mi chiedevo quando ci saresti arrivato» rispose la Stella del Mattino. «Su, lisciati le piume e vieni ad accogliere il nostro nuovo fratellino.» Allargò le ali. «E l’ultimo che arriva, è un pennuto imbranato!» Decollò.
«Ehi così non vale!» strillò Gabriel, rialzandosi e buttandosi all’inseguimento.

Dio, dopo aver creato un angelo con sole quattro ali indaco bordate d’oro, e averlo chiamato Uriel, prese da parte i quattro arcangeli e li obbligò a giurare che mai e poi mai avrebbero rivelato ad alcuno l’esistenza di Tehom.
Naturalmente giurarono e attesero per vedere se il loro Padre avrebbe creato altri angeli cosa che, infatti, fece, creandone altri tre con quattro ali poi altre migliaia di fratellini con sole due ali, di cui Lucifer si stufò quasi subito. L’ultimo a essere creato fu un angelo con le ali cobalto quando ormai la novità di avere un nuovo fratellino non esaltava più nessuno.


«Lucy, guarda che cosa mi ha regalato Papà!» strillò eccitato Gabriel a Lucifer, qualche tempo dopo e mostrandogli un corno d’oro. «Non è bellissimo? Serve per radunare i miei sottoposti, non appena li avrò. Lui ha detto che bisogna organizzare gli angeli in legioni e che noi quattro ne avremo il comando… chissà che cosa significa» si domandò incuriosito.
«Significa che tutti quei pennuti dovranno scattare appena noi ordineremo loro qualcosa» sorrise Lucifer. «Già me li immagino: Raphael che sbraiterà ordini solo per il gusto di farlo e Michael che si farà venire le crisi isteriche se qualcuno volerà più lentamente degli altri.»
«Però c’è ancora qualcosa che non capisco» riprese il minore. «Papà ha dato a tutti quanti queste lame… ma a che cosa possono servirci? Non dobbiamo combattere ancora, vero? Spero proprio di no… e poi contro chi? Non mi piacciono neanche un po’… qualcuno potrebbe farsi male sul serio. Nostro Padre poteva darci qualcosa di meno pericoloso e più divertente… Uffa, questo non posso ancora suonarlo… Inoltre ha detto che i miei angeli si chiameranno Custodi, i tuoi Grigori o Vigilanti(2)… Che cosa dovremo custodire o vigilare? Tu lo sai?»
«Calma! Ogni cosa a suo tempo!» ridacchiò il maggiore, scompigliandogli i capelli. Abbassò la voce: «Io so che nostro Padre aveva iniziato a creare dei mondi, sperando che l’Oscurità avrebbe compreso quanto fosse bella la creazione ma ogni volta lei glieli distruggeva, per questo abbiamo dovuto intrappolarla. Penso che adesso Papà ne creerà uno e sarà quello che dovremo custodire e vigilare.»
«Oh!» esclamò il più piccolo, spalancando gli occhi. «E che cos’è un mondo?»
«Beh pare che sia una cosa enorme, rotonda… ma come posso spiegartelo se nemmeno io so che cos’è? Quando ne creerà uno, vedrai com’è fatto» concluse bruscamente e cominciò a grattarsi con foga il Marchio.
«Lucy, va tutto bene?» domandò Gabriel, preoccupato.
«Prude un po’» ammise, «ma immagino che sia normale.»
Conoscendo Lucifer, era probabile che il Marchio gli desse molto più fastidio di quanto non volesse far credere.
«Fammi vedere.» Gabriel infilò il corno nella tunica, poi gli prese gentilmente il braccio per esaminarlo.
All’inizio il Sigillo era appena un po’ più rosato della pelle di Lucifer e si notava appena, ma adesso era diventato molto rosso e gonfio.
«Dovresti smetterla di grattarlo» disse Gabriel, sfiorandolo delicatamente con le dita che si erano illuminate di azzurro.
«Ehi! Non vorrai togliermelo?» si preoccupò Lucifer, tentando di sottrarsi al suo tocco. «Papà l’ha dato a me
«Non preoccuparti, voglio soltanto farti sparire il gonfiore» rispose, trattenendolo con delicata fermezza. «Me l’ha insegnato Raphael… cioè non proprio… Uno dei suoi si era tagliato con quello stupido acciaio empireo e lui, dopo avergli sibilato che era un inetto, un incapace, un idiota e tanti altri insulti che cominciavano con la lettera “Iod”, ha fatto così e l’ha guarito. Ho guardato come faceva e voglio provarci anch’io.»
Pian piano il Marchio riprese un aspetto più normale.
«Come appena creato!» disse Gabriel soddisfatto. «Forse dovresti parlarne con nostro Padre…»
«Sciocchezze! Lui sa quello che fa! Se l’ha dato a me, significa che posso sopportarlo meglio di tutti voi altri messi insieme» sorrise Lucifer, baciandolo in fronte.


E finalmente arrivò il gran giorno: quello in cui Dio avrebbe creato qualcosa chiamato Terra. Aveva disposto le nuvole tutte in cerchio e in mezzo una nuvoletta con a bordo Lui e il Suo scriba, Metatron, fresco di nomina.
I vari principati, serafini, cherubini, troni, dominazioni, virtù, potestà, grigori, angeli e arcangeli cominciarono ad assieparsi sulle nubi in attesa di quello che sarebbe successo.
«Però Papà poteva mettere più nuvole» brontolò fra sé Lucifer. Aveva spalancato le ali come una barriera di modo che nessun angelo potesse sedersi troppo vicino a lui. Che diamine! Come arcangelo avrà pure potuto decidere chi avere accanto e chi, invece, doveva stare più discosto, o no? «Giuro, se viene qua uno di quegli stupidi cupidi, lo faccio esplodere.»
«Posso sedermi qui o farai esplodere anche me?» domandò una vocetta allegra, ovviamente era Gabriel.
Lucifer sorrise: «Ma solo perché sei tu.» Spostò le ali, in modo che potesse sedersi accanto a lui, poi le rimise a barriera, avvolgendo il fratello.
Gabriel si appoggiò a lui, beandosi della morbidezza e dello splendore delle sue piume.
Dopo un po’, arrivarono anche Michael e Raphael.
Lucifer si limitò a ripiegare le ali che erano dal loro lato sulla schiena per farli sedere. Ormai non doveva più preoccuparsi che arrivasse qualche fratellino sgradito.
Michael si sedette impettito tra Lucifer e Raphael. «Non ho ancora visto Gabriel. Spero che non arrivi in ritardo» disse l’arcistratega, guardandosi in giro.
«Non sono in ritardo! Sono qui sotto!» esclamò l’interessato indignatissimo, sbucando da sotto il piumaggio della Stella del Mattino.
«Ma che…? Esci subito da lì e mettiti composto! Devi dare il buon esempio. Che cosa penserebbero gli altri angeli?» lo redarguì Raphael.
«Che sono un arcangelo molto fortunato! Sapessi come si sta bene qui sotto!» e si rintanò nuovamente in quel rifugio piumoso.
«Lucifer, però anche tu… non devi incoraggiarlo.»
«Non ci vedo niente di male» si giustificò l’altro, «e poi ha detto che sotto le mie ali si sta bene. Non vorrai dirmi che ha torto, vero
«Michael, di’ qualcosa!» esclamò Raphael esasperato. «Mi sembra una mancanza di rispetto verso nostro Padre. Noi siamo qui per ammirare la Sua opera e lui… lui…» Gesticolò impotente. «Sembra un cupido!»
Michael non voleva fare una scenata davanti a tutti ma perché Gabriel doveva sempre comportarsi in maniera così poco da arcangelo? «Raphael, gli ordini erano che tutti noi dovevamo essere qui e ci siamo tutti» replicò freddamente. «Non capisco perché ti preoccupi per il suo comportamento, non è un tuo problema. Caso chiuso.»
«Una totale mancanza di disciplina» brontolò Raphael. «Non oso immaginare come saranno allo sbando i suoi sottoposti.»
Quando furono tutti arrivati, Dio si concentrò, schioccò le dita e comparve sotto di loro una cosa immensa che copriva tutto l’orizzonte sottostante.
Dagli spalti partirono urla entusiastiche e applausi, mentre Metatron annotava tutto quanto.
«Oh… Lucy… è un mondo? È quello che dovremo vigilare e custodire?» domandò Gabriel emozionato e mettendo il naso fuori.
«Credo proprio di sì, fratellino» rispose Lucifer. «E lo faremo insieme.»

Lucifer e Gabriel

*****

Ispirata a un versetto della Bibbia Giobbe 38:4-7
1) Nelle leggende ebraiche c’era davvero una Tehom, Regina dell’Abisso, che alla fine è stata rinchiusa. Pare che i suoi alleati fossero i Leviatani ma siccome SPN non conferma, evito di nominarli XD.
2) Invenzione mia. Nei cori celesti non sono nominati ma chiunque abbia visto SPN o spulciato il libro di Enoc sa che c’erano anche i Grigori, detti anche Vigilanti, poi tutti defenestrati. La mia idea è che a un certo punto abbiano deciso di seguire il loro comandante, Lucifer.
   
 
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