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Autore: EveLWilliams    21/02/2018    0 recensioni
Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi.
Theia, una giovane Pacifica, deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia.
Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, si rivela inconcludente: Theia ha attitudini per tutte le fazioni.
Theia è una Divergente e la scelta di unirsi agli Intrepidi potrebbe costarle la vita, ma non quanto abbandonarsi ai sentimenti che prova per il più pericoloso dei capifazione degli Intrepidi: Eric.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Nella mia mente si affollano migliaia di pensieri e ricordi.
L’aumento delle zuffe avvenuto al terzultimo anno e che mi hanno fatta finire dritta dal preside che mi assegnava la pulizia dell’aula di biologia. Le lunghe attese nella saletta dei bidelli per aspettare l’ultimo camion delle consegne che mi riportasse nella mia fazione dove Johanna mi aspettava per una lunga ramanzina. Se ero abbastanza furba da ascoltarla in silenzio, con lo sguardo basso, avrei evitato l’ennesima dose di Siero. Ci ho messo un po’ ad accettare di starmene zitta ad ascoltarla, cercavo sempre di difendermi e spiegare che erano gli altri a cominciare per primi, ma Johanna mi ripeteva che reagire in maniera violenta, sia fisicamente che verbalmente, era sbagliato e che dovevo impararlo se volevo essere una brava Pacifica. Io non lo trovavo giusto e anche adesso penso la stessa cosa, ma alla fine ho dovuto arrendermi e fingere di condividere il suo pensiero per evitare il Siero della Pace.
Ripenso a quando l’insegnante riconsegnava i compiti in classe ed io vedevo un voto basso e non capivo in cosa avevo sbagliato. Studiavo parecchio anche se non ne avevo bisogno, ero sveglia e imparavo in fretta. Mi bastava semplicemente stare attenta in classe per memorizzare tutto, il ripasso a casa mi serviva solo per rinfrescarmi la memoria ed essere certa di arrivare preparata al compito in classe. Era sempre stato così sin dai livelli inferiori, ma quell’anno le cose erano cambiate ed io non riuscivo a capirne il motivo.
Un altro pensiero tormenta la mia mente e non si tratta di qualcosa di poco rilevante come delle litigate o dei brutti voti a scuola, ma qualcosa di intimo e inizio a pensare che abbia influito sulla mia crescita emotiva.
Quello che Eric mi ha fatto è avvenuto prima che iniziassi ad uscire con Neem e, anche se io non ricordo niente di quella serata, forse la mia mente l’ha assimilata e, in seguito, ha contribuito a confondermi le idee su cosa cercassi veramente in un ragazzo. Adesso sembra tutto così chiaro da sconvolgermi.
Neem era simpatico, carino e mi piaceva, eppure c’era qualcosa che non mi permetteva di provare un sentimento profondo per lui. Non riuscivo a capire cosa mancasse a Neem per essere il mio ragazzo ideale. Ora lo so: lui non era Eric.
È vero, non ero lucida quella sera al laghetto, ma il mio cervello funzionava perfettamente. Il Siero della Pace ci rende solo più docili ed è probabile che una dose troppo alta possa causare bizzarri effetti indesiderati, ma non è in grado di alterare completamente le funzioni del cervello. Althea mi diceva che diventavo più sincera e rilassata quando sbagliavano il dosaggio. Mi definiva autentica, priva delle contaminazioni create dal tipo di educazione o dal rimuginare troppo su qualcosa. Forse quella sera mi sono solo lasciata andare e evidentemente trovavo Eric carino. Il Siero mi ha liberata dai blocchi morali e alla fine mi ha fatto dimenticare tutto quello che è successo ma, a quanto pare, il mio inconscio ha registrato tutto.
Seguendo questa logica, Eric è stato il primo ragazzo che ho baciato e con cui ho avuto contatti intimi… se fosse stato proprio questo a creare tutti quei problemi con Neem? Per questo non sono mai riuscita ad abbandonarmi completamente, non era lui che desideravo ma il ragazzo del laghetto: Eric.
Lo guardo, mi sta ancora tenendo stretta a sé e sembra sul punto di piangere.
Non riesco a non provare pena per lui, forse perché il suo pentimento sembra sincero o forse sono così tanto intenerita perché sono innamorata di lui, non da poche settimane ma da anni. È così assurdo, non si può amare una persona che neanche si conosce. Non so cosa sia accaduto al laghetto ma non credo si sia fermato a fare un po’ di conversazione.
«Eric, forse per te non è successo niente quella sera, ma per me è diverso. Potresti anche avermi incasinato la sessualità…»
Lui sorride divertito come se quelle parole fossero uscite dalla bocca di una bambina di quattro anni. Non mi piace che mi veda in quel modo, è vero sono più piccola di lui, ma solo di due anni.
«Non credo qualche bacio possa crearti problemi così gravi.»
«Baci dati mentre eravamo completamente nudi» puntualizzo.
«Questa è un’esagerazione del tuo amico, avevamo tutti i due la biancheria intima addosso.»
Mi torna il mente lo strano sogno che ho fatto prima dell’inizio delle simulazioni. Io e lui eravamo immersi fino ai fianchi nell’acqua cristallina di un grande lago azzurro e intorno a noi nuotavano strani pesci con colori vivaci. Non era un semplice sogno ma il mio inconscio che cercava di mostrarmi un ricordo sepolto. Vorrei dirglielo ma non voglio dargli uno spunto per spostare la conversazione su altri argomenti.
«Non fa molta differenza. È bastato per crearmi problemi di intimità con Neem» mi lascio stupidamente scappare.
«Non ti sembra di esagerare a darmi la colpa anche dei tuoi problemi con quello?»
«Era carino, gentile e abile, ma sentivo che mancava qualcosa…» mi interrompo, confessare non farà altro che gonfiare l’ego di Eric. «forse quel qualcosa era un’altra persona…» aggiungo maledicendomi. Sono irrecuperabile.
«Non credevo di essere tanto affascinante» dice sorridendo soddisfatto.
So esattamente cosa sta pensando: ho battuto il ragazzo più sognato dalle ragazze della scuola. Forse è il caso di non sottolineare troppo che lui è stato anche il mio primo bacio.
«Ho detto forse. Non sono un asso in psicologia» mi giustifico.
«Io sì. Quindi sono stato il primo?» domanda gongolando.
«E io?» ribatto determinata a non essere la prima a cedere.
«Direi che per entrambi la risposta è affermativa.»
Se me l’avessero detto i primi giorni dell’iniziazione, quando lo immaginavo pieno di ragazze, non ci avrei creduto. Adesso è diverso, ho scoperto che Eric il Gelido è stato un ragazzino disperato che per non essere più preso in giro dagli amici ha… ok, ha fatto una cose riprovevole e perfettamente in linea con Eric il Bastardo, però il fatto che fosse disperato mi fa immaginare un’adolescenza vissuta senza qualcuno da amare. Io ho avuto Neem, non posso dire di averlo amato, ma gli volevo bene e lui ne voleva a me. Sono stata più fortunata di Eric.
«Posso fidarmi? Non è che tra qualche giorno scopro che è successo qualcosa che non ricordo perché, non so… ero sotto l’effetto del Siero delle simulazioni?» domando in tono scherzoso.
«Non ti ho mai fatto nulla durante le simulazioni… però aspettavo che i sonniferi facessero effetto per fare sesso con te mentre dormivi» risponde ridacchiando.
«Esiste anche Eric lo Spiritoso» mi ritrovo a dire ad alta voce e prima che lui possa replicare, aggiungo: «È una delle mie tante assurdità, tipo i Mollychini.»
«Perché proprio Molly? La tiri sempre in ballo» domanda lui.
«Non è vero, solo per i Mollychini che hanno un sedere immenso come il suo.»
«No, l’hai anche menzionata quando mi hai dato del deviato. Hai presente?» dice indicandosi il naso per ricordarmi la sera in cui l’ho battuto contro uno dei sacchi da pugilato.
La risposta è sempre la stessa, anche se in realtà ero già gelosa di lei pur non avendone motivo. Molly carogna e lui sadico, sarebbero stati una coppia perfetta, era quello a darmi sui nervi.
La mia esitazione nel rispondere fa incuriosire Eric. Adesso posso fare due cose: confessare o mentire, essere scoperta e costretta a confessare.
«Sembravate fatti l’uno per l’altra…» rispondo guardandomi in giro.
«Eri gelosa di Molly? Tu sei tutta matta» dice scoppiando a ridere.
Io incrocio le braccia e faccio l’offesa ma riesco solo a farlo ridere ancora di più. Mi appoggia una mano sulla spalla e scuote il capo. Ormai so che non esiste solo Eric capofazione e istruttore crudele, ma ci sono tanti altri Eric dentro di lui, però è sempre strano vederlo ridere di gusto. È spiazzante come riesca a tenere separate tutte le sue parti e a mostrare solo quelle più opportune. In questo momento però non sta fingendo, si è semplicemente lasciato andare mostrandosi per quello che è: un normalissimo ragazzo, né più, né meno. Non un Intrepido, non un crudele capofazione o un sadico supervisore, solo un semplice ragazzo di diciotto anni.

   
 
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