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Autore: RosaNera_Rinnegata_30613    22/02/2018    1 recensioni
Will porta Nico in spiaggia e cerca di convincerlo a non rimanere a leggere sotto l'ombrellone.
Dal testo: "...Erano giorni che ci provava, ricevendo sempre un no categorico in risposta, ma quella mattina qualcosa era cambiato e con un sospiro esasperato, il figlio di Ade aveva detto: “ E va bene, Solace” il tutto accompagnato da un’occhiata truce che avrebbe fatto scappare anche gli zombie al servizio del padre, ma che sul figlio di Apollo ebbe tutt’altro effetto facendolo sorridere, gli occhi azzurri che sprizzavano gioia..."
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico/Will
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole splendeva alto nel cielo, riscaldando l’aria al punto giusto e una leggera brezza scompigliava appena i ricci biondi di Will, che sorrideva, ancora incapace di credere di essere riuscito a convincere Nico, il suo ragazzo, a cui teneva la mano, ad andare in spiaggia.

Erano giorni che ci provava, ricevendo sempre un no categorico in risposta, ma quella mattina qualcosa era cambiato e con un sospiro esasperato, il figlio di Ade aveva detto: “ E va bene, Solace” il tutto accompagnato da un’occhiata truce che avrebbe fatto scappare anche gli zombie al servizio del padre, ma che sul figlio di Apollo ebbe tutt’altro effetto facendolo sorridere, gli occhi azzurri che sprizzavano gioia.

Così ora erano in spiaggia.

Will lasciò la mano di Nico per piantare l’ombrellone, senza perdere il sorriso, mentre il più piccolo poggiava a terra la borsa con la bottiglia d’acqua, gli asciugamani e un libro, perché si, aveva accettato di andare, ma se ne sarebbe stato tutto il tempo sotto l’ombrellone a leggere. Non aveva la minima intenzione di entrare in acqua e stare sotto il sole, che tra l’altro gli stava già cominciando a dare fastidio.

Non appena Will ebbe aperto l’ombrellone, Nico prese l’asciugamano, rigorosamente nero e lo sistemò all’ombra, sedendovisi subito, senza neanche togliersi la maglia, con grande disappunto del più grande. “ Visto che hai deciso di stare all’ombra potresti anche togliere la maglia non credi? ” Chiese.

“ No. Mi hai già trascinato qui, non ho intenzione di fare altro” Fu la risposta del figlio di Ade.

Il figlio di Apollo sospirò divertito e gli si inginocchiò di fronte, sfoggiando la sua miglior espressione supplicante.

“ Eddai, Nico. Siamo solo tu ed io, non ti vedrà nessuno ”

“ No! ” Allungò il braccio per prendere il libro dalla borsa e nel faro sfiorò Will e gli occhi furono irrimediabilmente attratti dal petto abbronzato di lui, che aveva avuto la brillante ide di lasciare la maglia nella sua cabina, facendogli prendere un colpo quando lo aveva visto. Non era preparato a quella vista.

Nico non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma il motivo per cui non voleva togliere la maglia era proprio Will. Perché aveva paura di non piacergli, di non essere all’altezza delle sue aspettative, nonostante fosse ormai da qualche settimana che stavano insieme.

Il figlio di Apollo, però, non si diede per vinto, in fondo, era riuscito a farlo andare in spiaggia, lo avrebbe convinto che anche a togliere la maglia. Sapeva essere convincente quando voleva, anche se il figlio di Ade gli aveva detto che riusciva a fargli fare quello che voleva solo perché era fastidioso, come un bambino che chiede insistentemente qualcosa ai genitori che gliela concedono per esasperazione.

Will non era per niente d’accordo, ma se l’altro la pensava così, gli avrebbe fatto vedere quanto sapeva essere insistente.

“ Toglila ”

“ No! ” Lo disse senza neanche alzare gli occhi dal libro.

“ Ordini del dottore! ” Incrociò le braccia e usò il suo tono da dottore.

Nico si limitò a scuotere la testa.

In quel momento il maggiore rimpianse di non essersi portato un secchiello, così avrebbe potuto riempirlo d’acqua e buttargliela addosso. Avrebbe proprio voluto vedere se avesse continuato a tenerla, in quel caso. Certo, a patto di riuscire a rimanere vivo.

Prese in considerazione l’idea di usare l’acqua della bottiglia anche se questo avrebbe significato rimanere senza niente da bere, ma gli venne un’altra idea.

“ L’hai voluto tu ” Disse, un sorrise di vittoria sul volto.

Nico lo ignorò, ma dopo l’attimo dopo si ritrovò al sole. Chiuse di scatto il libro e fulminò Will con lo sguardo. “ Cosa. Diamine. Stai. Facendo? ” Scandì.

Il figlio di Apollo ringraziò gli Dei che quegli occhi neri non potessero uccidere, perché era certo che in caso contrario di lui sarebbe rimasto solo un mucchietto di cenere, ma rimase calmo e disse: “ Ho pensato che sei già abbastanza protetto dalla magia, non hai bisogno dell’ombrellone! ”

“ Solace, riapri subito quell’ombrellone! ”

“ Solo se togli la maglia ”

“ Solace! ” Nico stava decisamente perdendo la pazienza.

“ Non se ne parla, Di Angelo ” Era consapevole che cosi rischiava di farlo arrabbiare al punto che se ne sarebbe andato, ma qualcosa gli diceva che non lo avrebbe fatto e lui aveva tutto il pomeriggio a disposizione.

Nico avrebbe voluto prenderlo a pugni. Non poteva semplicemente alzarsi e aprire l’ombrellone, perché Will era nel mezzo e glielo avrebbe impedito e sapeva per esperienza che il figlio di Apollo, nonostante fosse più portato per la medicina, era forte.

Rimasero a fissarsi per qualche secondo o forse di più, non avrebbero saputo dirlo, sfidandosi a cedere per primi.

In altre circostanza, sarebbe stata una sfida alla pari, perché Nico poteva anche essere testardo, ma Will sapeva essere molto paziente.

In quelle circostanze però, con il sole che scottava e che in più veniva anche attirato dal nero della maglia e senza nessun posto dove ripararsi, il figlio di Ade, per quanto testardo, stava cominciando a sentire caldo, troppo caldo e avere il figlio di Apollo in piedi davanti a lui, completamente a suo agio non aiutava per niente.

Resistette quanto più poteva, ma alla fine dovette ammettere la sconfitta e senza dire una parola, si tolse la maglia.

Il viso del più grande si illuminò per la gioia a quella vista, sia per la vittoria e sia, anzi soprattutto, per poter guardare il corpo dell’altro senza intralci. Le uniche volte in cui aveva visto, o meglio, intravisto qualcosa era stato durante le visite, in cui Nico aveva rifiutato in ogni modo di togliere quella benedetta maglia. E ora, dopo quasi tre mesi di pazienza, Nico Di Angelo era di fronte a lui con solo il costume addosso ed era anche più bello di quanto immaginasse.

Certo, non aveva il suo stesso fisico atletico, ma gli allenamenti quotidiani stavano dando i loro frutti e già si incominciavano ad intravedere le linee dei muscoli sotto la pelle chiara, ed era sicuro che non fosse così l’ultima volta che aveva sbirciato…

“ Solace! Ti sbrighi ad aprire l’ombrellone o vuoi che evochi qualche zombie? ” Urlò Nico, con un’occhiata da serial killer che poco si sposava con il rossore sulle guance dovuto agli occhi di Will su di lui.

“ No! ” Esclamò Will, riprendendosi “ Cioè, no, non c’è bisogno degli zombie e si, lo riapro subito ”

Il figlio di Ade scosse la testa divertito, rimanendo suo malgrado a fissare il movimento dei muscoli dell’altro mentre riapriva l'ombrellone e distogliendo gli occhi un attimo prima che l’altro si voltasse e se ne accorgesse. “ Sei un idiota, Solace ”

“ Potresti chiamarmi Will, per favore? Ho capito che il mio cognome ti piace! ” Ribatté il figlio di Apollo, pronto a scappare in caso di bisogno. Sapeva che si stava addentrando in una zona pericolosa, ecco perché non aveva aggiunto anche: “ Come i miei addominali ” Oh sì, aveva visto benissimo l’occhiata che gli aveva lanciato.

“ Vattene al Tartaro ”

“ Credo che andrò a far una nuotata, invece. Torno subito ”

Nico non rispose, anche perché l’altro non gliene diede il tempo, era corso in acqua appena aveva finito di parlare.

Lui rimase a guardarlo come incantato.

Forse non era stata proprio una pessima idea quella, così poteva guardare Will indisturbato e apprezzare ancora di più quella pelle abbronzata quando sarebbe stata bagnata, i capelli che sembravano brillare sotto i raggi del sole e quegli occhi azzurri che non perdevano mai la loro luce e la loro gioia.

Lo guardò tuffarsi e riemergere poco lontano e pensò che neanche Afrodite era così bella quando era emersa da quelle acque per la prima volta. Anche se nel suo caso sarebbe stato più appropriato paragonarlo ad Eros.

No, a pensarci bene no. Will non aveva neanche un briciolo della crudeltà del Dio. Will aiutava le persone, non le faceva soffrire. E di questo, era lui stesso la prova. Lo aveva preso sotto la sua ala e lo aveva trasformato dallo scontroso ragazzino che evitava qualsiasi contatto umano a quello che era, un ragazzo a cui piacciono i ragazzi e che quindi era riuscito ad amare, senza paura del giudizio altrui.

Sì, Will Solace lo aveva salvato.

Sorridendo a quel pensiero aprì il libro e riprese a leggere, concedendosi una sbirciatina ogni tanto, stando bene attento a non farsi scoprire o era sicuro che Will non avrebbe mai smesso di rinfacciarglielo.

Un tempo non meglio precisato dopo, però, si era immerso così tanto nella lettura a causa di un passaggio particolarmente bello, da non accorgersi che Will era uscito dall’acqua, fino a quando non si ritrovò circondato dalle sue braccia.

“ Sto cominciando ad essere geloso di quel libro ” Gli disse, poggiando il mento sulla sua spalla e facendo scorrere gli occhi sulle parole per capire cosa ci fosse scritto di così interessante da distogliere l’attenzione di Nico.

“ Solo tu puoi essere geloso di un libro ” Commentò il figlio di Ade, appoggiandosi contro il petto dell’altro anche se era bagnato.

“ Magari del libro no, ma di Patroclo e Achille sì ” Aveva riconosciuto il libro: “ La canzone di Achille ” e non poteva biasimarlo, quel libro era piaciuto anche a lui e l’avrebbe riletto volentieri.

“ Sai benissimo che nessuno dei due lascerebbe l’altro e in più, qui con me ci sei tu e non loro, mi sembra ”

“ Stai per caso cercando di dirmi qualcosa, Nico? ” Lo pese in giro Will, ricevendo un pugno sul braccio in risposta, insieme ad un: “ Sei un idiota ”

Il figlio di Apollo sorrise, stringendolo un altro po’ a sé “ Sei bollente. Dovresti entrare un po’ in acqua ”

Nico richiuse il libro e lo poggiò sull’asciugamano, consapevole che non sarebbe riuscito a leggere niente, ma non ne era dispiaciuto, visto qual era la distrazione. “ Non ti pare che ti abbia assecondato già troppo per oggi?”

“ La mia non era una richiesta, era un consiglio. Se entrassi in acqua ti rinfrescheresti un po’ e prenderesti il sole senza sentire troppo caldo e fidati, ti farebbe molto bene ” Non che a Will dispiacesse rimanere lì abbracciati, ma il suo ragazzo era ancora troppo pallido, anche per essere un figlio di Ade e stare al sole gli faceva solo bene, anche e soprattutto se si teneva conto del problema dei viaggi nell’ombra. Fino a quel momento era riuscito a impedirglieli, anche perché erano stati fortunati e avevano dovuto affrontare mostri che richiedevano il minimo sforzo per essere annientati, ma sapeva che era solo questione di tempo prima che spuntasse fuori qualcosa di serio e voleva essere sicuro di non vedere Nico diventare un’ombra davanti ai suoi occhi.

Non lo aveva permesso quando lo aveva incontrato su quella collina il giorno della battaglia contro Gea e non voleva l’aiuto di nessuno e di sicuro non l’avrebbe permesso adesso che era riuscito a trovare un varco attraverso il muro che si era costruito per allontanarci dagli altri.

Gli occhi scuri di Nico percorsero quella distesa blu che brillava dove colpita dai raggi del sole, senza soffermarvisi troppo. Era da tempo che il mare non aveva più la capacità di fargli pensare a Percy. Quel periodo era ormai lontano, solo un ricordo.

Era il blu del cielo, ora, a fargli accelerare il battito e, qualche volta a fargli spuntare un sorriso, a riportargli alla mente quegli occhi, quel viso incorniciato dai riccioli biondi e quel sorriso. Quel meraviglioso sorriso che a volte avrebbe voluto cancellare a suon di schiaffi. Quel sorriso che era solo di Will.

Fu con gli occhi puntati all’orizzonte che ammise: “ Non so nuotare ”

“ Sul serio? ” Will si diede dell’idiota da solo non appena ebbe finito di parlare. Non ci fu neanche bisogno dell’occhiataccia del figlio di Ade perché ci arrivasse. Solo perché lui sapeva nuotare da quando era un bambino di appena cinque anni non significava che fosse lo stesso per tutti.

E di sicuro Nico aveva avuto altro a cui pensare, con la vita che aveva avuto. Imparare a nuotare era stato l’ultimo dei suoi pensieri e non era neanche sicuro che negli anni ’30 si andasse in spiaggia per divertirsi.

“ Voglio dire ” Si corresse. “ È solo questo il problema? ”

“ No. Il problema è che rischio di annegare ”

“ Credi davvero che ti lascerei annegare? ” Chiese il figlio di Apollo, incredulo.

“ Forse ” Scherzò il più piccolo, divertito dall’espressine dell’altro. Diede un’altra occhiata all’acqua e anche se l’idea non lo entusiasmava troppo, decise di tentare. E poi, a differenza di quanto aveva detto, sapeva che Will non lo avrebbe mai fatto annegare. Si liberò dalla stretta di Will e si alzò girandosi a guardarlo.

“ Ma puoi sempre dimostrare che mi sbaglio ”

Il viso dell’altro fu di nuovo illuminato dal suo sorriso e senza perdere neanche un secondo, si alzò a sua volta e prese per mano il figlio di Ade, dirigendosi poi verso l’acqua.

Entrarono in silenzio, fermandosi quando l’acqua arrivò al petto di Nico. Pur sapendo che Will era lì e gli teneva la mano, non riusciva a impedire alla tensione di crescere e l’altro se ne accorse e non appena si furono fermati, si mise di fronte a lui, prendendogli entrambe le mani. “ Nico, rilassati. Ci sono io e riesci ancora a toccare, perciò puoi stare tranquillo, va bene? ”

Il figlio di Ade annuì, facendo un respiro profondo.

Non riusciva a credere che lui, che aveva attraversato il Tartaro da solo, avesse paura di un po’ d’acqua!

D’accordo che il mare non era territorio di Ade e quindi dei suoi figli, ma averne addirittura paura era troppo.

Will aveva ragione, riusciva ancora a toccare e lui era lì, non l’avrebbe abbandonato. Poteva farcela. Questo, però, non significava che avrebbe rinunciato al contatto con il figlio di Apollo, in fondo, era ancora l’unico che poteva toccarlo senza essere scacciato. Forse perché lui era stato il primo a dirgli che non lo considerava diverso, tetro o spaventato o forse, più probabilmente, perché ogni volta che lo toccava o anche solo sfiorava, provava una sensazione che non aveva mai provato prima, una sensazione piacevole che gli faceva accelerare il battito e mancare il respiro.

Will rimase fermo davanti a Nico, aspettando che si rilassasse e che la presa sulle sue mani si facesse più debole. Probabilmente non si era accorto di star stringendo così tanto, ma non gli importava.

La cosa importante era stare insieme a lui. Erano stati in molto, praticamente tutti, a sorprendersi quando Nico aveva cominciato a passare tanto tempo con lui, lasciandosi addirittura toccare; la verità era che ne era rimasto sorpreso lui per primo. Non perché pensava che il figlio di Ade non avrebbe mai permesso a nessuno di avvicinarsi, ma perché pensava che non sarebbe mai potuto nascere niente tra loro, per via di quello che Nico provava per Percy. E anche dopo la famosa dichiarazione che gli aveva fatto, quella del “ non sei il mio tipo ” aveva pensato che Nico lo vedeva solo come amico, forse miglior amico, ma nulla più.

Fino a quando aveva cominciato a sfiorarlo e toccarlo e l’altro non lo scacciava come faceva con gli altri. In quel momento era passato dallo sperare al credere che potesse nascere qualcosa.

Era stato quando lo aveva abbracciato la prima volta e Nico non aveva reagito che aveva capito come stavano realmente le cose e si diede mentalmente dello stupido per aver creduto che tra loro non potesse nascere niente.

Probabilmente Apollo gli avrebbe dato ragione, aggiungendo che nessuno poteva resistere al suo fascino, era pur sempre suo figlio!

A quel pensiero sorrise.

Nico se ne accorse e gli chiese: “ Perché sorridi? ”

“ Stavo pensando alla prima volta che ti ho abbracciato ”

Il più piccolo arrossì leggermente. Nonostante fosse più facile per lui ricevere e ricambiare gli abbracci del maggiore, gli capitava ancora di imbarazzarsi al ricordo.

“ Non è stato il nostro miglior abbraccio ” Riuscì a dire, prima che entrambi scoppiassero a ridere.

“ Direi proprio di no, ma è stato bello comunque ” Mentre parlava, Will cominciò ad indietreggiare, approfittando della distrazione di Nico, per portarlo dove l’acqua era un po’ più alta.

Il figlio di Ade si accorse di quello che l’altro stava facendo solo quando non sentì più la sabbia sotto i piedi.

Si fece prendere di nuovo dal panico e anche se aveva le mani strette in quelle di Will, gli sembrò di on avere comunque nessun appiglio, perciò gettò le braccia al collo dell’altro, che gli passò le proprie attorno alla vita, stringendolo delicatamente. “ Ehi, Nico, stai calmo ” Gli sussurrò, rassicurandolo.

Non sortì proprio l’effetto sperato, perché Nico, pur stringendolo a sua volta, disse: “ Calmati? Stai cercando di affogarmi e io dovrei stare calmo? Riportami a riva! ”

“ No, finché non ti calmi. E a quel punto mi darai la mano e se vorrai torneremo a riva ”

La stretta del più piccolo non si allentò, neanche quando ebbe fatto un respiro profondo e aver chiuso gli occhi, appoggiando la testa sulla spalla di Will.

Il profumo di lui insieme al suo respiro regolare lo aiutarono a calmarsi e a pensare più chiaramente. Forse stava esagerando un po’, la situazione, in fondo non era così brutta e lui aveva affrontato cose peggiori.

Ora si trattava solo di nuotare, o almeno rimanere a galla e non era una cosa impossibile, poteva farcela.

Magari cominciando come aveva suggerito il figlio di Apollo, perché anche se lui era lì vicino, non si sentiva ancora pronto a nuotare da solo. Allo stesso tempo, però, stare abbracciato a Will gli stava piacendo e non voleva rinunciare a quel contatto.

“ Vuoi provare? ” Gli chiese ad un certo punto Will, a bassa voce.

Nico annuì e rimanendo con un braccio attorno al collo del più grande, cercò la mano con l’altra e dopo averla trovata e stretta con la sua, lasciò la presa sul collo.

Il più grande, invece, lasciò la presa sulla sua vita lentamente, così da poterlo stringere in fretta se si fosse tirato indietro, cosa che invece non successe.

Il figlio di Ade gli tenne stretta la mano, muovendo l’altra per tenersi a galla.

Will sorrise. “ Non è così difficile, vero?”

“ No, ma se mi lasci ti ammazzo ” Lo minacciò l’altro

“ Tranquillo, non ti lascio. Dove lo trovo un altro come te? ”

Il figlio di Ade arrossì. Gli aveva appena fatto un dichiarazione? Di una cosa era certo: il suo cervello era andato momentaneamente in tilt, perché quando provò a formulare una frase tutto quello che riuscì a dire fu: “ Credo proprio che ti meriti un premio ”

Si abbassò un po’, quanto bastava per poggiare le labbra su quelle di Nico, in un bacio che in realtà era più un semplice contatto tra le loro labbra. Durò un attimo, o forse di più, poi Will si allontanò, lasciando però solo pochi centimetri tra i loro volti, occhi azzurri incatenati a occhi neri, il cielo del giorno mischiato a quello della notte.

Non seppero dire chi si mosse per primo, forse Will, forse Nico o forse entrambi, l’unica cosa certa fu che si ritrovarono labbra contro labbra, le braccia di Nico di nuovo attorno al collo di Will, che invece aveva un braccio introno alla sua vita e l’altra mano persa tra i capelli. Ma stavolta le labbra si schiusero, lasciando che le loro lingue si incontrassero e danzassero insieme per la prima volta, ma con una sincronia tale da sembrare che lo avessero già fatto un’infinità di volte.

E in quel momento tutto cessò di esistere. Il sole, il mare, la spiaggia, la leggera brezza, lo sciabordio delle onde, non c’erano più.

C’erano solo Will e Nico, abbracciati, il sapore delle loro labbra mischiato alla salsedine, la sensazione del contatto della loro pelle, il battito accelerato del cuore nelle orecchie.

Niente più Dei, semidei, mostri o altro.

Solo loro.

Molto più tardi, quando il sole era quasi tramontato e i due ragazzi stavano tornando alle cabine mano nella mano, Nico disse: “ Sai, non mi dispiacerebbe tornare anche domani”




NDA:
Ciao a tutti, questa è la prima fanfic che scrivo sulla Solangelo e sul mondo di Percy Jackson. Detto questo spero che vi sia
piaciuta e di non essere andata OC  e mi farebbe tanto piacere se lasciaste una recensione anche piccola per dirmi cosa ne pensate.
A presto, RosaNera_Rinnegata_30613
   
 
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