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Autore: EveLWilliams    19/02/2018    0 recensioni
Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi.
Theia, una giovane Pacifica, deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia.
Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, si rivela inconcludente: Theia ha attitudini per tutte le fazioni.
Theia è una Divergente e la scelta di unirsi agli Intrepidi potrebbe costarle la vita, ma non quanto abbandonarsi ai sentimenti che prova per il più pericoloso dei capifazione degli Intrepidi: Eric.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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«Piccola Istrice!»
Mi volto di scatto in direzione della voce e, con grande imbarazzo, scopro che Dill non si è limitato a chiamare solo Althea, ma anche i miei genitori. Vorrei sotterrarmi.
L’incontro tra Eric e la mia famiglia è qualcosa che speravo di evitare. Li conosco bene, sono tutti e due assurdi, in modo simpatico ovviamente, ma restano comunque imbarazzanti. A volte sono peggio dei Candidi, non hanno filtro, non pensano prima di dire una cosa, e con Eric non è il caso di essere troppo sinceri, men che meno troppo civettuoli. Sono certa che Eric avrà il buonsenso di mostrarsi rispettoso e tenersi per sé commenti e giudizi su quei due bizzarri esseri che mi hanno generata, ma purtroppo non si farà scrupoli ad usare quello che diranno per prendermi in giro a vita.
«Tu sei il fidanzatino che Theia aveva alle elementari, accidenti se sei cresciuto!» esordisce mio padre ed io cerco di mantenere il sorriso mentre incasso il primo colpo.
«Io sono Phil, il padre di Theia» dice allungando la mano, che per fortuna Eric stringe mantenendo un sorriso che sicuramente è tra i più falsi che abbia mai fatto. «Lei è Rose, mia moglie.»
«Il giovane capofazione Intrepido. Eric, giusto?» domanda mia madre stringendogli la mano. Eric annuisce. «La tua fama ti precede» aggiunge con il tipico sorriso gioviale dei Pacifici che io ho sempre trovato inquietante.
Non riesco a capire se è un complimento oppure se devo segnare un altro colpo basso sulla mia lavagna immaginaria.
Si riferisce ai risultati raggiunti alla sua giovane età o alla sua fama di spietato aguzzino? In ogni caso Eric sembra lusingato quindi non ho di che preoccuparmi.
«Fidanzatino delle elementari?» si intromette Althea, osservandoci come se la risposta alla sua domanda fosse tatuata sulle nostre fronti.
«Quando erano bambini giocavano sempre insieme» spiega mio padre, «così io e sua madre, scherzando, dicevamo che erano fidanzati. Dovevi vedere come si arrabbiavano quando li chiamavamo in quel modo!» dice scoppiando a ridere.
«Allora il vostro è un amore epico!» esclama Althea. Questa affermazione vale cento colpi, la mia lavagna immaginaria è quasi piena.
Guardo Eric imbarazzata, ma lui è tranquillo e sta persino sorridendo divertito. Vorrei essere brava quanto lui a fingere.
Dill invece ha lo sguardo serio, Eric non gli piace e non fa nulla per nasconderlo. Josh potrebbe avergli detto che è un tipo arrogante e una carogna ma, quando Eric si è mostrato all’apice della sua crudeltà, lui si era già trasferito nei Pacifici. Escludo che sappia dei suoi legami con gli Eruditi e dei compiti che svolge per loro, quindi posso solo supporre che deve essere accaduto qualcosa di grave quando erano a scuola. Quello che mi ha confessato Eric è riprovevole ma alla fine i ragazzi, tra di loro, fanno affermazioni ben peggiori, è il loro modo di pavoneggiarsi. Noi ragazze invece siamo più portate a fare comunella tra di noi e a supportarci a vicenda, anche se spesso la nostra unione è ai danni di altre ragazze che vengono prese di mira perché meno belle o popolari. Tra i due sessi sono le femmine quelle da biasimare. Per questo motivo attaccavo briga con tutti, difendevo chi era preso di mira dai bulli o dalle oche svampite che si credevano divinità scese in terra.
«Althea, questa mania per le storie d’amore devi fartela passare. Davvero, sei ai limiti dell’ossessione» intervengo io per rompere l’imbarazzante silenzio che si era creato dopo l’affermazione di Althea.
«Non posso, perché io sono romantica, passionale e…»
«Svitata» dice Dill ridacchiando.
«No, quella è Theia, io al massimo sono stravagante.»
«Sinonimi» dice mio padre sorridendo e sollevando le spalle.
Althea fa la linguaccia e poi mi prende per un braccio. «Dai, andiamo nel nostro posto segreto, voglio sapere tutto sul tuo ragazzo.»
Non c’è niente da fare, quando si fissa su una cosa neanche Eric sarebbe in grado di dissuaderla. Sono convinta che resisterebbe a tutte le sue torture e dopo la situazione si rovescerebbe. Sarebbe Eric quello che verrebbe tormentato e ne uscirebbe con un esaurimento nervoso.
«Andate pure ragazzi» dice mio padre, poi rivolge lo sguardo verso Eric «Io voglio fare due chiacchiere con questo giovanotto.»
No, questo no. Mio padre solo con Eric sarà una catastrofe, per me ovviamente. Racconterà tutti gli episodi più imbarazzanti delle mia vita o, peggio ancora, gli farà chissà  quale assurdo discorsetto tra suocero e genero.
«No!» esclamo. Tutti mi guardano come se fossi un’invasata ed io capisco di aver esagerato con i decibel. «Eric deve tornare all’auto, non può farsi vedere dai Pacifici» aggiungo cercando di sembrare calma e per niente preoccupata.
«Stai tranquilla, li tengo d’occhio io» mi rassicura mia madre.
La cosa non mi fa sentire per niente sicura. Lei è peggio di mio padre per quanto riguarda le storielle sulla mia infanzia. Di tutte le cose che ho fatto da bambina lei racconta solo le più bizzarre e imbarazzanti. Lei ha sempre affermato che erano cose tenere e carine, ma non ci vedo niente di tenero nel cucirmi i capelli in un abito che stavo rammendando. Mi fa sembrare una povera incapace anche se avevo solo cinque anni. Il problema è che non sono migliorata da allora. Spero che Eric sappia cucire o siamo rovinati.

La radura è identica a come l’avevo lasciata, so che gli alberi non si spostano e quindi è difficile che cambiasse aspetto in poche settimane, ma è ciò che suscita in me a non essere cambiato. Mi sento come se non fossi mai andata via e le cose che mi sono accadute non fossero mai successe. Dopo tanto tempo sono serena e tutti i problemi sembrano essere scomparsi. Mi sento finalmente a casa.
«Forza dimmi, l’avete già fatto?» mi domanda con il suo sguardo malizioso da confidenze più che intime. Peccato che non siamo sole, Dill ci ha seguite.
Non importa, tanto non ho niente di imbarazzante da dire a parte quello che è successo durante il nostro primo appuntamento, ma non è molto diverso da quello che in passato ho cercato di fare con Neem. Althea avrà sicuramente riferito tutto a Dill senza lesinare dettagli.
«No, non l’abbiamo ancora fatto» rispondo arrossendo.
Dill trattiene una risata. Mi chiedo cosa ci trova di tanto divertente, sono troppo poco smaliziata anche per lui? I ragazzi sono tutti uguali.
Lancio a Dill un’occhiataccia e lui risponde con un sorriso così tanto malizioso da apparire sospetto. È come se sapesse più di quanto dovrebbe. Per un attimo mi sfiora il pensiero che anche al fiume sotterraneo ci fossero delle telecamere di sorveglianza e il filmato di me ed Eric in intimità abbia fatto il giro di tutte le fazioni.
«Cosa c’è di tanto divertente?» mi rivolgo a lui guardandolo di traverso «Avrei dovuto dargliela subito, prima ancora di stringergli la mano?»
«In effetti, è quello che hai fatto» risponde fissandomi dritta negli occhi.
«Tu sei fuori, io non farei mai una cosa del genere, per chi mi hai presa?»
«Tu no, ma lui sì» replica.
I suoi occhi sono carichi di rabbia, Non sta attaccando me, è Eric il suo bersaglio.
«Mi spieghi perché ce l’hai tanto con Eric? È per quello che ha detto a scuola, la scommessa di riuscire a domarmi? Ok, quello che ha detto non è affatto carino ma è una cosa che fanno tutti i ragazzi quando sono insieme. Non fare il santo, anche tu avrai fatto affermazioni simili» dico seccata.
«È così che ha giustificato la mia affermazione?» Dill ride e scuote il capo. «Beh, non ti ha detto la parte peggiore. Come biasimarlo, l’avresti mollato all’istante.»
C’è dell’altro? Cosa mai avrebbe potuto dire per farmi arrabbiare al punto di lasciarlo? Se mi avesse dato uno zero nella loro classifica o avesse fatto apprezzamenti pesanti sul mio corpo, al massimo gli avrei dato uno schiaffo. Capisco che erano solo stupidi discorsi tra maschi e, anche se erano cattiverie, lui era solo un ragazzino Erudito, tutti sappiamo che dalla loro bocca raramente esce qualcosa di positivo sulle altre fazioni.
«Ha ragione, tu e i tuoi amici a volte fate dei discorsi molto più volgari» interviene Althea.
Dill si siede accanto a noi e si schiarisce la voce come se stesse per tenere una lunga conferenza.
«Una sera, prima di iniziare l’ultimo anno di scuola, io e dei miei amici abbiamo beccato un gruppo di Eruditi nel bosco vicino al laghetto. Non volevamo rogne e così li abbiamo evitati. Erano con delle ragazze e con loro c’era anche Eric.»
Mi si ferma il cuore. Eric con una ragazza in un bosco, di sera, può esserci venuto solo per un motivo. Questo è un bel colpo, ma non so se mi fa più male scoprire che mi ha mentito sul fatto che non era mai stato con nessuna, oppure che ci sia stata una ragazza prima di me.
«Prima che tu diventi pazza di gelosia: No, Eric non era tra i ragazzi accompagnati» mi rassicura.
«Un momento» si intromette Althea «Perché sei andato nel bosco da solo con i tuoi amici?»
La mia gelosia è stata stroncata sul nascere ma la sua è divampata come un incendio.
«Theia ne aveva combinata una delle sue e le avevano dato una bella dose di Siero. Tu le stavi facendo da balia come al solito» spiega Dill, e questo sembra placare la gelosia di Althea.
«Eravamo tranquilli a fare i nostri discorsi volgari» sottolinea l’ultima parola lanciando un’occhiata di scherno ad Althea «quando ho sentito la voce di Theia provenire proprio dalla direzione del laghetto. Ho pensato che, come capita spesso, fosse riuscita a sfuggirti e stesse vagando per i boschi, così sono andato a vedere cosa stava combinando.»
Cerco di ricordare una passeggiata notturna fatta più o meno tre anni fa, ma nella mia mente non sembra essercene traccia.
«Beh, per farla breve. Tu ed Eric eravate insieme, immersi fino ai fianchi nell’acqua e…» fa una pausa per creare abbastanza pathos per prepararci al finale del suo racconto. «Eravate avvinghiati l’uno all’altra, completamente nudi
No. Sta mentendo. Me lo ricorderei se fosse successo. Magari non tutto, solo qualche frammento e comunque, se io ed Eric avessimo fatto sesso, me ne sarei accorta una volta finito l’effetto del siero. Althea mi ha detto che la prima volta lascia dei segni e si resta un po’ indolenzite.
«Per questo odio Eric, si è approfittato di te mentre eri sotto l’effetto del Siero. Se non si fossero intromessi i suoi amici l’avrei gonfiato.»
«Dill, perché non mi hai detto nulla?» domanda Althea scioccata.
«Perché saresti andata dritta da Eric per sistemare la cosa in modo non pacifico. Johanna, per evitare problemi con gli Eruditi, ti avrebbe punita e poi tutto sarebbe stato insabbiato.»
No, sarebbe andata molto peggio. Jeanine aveva già messo gli occhi su Eric e infangare la reputazione del suo pupillo sarebbe costato ad Althea molto più di una punizione di Johanna. Avrebbe potuto farla passare per Divergente ed eliminarla.
«Viscido verme schifoso. Adesso gli faccio sputare tutti i denti» ringhia Althea alzandosi in piedi. Dill la blocca e cerca di farla ragionare.
Io mi stupisco del mio autocontrollo. Solo qualche settimana fa sarei corsa subito da Eric e lo avrei preso a calci, mentre adesso, grazie a lui, ho imparato a controllarmi, restare lucida, elaborare un piano e risolvere la cosa in modo più sottile. Il male fisico passa, ma il tormento si insinua dentro di noi e continua a divorarci per molto tempo. Eric merita questo.

   
 
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