Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |       
Autore: Il corsaro nero    25/02/2018    1 recensioni
Storia scritta a quattro mani con CTE.
Questa è una storia che parla di due ragazzi del pianeta Plant: Vegeta e Bardack.
Il primo è un principe che vive nel Palazzo Reale della capitale Tsufuru, il secondo è un vagabondo che abita nella discarica della capitale.
Quando i due si incontreranno inizierà per loro una grande avventura e un lungo viaggio, dove supereranno ostacoli, combatteranno nemici, incontreranno amici e che li porterà a diventare i due più grandi Saiyan del loro pianeta.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bardack, Gine, Nuovo personaggio, Re Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1


Il sole fece capolino e illuminò, con i suoi caldi raggi, le montagne create dai vari rifiuti all'interno della discarica.

Tra le varie cose che illuminò, vi fu, anche, un vecchio bidone rovesciato, al cui interno vi erano varie e logore coperte e una chioma scura.

Quando la luce solare lo colpì, l'essere grugnì di disappunto, poi si liberò da quelle coperte e fece un grosso sbadiglio.

Era un ragazzino basso, tra gli undici e i quattordici anni, con i capelli a palma neri, gli occhi dello stesso colore e una lunga coda di scimmia.

Indossava una canottiera nera e dei vecchi pantaloni verdi.

Una volta uscito dal bidone, prese due vecchie e logore scarpe e se le indossò.

Adesso che era sveglio doveva rimediare la colazione.

Si mise a girovagare tra le enormi montagne di spazzatura.

Gli tsufuru buttavano via un sacco di roba che poteva essere ancora utile ma lui non si lamentava di certo.

L'avrebbe usata tutta lui!

Erano ormai anni che viveva in quella discarica, sopravvivendo col cibo che gli tsufuru buttavano via e la cosa migliore era che non doveva neanche condividerlo con qualcuno.

I suoi simili, infatti, non si avvicinavano mai alle discariche delle città tsufuru, in quanto c'era il rischio di farsi beccare dagli tsufuru e venire uccisi dalle loro pistole a raggi.

Ricordava benissimo quand'era arrivato in quella discarica.

Era una giornata tremendamente piovosa, molto rare sul pianeta, e lui era stremato per la fatica e per la fame.

Il suo villaggio era stato sterminato da una delle mille guerre che avvenivano tra i saiyan ed erano da parecchie settimane che lui non mangiava, dato che non aveva trovato niente da cacciare...

Ad un tratto, aveva sentito uno strano odore.

Non sapeva cos'era ma aveva capito una cosa... si trattava di cibo.

Si era fiondato verso quell'odore che proveniva da un luogo pieno di grandi montagne che arrivavano fino al cielo.

Con molta attenzione, era entrato e aveva seguito quell'odore.

Grande era stata la sua meraviglia quando aveva trovato un'enorme quantità di cibo e con nessuno di guardia.

In pochi secondi aveva razzolato e poi, stanco per il viaggio, si era addormentato dentro uno strano oggetto freddo.

Quando il giorno dopo si era svegliato, aveva deciso di vivere lì per sempre.

Quel posto era il paradiso per lui...

Ad un tratto, sentì un rumore assordante che sapeva benissimo a chi apparteneva.

Si nascose dietro a un vecchio e grosso frigorifero vide un grande veicolo bianco e due tsufuru scendere da esso.

E, finalmente, abbiamo finito.” dichiarò uno dei due mentre il suo compagno diceva: “Già... è una levataccia doversi svegliare tutte le mattine presto per portar via la pattumiera... ma prima ce ne andiamo da questo posto meglio è!” “Non dirmi che credi davvero al fantasma della discarica?” “Certo che no... è solo che... mi sento sempre osservato quando entriamo in questo posto...” “Sono solo le solite leggende metropolitane che s'inventano i ragazzi per passare il tempo. Smettila con queste sciocchezze e andiamo a farci una bella colazione. Dai, che offro io.”

Lo tsufuru si diede un'occhiata in giro, poi salì sul veicolo e uscì dalla discarica assieme al suo amico.

Bardack aspettò che si chiusero il grande e imponente cancello, per poi dirigersi verso la spazzatura che i due avevano portato e rovistare dentro.

Anche quel giorno, non che di solito restasse a secco, tutt'altro, aveva rimediato la colazione.

Prese tutto il cibo che c'era e cominciò a mangiarlo.

Una volta che fu sazio, si stiracchiò.

Era il momento dell'allenamento.

Sollevò una vecchia lavatrice bianca e la lanciò in aria.

Fece un salto in aria, col pugno davanti, centrandola in pieno e distruggendola in mille pezzi.

Prese altri oggetti pesanti che distruggeva completamente con la potenza dei suoi pugni o dei suoi calci.

Tuttavia, quando distrusse una lavastoviglie, non si accorse che un detrito piuttosto grosso di esso, era sfuggito al suo sguardo e aveva centrato in pieno un pannello di controllo su una gru.

La gru, che era piena zeppa di strani oggetti di tutte le forme e dimensioni, ruotò un attimo su sé stessa e, poi, lasciò cadere il contenuto.

Bardack sentì uno strano fischio e vide sotto di lui una grande ombra allungarsi sempre di più su di lui.

Fece appena in tempo ad alzare la testa per capire cosa stesse succedendo, che una serie infinita di oggetti cadde su di lui, seppellendolo completamente.

Sentendo quello strano rumore, l'addetto alla discarica, un vecchio tsufuru pelato e con dei folti baffi bianchi, salì sulla gru e diede un'occhiata al pannello di controllo per capire il motivo di quel baccano.

Rimase di sasso quando vide un vecchio pezzo di metallo che l'aveva distrutto.

Devono essere stati quei maledetti teppisti!” sbuffò, adirato, l'uomo “Sono anni che dico al re che bisogna metterci delle telecamere nella discarica perché quegli adolescenti idioti entrano e mettono tutto a soqquadro. Per non parlare dei bivacchi che ho trovato in giro! Ma dove credono di essere quei ragazzacci, in campeggio?! Una volta sì che c'erano dei bravi ragazzi, rispettosi ed educati, mica quelli di adesso!”

Sempre continuando a protestare, lo tsufuru scese dalla gru e uscì dalla discarica.

Intanto, la montagna di rifiuti cominciò a tremare e, ad un tratto, una mano bianca uscì dalla montagna.

Con un po' di fatica, Bardack uscì dalla montagnola e, una volta uscita, tutta l'immondizia che c'era su di lui, cadde con un rumore assordante.

Phew, per un pelo.” sospirò Bardack “Devo stare più attento quando mi alleno. Comunque, sarà meglio allontanarmi. Quello scemo di un guardiano tornerà a momenti e devo nascondermi in un'altra ala.”

Stava per scappare quando, ad un tratto, si accorse di una strana cosa in mezzo ai vari rottami.

Erano due strane cose di stoffa rossa, un po' sporche ma ancora in ottimo stato.

Preso dalla curiosità, Bardack se l'infilò alle braccia.

Gli stavano bene...

Il saiyan decise di tenerle.

Sembravano fatti apposta per lui e nessuno avrebbe detto niente...

Un rumore proveniente da fuori dalla discarica lo fece risvegliare.

Il guardiano era tornato!

Bardack corse a tutta velocità e solo quando fu molto lontano dalla gru poté tornare a respirare.

Comunque, per oggi, era meglio non avventurarsi troppo...

S'intrufolò in un bidone pieno di vecchie coperte.

L'aveva preparato lui.

Aveva disseminato in giro per la discarica, bidoni pieni di coperte, proprio per queste situazioni...

Rimase lì nascosto tutto il giorno e quando, finalmente, calò la notte, uscì dal nascondiglio.

Il suo stomaco continuava a tormentarlo per la fame.

Doveva trovare da mangiare...

Squit.”

Un ratto.

Le discariche erano piene zeppe di ratti e, quando se ne presentava l'occasione, ne catturava qualcuno e se lo mangiava.

Il saiyan seguì lo squittio finché, finalmente, non trovò la sua preda.

Era un ratto grasso e col pelo marrone e gli occhi rossi.

Si avvicinò cautamente alla sua preda e, quando fu a pochi passi da lei, le si buttò addosso.

Il ratto tentò di morderlo e di scappare, ma Bardack non era certo un principiante e, con agilità, lo legò.

Per ucciderlo in maniera veloce e indolore, il saiyan gli diede un colpo in testa.

Poi, allontanandosi dalla sua tana provvisoria, preparò un piccolo fuoco con un'onda d'energia e si mise a cuocerlo.

Una volta finito di mangiare, Bardack si mise a guardare le stelle.

Erano così belle, eppure erano così distanti...

Gli sarebbe piaciuto, un giorno, saltare così in alto da raggiungerle...

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Il corsaro nero