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Autore: Spensieratezza    03/03/2018    2 recensioni
Ikki si sente profondamente, irrimediabilmente innamorato di suo fratello Shun, qualcosa gli dice che anche lui prova lo stesso e vorrebbe organizzare qualcosa di speciale, un luogo SPECIALE e romantico, per dichiarargli i suoi sentimenti. Cosa succederà?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Andromeda Shun, Phoenix Ikki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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Erano in pace, nessuna guerra all’orizzonte. Erano finalmente in pace.

E vivevano tutti insieme alla villa di Lady Isabel.

Perfino Ikki della Fenice, noto per essere un’anima solitaria, aveva ceduto all’allegra famigliola unita.
 

Seya sollevò lo sguardo dal giornale che stava leggendo all’ombra di un albero, per guardare i due fratelli.

Shun, il minore, aveva dei capelli verdi, lunghissimi, che gli incorniciavano il viso da angelo. I suoi occhi, erano così profondi e sinceri e belli come gemme preziose, che solo a guardarlo ti sentivi in soggezione, e quando piangeva, era ancora peggio. I suoi occhi brillavano direttamente come fari.

Ikki, il maggiore, che in quel momento era seduto sul prato, aveva lunghi capelli blu, come una criniera e lo sguardo fiero, da leone, da..FENICE, che risorge dalle ceneri. Da guerriero che non aveva bisogno di nessuno.

Solo che lui da qualcuno, in effetti, si lasciava avvicinare ed aprire un po’ la corazza.

Era suo fratello Andromeda Shun.
 
Fratello che, per inciso, in quel momento, inginocchiato dietro di lui, gli accarezzava le spalle in languide carezze.

Guardò meglio. C'era qualcosa di decisamente intimo, nel modo in cui le delicate mani di Andromeda, lasciavano le sue spalle per scendere fino ad accarezzare gli avanbracci nudi e muscolosi del fratello.

Forse un po’ troppo intimo.

Ikki però non sembrava dare segni di essere scocciato. Gli dava le spalle, ma si prendeva le carezze, senza allontanarlo.
Dopotutto erano belli da vedersi.
 
Fu per caso che Seya volse lo sguardo alla sua destra e notò Hyoga del Cigno, guardarli. Un po’ perplesso, un po’ turbato.

Ebbe la dimostrazione quindi, di quello che già pensava. A vederli da fuori, davano come l' impressione di violare una scena troppo intima, come se fossero degli intrusi che guardavano da un buco della serratura.
 
 
 
 
 
*

Seya e Hyoga, stavano camminando per il corridoio dell’enorme villa, entrarono un attimo in una stanza e Shun si stava cambiando.
Era mezzo nudo.

Hyoga lo prese in giro.

“Non c’è bisogno che ci ricordi costantemente che sei tra tutti noi, quello più in forma con il fisico.”

Shun si mise a ridere e borbottò qualcosa sul fatto che era Hyoga quelo con il fisico più in forma.

Tutti risero, mentre Shun cercava i suoi vestiti nel cestello dei panni.

I cavalieri non si aspettavano di vedere entrare Ikki in quel momento.
 
Anzi, stava per entrare, ma si bloccò sula porta, fissando inequivocabilmente Shun.

Per fortuna Seya stava guardando Shun e Hyoga, quindi si perse lo sguardo di Ikki che si posava sul sedere del fratello, ma quando volse lo sguardo e vide quindi Ikki, vide chiaramente che stava guardando il fratello, con sguardo attonito.

Anche Hyoga fece in tempo ad intercettare Ikki, prima che sparì dalla visuale a grandi passi.
 
“Hyoga..Seya, che c’è?” chiese Shun, notando che i due guardavano verso la porta.

“C’era tuo fratello..un attimo fa..ma è andato via subito.” disse Hyoga, perplesso.

Seya si volse a guardare apposta lo sguardo di Shun, che sembrò atterrirsi e imbarazzarsi un poco.
 
 
 
 
 
*

Un pensiero che non voleva prendere ancora forma, quello di Seya, ma quando, di notte, si alzò per andare a bersi un po’ di latte e tornando nella sua stanza, vide la figura di Shun, bussare timidamente alla porta del fratello, si fermò, attonito.

“Ikki, mi fai entrare?” chiese.

Shun era vestito con un pigiama leggero.

La maglia leggera era azzurra, ma il tessuto sembrava più leggero di una vestaglia.

I pantaloni leggeri erano bianchi.

Seya credeva che non gli avrebbe risposto o lo avrebbe mandato al diavolo, ma inaspettatamente, Ikki gli aprì.
 

A Seya gli girava la testa. Non riusciva a credere alla scena che aveva appena visto, sentiva che sarebbe stato meglio allontanarsi, ma qualcosa gli diceva che doveva esserci una spiegazione per cui Shun di Andromeda, andava a bussare in camera del fratello maggiore, alle due di notte. Magari doveva parlargli di una cosa importante, magari stava male!

Vergognandosi come un ladro, rimase lì, cercando di ascoltare, ma colse solo dei sussurri del minore.

“Non riuscivo a dormire..”

Tutto lì? Non riuscivo a dormire?

“Posso stare qui?”

Seya non credeva che Shun aspettasse davvero una risposta, era solo per formalità che aveva posto la domanda, quasi come fosse abituato a farla già altre volte.
 


Seya era attonito. Aveva sempre visto Shun come l’essere più fragile e puro, privo di malizia, sulla faccia della terra e ora invece scopriva che sgusciava fuori dal suo letto di notte, per andare a infilarsi in quello del fratello maggiore, quando pensava di non essere visto.

Intendiamoci, non che Seya credeva che facessero qualcosa, anzi, a giudicare dal silenzio che percepiva, credette che i due fossero già piombati in un sonno profondo.

Ma non era questo il punto.

C’era qualcosa di non innocente, in quello che Shun aveva appena fatto e Seya era disposto a giocarsi la sua armatura, che anche Shun a livello cosciente o non, lo sapesse.

Di fatto, quel ragazzo meraviglioso con la faccia da angelo, aveva un aspetto innocente, ma non era così innocente come a prima vista, guardandolo, si potrebbe dire.

Seya era disposto a credere che anche questo lato di Shun, facesse impazzire Ikki.

Seya non sapeva cosa ci fosse tra Ikki e Shun, forse niente, forse tutto, ma dopo la scena che aveva visto, era sicuro ormai che tra i due ci fosse qualcosa.

L’elettricità aerostatica che era volata quando Ikki fece entrare nella sua camera suo fratello, l’aveva avvertita anche lui da quella distanza.
 
 
 
 
 
 
*

L’indomani mattina, Sirio il dragone, entrò nella stanza di Ikki, chiedendogli se aveva preso lui il phone.

Ikki grugnì  e mise la testa ancora più sotto il cuscino.

Shun alzò appena lo sguardo e richiuse gli occhi,apparentemente imbarazzato. Per fortuna la sua mole di capelli gli nascondeva il viso.

“Giorno, Ikki. Buongiorno, Shun!” disse Sirio, corrugando le sopracciglie. “Il tuo letto ha qualcosa che non va?”

“Io..beh..ecco..”

“Mi ha stordito per tutta la notte di barzellette e monologhi sui suoi incubi. Non lo sopporto più.” disse Ikki, con un po’ troppa enfasi esasperata per suonare non artificiale.

“Ssssi. Hai visto il mio phone?” chiese ancora. I capelli bagnati stavano sgocciolando per terra.

“NO.” disse Ikki, suonando questa volta un po’ stridulo.

“Va bene..” disse Sirio, gettando appena un’occhiata sui capelli spettinati di Shun, che qualcuno avrebbe forse definito post orgasmo, per poi chiudersi velocemente la porta alle spalle.
 
 
 
 
Sirio stava ancora pensando a quella strana scena, quando scese per fare colazione.

Lady Isabel doveva ancora scendere, si impose di scrollarsi di dosso quei pensieri prima che arrivasse, mentre si serviva di caffelatte nella tazza.

“Sirio, è tutto ok? Sembri un po’ sbattuto.” Disse Hyoga, guardando l’amico, sedersi accanto a lui.

“Ma no..niente.” disse Sirio, ma non cambiò espressione.
 
Dopo aver sbocconcellato qualche biscotto al cioccolato nel caffelatte, tuttavia, cercò di dire, suonando indifferente:

“Non pensate che..ecco..forse il rapporto tra Shun e Ikki..sia un po’..morboso, ecco?”

Sia Seya che Hyoga si irrigidirono sul posto.

“Voglio dire, capisco che sono fratelli, ma..”

“Cosa intendi esattamente per morboso?” chiese Seya.

“Beh, tanto per fare un esempio, stamattina sono entrato nella stanza di Ikki per chiedere se ha visto il mio phone..e Shun era…lì che dormiva.”
 

Questa volta, Seya e Hyoga si gettarono un’occhiata.

“Che c’è? Mi sono..perso qualcosa?” chiese Syrio.
 
 
 
Ikki continuava a guardare Shun che dormiva placidamente nel suo letto. I suoi capelli a coprirgli il viso, l’espressione da angelo del paradiso. Era così bello.
Gli sovvennero delle parole di una canzone.

ancora nel mio letto

tu cosa fai, cosi innocentemente,

ma innocente non sei, come me
 
 

Ikki e Shun non facevano niente, quando dormivano insieme, quando Shun chiedeva a lui di dormire insieme. Semplicemente...dormivano, ma anche Ikki sapeva che, questo era tutt'altro che innocente. Sapeva che anche Shun lo sapeva. Non c'era niente di innocente nelle carezze di Shun sulle sue braccia. Oh, quanto desiderava mettere fine a questo gioco adolescenziale e capire se era come pensava, se anche Shun lo amava tanto quanto lo amava lui o era solo un'illusione della sua testa. Desiderava baciarlo, stringerlo a sè fino a non farlo andare più via. Oh, l'avrebbe fatto diventare pazzo prima o poi.






















ragazzi, credo che abbiate capito dal titolo singolare e dalla prefazione originalissima, che questa storia ha stuzzicato il mio lato romantico ahah xd io quando parto in fisso per questi due, vado fuori di melone lo so xd doveva essere una os, ma diventa troppo lunga quindi credo avrà almeno tre capitoli xd

ps le parole della canzone, sono famose e vengono dal titolo: Tra passione e lacrime, di Emma Marrone xd

se avete voglia, guardate questo video di Shun e Ikki *_*mi ha ispirato!

https://www.youtube.com/watch?v=di_IFgDrXsA
   
 
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