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Autore: Lalla_Morphine    29/06/2009    2 recensioni
La notte era senza stelle, la luna era invisibile, i lampioni si spensero e il vento cessò di gridare, cosa può fare l’amore, un amore che si prova una volta sola…
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ore 3:00, notte fonda senza stelle.

“I scream in to the night for you…

Una splendida ragazza aprì piano gli occhi e cercò nel buoi della sua stanza il cellulare che squillava, vide uno schermo illuminato di rosa e viola nell’oscurità e subito lo prese, e premette invio

-          Pronto?? Oddio chi è a quest’ora della notte?

-          Zemezeme amore mio_ una voce rotta dai singhiozzi cercava di dirle qualcosa dall’altro capo del telefono_

-          Nikky!!! Tesoro che è successo??????

-          Bill… Bill… è …. È morto, lo hanno detto alla televisione, lo hanno ucciso…. Oddio zeme…. Non c’e la faccio…

Non sentì più nulla oltre quelle due parole, il mondo le era improvvisamente crollato addosso, senza preavviso, quella notizia non doveva arrivare, non adesso, non così presto. Le lacrime scendevano ininterrotte sul suo viso, attaccò la chiamata e si alzò, non accese nessuna luce. Aprì la finestra, la luna non c’era, le stelle non c’erano, piangevano anche loro; la luce dei lampioni illuminava la sua stanza di quel piccolo candore. Si diresse verso l’armadio, pieno dei poster di Bill, di Tom, di Georg, e di Gustav. Li sfiorò delicatamente, aprì le ante, prese un vestito, il vestito che aveva comprato per il concerto, si vestì, si trucco e si pettinò. Prese un foglio di carta e una penna, si diresse in bagno, le poggiò sul lavandino. Scese in giardino, prese le sue rose, le rose che aveva coltivato per lui, perché potesse dargliene una, ne tagliò quattro, erano rosse, di un rosso così scuro e così inteso da sembrare nero. Prese il suo microfono e tornò in bagno. Si girò verso lo specchio, ai lati del suo viso c’erano due righe scure, la sua pelle era bianca  risaltava in tutto quell’oro e avorio. I capelli neri le ricadevano ribelli sulle spalle mescolati con le ciocche porpora, i suoi occhi blu risaltavano con i contorni neri, tra le lunghe ciglia erano rimaste intrappolate alcune lacrime, prese il suo microfono e lo strinse, poi lo lanciò contro lo specchio, ora si vedeva mille volte riflessa in quel mondo parallelo. Prese un pezzo dallo specchio, aveva la forma di un rombo, lo guardò e sorrise amaramente, aprì l’acqua ghiacciata e la fece scorrere, la vasca si riempì poco a poco. Ci si immerse, con tanto di scarpe, era fredda, ghiacciata, prese il foglio e poggiandosi su un piano asciutto iniziò a scrivere

 

“Ciao Bill,

poco fa ho saputo che ti hanno ucciso, non immagini quanto fa male, non è normale, non è frustrazione, dispiacere, è qualcosa che non mi so spiegare, Bill ti amo, lo so che te lo avranno detto migliaia di fan, ma io… io non voglio dire di amarti di più, ma sento qualcosa di strano dentro di me.

Sai, mi ero fatta una promessa, mi ero promessa che sarei arrivata a te, come sono stupida, mi ero promessa che se non avrei baciato te, non avrei baciato nessuno, non hai idea di quante volte mi sia data della scema, tu sei un famoso vocalist, amato da tutti, puoi avere tutte le ragazze di questo mondo… perché avresti dovuto scegliere me?

Eppure non sono mai riuscita a cambiare. Bill, chissà perché ti hanno ucciso… ora sono stesa e l’acqua ghiacciata mi avvolge, chissà se hai provato lo stesso freddo. Già… ti sto raggiungendo, Bill io non immagino la mia vita senza te, ora che so che non potrò mai vederti mi sento male, io non ce la faccio, io non voglio farcela, nessuno sa cosa passa nella mente di un suicida, tranne chi lo prova, e lo ho imparato a mie spese.

Devo ringraziarti, perché è grazie a te se mi sono accorta di chi ero, mi sono sentita bene, sai, ho iniziato a cantare, ho avuto una band, sognavo di fare della musica il mio mestiere, come hai fatto tu. Quando ti sei fatto i rasta ho pensato che fossi solo un bambolotto nella mani dei produttori. E mi sarei arresa solo vedendoti al concerto, un concerto che non farai mai…

Bill, ora ti raggiungo…. Me ne vado da questa terra e inizio il mio sogno, perché io credo che la morte sia così, sia come addormentarsi e svegliarsi quando tutti i tuoi sogni si realizzano, mi dispiace solo di non aver provato, me ne vado con il dispiacere di non averti mai visto e di non poter sentire mai più la tua voce, me ne vado con il dubbio di com’è dare un bacio, dicono che sia magico, ho continuato a credere alla magia fino a cinque minuti fa, quando si è spenta con te.

Bill, sto arrivando, aspettami… non mi importa di nessuno, mi importava che esistessi tu. Non voglio esserci per vedere il tuo funerale, sarebbe stato bello sapere che, anche se non ti ricordavi di me, sapevi della mia esistenza, e invece, non sai neanche che esisto, chissà tu che avresti fatto al mio posto, non per me… è chiaro…

Addio mondo, stasera hai perso le tue stelle, insieme aghi occhi dell’angelo più bello che avevi, addio mamma, addio papà, addio zeme,  amore mio... arrivo.”

 

Prese la lettera e la lasciò galleggiare insieme alle rose, in quella che sarebbe stata l’ultima sensazione che provava, prese il pezzo di vetro e lo guardò per l’ultima volta, si guardò per l’ultima volta, guardò le sue mani, le sue mani così belle, solo per lui… il vetro affondò nei suoi polsi, non sentiva il dolore, non le importava di quello che sarebbe successo, sapeva che ormai non le restava molto. Il sangue iniziava a scorrere, e l’acqua si macchiava di rosso, ma il dolore non era molto, quello che aveva provato rispondendo al telefono era stato molto più forte, era molto più forte. Sentiva che le forze la abbandonavano, sentì le sue palpebre pesanti, finalmente chiuse gli occhi

-          Ti amo Bill…

 e tutto d’un tratto non sentì più nulla tranne il dolore per aver perso il suo unico amore.

 

La notte era senza stelle, la luna era invisibile, i lampioni si spensero e il vento cessò di gridare, cosa può fare l’amore, un amore che si prova una volta sola… l’amore che muore quando smette di battere un cuore. Un amore che regna prima e dopo la morte senza sapere di amare.

NB: i tokio hotel nn mi appartengono e quello ke ho scritto non è a scopo di lucro
  
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