Ogni volta che apriamo gli occhi qualcosa può cambiare, ogni volta che lo facciamo possiamo ritrovarci nel migliore dei sogni o nel peggiore degli incubi
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Flaky, Flippy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Il ticchettio incessante dell'orologio può esser peggio di una tortura.
Segna un tempo che può passare troppo velocemente oppure troppo lentamente.
Due occhi dorati si svegliano nell'oscurità di una semplice quanto piccola stanza, un respiro regolare esce dalle labbra strette in un sorriso.
Con lentezza la figura di un uomo adulto si mette a sedere sul letto dalle coperte blu scuro, abbandonando la morbidezza dei cuscini e concedendosi qualche secondo per guardarsi intorno.
Semplici poster vengono confusi per visi nemici che con i loro occhi spiano ogni movimento, una maglia rossa lasciata su una sedia è un leone dalle zanne affilate pronto a sbranare chiunque.
Ma il predatore più pericoloso di tutti è ancora immobile.
Quando si decide ad alzarsi non c'è nulla che possa sopportare la sua furia, mobili, pareti ed oggetti di vario tipo si frantumano sotto le sue mani incapaci di creare altro che dolore, ma questo non basta.
E' necessario qualcosa di più soddisfacente, qualcosa che possa ribellarsi.
Il ricordo della guerra si è ormai mischiato alla realtà e l'indifeso spettatore non può far alto che restar fermo osservando come l'attore principale mette in atto la rivisitazione di quella carneficina.
Purtroppo questa persona è destinata presto a prender parte alla scena.
Il suo respiro è breve ed agitato, a tratti rotto da dei singhiozzi che tenta di trattenere in ogni modo perfino portandosi le mani alla bocca e graffiandosi le guance con le unghie pur di sopprimere il rumore, ma questo non basta.
Il suo tenero odore d'innocenza e fragole è già una traccia chiara per il predatore che trova un perverso piacere nel sapere di star terrorizzando l'altra persona ancora chiusa nell'armadio.
Non avendo null'altro da distruggere inizia un nuovo gioco di paura, muovendosi con gelida calma per i resti della stanza, tra le coperte strappate e le piume dei cuscini aperti da dei profondi tagli, nei momenti in cui è più vicino all'armadio colpisce questo con finta rabbia allo scopo di far spaventare l'indifesa creaturina all'interno.
Quando il gioco è durato abbastanza l'uomo fa brevi passi verso le ante fermandovisi davanti qualche istante, nel frattempo una fragile ragazza dai rossi capelli osserva atterrita gli occhi gialli che s'intravedono dalla piccola fessura, nascosti tra verdi capelli illuminati leggermente dalla luna dall'altra parte della finestra ormai rotta.
L'uomo apre il mobile con la stessa lentezza di prima, solo perché è portatore di distruzione non significa sia precipitoso o senza ragione, anzi riesce ad ideare molte astuzie con le quali ferire gli altri.
Rimane per vari minuti infine ad osservare la ragazza, i suoi occhi rossi sono sbarrati e nonostante non ci siano uscite cerca di grattare con le unghie il fondo della parete alle sue spalle.
Sorridendo malignamente l'uomo le afferra la gola sbattendola contro la superficie e stringendo quel tanto che bastava a farle del male, senza tuttavia strozzarla.
I gemiti della ragazza escono dalle sue sottili labbra mentre le lacrime le rigano le guance, con le mani tenta di liberarsi dalla presa e cerca perfino di tirare dei calci al suo aggressore, ma è tutto inutile.
Prima di provare un indicibile dolore un raggio di luna colpisce una superficie metallica che è ora impressa negli occhi paralizzati della giovane, alcune scie color cremisi iniziano ad uscire dall'armadio andando a tingere il pavimento sotto i piedi del ragazzo, che imperterrito continua a colpire l'altra in ogni parte del corpo, gambe, braccia, spalle, torace, il tutto evitando però di toglierle subito la vita.
L'orribile e secco suono della carne che viene lacerata è l'unica cosa udibile a parte il ticchettio di un orologio, ormai nemmeno il respiro di lei si può più sentire.
Ed ancora quel ticchettio inizia ad essere opprimente nella mente del ragazzo, come se ogni battito corrispondesse ad un suo peccato e questi non fanno altro che aumentare ed aumentare ancora.
Irritato dalla situazione chiude gli occhi per qualche istante e quando li riapre tutto sembra cambiato.
Davanti a lui ancora non c'è altro che l'oscurità del soffitto e la sua testa è accoccolata tra i morbidi cuscini, mentre le coperte blu lo proteggono dagli spifferi che provengono dalla finestra erroneamente lasciata aperta.
Tuttavia non è solo questo a congelarlo, il suo viso è madido di sudore ed il suo respiro irregolare è schiacciato nel petto.
Spostando i verdi occhi osserva la stanza perfettamente pulita, non un oggetto è maldisposto o rovinato.
Qualcosa in lui però lo spinge ad alzarsi, impedendogli di tornare a riposare nel proprio giaciglio, e quel qualcosa è l'armadio.
Il cuore inizia a battergli nelle orecchie come se volesse assordare un pensiero.
Con le mani quasi tremanti ed il viso contratto dalla preoccupazione il giovane apre l'armadio e ciò che vede fa cessare per un attimo quel rumore.
Una minuscola figura a lui cara e seduta all'interno del mobile, gli occhi sbarrati fissano il vuoto e le braccia le ricadono lungo l'esile corpo coperto da numerosi tagli, i vestiti all'interno del mobile si sono tinti quasi del tutto di rosso e guardando con più attenzione quel colore era anche uscito dalle fessure dell'armadio.
Visti il colore degli occhi e dei capelli quasi si potrebbe dir che il rosso che la macchia sia naturale.
Le gambe del ragazzo perdono di vita facendolo inginocchiare a terra, smettendo quasi di respirare e divenendo incapace di guardare oltre tranne che quel corpo le sua labbra sembrano voler lanciare un grido ma tacciono.
Il peso del mondo gli cade addosso mentre strisciando entra nell'armadio insieme alla ragazza e con quanta più delicatezza possibile la sposta sedendosi al suo posto.
Ora sono i suoi singhiozzi ad interrompere il silenzio mentre tenendo gli occhi chiusi si crea una propria prigione dove non vedere il male che ha creato.
Dei piccoli passi iniziano però a camminare con fare incerto dall'altra parte delle ante, sono molto deboli ed una figura minuscola si sta spostando ovunque alla ricerca di qualcosa, come se avesse perso di vista qualcosa di molto importante e che deve assolutamente ritrovare.
Finalmente le viene un'idea di dove quel qualcosa possa essere, le sottili labbra s'arricciano leggermente quando s'avvicina alle maniglie dell'armadio e le sue sottili dita le afferrano.
Aprendole lentamente finalmente trova quella cosa così cara e preziosa.
Un ragazzo dai verdi capelli è nascosto in mezzo a tutti i vestiti con gli occhi chiusi e le lacrime che gli bagnano il volto, quasi non cerca nemmeno di scacciarle con le mani ma accoglie tutto il dolore dentro di sé.
Con occhi pieni di tristezza la ragazza avvicina la mano alla sua guancia e quel contatto lo fa sussultare, i lunghi capelli rossi di lei gli stuzzicano leggermente le braccia scoperte mentre la mano si muove per asciugargli il viso.
La bianca pelle di lei non ha nemmeno un'imperfezione ed i suoi occhi pieni di vita l'osservano attendendo una sua reazione.
Scoppiando in un pianto incontrollato lui l'afferra stringendolo a sé e nascondendosi tra quei morbidi capelli, nonostante la differenza di stazza dei loro corpi quel luogo lo fa sentire tremendamente al sicuro e quell'odore di fragola lo rasserena.
Con le gentili carezze sulla schiena di lei rimangono fermi per moltissimo tempo, prendendosi tutto il tempo per loro.
Questo però non smette di esser contato da quell'orologio che per l'ennesima volta ne segna i ticchettii quasi a voler contare i secondi concessi.
Ogni cosa sembra essere intatta, anche quelle al cuore più care, e tutto ciò che il ragazzo può fare è aprire ancora una volta gli occhi.