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Autore: Claireroxy    19/02/2018    0 recensioni
Sara Anijira ha 30 anni, un lavoro che odia e un grande desiderio di creare un capolavoro della letteratura mondiale.
Come arrivare a questo risultato? Beh, è un segreto che non si può spiegare in un'introduzione...
Genere: Introspettivo, Satirico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Aveva deciso che la cena seduta al tavolo era sopravvalutata. Con in mano una tazza d'acqua scaldata al microonde, in cui aveva fiondato tutte le bustine di tè trovate, Sara si fiondò davanti al computer alle 22:15. In perfetto orario, programmato due secondi fa! Quantomeno era facile da rispettare.
Preso un sorso dalla tazza, quasi dimenticandosi di deglutirlo, Sara scrocchiò le dita e si mise a scrivere la frase d'apertura, seguendo la sua dea Ispirazione.
"La sera a Downtown Abbey era sempre percossa da un vento invisibile"
Agrottò le sopracciglia. Uhm, non era esattamente quello che aveva in mente per un buon incipit. E poi, perché l'ambientazione a Downtown Abbey?
Sara scrollò le spalle. Era stata l'Ispirazione a suggerirle quel nome... e in fondo aveva una buona cadenza, e un sapore esotico. Inoltre, tutti sanno che le vere Storie avvengono solo in Inghilterra e nei paesi anglofoni! Pertanto, lo avrebbe tenuto.
Il problema era proprio la frase d'inizio. Doveva essere qualcosa di affascinante e arditamente formulato, altrimenti non avrebbe catturato l'attenzione e la curiosità del lettore. E, sebbene avesse delle nuove premesse, sembrava anche il tipo di frase che avrebbe scritto una quattordicenne malinconica nel suo diario. Magari era proprio quello il problema, la formulazione? In fondo, non aveva mai sentito l'espressione "percossa dal vento".
"Beh, tentar non nuoce!" pensò Sara. Mani alla tastiera, delicate come se si stesse mettendo a ricamare (una volta ci aveva provato. Si era bucata tutta la mano con l'ago e vi aveva rinunciato senza rimpianti) modificò la frase.
"La sera, a Downtown Abbey, era sempre scossa da un vento invisibile"
Già meglio. Quelle due virgole rendevano decisamente più alto e malinconico il tutto.
Eppure, Sara non era ancora convinta. Quando mai era la sera ad essere scossa? Piuttosto, la città?
Irritata per la perdita di tempo, Sara tornò indietro a correggere un'altra volta.
"La sera, Downtown Abbey era sempre scossa da un vento invisibile"
Mmm... no, quella strana sensazione le restava ancora. Forse non raccontava le cose dal punto di vista gius...
La Madonna! Il punto di vista! Ovvero la ricetta per rendere una storia altrimenti banale un Capolavoro!
Convinta che quella sarebbe stata l'ultima modifica, Sara si avventò sui tasti.
"Avevo sempre freddo, la sera a Downtown Abbey. Come se un vento invisibile passasse sulla mia pelle
passasse sotto la mia pelle
strisciasse sotto la mia pelle
strisciasse nel ventre della mia anim..."
"NO, NO E NO! Così non va! Ora non sembro il diario di una quattordicenne, ora sono il diario di una quattordicenne. Pretenziosa, per lo più!"
Con un ringhio a malapena trattenuto, Sara cancellò tutto quello che aveva appena scritto. Chi l'aveva detto che gli incipit dovessero essere così ardimentosi o affascinanti, comunque? Perché non poteva essere una semplice frase, un pezzo di benvenuto prima che Sara si perdesse nei suoi ragionamenti e costrutti. Una boccata d'aria prima del tuffo nella sua mente. Dopotutto, aveva un intero libro in cui esercitare i suoi voli pindarici!
Eccola. Era apparsa e scomparsa in un baleno, ma era lì. La perfetta frase d'inizio, un semplice antipasto prima che tutto precipitasse in una spirale da flusso di coscienza.
Con revenziale timlre da monaca, Sara digitò.
"La sera a Downtown Abbey era sempre percossa da un vento invisibile"
"Buona stella dell'Ispirazione, sapevo che non mi avresti abbandonato!" gioì Sara, con un altro sorso di tè. Era ancora più schifoso di come se lo ricordasse, e questa volta non si preoccupò di trattenersi dallo sputare.
 
Angolo Autrice
Risalve a tutti! Curiosità della settimana: sapevate che scrivere sul bus ammazza i tempi morti e rende il tragitto più divertente? Io lo so, visto che è l'unico posto in cui riesco a scrivere.
Chiacchere a parte, forse questo capitolo è un po' più corto di quanto vi aspettavate, ma è perché il prossimo parlerà di un argomento davvero enorme, quindi restate sintonizzati! 
Come dite?  Avete ancora qualcosa da dire, ma non sapete come esprimerlo? Non preoccupatevi, la sezione "Suggerimenti di recensione" è qui per aiutarvi! (Ispirato a quelli di JustGoogleIt)
I suggerimenti di oggi contegno:
 
"Dove sono i biscotti? L'altra volta c'erano!"
 
"Sono senza parole di fronte a questo inusitato obbobbrio. Tu copi, marrano." 
 
"Cos'hai contro i paesi anglofoni? :P"
 
"Sono il diario di una quattordicenne pretenziosa, e mi sento offeso"
 
"Sono il diario di una quattordicenne non pretenziosa, e mi sento ugualmente offeso!"
 
"Ehi! Io mi chiamo Sara! Lol"
 
Al prossimo capitolo!
  
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