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Autore: An13Uta    16/02/2018    1 recensioni
Forme senza contorno.
Nomi cancellati.
Sbagli.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Skull Kid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: questa è... una cosa complicata. Innanzitutto, la storia è mi è venuta di getto, io stessa non sono ben sicura di cosa sia, e ha a che fare con un mio concept particolare (a cui è collegata una fic pubblicata in precedenza, Child of Fear) la cui trama è un po' lunga e difficile da mettere su carta in forma di racconto, per cui molto probabilmente non riuscirò a spiegarla mai.
In secondo luogo, ci sono due personaggi che non conoscerete. Perché li ho creati io.
Scusate per questa stupida prefazione e buona lettura.






 

Sbagli
(Prole)






Dimmi.

Che cosa rappresenti, piccolo danzatore?

Cosa svelano le tue vesti così estranee, così accoglienti, la stoffa viola scuro che cela con gran cura il tuo corpo?

Fatti vedere bene, mentre plasmi il vetro, nella tua pelle di luce fusa, così scura da risaltare nel deserto.

Che bei capelli, rossi come il fuoco! Bruciano in colonne, raccolte in una coda sul retro del tuo capo.

Occhi gialli da gioielli, che brillano nel buio – brillanti come i monili preziosi del Prete della Dea del deserto.

Ki-Am-Ne, la voce tonante, nato nella tribù di guerriere al cospetto di un re ladro.

Che cosa significhi, a questo mondo?







Dimmi.

Che cosa rappresenti, giovane cantante?

Cosa vogliono dire i tuoi capelli così pallidi, così sbiaditi, i fili d'oro giallo che ti avviluppano in un'aureola?

Stagliata in fronte al mare, immobile, bianca come una lettrice di biblioteche, una malata, un cadavere.

Hai iridi troppo chiare, un cielo invernale – eppure ami con forza e prepotenza, testarda, violenta.

Con un solo stesso abito per combattere e costruire carillon, non volente Principessa di un nuovo regno.

Nemosyne, colei che ricorda, figlia di pirati e d'un oceano in cui annega il passato.

Che cosa significhi, a questo mondo?






Dimmi.

Che cosa rappresenti, immortale suonatore?

Cosa nascondono i tuoi occhi così grandi, così innocenti, le sfere d'ambra arancione che fissano con paura?

È legno ciò che ti copre, grigio e arabescato di chiaro – non si riconosce un tocco umano, solo corteccia morbida.

Indossi abiti di foglie, di paglia, di piccole sorprese. Di tessuto trovato qua e là, forse rubato, forse no.

Sotto al cappello che contiene tutto ci sono piume nere; da Eroe, forse, ti avrebbe donato di più una criniera rossiccia.

Skull Kid, o bambino perduto, fermo all'infanzia che supera da anni la vecchiaia.

Che cosa significhi, a questo mondo?




 

Sono l'autorità inflessibile.

Sono la comprensione assoluta.

Sono la fiducia cieca.




Eppure

allo stesso tempo

non siamo

assolutamente

irreparabilmente

nulla.








Paradossi.

Errori di programmazione.

Qualsiasi cosa facciamo non ha conseguenze.

Svanisce nel nulla, in silenzio.

Mai esistita.

Parole lasciate da cadaveri animati.

Scheletri mossi da vite inesistenti.

Colori sfocati in memorie instabili.

Forme senza contorno.

Nomi cancellati.

Sbagli.

Da eliminare.

Con cosa?


 

Una spada a trafiggere il petto e tagliare la testa.



Denti affilati a recidere il collo da parte a parte, una malattia scoperta troppo tardi a bollire nelle viscere tra dolori orrendi.




Mostri a sbranare, lava a inghiottire, tremendi morbi a far delirare fino alla fine, la Luna a distruggere ogni cosa, fuoco a bruciare, armi a pugnalare e strappare pelle, bastoni a spezzare ossa, un corso di eventi traumatico a far impazzire fino a lanciarsi dal tetto di un castello.




 

La notte arriva.

 

L'alba sorge.

 

Il giorno continua.


 

E noi rimaniamo
spettri
di anime reincarnate.

 

Bambini che non dovevano nascere.

 

Bloccati da qualche parte,
nel nulla di cui dovevamo essere costruiti
sin dall'inizio.







 

Dee,
osservateci,
e rispondete:


la vostra prole

dunque

non ha significato?

   
 
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