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Autore: francy0796    24/02/2018    0 recensioni
“DANNAZIONE!” imprecò, guardandosi subito attorno, notando la minuscola fessura che faceva entrare luce in quel buco sotterraneo. Corse da un lato all’altro, studiando ogni angolo di quel posto e pensando al modo migliore per scappare.
“Se non ti fermi immediatamente rischi di farmi venire il mal di testa” si voltò di scatto per guardare nel buio della stanza, aggrottando la fronte per riuscire a vedere meglio “E sprechi solo energie inutilmente” disse ancora, costringendolo ad avvicinarsi, constatando che si trattava di una donna dal suono della voce.
NON DICO ALTRO. SE SIETE CURIOSI VENITE A LEGGERE :)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angela Montenegro, Seeley Booth, Temperance Brennan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Allora Booth? Solito Pub?” Sweets si avvicinò al suo amico.
“Niente Pub questa sera pulcino, sono stato invitato a cena fuori, se vuoi unirti, non penso ci siano problemi…festeggiamo la nuova collaborazione” spiegò, finendo di firmare scartoffie sul caso che erano riusciti a chiudere.
“Pensi che la dottoressa Brennan possa accettarmi mai per il mio lavoro?”
“E lo chiedi a me?”
“Tu mi chiami pulcino” gli ricordò.
“Solo perché sei un ragazzino, hai vent’anni, no?!”
“Ventuno” precisò, suscitando una risatina divertita in Booth.
“Ecco…appunto, ma non penso che la dottoressa Brennan ti critichi per la tua età…il suo assistente sembra un’adolescente ancora”
“Quindi devo farle capire che il mio lavoro è importante tanto quanto il suo” annuì lui.
“L’hai detto tu, no?” tornò alle sue scartoffie “Alle otto e mezza ci vediamo al Founding Fathers, sai dov’è? Vero?”
“Si…tranquillo” annuì, lasciandolo al suo lavoro e uscendo dall’ufficio.
 
“Allora…tesoro…questo o questo?!” Angela entrò nell’ufficio della sua amica con due stampelle tra le mani. Uno presentava un bel vestito nero, con spalline, avrebbe mostrato una bella scollatura e arrivava sopra al ginocchio. Il secondo era un vestito bordeaux che arrivava morbido sopra al ginocchio, una scollatura a V e un gioco di volant sulla gonna.
“Quello rosso” rispose Brennan, alzando gli occhi dal suo lavoro “Vai a cena fuori anche questa sera?” si incuriosì.
“Come, Cam non te lo ha chiesto?!” la guardò allibita “Questa sera ci vediamo tutti al Founing Fathers per festeggiare”
“Festeggiare?!” aggrotto la fronte confusa.
“La nuova partnership tra te e il focoso agente speciale dell’FBI Seeley Booth” disse con un pizzico di malizia.
“Giusto…quello, io non penso di venire”
“Come, scusa?!” la guardò male “L’ospite d’onore non può mancare”
“Io non volevo questa collaborazione, perché dovrei festeggiare?”
“Oh…andiamo Bren…hai sempre desiderato partecipare ad indagini per essere utile ad una causa moderna, oltre che a vittime di mille anni fa”
“Ho cambiato idea” rispose con semplicità, leggendo la pagina sul suo computer.
“Non mentirmi…” le puntò un dito contro “…è successo qualcosa di cui non mi hai parlato? Magari…tu e l’agente Booth…”
“Non abbiamo fatto niente di quello che stai pensando” la fermò prima di farle dire qualcosa di inappropriato, sapeva com’era.
“Allora? Cosa?”
“Non mi va e basta…che dovrei dirti?”
“Tu questa sera verrai a questa cena…lo farai per me, in modo che se mi vedi saltare o sbavare attorno all’affascinante agente Booth mi darai una gomitata, sai…Hodgins potrebbe uscire fuori di se dalla gelosia”
“Sono stanca…”
“Ieri non eri così stanca, quando studiavi quelle ossa”
“Non accetterai un no come risposta, vero?!” la vide scuotere la testa fermamente e con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
“Però non mi cambio”
“Uffi…”
 
Le ultime ad arrivare furono Angela e Temperance, la prima vestita con l’abito rosso che aveva deciso, l’altra con jeans e camicia blu scuro.
“Pensavo non saresti venuta Brennan” commentò Cam, vedendola.
“Se vuoi vado via, tanto non avevo voglia” rispose, facendo incenerire la donna con lo sguardo da Angela che aveva smosso mari e monti per convincerla.
“Perché non voleva venire dottoressa Brennan?!” Sweets fece notare la sua presenza.
“Perché…sono stanca, le capita mai Sweets?!” lo guardò sorpresa di vederlo li.
“Quando l’abbiamo chiamata per analizzare le ossa era appena rientrata da un viaggio di lavoro in Malesia” Cam spiegò meglio al povero psicologo.
“Vogliamo sederci?” Hodgins fece cadere la conversazione con un ringraziamento silenzioso da parte di Angela “Visto che siamo tutti possiamo anche ordinare”
“Concordo” annuì Angela, sedendosi accanto a lui.
Temperance scostò la sedia e si accorse solo dopo di essere capitata davanti a Booth che l’aveva guardata in silenzio per tutto il tempo.
“Mi dispiace che ti costringano a collaborare con me”
“E’ solo lavoro…non è un problema” rispose, rimanendo distaccata.
“Giusto” annuì lui, iniziando a guardare il menù.
“Fammi capire Booth…da oggi in poi, quando avrai un caso ti rivolgerai a Brennan?” chiese Hodgins.
“Secondo il contratto e gli accordi presi con il mio capo, direi di si” annuì lui.
“Forte” sorrise contento.
“Se vuoi ti lascio il posto”
“Figurati…a me basta analizzare insetti e composti” sorrise alla sua collega.
“Dottoressa Brennan, volevo informarla che dalla settimana prossima lei e l’agente Booth verrete da me per una seduta alla settimana, in modo da poter valutare se siete veramente idonei ad un lavoro di squadra” la informò Sweets.
“È necessario?” la donna guardò Booth.
“Di questo non sapevo niente, quindi…chi ti ha detto questa cosa pulcino?!” entrambi spostarono lo sguardo su Sweets che si sentì rimpicciolire.
“In…in realtà l’ho richiesto io e il capo ha detto che sarebbe stata un’ottima idea” confessò.
“Che cosa?!” gli chiesero entrambi, facendo ridere tutti.
“Hai chiesto tu di fare questa cosa inutile?!” Brennan era irritata.
“Si…io…volevo solo vedere come si sarebbe trovato l’agente Booth a lavorare con una persona al di fuori dell’FBI” fece spallucce.
“Ringrazia che non abbia portato con me la pistola pulcino”
“Perché fate tutti questi problemi? Si tratta di un’ora alla settimana!” si difese.
“Un’ora che potremmo impiegare in altro modo” gli fece notare Brennan.
“Ormai è così, fatevene una ragione” i due si scambiarono un’occhiata d’intesa.
“Cosa volete ordinare signori?!” il cameriere fu una manna dal cielo per Sweets, che fece spostare attenzione su altro. La cena proseguì tranquilla, si parlò di cose irrilevanti, del lavoro, di come Angela era finita al Jeffersonian e così via.
“Secondo voi che cosa dovremmo prendere?” chiese Booth, guardando la carta dei dolci.
“La panna cotta è molto buona” propose Cam.
“Io la prendo” annuì Sweets, seguendo il consiglio.
“Se vuoi…fuori carta c’è una torta di albicocche” gli disse Brennan, sorprendendo tutti e facendo alzare lo sguardo al diretto interessato.
“Veramente?” i suoi occhi già si immaginavano la torta.
“Come sapevi che gli sarebbe piaciuta?” Sweets non si voleva far sfuggire niente.
“Era per dire…visto che i dolci in carta non lo ispiravano” fece spallucce, salvandosi.
“Tu che prendi Bren? Anche tu panna cotta?”
“No…io prendo la bavarese ai frutti di bosco” indicò il dolce sul menù.
“Mmm…perché devi sempre tentarmi?” la guardò indecisa tra le due scelte.
“Hai fatto tu la domanda” le ricordò.
“Devo imparare a starmene zitta” alzò le mani lei, facendo ridere Hodgins.
 
“Buonanotte ragazzi!!” li salutò Booth, incamminandosi per la strada.
“Buonanotte Booth!” Angela ricambiò con un bel sorriso, prima che si incamminasse per il marciapiede, aveva lasciato la macchina poco lontano da li.
Camminando, notò la bella antropologa entrare in un pub poco lontano da li e decise di seguirla per…non lo sapeva neanche lui il perché. Entrando sentì subito l’odore della birra entrare nelle narici. La vide seduta ad un tavolo appartato, mentre parlava con quello che era un cameriere.
Le si avvicinò intimorito e si fermò davanti a lei.
“Che fai…mi segui?” lo guardò sorpresa.
“Ero solo curioso”
“Quindi mi seguivi” annuì lei, vedendolo sedersi davanti a lei.
“Che cosa bevi?”
“Scotch” rispose, facendo segno al barista di portarne due.
“Ti sei ricordata che mi piacciono le torte alla frutta” le fece notare.
“Ho una buona memoria, non ci sono dubbi” annuì lei.
“Questa era una stupidaggine, però te ne sei ricordata”
“Ricordo molte cose di allora” quelle parole fecero rabbuiare entrambi.
“Dobbiamo andare avanti…se dobbiamo collaborare, dobbiamo…”
“Far finta di niente” annuì lei, bevendo il suo drink e guardandolo negli occhi.
  
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