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Autore: Eneri_Mess    18/02/2018    0 recensioni
Diplomaticamente parlando, era una faccenda spinosa a cui avrebbero dovuto trovare una soluzione quanto prima.
Ufficiosamente, lontano dalle orecchie del malcapitat...o, o “a” a quel punto, Lance aveva mimato due grosse forme rotonde all’altezza del petto, aveva ghignato, e aveva commentato il tutto con « Sono davvero due grossi problemi »
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: McClain Lance, Takashi Shirogane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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Cow-t, quinta settimana.
Prompt: Genderbender
Numero parole: 2109
Nota: c'è della vaghissima Shance, ma più che altro un dialogo tra amici *love* Riletta parzialmente. 


Diplomaticamente parlando, era una faccenda spinosa a cui avrebbero dovuto trovare una soluzione quanto prima.

Ufficiosamente, lontano dalle orecchie del malcapitat...o, o “a” a quel punto, Lance aveva mimato due grosse forme rotonde all’altezza del petto, aveva ghignato, e aveva commentato il tutto con « Sono davvero due grossi problemi »

C’era poco da scherzare e tutti sottovalutarono la portata di quel cambiamento.

Già Shiro al naturale era un ragazzo che si faceva notare, tra spalle larghe, muscoli allenati e altezza invidiabile. A seguito dell’ultima retata all’interno di un laboratorio di esperimenti Galra, dopo che un cilindro con qualche liquido strano si era rotto addosso al paladino nero, Shiro si era ritrovato con un porto d’armi coppa F, fianchi giunonici e vita stretta abbastanza da donargli una forma a clessidra appetibile.

Nel complesso, tuttavia, l’altezza e i muscoli erano rimasti, soprattutto su braccia e gambe, sempre ben torniti. La voce era un altro paio di maniche: stesso timbro, ma un’ottava diversa che ancora mandava in confusione tutti. In realtà, tutto del nuovo (o nuova?) Shiro mandava in confusione gli altri. Quel tipo di confusione molto ormonale e poco di intelletto.

Tirando le somme, quelle di Lance furono le cosiddette ultime parole famose che gli si ritorsero contro, e non a lui soltanto.

Le due piccole angurie - perché definizione diversa da quella trovata da Hunk non c’era -  erano diventate il catalizzatore massimo di Shiro. Praticamente nessuno dei presenti riusciva a parlargli senza sbirciare in basso almeno due volte. Considerando tra l’altro che nessuno dei reggiseni di Allura andava bene per contenere l’attuale petto di Shiro, quest’ultimo andava in giro vestito come al solito, salvo la maglietta diventata ultra-attillata, mentre il gilet si era rivelato impossibile da chiudere, così che il seno era perfettamente incorniciato dalla zip e in bella mostra.

Ergo, una distrazione continua.

Ergo, perfino Allura e Keith erano stati colti in flagrante più di una volta a fissare le rotondità prominenti.

Al terzo giorno d’imbarazzo dilagante, Lance aveva indetto una riunione d’emergenza in camera sua.

« Ok gente, dovete darvi una regolata » esordì passando lo sguardo su ognuno dei presenti. « Di solito ve la prendete con me e mi date del cascamorto, ma qui state esagerando. Principessa, da te non me lo aspettavo »

Allura si grattò la guancia, guardando da un’altra parte, rosa in volto, ma non accennò a giustificarsi.

« Io non me l’aspettavo da Keith » interloquì Pidge, che tra tutti era quella che, apparentemente, meno sembrava affetta dalla trasformazione di Shiro.

Lance e Hunk assentirono concordi e Keith si sentì improvvisamente al centro dell’attenzione, una sensazione che di solito scansava volentieri.

« Ho gli occhi anche io » si difese, incerto, trincerato nelle sue braccia conserte.

« Sì ma tu sei gmmpppff » Pidge non terminò la frase per via della mano di Hunk a tappargli la bocca.

« Sei il suo migliore amico » completò il paladino giallo, calcando le parole e ignorando il quasi morso che gli assestò Pidge per liberarsi dalla mano. « Insomma amico, ci hai stupiti »

Lance batté le mani insieme per richiamare l’attenzione.

« Gente non distraiamoci. Che si fa? Abbiamo novità su un antidoto, una cura? Perché o quello o dovremo fare tappa allo Space Mall e procurare a Shiro almeno un reggiseno… non che sembri averne bisogno visto come stanno su » e di nuovo non perse occasione per sottolineare le parole con un gesto inequivocabile.

« Lance, amico, piantala di evidenziare ancora i nostri problemi »

« Due problemi molto grossi »

« Lance! »

« Va bene va bene, ho capito. Non sapete apprezzare »

« Ma… qualcuno ha parlato della situazione con Shiro? »

Ancora una volta, la voce di Pidge si intrufolò nel discorso, facendo voltare tutti verso di lei. Con gli occhi puntati addosso, si spiegò meglio. « Intendo… forse anche lui non è a suo agio con noi che lo fissiamo continuamente? Qualcuno ha pensato di chiedergli come sta? »

Ci fu un silenzio generale e un generale senso di colpa. Pidge si strinse nelle spalle.

« Potrebbe parlarci proprio Lance, visto quanto la questione lo esalta. Mettiamolo ai voti »

« Cosa!? Io no- »

« Oh Pidge, penso tu abbia ragione! Lance sembra molto ferrato in materia » convenne Allura. « Voto anche per Coran, sarebbe sicuramente d’accordo »

« Bene, tre voti per Lance »

« Ferme un attimo voi due! Abbiamo appena finito di dire che Keith è il suo migliore amico, dovrebbe parlarci lui! »

« Ma Keith non ha tatto per certe questioni » e per quanto anche Pidge non ne dimostrò nel dirlo, e sembrò omettere qualcosa che dallo sbattere delle ciglia suonava come “o esperienza”, il paladino rosso annuì più di una volta, tirandosi fuori dalla bega. « Quattro voti per Lance. Hunk? Tu potresti essere un buon amico per Shiro in questo momento »

« No, grazie, gli voglio bene, ma Lance ha l’esperienza di una vita dalla sua, con tutte le donne della sua famiglia »

« Huuuunk! Mi abbandoni così!? »

« Mi dispiace »

« Cinque voti per Lance »

« Protesto! »



 

Lance trovò l’occasione di parlare con Shiro solo dopo che gli svenne davanti nelle docce.

Non fu un incontro previsto, anzi, dopo la sua trasformazione, Lance non pensava si sarebbe ritrovato Shiro a usare i bagni comuni come al solito. Ma successe, e se Pidge o Hunk avessero saputo probabilmente avrebbero riso da lì ai successivi tre mesi, soprattutto per il sangue dal naso che si era perso. Per fortuna di Lance, anche Shiro preferì tenere l’equivoco tra di loro e il paladino blu poté solo che ringraziarlo in entrambe le lingue in suo possesso.

Tra i momenti più imbarazzanti della propria vita, Lance dovette ammettere che quello scalò la classifica in un paio di balzi, soprattutto perché al ricordo del fisico femminile di Shiro, gocciolante di acqua e schiuma, il suo corpo reagiva prima ancora che lui riuscisse a imporsi mentalmente.

Non fu un’impresa facile mantenere un atteggiamento neutro, quando si apprestò a tenere fede al proprio impegno di parlare con Shiro. Lo trovò da solo all’osservatorio, intento a guardare le stelle. Per qualche secondo si perse anche lui a fissare la zona di universo dove si erano momentaneamente fermati, con l’incontro di due nebulose di colori diversi che lentamente si fondevano, in una spiegazione scientifica che Coran aveva dato loro quella mattina, ma che non serviva per rimanere a bocca aperta per la bellezza.

« Lance? »

Il paladino blu tornò in sé, ricordandosi di stare calmo e non immaginare di nuovo tutto il ben di Dio attuale di Shiro senza veli. Si costrinse a pensare a quella vecchia arpia della sua insegnante di pianoforte delle medie e a montare un sorriso disinvolto.

« Ehilà Shiro, momento di riposo? »

Gli si affiancò, braccia incrociate, forse un po’ troppo rigide, e si dondolò sui talloni dopo che il paladino nero ebbe semplicemente annuito.

« Ti disturbo? Volevo parlare un po’ »

« Di quello che è successo nella doccia? »

« No no no » rise nervoso, Pensa a Mrs Pepper, pensa a quella brutta strega di Mrs Pepper in bikini…. brrrr. « In generale. Insomma, ci stiamo prendendo una pausa dalla lotta al momento, no? Tutto… ok? »

Shiro era perplesso dal suo atteggiamento e Lance non poté biasimarlo. Si era cacciato in un bel pasticcio, soprattutto stava resistendo con tutto se stesso dall’abbassare lo sguardo sui due magneti a forma di tette che lo chiamavano a gran voce. Però, tutto sommato, Shiro aveva anche due occhi molto belli, grigi e intensi.

« Sto bene »

Parole col contagocce. Perfetto. Lance voleva pestarsi i piedi da solo.

« Forse ti ho disturbato, eh? Volevi un po’ di tempo… come dire, contemplativo? Insomma, non deve essere facile svegliarsi la mattina e uhm » Lance poteva sentire lo sgradevole rumore dei suoi polpastrelli mentre scivolata sullo specchio su cui stava tentando l’arrampicata. Cercò di pensare in fretta, ma aveva la mente più vuota del frigo di uno studente fuorisede. « uhm ecco, svegliarti e non trovarlo li sotto »

Rimasero a guardarsi, e fu fissando lo sguardo del paladino nero che si sgranava che Lance realizzò cosa avesse appena detto.

Diventò rosso mattone, mentre, in compenso, Shiro non riuscì a trattenersi dallo scoppiare a ridergli in faccia. Fu una risata molto bella, aperta e a tratti liberatoria, ma fu anche impossibile non notare il tremore del suo corpo e soprattutto delle due piccole angurie.

Lance si coprì la faccia con le mani. Mrs Pepper era appena stata sostituita da un’immagine del suo leader in bikini, e per loro natura i bikini non erano così contenitivi.

« Shiro ti prego, le tue tette ballano troppo, finiranno con l’uccidermi, abbi pietà. E ho detto un’immensa cavolata »

Le risa di Shiro si ridussero a un paio di singulti, mentre tentava di riprendere il controllo di sé.

« Grazie Lance »

Decisamente l’ultima cosa che il paladino blu pensava avrebbe sentito.

« Per cosa? Avevi bisogno di ridere? »

« Un po’. Sì »

Lance annuì, grattandosi la nuca mentre la sua mente elaborava quelle poche battute. Il suo istinto puntava in una direzione e forse era il momento di affrontare la questione.

« Questo cambiamento… tolti i momenti di imbarazzo con gli altri e be’, quello successo oggi nelle docce e a-anche adesso… non deve essere facile immagino »

Shiro fece per incrociare le braccia, ma l’ingombro del petto non lo aiutò e sospirò, annuendo.

« Non riesco ad abituarmi a- » si guardò in basso e con un gesto delle mani si indicò, senza finire la frase. Alzò gli occhi, giusto quel che bastava per contemplare Lance, tentando di accennare un sorriso. « Non riesco a vedermi i piedi da tre giorni »

Fu il turno di Lance di rimanere un attimo di sasso, per poi mordersi il labbro e non scoppiare a ridere.

« Le mie sorelle hanno lo stesso problema e mia madre ci ha rinunciato da molto tempo. Se ti consola, credo che mia nonna abbia anche una taglia in più della tua, anche se, be’, sai com’è con l’età » e stavolta, quando mimò la forma delle tette, queste erano molto più basse. Ridacchiarono entrambi, senza controllarsi, come due adolescenti. « Tutte così le donne nella mia famiglia. Sotto la quarta non è McClain »

« Non le invidio per niente »

« Invece non sai cosa ti perdi! Ogni volta i drammi per fare shopping! I maglioni d’inverno sono sempre troppo corti, d’estate invece i costumi troppo stretti ed è un attimo che se li perdono appena si tuffano! »

Di nuovo risero entrambi, finché l’ilarità non esaurì in un silenzio che richiedeva altre chiacchiere. Ma né Lance né Shiro, così poco abituati a interagire tra di loro, seppero con cosa riempire quel vuoto.

« Per gli altri questa situazione crea… disagio? » Shiro aveva un piccolo sorriso intristito sulle labbra, ma anche rassegnato, la faccia di uno che era abituato a navigare nella sfortuna.

Lance aveva decisamente voglia di vederlo di nuovo sereno, ma senza raccontare balle. Alzò le mani a mo’ di resa.

« Il nostro atteggiamento nei tuoi confronti è stato davvero… poco d’aiuto e ancora meno bello. Ok, ammettiamolo, anche da donna hai un corpo da urlo, ma questo non ci autorizza a non guardarti negli occhi perché al momento hai un seno che sono due meloni. Siamo rimasti un po’... scioccati? Insomma, parliamone un attimo, anche questo cambiamento ha i suoi pregi! Pensa a Keith, sei riuscito a fargli perdere l’uso della parola e già lui di suo non parla! »

Il paladino nero sorrise di nuovo, scuotendo la testa, e Lance si sentì sulla buona strada e continuò.

« … e Allura? Credo tu abbia fatto dubitare Allura di se stessa! Ha boccheggiato! Anche lei senza sapere cosa dire mentre ti fissava le tette! »

Shiro si stava premendo una mano sulla bocca per non ridere, mentre l’altro aveva un sorriso che andava da orecchio a orecchio. Alla fine, non era stata una cattiva idea andare a parlare sinceramente con Shiro.

« Secondo me se ci ragioniamo bene sopra riusciamo a imbarazzare anche Pidge. Solo perché tiene la testa infilata nel suo computer si salva. Basterà distrarla e anche lei improvvisamente non saprà più cosa dire di fronte al tuo arsenale »

« Lance dai… »

« Hunk invece sarà il vero osso duro, te lo dico io. Lui è un santo ma- »

« Lance »

« Almeno ti ho fatto ridere. Ne avevi bisogno? »

« Decisamente »

   
 
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