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Autore: kamy    24/02/2018    0 recensioni
Steve trova Tony confuso e sperduto sotto la pioggia. Cos'è successo a Stark? Il Capitano riuscirà ad aiutarlo?
Genere: Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

 

 

Cap.7 Stark dimentica Steve

 

Banner si sporse dal finestrino, udì dei tonfi e vide il muro dell'albergo crollare, Vision aveva raggiunto Steve con il raggio sulla sua fronte.

Aprì la portiera e uscì, richiudendola, passandosi l'indice intorno al colletto del vestito.

"Temo ci sia davvero bisogno di eliminarlo, ma..." sussurrò.

< Anche se ho paura che questa zona sia troppo abitata per l'Altro > rifletté.

"Sto facendo qualche ricerca", disse Clint, all'auricolare, "Vision ultimamente teneva sotto controllo gli incontri che gli alti funzionari del governo americano tenevano con quelli del resto del mondo".

"Stark ci guarda come se volesse ucciderci tutti con il bicchiere con cui ha bevuto il drink" commentò Natasha.

Banner spense la propria auricolare e l'informazione fu passata sullo schermo olografico davanti alla Romanoff.

Vision, che volteggiava nel cielo di fronte a Steve, riaprì le comunicazioni.

"Cos'ha scoperto di così interessante, agente Barton?" chiese.

"Guarda chi si sente. Loki sarebbe geloso, lui non c'è riuscito a controllare Stark".

Natasha sospirò.

"Clint, Thor ti sente".

Clint sbuffò.

"Allora, Vision? Avevi paura degli Accordi di Sokovia, vero?".

Vision atterrò di fronte a Steve.

"E lei sa cosa sono e cosa vogliono farci, con gli 'Accordi di Sokovia', Capitano Rogers?" provocò.

Steve cercò di colpirlo con lo scudo, il naso gli sanguinava copiosamente.

"Che vuoi farmeli firmare?" tentò.

Il ruggito di Hulk risuonò tutt'intorno.

Dall'auricolare provenì un suono di vetro, e una serie di fruscii. Vision aveva schivato il colpo di Steve e sorrise.

"Lei crede che, adesso, io sia il pericolo. È evidente che non conosce gli Stark, Capitano Rogers".

"Steve!" urlò Natasha, dall'auricolare.

Ci fu un tonfo, e una serie di fruscii.

Steven si voltò lentamente. Il cielo sopra di lui si era annuvolato e l'insegna fulminata dell'hotel era abbandonata sul terreno.

Vision si voltò verso Hulk che avanzava, distruggendo palazzi e pezzi di strada. Si girò nuovamente verso Steve.

"Con gli Accordi di Sokovia, ci avrebbero impedito di combattere. Volevo evitare che Mr Stark soffrisse, quando voi vi sareste rivoltati contro di lui. Ora è tardi. Lo avete lasciato con le persone sbagliate".

"Nat. Mi servi per calmare Hulk. Qualcosa non va" disse Rogers all'auricolare.

I fruscii dell'auricolare cessarono.

"E un Hulk sarebbe quella cosa verde che sta distruggendo New York, vero?" chiese Tony, dall'auricolare.

"Tony? Sei tu?" chiese Steve con tono ansioso.

"Oh? Cos'è tutta questa confidenza?" chiese Tony.

Vision sorrise, prese a fluttuare in aria, il mantello ondeggiava dietro di lui.

"Come dicevo ...".

"Sento anche te. Non so chi di voi due mi avesse rinchiuso in quella casa con dei pessimi assassini a farmi la guardia, ma sto venendo a prendervi. Odio essere rinchiuso in casa senza un laboratorio, è claustrofobico".

Steve impallidì, mentre scoppiava un temporale.

"Stark. Sono Rogers, siamo una squadra" ribattè. Si mise a correre verso Hulk.

"Hulk! Hulk, calmo!" urlò correndo verso il gigante verde, infastidito dalla pioggia negli occhi.

"Si tratta di un soldato, Mr Stark. È stato creato nel 1942 da un team di scienziati di cui faceva parte suo padre" disse Vision.

"Oh, qualcuno che parla la mia lingua!" esclamò Tony.

Un'armatura rosso e oro sfrecciò sopra Steve e Vision, si fermò di fronte a Hulk. Hulk gli ruggì contro, Tony gli volò sotto le gambe e gli salì sulla spalla.

"Ehi, mostriciattolo. È solo acqua" disse.

Hulk ringhiò, lo guardò socchiudendo gli occhi.

"To-ny" sillabò.

Tony gli passò la mano tra la chioma nera bagnata.

"Ma che bravo".

"Stark, Hulk di solito è più controllato. Qualcosa non va" cercò di spiegare Steve. Venne scosso da una serie di tremiti. "E dobbiamo fermare Vision. Ti ha cancellato i ricordi" spiegò.

< Non è nelle condizioni per usare l'armatura, dovrebbe essere a casa! Thor, Clint, Nat, nemmeno in tre siete riusciti a tenerlo d'occhio! > pensò.

Tony si mise seduto sulla spalla di Hulk, sollevò il casco dell'armatura.

"Disse l'uomo che mi aveva rinchiuso in una torre. Dubito sia stato l'androide".

"Non eri rinchiuso. Eravamo d'accordo!" gridò Steve per coprire l'ululato del vento.

< Ho trovato Tony in una notte in cui pioveva come adesso, sembrava un micio sperduto.

Ho promesso che mi sarei occupato di tutto, ed invece ogni cosa mi sta sfuggendo di mano > pensò.

Vision volò di fronte a Tony.

"Voleva tenervi in quella torre con degli assassini professionisti e...".

Tony lo colpì con un calcio alla testa che fece schiantare Vision in terra.

"Regola Numero Uno, androide: i soldati non mentono agli Stark" disse Tony.

Steve rise istericamente.

"La nuova legge di Asimov" scherzò.

Vision si mise seduto nel solco nel terreno, sollevò gli occhi e la gemma sulla sua fronte brillò.

"Non volevo soffriste, Mr. Stark" disse.

Tony balzò giù dalla spalla di Hulk atterrando in piedi, incrociò le braccia.

"E io rivoglio la mia memoria, Skynet".

 

  
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