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Autore: Soleil Jones    26/02/2018    1 recensioni
Personaggi: Inghilterra (Arthur Kirkland) & Irlanda del Nord (Erin O'Connel).
Tipo di relazione: fraterna, platonica, bromance. ̶(̶c̶o̶m̶e̶ ̶m̶e̶g̶l̶i̶o̶ ̶v̶i̶ ̶s̶u̶o̶n̶a̶)̶
Estratto: [...] «Sei insopportabile quando non dormi, deartháir.»
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Irlanda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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{ repost }
 

REMEMBRANCE
 IL PROFUMO D'IRLANDA

 



Appoggiato contro i fornelli, Arthur si passò una mano tra gli scompigliati capelli biondi nel vano tentativo di calmare il tremendo mal di testa che gli impediva di dormire. A causa sua ultimamente aveva passato parecchie notti insonni, il che non aveva fatto altro che renderlo ancora più intrattabile del solito.
«Sarà lo stress.» si diceva ogni volta mentre – come quella sera – si preparava una tazza di tè fumante. India gli aveva dato delle bustine aromatizzate che l’inglese, anche se non l’avrebbe mai ammesso, trovava deliziose. Sperava che perlomeno riuscissero a dare sollievo alla sua emicrania.
Portando il caldo liquido profumato alle labbra fini, Arthur fu colto dall’ennesima fitta di dolore e per poco non se lo rovesciò addosso. Imprecò tra i denti, sentendo le lacrime di frustrazione pungere agli angoli degli occhi verdi.
Inoltre, era una sua impressione o la temperatura anziché alzarsi con l’arrivo della bella stagione era diminuita?
Butto giù tutto d’un sorso il tè, scottandosi la lingua, e represse a stento l’idea di donarsi un po’ di riposo grazie ad una bottiglia di rhum.
«Arthur...?»
Il biondo alzò lo sguardo sull’uscio della cucina, incontrando una figura esile e femminile a lui resa riconoscibile dai riflessi fiammeggianti prodotti dallo scontro della debole luce con i capelli della giovane.
Ma anche senza di loro, avrebbe distinto la voce di sua sorella maggiore Irlanda del Nord tra mille: anche quando parlava in tono pacato le sue parole rimbombavano dovunque con un’insolita dolcezza – il che era contraddittorio, dato che erano spesso terse di diffidenza, sarcasmo o saccenza.
A conti fatti era la voce del suo passato, però; della sua infanzia addirittura. Per cui come avrebbe potuto, Inghilterra, non trovarla riconoscibile?
«Erin, cosa fai sveglia a quest’ora?»
Gli imperscrutabili occhi smeraldini dell’irlandese tagliarono in due la semioscurità dell’enorme cucina di Buckingham Palace, come a voler rispondere alla domanda dell’inglese con un’altra: tu, piuttosto?
«Non importa.» concluse Inghilterra, posando la tazza ormai vuota nel lavello e passandosi una mano sulla fronte.
Irlanda lo raggiunse e con pochi e semplici gesti sciacquò la tazza e il pentolino usati dal fratello, il quale arrossì lievemente: a palazzo c’era la servitù apposta, vero, ma ciò non implicava che lavare due stoviglie contate fosse una fatica così grande.
«Non ti senti bene?» domandò con finta noncuranza Irlanda del Nord, emettendo uno sbuffo per far scostare una ciocca di frangetta rossa dalla sua visuale.
Arthur osservò assorto i movimenti svelti della sorella per qualche istante e scosse il capo; guardò altrove e rispose evasivamente: «No, sto bene, è solo un po’ di mal di testa.»
Lo metteva a disagio, la perspicacia e franchezza con cui sua sorella maggiore – quel folletto dai capelli corti, lo sguardo tagliente e i modi spicci – riusciva a farlo sentire come un marmocchio colto con le mani nel barattolo della marmellata.
Erin si asciugò le mani con uno strofinaccio e, come se nulla fosse, afferrò il fratello per una spalla e lo spintonò gentilmente fuori dalla cucina. «Vieni con me.»
«Cos— Ireland, dove…?!»
«Diventi sempre insopportabile quando non dormi, deartháir
Bastò quella frase a far tacere l’inglese che, accigliato e contrariato, seguì la sorella fino alla sua camera: cosa voleva fare Erin, forse metterlo a letto? Il solo pensiero, cozzando contro l’orgoglio di Inghilterra, lo fece scattare sulla difensiva.
«So bene dov’è la mia stanza. Grazie.»
Alzando gli occhi al cielo, la rossa chiuse la porta alle sue spalle e andò a sedersi sull’orlo del materasso. Si mise comoda e lo guardò da sotto la scombinata frangetta color tramonto, esordendo con un piccolo sorriso in volto: «Avanti, che aspetti?»
«Che aspetto a fare cosa?» sbottò Inghilterra, arrossendo.
Era una questione di pudore e rispetto: quella era sua sorella maggiore, e lui certamente non era più un marmocchio!
E se gli avesse rasato le sopracciglia nel sonno, come minacciava spesso di fare?
Impaziente, Irlanda del Nord si allungò verso il fratello e lo strattonò per un polso. «Zittisci per un attimo quella tua strana testolina, voglio solo aiutarti a prendere sonno.»
E allora Inghilterra comprese le intenzioni di sua sorella.
«Non sono più un bambino, Erin.» mormorò stancamente, affiancandola.
«Già, devo dire che è ogni giorno più evidente.» annuì accondiscendente la rossa, soffocando un sorriso carico d’ironia.
Prima che Arthur potesse risponderle a tono si ritrovò a distendersi e, complici vecchie abitudini passate e il suo essere troppo attaccato ai ricordi per dimenticarle, appoggiò il capo sul grembo della sorella.
«Non importa quanto tu cresca, Arthur.»
Un tocco delicato s’insinuò tra i fili di grano dorato che poi erano i capelli di Inghilterra e, subito, quest’ultimo sgranò gli occhi, sentendo il dolore venire lievemente meno man mano che le dita della sorella lo accarezzavano.
Irlanda del Nord aveva uno strano profumo, notò, che gli ricordava praterie, aria fresca e frizzantina, ruscelli zampillanti, cinguettii, natura verdeggiante, carne arrostita alla bell’e meglio. Era come se un pezzo del passato fosse rimasto avvinghiato a lei, Erin lo trasmetteva. Si portava addosso la magia e il mistero di tutti quei secoli che per lui oramai erano lontani e irraggiungibili; racchiudeva nei suoi occhi smeraldini mille e più canti, una lingua dimenticata e tanta, tanta innocenza.
Già, sua sorella maggiore sapeva d’innocenza e magia; sapeva di casa.
E la sua voce, che non era mai mutata, non faceva che accentuare questa sua caratteristica. Quando era piccolo Arthur amava le ninne nanne di quella gentile e forte ragazzina dai capelli color tramonto; la sua voce sottile e melodiosa, in grado di quietare gli animi di chiunque.
Chiudendo gli occhi, inspirando il profumo della seconda figura materna più importante della sua vita, Arthur riuscì a sentire lo scoppiettio dei falò e il suono delle ocarine. Percepì addirittura la brezza serale scombinargli i capelli pagliericci e una lucciola dispettosa svolazzargli davanti alle palpebre.
E il dolore non c’era più.
«Deirfiúr...» mormorò sommessamente Inghilterra. L'indomani avrebbe incolpato il sonno per aver abbassato tanto le proprie difese, ma al momento non gli importò di far sapere a qualcuno che ricordava ancora quelle vecchie parole, le più vicine al suo cuore.
«Mmh?»
«Ascolti ancora le storie del fuoco?»
Erin abbassò lo sguardo su di lui e, mentre con una mano gli accarezzava la nuca, con l’altra portò i lembi delle lenzuola a coprire alla meno peggio le spalle del suo fratellino. Sorrise come si sorride a chi si ama, Irlanda del Nord, e rispose: «Ogni inverno, Arthur.»
Come a volerle rispondere, Arthur strofinò inconsciamente la fronte contro il suo ventre.
Forse non era stata la sorella migliore al mondo con Inghilterra, Galles, Scozia o, be', Repubblica d'Irlanda. Ma era lì, in quel momento, e se aveva fatto del bene ai sogni di Inghilterra, alla fin fine Erin O'Connel non poteva essere poi così disastrosa come parente.

 
fin
 

 
[Dizionario gaelico-italiano]

Deartháir: fratello.
Deirfiúr: sorella.

 
Note dell'autrice
Donc, questo è un repost di una One-Shot scritta nel lontano 2015.
L'ho riletta, l'ho amata di nuovo (After all this time? Always.) e così ho deciso di rivederla (per correggere errori, accordi etc.).
E niente, Erin è tra i miei OC più vecchi e cari, e mi piacerebbe molto scrivere altro con lei di mezzo, in futuro. Tipo una ScotIre. *Coff* Le lezioni di Lingua Inglese mi hanno fatto venire un sacco di idee, in effetti! :'D
Btw, non vi trattengo oltre.

Grazie a chiunque leggerà e/o recensirà.
Love,
SOLEIL
 
  
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