Violet Evergarden, 'Il sogno di Violet' di The Bride of Habaek su EFP Fanfiction

L'eterno ritorno¹

Violet si ritrova catapultata in un luogo stresso e buio... sembra un tunnel sotterraneo, o il relitto di un aereo, o ancora un edificio in disfacimento. Si sente disorientata, la visuale è limitata, vede solo ombre e a tratti ode rumori inquietanti: urla, spari, bombardamenti... è uno scenario di guerra, al solo pensiero rabbrividisce.

In fondo al tunnel trova un uomo seduto a terra con la schiena poggiata contro la parete, è imbrattato di sangue... Violet non riesce a scorgerlo bene così, decide di avvicinarsi. Ora riesce a scorgere nitidamente i suoi lineamenti, i suoi scuri capelli, i suoi occhi verde smeraldo e la sua inconfondibile divisa militare... è proprio lui, lo stava cercando inconsciamente, è il Maggiore Gilbert Bougainvillea.

Violet inizia a chiamarlo: "Maggiore... Maggiore Gilbert!" lui risponde con la voce spezzata dal dolore, le sue ferite sanguinano vistosamente, la guerra sa essere astuta e crudele. Gilbert: "Violet..." Violet:" Maggiore, la prego, venga via con me" quelle semplici parole sussurrate con un filo di voce e le iridi inondate da un pianto spontaneo e grondante lacrime amare. Gilbert:" Violet, lasciami qui, non ce la faccio, per me non c'è via di scampo..." Violet: "In nessun modo, non c'è modo che io vi lasci morire!" Gilbert: "Violet, devi vivere ed essere libera..." a quelle parole Violet, che ha ormai perso le mani in battaglia, afferra la divisa del Maggiore con i denti ed inizia a strattonarlo per trascinarlo via di lì.

Gilbert: "Fermati!" urla con tutto il fiato che ha in gola. Gilbert: "Dal profondo del mio cuore ... Ti amo. Ora vai ... vivi e sii libera!" Violet sente come una lama conficcata nel cuore trafiggerla da parte a parte, dopo quelle parole seguite da urla strazianti, boati di guerriglia... il buio totale, nessun ricordo, solo una strana sensazione che prima non aveva mai provato. Violet apre gli occhi, è nel suo letto, con stretta fra le sue mani meccaniche la spilla che il Maggiore Gilbert le ha appeso al petto. Piange singhiozzando, dentro sé sta bruciando ed anche se quella visione incompleta è stata solo il frutto di un sogno lei in parte l'ha realmente vissuta... le fa male non sapere dove sia finito Gilbert. Dicono che sia disperso in battaglia, le avevano riferito che molto probabilmente è deceduto anche se il suo corpo non è stato ritrovato... è stata ritrovata solo la medaglietta con inciso il suo nome. Violet sente che è ancora vivo... in qualche modo lo avverte dentro di sé, è una sensazione che non riesce a spiegare. Forse è stato imprigionato dal nemico, Violet ricorda come fosse ieri che il Maggiore era rimasto gravemente ferito, non poteva arrendersi... non si sarebbe mai arresa all'idea di non rivederlo mai pù. Anche se non lo vede da un po' di tempo il suo legame con Gilbert è rimasto invariato, anzi forse è cresciuto... è un po' come la storia del filo rosso del destino², nessuno mai lo avrebbe dissolto, nemmeno una lunga separazione, nemmeno la morte qualora sopraggiungesse.

¹ L'idea di eterno ritorno si oppone alla concezione lineare del tempo di stampo cristiano che caratterizza e condiziona tutto l'Occidente, ipotizzando una temporalità ciclica, in cui ogni attimo contiene in sé la totalità dell'esistenza ed è destinato a ripetersi in eterno.
² Il filo rosso del destino (運命の赤い糸 Unmei no akai ito) è una leggenda popolare di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella.